Admin e Mods

:: Benvenuti :: Welcome :: Da Ottobre 2003 :: Maggio 2009 :: Il B-side forum è vietato ai minori ::

Maggio 2009

Pandado

Simpatia Osè

Robyk

ibrahimovich87

mvalda

gianlucala

fux

teresio

Realizzato per amore del B-side e della bellezza femminile.

Da 4 anni solo il meglio per voi

Gemellaggi

Celebrity in Pantyhose :: FORUMANDO :: Vip Bellissime :: ipergnocche :: Vere Esibizioni

Risoluzione consigliata 1024x768

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2020/2021

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2021 00:19
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Juve-Napoli, ribaltone del Collegio di garanzia: si rigioca.
Nuova classifica: Pirlo a -7 dalla vetta

Dopo il 3-0 a tavolino deciso dagli organi federali,
l’ultimo grado di giustizia sportiva riassegna il punto di penalizzazione
agli azzurri e stabilisce che l’incontro si dovrà disputare.
Ipotesi 13 gennaio


Valerio Piccioni


Juve-Napoli va rigiocata e il club azzurro recupera il punto di penalizzazione deciso dalle sentenze di primo e secondo grado. Il Collegio di garanzia presieduto dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini ribalta il verdetto di Tribunale federale e Corte Sportiva d’Appello e riscrive la classifica. A questo punto bisognerà trovare uno “slot” per la sfida. Si era parlato di una data possibile per il 13 gennaio, spostando il turno di coppa Italia. Ma la soluzione provocherebbe un rinvio di troppe partite scatenando un problema di incastri difficili da risolvere. Insomma, in questo momento si giocherà “a data da destinarsi”. Intanto cambia la classifica di Serie A: tolto il punto di penalizzazione al Napoli e i tre punti frutto del 3-0 a tavolino alla Juve. Ecco i primi posti: Milan 31, Inter 30, Juventus, Napoli e Roma 24, Sassuolo 23 (Juventus e Napoli, ovviamente, con una partita in meno).

AVVISAGLIE — Che l’aria fosse quella di un pronunciamento in direzione opposta rispetto a quello di primo e secondo grado, lo si era capito con la decisione della Federcalcio di non costituirsi nel procedimento per difendere le sentenze della sua giustizia sportiva. Restava la procura generale dello Sport. Ma l’avvocato Alessandra Flamminii Minuto, una dei procuratori nazionali dello Sport, ha espresso un eloquente scetticismo quando ha detto che la Corte Sportiva d’Appello aveva fatto “il passo più lungo della gamba”. Parole che inevitabilmente hanno pesato anche nel convincimento del Collegio. “Non era una scelta, ma un obbligo – ha sottolineato nel Salone d’Onore del Coni, dove il dibattimento si è svolto in presenza nel rispetto delle norme sul distanziamento –. Il Napoli non aveva neanche una ragione su un milione per sottrarsi alla sfida”. Le prime dichiarazioni dopo il pronunciamento vengono dall’avvocato del Napoli: “Non si può rischiare la vita per una partita”, dice Mattia Grassani.

Fonte: Gazzetta dello Sport
22/12/2020 23:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Messias show, Cordaz para tutto:
il Crotone batte il Parma e lascia l'ultimo posto



Doppietta del brasiliano nel primo tempo.
Nella ripresa Kucka riapre la partita e diventa protagonista il portiere.
La squadra di Stroppa supera temporaneamente Genoa e Torino


Andrea Schianchi

Aggrappato al suo Messias (Junior) e con un Cordaz in formato Jascin, il Crotone fa l’impresa: batte il Parma, lascia (anche se provvisoriamente) l’ultimo posto della classifica e si rilancia in chiave salvezza. E’ una doppietta del sudamericano a decidere questa sfida bollente. A nulla serve il golletto di Kucka che, in avvio di ripresa, rimette in carreggiata il Parma.

CROTONE AVANTI — Pressing forsennato fin dall’inizio: Crotone e Parma non si risparmiano e vanno a cercare di conquistare il pallone in zona offensiva. I calabresi provano sempre a uscire con eleganti fraseggi e, a volte, rischiano. Ma Karamoh è generoso e non li punisce quando, con un diagonale, accarezza il palo (minuto 23). E’ allora Junior Messias a salire sul palcoscenico: si gira da consumato centravanti e con il destro piazza un tiro preciso nell’angolino. E’ il minuto 24 e pochi secondi più tardi un fuorigioco di Inglese vanifica la rete del pareggio di Karamoh. Il quale, al 26’, centra il palo dopo un rapido scambio in area. Il Parma lotta, aggredisce, ma i tempi d’intervento non sono sempre corretti e così il Crotone ha modo di distendersi. Dopo un volo di Cordaz su conclusione di Inglese (36’), è ancora Messias a prendersi la scena. E in questa caso la prodezza è da standing-ovation (se ci fosse il pubblico…): stop di petto sulla trequarti grazie al quale anticipa Osorio e poi, di controbalzo, con il piede destro (che non è il suo preferito) disegna un perfetto pallonetto che inganna Sepe. Il Parma è al tappeto.

KUCKA NON BASTA — A rialzare gli emiliani ci pensa Kucka: è sua la zuccata da calcio d’angolo al 12’ della ripresa che riapre la partita. Si pensa che, a quel punto, con il Crotone stanco per il tanto correre, il Parma possa far valere il maggior tasso tecnico. E difatti la squadra di Liverani si prende il campo e prova a rimettersi sulla strada giusta. Ma Cordaz tira giù la saracinesca e non c’è nulla da fare. Il portiere dice di no a Karamoh, a Brunetta, a Cornelius e a Kucka. E quando, proprio sul finire della gara, lo stesso Kucka prova il tiro della speranza, il pallone va di un nulla a lato. Fa festa il Crotone e piomba nel buio profondo il Parma che non ha ancora trovato una precisa identità.

Fonte: Gazzetta dello Sport
22/12/2020 23:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Juve, martedì da incubo:
sbaglia, va sotto, resta in 10 e crolla.
Storico tris Fiorentina

Segna Vlahovic dopo 3’, poi espulso Cuadrado con la Var al 18’.
Nella ripresa La Penna non estrae il secondo giallo a Borja Valero
e arrivano l’autorete di Alex Sandro e il gol di Caceres


Fabiana Della Valle


Il pomeriggio era iniziato male e la serata è finita peggio: la Juventus perde i 3 punti che aveva guadagnato a tavolino contro il Napoli (gara che sarà rigiocata) e poi prende tre gol dalla Fiorentina. E’ la prima sconfitta per Pirlo in campionato, viziata da un’espulsione (di Cuadrado) dopo neanche venti minuti. La Juve però ha la colpa grave di essere andata in svantaggio prima dell’inferiorità numerica e poi di essere affondata: male tutti, in particolare la difesa.

GOL E ROSSO — Pirlo aveva detto alla vigilia del match di temere soprattutto Ribery e in effetti non aveva torto, perché è da una sua intuizione che nasce il gol del vantaggio viola: palla in verticale per Vlahovic, tenuto colpevolmente in gioco da Bonucci, che brucia De Ligt sullo scatto e poi beffa Szczesny in uscita. Il gol dopo appena tre minuti crea apprensione e confusione nei bianconeri, già costretti a rinunciare a Rabiot, che nei piani di Pirlo doveva essere titolare al posto di McKennie, a pochissimo dal match a causa della sentenza su Juventus-Napoli (Rabiot aveva scontato la squalifica in occasione di quella gara, per la Juventus con la ripetizione della partita il giocatore non poteva essere utilizzato). Il peggio però deve ancora arrivare: al 18’ la Juve perde anche Cuadrado, espulso per un brutto fallo su Castrovilli (giallo diventato poi rosso con l’intervento del Var). Così Pirlo è costretto a ridisegnare la sua Signora: fuori Ramsey e dentro Danilo per un 4-3-2 con Chiesa a destra. La Fiorentina capisce il momento delicato e prova a fare il bis prima dell’intervallo: Castrovilli quasi ci riesce con un gran tiro deviato da Szczesny. La Juve del primo tempo è solo Cristiano Ronaldo, che di fronte all’inferiorità numerica non s’arrende e prova a rimettere in piedi la partita in tutti i modi, ma poi s’arrende pure lui.

NAUFRAGIO E POLEMICHE — Nella ripresa Pirlo toglie Morata e mette Bernardeschi, ma il più vivace della truppa bianconera è un altro ex, Chiesa, che arriva a un soffio dal pareggio. La partita è molto dura e l’arbitro perde presto il controllo: Borja Valero, già ammonito, avrebbe meritato il secondo giallo su Bentancur, dubbio il contatto in area Ronaldo-Castrovilli è ancora di più quello tra Bernardeschi e la coppia Milenkovic-Dragowski. Giusto invece annullare il gol di testa di CR7 per evidente fuorigioco. La Fiorentina sembra quasi accontentarsi del golletto di vantaggio, finché non arriva di nuovo la difesa della Juventus a darle una mano: su cross di Biraghi Alex Sandro (disastroso) nel tentativo di rinviare devia nella sua porta, ingannato anche dall’intervento a vuoto di Bonucci. Come beffa delle beffe nel finale arriva anche il gol dell’ex, Caceres (su palla di Biraghi, ancora lui) che mette la pietra tombale sulla partita. Così la Fiorentina si rialza, trovando la prima vittoria della gestione Prandelli grazie alla miglior partita giocata in questo campionato, mentre la Juventus dovrà farsi qualche domanda. La vetta s’allontana e dopo la sosta i bianconeri incontreranno in sequenza Milan, Sassuolo e Inter (con l’incognita della partita con il Napoli da recuperare): non certo un avvio di 2021 morbido.

Fonte: Gazzetta dello Sport
22/12/2020 23:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Settebello Inter: vince 2-1 a Verona e resta in scia al Milan




Settimo successo di fila per la squadra di Conte.
Decidono i gol nella ripresa di Lautaro, Ilic (su erroraccio di Handanovic) e Skriniar


Davide Stoppini

Settima vittoria di fila, eccola qui. L’Inter resta in scia al Milan battendo a Verona la squadra di Juric grazie alla reti di Lautaro e Skirniar, riuscendo a tamponare anche l’erroraccio che Handanovic che aveva concesso a Ilic il momentaneo 1-1 e giocando un secondo tempo da vera grande. La Juventus ora è nove punti più sotto (con una partita in meno): un Natale fa Conte aveva chiuso appaiato ai bianconeri.

PRIMO TEMPO — Conte conferma la svolta tattica, scegliendo il tridente con Perisic e Lautaro che fanno il pendolo dalla fascia per accentrarsi dietro Lukaku. Di là schieramento simile per il Verona di Juric: ne esce un primo tempo che di fatto è una lunga sequenza di duelli, uno contro uno a tutto campo, con i gialloblù che accettano l’uomo contro uomo in fase difensiva. E tutto sommato poco concedono ai nerazzurri. Il primo squillo è di Young al 9’, con un destro dal limite dopo un angolo che finisce a lato. Per trovare il primo tiro nello specchio dell’Inter bisogna correre fino al minuto 36. Ed è una palla persa dal Verona ad aprire il campo per Perisic: palla a Lukaku e tocco per Lautaro che di prima intenzione devia verso la porta, ma Silvestri con un colpo di reni è bravissimo a mettere in angolo, sugli sviluppi del quale Bastoni spedisce alto di testa. Ma fin lì era stato il Verona ad avere di più il possesso, anche per scelta dell’Inter che volutamente non pressa alto i giocatori di Juric. E al 26’ ci era voluto un super Handanovic a fermare l’ex Dimarco, che aveva concluso di sinistro entrato in area dopo uno splendido colpo di tacco di Zaccagni.

SECONDO TEMPO — La ripresa comincia con una sostituzione: Juric - che già nella prima frazione era stato costretto a cambiare Dawidovicz con Lovato - toglie Salcedo e inserisce Ilic al centro dell’attacco. Serve un episodio per sbloccare il match. E lo trova l’Inter, al 6’: Lukaku lavora un pallone sulla destra e serve Hakimi, cross in mezzo e Lautaro anticipa Lovato con una girata volante sul secondo palo. Juric corre ai ripari con un doppio cambio: fuori Colley per Ruegg, poi Zaccagni lascia il posto a Lazovic, di fatto tridente completamente rivoluzionato rispetto al via. La reazione del Verona è al minuto 11, con un sinistro di Ilic pericoloso dai 20 metri. La squadra di Juric alza il baricentro forzando i ritmi del pressing. Ma il tecnico non è fortunato: si fa male anche Lovato, la quinta sostituzione arriva già al minuto 14, dentro Gunter. Un paio di minuti più tardi Hakimi trova finalmente campo davanti a sé: il suo cross è per la girata di Lautaro, che stavolta mangia un po’ il pallone favorendo la parata di Silvestri. Improvviso, ecco il pari del Verona. Ed è tutto sulle spalle di Handanovic: minuto 18, Faraoni va via bene a Young sulla destra e mette dentro, l’intervento sarebbe facile per il portiere sloveno che invece si lascia sfuggire il pallone, per il comodo tap-in in area piccola di Ilic, senza che Skriniar a quel punto riesca a intervenire. Nuovo equilibrio, l’Inter prova ad appoggiarsi molto a destra da Hakimi. E da un angolo, al 24’, l’Inter ripassa avanti: cross di Brozovic, testa vincente in area di Skriniar. Conte, che già aveva preparato la sostituzione, non cambia idea: fuori Perisic, dentro Vidal. I nerazzurri sono in controllo, il Verona sembra stanco. Al 29’ Lautaro recupera palla e parte dritto per dritto verso Silvestri, ma la sua conclusione viene deviata in angolo. Un attimo prima Lukaku aveva reclamato un rigore per una trattenuta della maglia in area, ma Giacomelli aveva lasciato correre. Ancora Inter, solo Inter: minuto 36, Bastoni anticipa e vola nella metà campo avversaria, pallone prima per Vidal e poi per Lukaku che trova lo spazio per un sinistro ancora una volta deviato in corner. La squadra di Conte non riesce a chiudere il match e così rischia, come al 40’ su punizione dal limite di Dimarco che sfiora la traversa. Nuovo cambio Conte: al 42’ fuori Lautaro e dentro Gagliardini. Siamo in volata, Lukaku spreca un contropiede al 44’ cercando il tiro e non servendo Vidal. E neppure un minuto più tardi Hakimi serve leggermente troppo lungo Romelu per il comodo tap-in. Tre minuti di recupero, ma il Verona non riesce ad esser pericoloso, anzi c’è pure spazio per un gol annullato all’ultimo secondo a Lukaku.

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Bologna, sono cose da Paz: 2-2 in rimonta con l'Atalanta!



Nerazzurri avanti di due gol all'intervallo con Muriel e in controllo,
poi l'incredibile rimonta rossoblù con Tomiyasu e l'argentino


L'Atalanta infila il sesto risultato utile consecutivo, ma deve mangiarsi le mani per aver buttato una vittoria che sembrava ormai già in valigia per Bergamo. Il Bologna, invece, trova dal nulla le risorse per raddrizzare una gara che pareva già persa. Il 2-2 finale premia e punisce meriti e difetti delle due squadre che si sono divisi un tempo a testa. Ma è soprattutto la Dea ad avere rimpianti, perché il punto del Dall'Ara frena un po' gli entusiasmi della rincorsa al quarto posto.

SENZA STORIA — Sinisa Mihajlovic deve fare i conti con le assenze e lancia dal 1' il giovane Baldursson a far coppia in mediana con Schouten. Medel al centro della difesa con Danilo, mentre Tomiyasu slitta a destra. Davanti, con Orsolini recuperato solo per la panchina, ancora Vignato-Soriano-Barrow dietro a Palacio. Gian Piero Gasperini cambia solo in attacco: panchina per Malinovskyi e Zapata, titolari Ilicic e Muriel, mattatori da subentrati nella rimonta con la Roma di domenica. Dopo una fase di studio, la Dea prende in mano la partita, sbloccata però grazie a un'ingenuità di Schouten, che al 21' abbatte Ilicic in area: rigore che Muriel trasforma con freddezza. Due minuti e il colombiano si ripete, stavolta su azione, con un sinistro al volo dopo un prepotente ingresso in area. La reazione del Bologna è pressoché inesistente e l'Atalanta prima dell'intervallo va anche vicina al terzo gol con Gosens, che alza però troppo la mira. L'unica nota stonata per Gasp è l'infortunio di Toloi, sostituito al 36' da Palomino.

RISCOSSA ROSSOBLU — Nel secondo tempo entra subito Miranchuk per Ilicic, tra i migliori, ma "dosato" solo per 45' da Gasperini. Il canovaccio della gara non cambia molto, ma al 62', finalmente, si vede il Bologna e col senno di poi è un campanello d'allarme non colto dall'Atalanta: sponda di Palacio per Barrow, che ci prova dal limite, ma conclude alto. Mihajlovic ci prova con i cambi, inserendo Svanberg e Orsolini per Baldursson e Barrow, mentre Gasp sostituisce Muriel con Zapata. Al 69' è proprio uno dei nuovi entrati, Svanberg, a costringere Gollini alla prima parata del match: il portiere si allunga sul diagonale e devia. L'Atalanta si addormenta e al 73' la squadra di Mihajlovic accorcia le distanze: bella palla di Orsolini per Tomiyasu che da posizione defilata scavalca Gollini in uscita. Tornato in partita, il Bologna prende coraggio e aumenta i giri del motore. Gosens toglie dalla testa di Orsolini una palla che sembrava già in porta, ma all'82' nessuno ferma lo stacco di Paz, entrato per l'infortunio di Dijks, che firma il 2-2. Gasp inserisce Malinovskyi per tentare di riprendere le redini della gara, ma è tardi e anzi è Soriano ad avere la palla addirittura per il 3-2, ma sarebbe stato troppo. Il Bologna si prende un punto di carattere, l'Atalanta uno pieno di rimpianti.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
È un Milan da sballo: 3-2 alla Lazio all'ultimo respiro e Natale in vetta

Rossoneri avanti con Rebic e Calhanoglu, i biancocelesti pareggiano con Luis Alberto e Immobile.
Ma al 93' Theo Hernandez segna la rete che vale il primato in classifica


Alessandra Bocci


Sembrava la beffa di Natale: è stato il sogno di Natale che si avvera per il Milan e i suoi tifosi. L’Inter è sempre lì, attaccata alla capolista, ma quanta sofferenza e quanta gioia nella vittoria conquistata all’ultimo momento dal Milan, che contro la Lazio aveva dominato, poi si era lasciata sfuggire di mano la gara per un lungo tratto, anche per via di un centrocampo un po’ anemico, quindi con un finale spettacolare ha riacchiappato il primo posto in classifica. L’Inter è stata prima per mezz’ora e poco più, ma che intensità nel finale della squadra di Pioli. Che era andata in vantaggio dopo dieci minuti con Rebic (primo gol stagionale), aveva raddoppiato con Calhanoglu su rigore al 17’ (primo gol in campionato), aveva continuato a spingere, ma dopo poco la Lazio aveva preso campo con un possesso palla insistente. Il gol che ha ridotto le distanze è arrivato poco prima della mezzora: rigore provocato da Kalulu su Correa, Immobile sbaglia (o Gigio para, dipende dai punti di vista), Luis Alberto no. Partita apertissima e Immobile a caccia di vendetta. E infatti il formidabile goleador della Lazio ci ha messo poco a farsi perdonare con un diagonale di gran classe. Dopo un’ora di gioco era 2-2 e il sorpasso sembrava cosa fatta. Senza Ibra si può. Senza Kjaer si può. Con tante assenze si può.

SUPER THEO! — Soprattutto se hai Theo Hernandez, il trascinatore, il leader giovane , quello che unisce qualità e quantità, corsa, potenza, miglioramenti evidenti nella fase difensiva. Maldini lo ha abbracciato alla fine della partita, e il motivo è evidente: Theo è il futuro del Milan. Theo ha permesso ai rossoneri di spingere fino alla fine, di ribellarsi all’idea del sorpasso, di coltivare il sogno scudetto in queste notti di Natale. Perché la partita sembrava ormai destinata a un onorevole pareggio e a un finale di anno solare comunque da unica imbattuta d’Europa, ma il Milan non si è accontentato. E nel finale, a tempo scaduto, dopo tanta pressione e due occasioni fallite da Rebic, è stato ancora Theo a trovare il colpo di coda: angolo battuto da Calhanoglu, colpo di testa da sogno. Il sogno di Natale, appunto. E dopo una partita così bella e intensa, giocata a mille anche dalla Lazio, è giusto che il Milan continui a sognare.

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:25
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Insigne nel recupero salva il Napoli:
un Toro convincente strappa il pari

Un gol-capolavoro dell'attaccante evita la sconfitta alla squadra di Gattuso.
Bene i granata, in vantaggio nella ripresa con Izzo


Mimmo Malfitano


Un punto d’oro per il Torino che avrebbe comunque meritato qualcosa in più. Per l’impegno, certo, e anche per come ha saputo difendere il gol di Armando Izzo, arrivato ad inizio ripresa. Giampaolo ha dovuto accontentarsi di un punto, perché il Napoli ha raggiunto il pareggio soltanto nel secondo minuto di recupero, grazie ad una prodezza di Lorenzo Insigne. Nemmeno l’esito favorevole della sentenza è servito alla squadra per ritornare alla vittoria che manca, ormai, da tre turni.

RIECCO SIRIGU — Gattuso conferma le indicazioni della vigilia e schiera Hysaj sulla fascia sinistra, mentre a centrocampo, Demme è preferito a Fabian Ruiz. Dopo due turni di stop, Giampaolo ripropone Sirigu tra i pali e Buongiorno somma la seconda presenza dopo quella di Roma. In attacco, al fianco di Belotti, c’è Simone Verdi. Ci si aspetta un Napoli gasato, dopo la restituzione del punto e la possibilità di giocare la partita con la Juve. Invece, il primo tempo evidenza le difficoltà della squadra di Gattuso nell’impostare il gioco. Il Torino non può permettersi altri passi falsi e Giampaolo si schiera a protezione di Sirigu, e tende a la lanciare le ripartenze di Singo, Verdi e Belotti. I granata sono più determinati, Verdi prova a impegnare Meret con un diagonale (14’) che il portiere respinge. L’azione del Napoli è sterile, Politano a destra è controllato a vista da Rodriguez che limita ogni spazio, mentre Insigne a sinistra, viene tenuto da Singo e Izzo. Insomma, Giampaolo pare aver indovinato l’atteggiamento migliore per rendere inoffensivo l’avversario.

INFORTUNIO DEMME — Petagna è un oggetto sconosciuto negli ultimi venti metri, perché Bremer gioca di anticipo e prevale. Riparte Belotti, al 23’ e con un gran tiro dalla distanza, sfiora il palo, mettendo i brividi a Meret. Più Torino che Napoli in questa fase di gioco. Intorno alla mezz’ora, Gattuso è costretto a sostituire Diego Demme: il centrocampista tedesco resta infortunato in uno scontro di gioco, per un colpo ricevuto dietro la schiena. Al suo posto entra Elmas che sistema alle spalle di Petagna, mentre Zielinski arretra sulla linea dei mediani facendo coppia con Bakayoko. Ed è proprio il centrocampista polacco che prova a scuotere Sirigu, prima con una conclusione da lontano che esce di poco (41’) e subito dopo con una botta centrale che il portiere granata blocca senza difficoltà. Dopo due minuti di recupero, Valeri fischia la fine del primo tempo.

IZZO GOL — In avvio di ripresa il Napoli sembra più convinto e si riversa nella metà campo granata. All’8’, Insigne ci prova su calcio piazzato, ma la conclusione è centrale e Sirigu para i due tempi. Il Torino, però, è attento, si difende bene e passa addirittura in vantaggio all’11’. Il gol di Armando Izzo nasce da un cross allungato da Maksimovic, il pallone arriva dalle parti del difensore che di mezzo volo mancino lascia immobile Meret. Il percorso, dunque, si fa in salita, per il Napoli. Zielinski ci prova da fuori area, ma sbaglia la mira e il pallone finisce a lato. Allora, Gattuso provvede alla prima sostituzione, fuori Politano e dentro Lozano (18’). L’attaccante messicano ha recuperato in tutta fretta dall’infortunio patito domenica sera, all’Olimpico, contro la Lazio.

DENTRO LLORENTE — Il Napoli spinge, ma non arriva alla conclusione. Allora, dalla panchina, Gattuso ordina tre cambi, contemporaneamente. Mario Rui entra per Hysaj, Fabian Ruiz per Bakayoko e Llorente per Petagna. Per l’attaccante spagnolo si tratta della prima presenza stagionale. Al 33’, Zielinski potrebbe pareggiare, ma il suo colpo di testa finisce dritto tra le braccia di Sirigu. Il Torino continua a farsi pericoloso in contropiede. E’ Belotti con un diagonale sinistro a impegnare Meret. Nei minuti finali, Giampaolo inserisce Meite per Lukic e Zaza per Belotti per avere forze fresche in modo da poter contrastare l’assalto finale del Napoli. Che trova il pareggio nel secondo minuto di recupero con Lorenzo Insigne.

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Reazione Roma, 3-2 con brivido al Cagliari e terzo posto



Dopo il k.o. con l'Atalanta, i giallorossi vanno in vantaggio con Veretout,
vengono raggiunti nella ripresa da Joao Pedro, poi dilagano con Dzeko e Mancini.
Nel recupero il rigore ancora di Joao Pedro


Andrea Pugliese

Il Natale regala alla Roma il terzo posto temporaneo ed un pacco pieno di bei pensieri. Perché al netto di una partita dove i giallorossi per un po’ hanno anche sofferto (sull’1-1 una clamorosa traversa di Simeone ha fatto tremare tutti in casa giallorossa), la vittoria di ieri è una di quelle che vanno oltre il risultato (3-2, con un po’ di paura anche nel finale). Perché contemporaneamente hanno rallentato un po’ tutte le avversarie dirette nella corsa alla Champions (Atalanta, Napoli e Lazio, dopo la sconfitta di ieri della Juventus) e con all’orizzonte un 2021 che si aprirà con le sfide a Sampdoria e Crotone, le feste giallorosse si tingono di colori dolci come la speranza. Per Fonseca bene Mkhitaryan e Veretout, con Dzeko che ha segnato il suo 113’ gol romanista. Per i sardi, invece, bene Cragno (che nel primo tempo ha tenuto a galla il Cagliari) e Joao Pedro, autore di una doppietta.

SUPER CRAGNO — Fonseca lascia fuori a sorpresa Smalling, arretrando ancora Smalling per aiutare la fase di costruzione dal basso. In mezzo torna invece Villar, con Pellegrini inizialmente in panchina per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia. Dall’altra parte, invece, Di Francesco decide di mettersi a specchio e si schiera con la difesa a tre, per cercare con il lavoro delle due mezzali (Nandez e Rog) di intasare i corridoi centrali, dove tra le linee vanno a giocare di solito Pedro e Mkhitaryan. Il pallino del gioco però è quasi sempre nelle mani della Roma, he passa quasi subito sugli sviluppi di uno splendido cambio gioco di Mkhitaryan, con Veretout che beffa Cragno con un tiro strozzato sulla palla messa in mezzo da Karsdorp (e sporcata in corsa da Marin). Una volta in vantaggio, il piano-partita dei giallorossi diventa anche più agevole, perché il Cagliari inevitabilmente concede più spazi, alzando anche il baricentro del suo gioco. Di Francesco perde quasi subito Rog (dentro Oliva), ma deve ringraziare soprattutto Cragno se resta ancora in partita. Il portiere sardo compie infatti in serie tre interventi pregevoli che salvano i sardi dal 2-0: prima su Pedro (conclusione ravvicinata, con lo spagnolo messo davanti al portiere da un lancio di 40 metri di Cristante), poi proprio su Cristante e Kumbulla, entrambi pericolosissimi di testa. Sembra una partita a senso unico, nonostante i ritmi siano bassi e il clima a tratti quasi da vacanze natalizie già belle che inoltrate. Ed invece nel finale il Cagliari sale in pressione, ruba qualche pallone importante in mezzo al campo e nel finale va vicino al pari con Simeone (tap-in ravvicinato mancato di un soffio) e si rende pericoloso con Marin.

BOTTA E RISPOSTA — L’inizio della ripresa è tutto altro spartito rispetto al primo tempo. Le squadre sono subito lunghe e le occasioni fioccano. Da parte della Roma Mkhitaryan prima ci prova da solo, poi inventa un’apertura in verticale che mette Pedro davanti a Cragno, ma lo spagnolo pecca di superficialità e sbaglia tutto, con uno scavetto che fa il solletico al portiere sardo. Ed allora l’inerzia cambia e a rendersi pericoloso è il Cagliari, che in tre minuti sfiora due volte il gol con Simeone, per poi trovarlo con Joao Pedro dal limite. Di più, al 16’ il Cagliari va vicinissimo anche al vantaggio, con la traversa piena colta da Simeone di testa. La Roma, proprio come a Bergamo, sembra essere andata giù fisicamente ed in più ci si mettono gli errori dei singoli (Mancini) a complicare le cose. Così Fonseca corre ai ripari prima del solito e butta dentro Pellegrini e Ibanez per Pedro e Kumbulla. E al 26’ ripassa con Dzeko, bravo a ribadire in rete un assist di Karsdorp, lanciato sulla corsa proprio da Ibanez. E cinque minuti dopo arriva anche il 3-1: angolo di Pellegrini, sponda di Smalling (entrato da poco) e colpo di testa decisivo di Mancini a ridosso della linea di porta. Nel finale Mayoral si divora il 4-1 a porta vuota (colpo di testa alto) e Villar all’89’ compie un fallo di un’ingenuità imbarazzante: rigore di Joao Pedro e 3-2. Poi un paio di assalti del Cagliari, ma senza sostanza. La Roma porta a casa tre punti d’oro. E ringrazia in anticipo Babbo Natale per i risultati delle avversarie dirette...

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Sassuolo show: 3-2 alla Samp e quarto posto solitario

In vantaggio con Traore, la squadra di De Zerbi subisce il pareggio
del solito Quagliarella per poi piazzare l’uno-due vincente di Caputo e Berardi.
Nel finale accorcia le distanze Keita, poi espulso


Nicolò Delvecchio


Tre gol, quarto posto, due conferme e un gradito ritorno: se De Zerbi si aspettava la partita perfetta si può dire con certezza che sia stato accontentato. Perché il suo Sassuolo, bravo a tramortire a freddo la Samp e perfetto nello ristabilire e allungare le distanze subito dopo il pari blucerchiato, ha ottenuto dall’ultima partita del 2020 il massimo che poteva chiedere. Partiamo dai gol: apre Traore al 2’, poi segnano Quagliarella, Caputo e Berardi tra il 55’ e il 58’. Di Keita, all’84’, il gol che apparentemente riapre il match. Poi c’è il quarto posto, conquistato per il contemporaneo pari del Napoli contro il Torino: il Sassuolo è a 26, gli azzurri inseguono a -1 con una partita in meno. Le conferme sono Junior Traore, al secondo gol in sette giorni, e Domenico Berardi, sempre più trascinatore dei suoi. Infine, il ritorno: è quello al gol di Caputo, che non segnava da più di due mesi e che ha firmato oggi la sua sesta rete in campionato. E la Samp? Buona gara, quella degli uomini di Ranieri, sfortunati negli episodi ma convincenti nell’atteggiamento. Con questa mentalità i risultati arriveranno ma oggi, semplicemente, non era giornata. Nota a margine per Keita Balde: il senegalese è entrato molto bene nella ripresa e ha finalmente dato segnali convincenti, gol a parte. Poi, al 91’, il rosso diretto che lo terrà fuori al rientro nel 2021.

PRIMO TEMPO — Pronti-via e il Sassuolo è subito davanti. Dopo poco più di un minuto Tonelli sbaglia un’uscita dalla difesa e la passa a Boga, che va subito da Caputo. Il 9 non controlla bene ma riesce a servire Traore, che di prima intenzione fa 1-0. I ritmi sono alti sin dall’inizio e nella prima fase il Sassuolo non lascia spazio alla squadra di Ranieri, costringendola a difendersi sotto una pioggia fittissima. Poco dopo il 10’ Berardi va vicino al raddoppio con un bel tiro di sinistro, su cui Audero è reattivo a deviare in angolo. Lo spavento sembra scuotere la Samp, che esce dalla tana e inizia a mettere pressione alla difesa di De Zerbi. Il primo lampo al 23’, ma la conclusione di Ekdal finisce di poco a lato. Nel buon momento dei blucerchiati, che al 33’ vanno vicini alla rete con un colpo di testa di Colley, il Sassuolo trova il raddoppio, ma dura appena un secondo: Kyriakopoulos sfonda sulla sinistra e crossa per Caputo, che nel contrasto aereo con Augello la controlla di mano e segna. Il gol è annullato e al centravanti neroverde viene sventolato il giallo. Il bel primo tempo si conclude con una punizione dalla destra di Ramirez, sul cui cross Tonelli non ci arriva di poco.

RIPRESA — L’inizio del secondo tempo segue il tracciato del primo: i ritmi rimangono alti e in tre minuti, tra il 55’ e il 58’, arrivano altrettante reti che chiudono di fatto il match. Il primo squillo è di Quagliarella, che spalle alla porta raccoglie un bell’assist di Yoshida, si gira e buca Consigli. Il pari dura appena un giro d’orologio: Berardi scappa a Colley sulla sinistra e spara su Audero in uscita, sul rimpallo Caputo se la trova sui piedi e a porta vuota fa 2-1. Poco più di sessanta secondi dopo la scena è simile, il risultato lo stesso: Boga chiede e ottiene il triangolo da Traore, spara in porta di sinistro e Audero para ancora, ma è di nuovo sfortunato. Il pallone finisce dalle parti di Berardi, che fa il più comodo dei gol. Settima rete in campionato per l’attaccante della Nazionale, settimo centro ai blucerchiati per il 25. La Samp però non si arrende, e Consigli è attento e reattivo su Quagliarella (61’), Keita Balde (in due occasioni) ed Ekdal. Il portiere deve però arrendersi al terzo tentativo dell’ex Lazio, bravo a segnare di destro su cross di Candreva da calcio d’angolo. Proprio il senegalese, al 91’ entra durissimo su Traore e si fa espellere, lasciando i suoi in 10. Un finale non all’altezza della buona gara, sua e della squadra.

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:36
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.987
Post: 8.234
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Ballardini, buona la prima: al Genoa il derby ligure con lo Spezia



Apre Nzola, pareggia Destro, è decisivo un rigore di Criscito assegnato dal Var:
i rossoblù abbandonano l'ultimo posto


Filippo Grimaldi

Effetto Ballardini. La strada è ancora lunga, ma il Genoa (1-2 il finale al Picco) centra una vittoria pesantissima per il morale e la classifica contro uno Spezia meno preciso e ordinato rispetto alle ultime partite. I rossoblù non vincevano dalla prima di campionato. La squadra di Italiano, invece, cade al Picco al termine di una gara dove non è riuscita a imporre il suo solito gioco, fatto di possesso palla e linee cortissime.

CONCRETEZZA — Ballardini in panchina passa al 3-5-2 e il suo arrivo ha restituito maggiore concretezza ai rossoblù, anche se la strada verso la salvezza resta lunga. L’effetto del nuovo tecnico (di nuovo sulla panchina del Genoa 806 giorni dopo la sua ultima gara alla guida dei rossoblù), però, ha funzionato. Italiano, viceversa, chiedeva punti a questo derby ligure (perché i complimenti non fanno classifica), ma la squadra è sembrata decisamente meno fluida e corta rispetto alle ultime prestazioni.

UNO-DUE — I due centrali difensivi ammoniti nei primi sei minuti di gara nello Spezia (Erlic e Chabot) non hanno però condizionato i padroni di casa, subito in gol con il settimo centro di Nzola, su un pallone messo in area dalla destra da Gyasi (non chiude Czyborra), e con il compagno decisivo e lesto nell’anticipare Radovanovic. Ma il vantaggio spezzino dura poco, perché da un errore di Chabot nasce il pari rossoblù, con Destro che raccoglie l’invito di Pandev dalla corsia esterna. Uno a uno e il risultato non cambia sino all’intervallo: Genoa attento a non lasciare troppo spazio al tridente di casa, pronto a scalare con Ghiglione e Czyborra sulla linea dei difensori in fase di non possesso, e lo Spezia meno sciolto rispetto alle ultime prestazioni. Poi, nella ripresa l’episodio-chiave, con il contatto di Terzi su Behrami: il consulto con la Var convince il signor Massa a fischiare il rigore, e Criscito fa centro. Vani i tentativi finali dello Spezia, che si scopre e per un soffio subisce l’1-3 con Scamacca.

Fonte: Gazzetta dello Sport
24/12/2020 00:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Campionato di calcio Serie A stagione 2018/2019 (431 messaggi, agg.: 27/05/2019 00:22)
Campionato di calcio Serie A stagione 2019/2020 (423 messaggi, agg.: 02/08/2020 23:36)
Campionato di calcio Serie A stagione 2021/2022 (quello dei Campioni d'Europa) (424 messaggi, agg.: 25/05/2022 13:28)

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:05. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Versione 3.0 - Realizzata da Simpatia Osè - Risoluzione consigliata 1024x768