Admin e Mods

:: Benvenuti :: Welcome :: Da Ottobre 2003 :: Maggio 2009 :: Il B-side forum è vietato ai minori ::

Maggio 2009

Pandado

Simpatia Osè

Robyk

ibrahimovich87

mvalda

gianlucala

fux

teresio

Realizzato per amore del B-side e della bellezza femminile.

Da 4 anni solo il meglio per voi

Gemellaggi

Celebrity in Pantyhose :: FORUMANDO :: Vip Bellissime :: ipergnocche :: Vere Esibizioni

Risoluzione consigliata 1024x768

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2020/2021

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2021 00:19
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Samp, tris al Crotone e seconda vittoria di fila: Quagliarella entra e segna

La squadra di Ranieri è cinica: l’attaccante campano in rete,
la 90ª in blucerchiato, 4’ dopo il suo ingresso in campo


Filippo Grimaldi


E adesso, caro Ranieri, non sarebbe l’ora di alzare l’asticella blucerchiata? Difficile che il tecnico accetti di guardare oltre la quota-salvezza, ma la Samp ha ripreso a viaggiare forte. Il 3-1 di stasera a un buon Crotone lo certifica. Volevano dimostrare, i blucerchiati, che la rinascita di Verona non fosse stata un caso, e ci sono riusciti, allungando in classifica contro un avversario al quale va dato merito di essere comunque sempre rimasto in partita. Stroppa ha puntato ancora una volta su una squadra di grande sostanza, e sino al gol iniziale di Damsgaard in effetti era riuscito a rompere il gioco della squadra di Ranieri, trovando una piccola crepa nella mediana per vie centrali, dove talvolta Silva soffriva le sterzate di Eduardo, aprendo la strada per le ripartenze ospiti. Ranieri, che ha puntato sulla stessa squadra vittoriosa mercoledì a Verona, dunque con Quagliarella ancora in panchina, ha superato anche l’imprevisto del k.o. di Ferrari in avvio (sospetto stiramento), sostituito dal tuttocampista Thorsby. Gara complicata, si diceva, in avvio, finché poi il maestro Ranieri l’ha messa in discesa con l’intuizione giusta, invertendo i due esterni di centrocampo, Jankto e Damsgaard. Proprio quest’ultimo, appena spostato a destra, ha firmato il suo secondo gol in campionato (26’), sfruttando una grande ripartenza della Samp: pallone recuperato da Verre e dalla sinistra perfetto assist di Jankto per il compagno. Vano il tentativo di recupero di Reca. Dieci minuti, il bis di Jankto, favorito da un tiro sporco di La Gumina che diventa il più incredibile degli assist. La squadra di Stroppa accusa il colpo ma poco prima dell’intervallo, dopo un rigore reclamato dagli ospiti per un contatto Colley-Messias, Reza si conquista il tiro dagli undici metri dopo un evitabile intervento di Thorsby. Simy non sbaglia e le squadre vanno al riposo per 2-1.

CHE VELOCITÀ — Ritmi altissimi anche nella ripresa, anche se la Samp nel primo quarto d’ora non corre rischi. L’attacco blucerchiato, però, fatica e allora Ranieri cambia Verre e La Gumina con Ramirez e Quagliarella, ma la doppia linea blucerchiata non concede spazi agli ospiti. E proprio il restyling dell’attacco regala ai padroni di casa il terzo gol. Su calcio d’angolo (20’), Ekdal è più lesto di Reca, spizza il pallone per Quagliarella che di testa sul secondo palo mette in rete. Il 3-1 dà alla squadra di Ranieri quella solidità anche sul piano mentale che le permette di non soffrire più sino alla fine. Stroppa prova ad affiancare Riviere a Simy, arretrando Messias come mezzala, ma la mossa non dà esito, anche se il Crotone (31’) ha una doppia occasione con Riviere, ma senza fortuna. Al 46’ va ancora a segno la Samp con Quagliarella, ma Manganiello annulla dopo consulto-Var per il fuorigioco di Candreva. Già, entra anche lui, a suggellare la pace definitiva con Ranieri.

Fonte: Gazzetta dello Sport
19/12/2020 23:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
La Juve si gode un Moraldo da urlo:
poker a Parma e Milan a un punto

Domina la squadra di Pirlo, a segno con l'ex Kulusevski, Ronaldo (due volte) e Morata.
Bianconeri secondi a un punto dai rossoneri in attesa delle partite domenicali


Valerio Clari


Arriva da Parma la chiamata alle milanesi: la Juve manda quattro forti segnali alla concorrenza. Tre gol del Moraldo, apertura di Kulusevski, dominio per 90’ alla vecchia maniera, di chi in patria è abituato a vincere da nove anni, ma con un gioco convincente e un atteggiamento ricercato sin dai primi giorni da Andrea Pirlo. Forse il Parma collabora, sicuramente viene neutralizzato e a tratti “bullizzato” dai bianconeri, che mettono il campo in discesa (per semi-citare Conte) sin dalla prima mezz’ora e poi non tolgono il piede dall’acceleratore, fino al 4-0 finale. Quei segnali di crescita visti contro l’Atalanta, ma oscurati dal risultato, contro il Parma invece si trasformano in numeri. Pirlo per 75’ fa riposare Cuadrado, centrale in questa prima parte di stagione e per 80’ Chiesa, decisivo nell’ultima: amplia la rosa dei “titolari” convincenti, vede crescere gara dopo gara Bentancur (numero impressionante di recuperi e chiusure) e si gode la maturità e qualità di McKennie. Il Moraldo fa il Moraldo, Dybala può recuperare con calma. Dietro, per una volta la porta resta inviolata: De Ligt e Bonucci non possono sorprendere, ma anche Danilo è ormai una sicurezza.

ESAMI — Era la partita di Kulusevski, di ritorno al Tardini dove è diventato crack, era la prima occasione per Ronaldo e Morata per far cancellare gli errori contro l’Atalanta. In ventisei minuti tutti gli “esaminandi” consegnano il loro compito completo e corretto. Dejan segna al 17’, mandando un segnale forte e chiaro, sempre di piatto sinistro (su cross basso di Alex Sandro) dopo le numerose panchine degli ultimi tempi: non farà molto altro, ma il gol dell’1-0 può bastare. Alvaro e Cristiano combinano al 26’, quando lo spagnolo si allarga a riceve sulla sinistra, porta palla e poi piazza un bel cross a centro area: lì il portoghese mostra una delle tante specialità della casa, lo stacco e il colpo di testa, per il 2-0. Per Ronaldo è il gol numero 40 dell’anno solare 2020, solo considerando quelli con la maglia bianconera (e non sarà l’ultimo), per Morata arriverà anche la gioia personale, per la Juve è un doppio vantaggio frutto di un dominio e un controllo che si trasforma in un possesso palla schiacciante e in altre 3-4 palle gol, anche se il Parma aveva messo insieme una bella sortita in velocità, con conclusione finale di Kucka parata da Buffon, quando ancora il tabellone diceva 0-0.

DOMINIO — Sul finire del primo tempo Bonucci si mangia il possibile 3-0, a inizio del secondo c’è un’azione, una singola azione, in cui la squadra di Liverani sembra alzare il baricentro: è un’illusione per gli emiliani, la Juve stavolta non ha intenzione di rischiare o di scendere di giri. Anzi i soliti De Ligt e Bentancur (soprattutto il secondo), alzano ancora l’aggressione, gli “arancioni” mettono le tende nell’area avversaria, una palla recuperata dall’uruguaiano dà il via alla ripartenza che Ramsey rifinisce per la doppietta di Ronaldo (diagonale letale). De Ligt fa il quarto su corner (ma nella parabola del cross la palla era uscita), Alex Sandro fa stabilmente l’ala, Liverani ci prova con Karamoh ma va vicino al gol “della bandiera” con Gagliolo. Arriverà invece il 4-0, a lungo rinviato da Morata con qualche leziosità, ma poi trovato con un gran colpo di testa su cross di Bernardeschi. Diventa la vittoria più larga di questo campionato: non la più importante, non la più difficile, ma sicuramente con uno spirito “da grande”.

Fonte: Gazzetta dello Sport
19/12/2020 23:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Il Torino si fa riprendere ancora: con il Bologna è solo 1-1

Partita molto tattica ed equilibrata. In gol due ex, Verdi al 69' e Soriano al 78'


Mario Pagliara


Il Toro stecca l’ennesima occasione di questa stagione per rimettersi in carreggiata. Spreca ancora una volta un vantaggio, stavolta arrivato su punizione in maniera fortunosa da Verdi con la complicità di Da Costa nella ripresa. L’ex Soriano fissa nove minuti dopo il punteggio in parità, condannando Giampaolo a un inutile pareggio. Il Toro resta sul fondo della classica, senza aver vinto ancora nessuna partita in casa, mentre il Bologna conquista meritatamente un punto prezioso.

LA TRAVERSA — L’unica sorpresa in avvio la regala Marco Giampaolo quando rende pubbliche le formazioni: nel suo Toro che torna al 4-3-1-2 (come previsto) non c’è Vojvoda, nonostante sia stato provato ieri durante la rifinitura, ma torna Armando Izzo dal primo minuto e nella posizione di terzino destro, dove aveva debuttato da titolare alla prima a Firenze. Per il resto, sorprese poche, ed emozioni con il contagocce. Mihajlovic, infatti, risponde con il Bologna annunciato, schierato con il 4-2-3-1, nel quale un accento è da porre sulla posizione dell’ex De Silvestri: poco o nulla terzino di spinta a destra, molto invece terzo centrale aggiunto con la consegna di guardare a vista Belotti. Non è un primo tempo memorabile: il Toro è chiamato a fare la partita della vita per dare una svolta al suo cammino deficitario, invece per metà gara è spesso sulle gambe, senza il ritmo nel giro palla che richiederebbe una sfida di tale importanza. Il Bologna non ha l’esigenza di fare la partita, e allora parte guardingo, aspettandosi un avvio furente dei granata che non c’è. Emiliani attenti e furbi nel sfruttare gli errori del Toro. Accade, ad esempio, già dopo 7’ quando Palacio si lancia verso Milinkovic Savic (a proposito, preferito per la seconda gara di fila a Sirigu), ma il portiere serbo è bravo a chiudere in uscita. Due minuti dopo Lyanco commette un errore grave, rischiando la frittata su un disimpegno facile, ne approfitta Svanberg che esplode un missile stampato sulla traversa. E’ l’unica emozione fino all’intervallo.

NIENTE RIGORE — E il Toro? Nel primo atto di questa sfida all’ora di pranzo della domenica si arrotola intorno a un possesso a basso ritmo e senza sbocchi offensivi, prigioniero delle sue paure. La sola conclusione del primo tempo dei granata è di Belotti poco prima del 45’ dalla distanza. L’unica vera occasione da rete creata dalla squadra di Giampaolo arriva, invece, al 10’, grazie a un pallone lavorato da Izzo, rimesso al centro dell’area da Rincon, ma sotto porta Belotti marcato da De Silvestri non aggancia. Nell’occasione Belotti finisce a terra, spingendo i granata a chiedere un rigore: Pasqua non lo assegna, anche Maresca al Var conferma la decisione sul campo dopo un check volante. E’ la valutazione corretta, perché è semmai Belotti a commettere fallo tirando per primo la maglia di De Silvestri. Alla mezzora finisce la domenica di Bonazzoli per un problema muscolare, al suo posto entra Verdi.

VERDI-SORIANO — Se c’è un cambiamento palese sin dai primi minuti della ripresa è l’allungamento di entrambe le squadre. Gli spazi si aprono, va detto che lo spettacolo ne beneficia poco, ma almeno si comincia a vedere qualche guizzo in più. Al quarto d’ora Verdi sguscia nell’area bolognese obbligando Da Costa a rifugiarsi in angolo. Barrow si segnale due volte sul taccuino: nella prima occasione non inquadra la porta (17’), nella seconda chiama Milinkovic alla smanacciata (20’). Mihajlovic inserisce Dijks per De Silvestri e Schouten per Dominguez, Giampaolo risponde con l’inserimento di Meité al posto di Gojak. L’episodio che sblocca la parità nasce da un errore clamoroso: al 25’ Verdi scocca un calcio di punizione apparentemente innocuo, Da Costa prova a respingere con il piatto sinistro scaraventando la palla nella propria porta. Palacio poco dopo (31’) ha la palla del pari, ma spara in curva fallendo un rigore in movimento. Mihajlovic getta nella mischia Poli per Svanberg, gli emiliani si gettano furiosamente in attacco. E nove minuti dopo raccolgono il pari (34’) grazie a un incrocio di Soriano (assist di Vignato) passato sotto le gambe di Milinkovic. Accade poco o nulla nel finale: il Bologna sorride per il pari, il Toro esce a testa bassa.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Insigne e Sau gol: il Benevento vola.
Per il Genoa è notte fonda

La rete del fratello minore di Lorenzo e il rigore dell'ex Cagliari
regalano la seconda vittoria casalinga e 3 punti d'oro a Pippo Inzaghi.
Il Grifone è penultimo e la panchina di Maran traballa


Alex Frosio


Non bella ma importantissima la vittoria del Benevento. Insigne e Sau su rigore stendono un Genoa con poche idee.
PRIMO TEMPO — Primo tempo povero, di tecnica ed emozioni. La composizione dei due reparti di centrocampo, d’altra parte, non promette geometrie da archistar: Hetemaj-Ionita-Improta da una parte, Sturaro-Lerager (con Ghiglione e Pjaca ai lati) dall’altro. Il Benevento si incarica comunque di fare la partita ed è il primo a tirare in porta: al 12’ Tuia vede il corridoio libero per Letizia, movimento a rientrare e conclusione bloccata da Perin. Caprari e Lapadula al 14’ e al 23’ sprecano due buone punizioni dal limite dell’area, Pjaca fa intravedere un lampo da "vecchio Pjaca" al 19’ (doppio passo a rientrare, destro largo). Il Genoa fatica a fare tre passaggi di fila, persino dalla rimessa del portiere, ma ha la migliore occasioni del primo tempo: al 32’ il caos provocato da un calcio d’angolo sbilancia la difesa, Destro allunga di testa per Shomurodov che batte al volo con il destro e Montipò deve allungarsi e allungare in angolo. Proteste del Benevento nel finale di tempo: Caprari punta Lerager che sembra sgambettarlo, l’arbitro Giua non fischia e il Var non lo induce a cambiare idea né a dare un’occhiata. E Caprari si becca l’ammonizione per proteste (a Verona gli andò peggio: rigore negato e rosso per proteste).

LA RIPRESA — La ripresa non è più brillante. Ma il primo spunto di cronaca è decisivo: il Benevento passa al 12’. Czyborra si fa attaccare e sbaglia il disimpegno, Hetemaj fa viaggiare Insigne, Masiello lo lascia passare per evitare il rigore e l’attaccante di Inzaghi non sbaglia con il sinistro a girare. Maran prova a scuotere il Genoa con tre cambi: Radovanovic, Pandev e Criscito per Sturaro, Shomurodov e Czyborra. Si vede qualcosa di meglio nella circolazione, ma non abbastanza. Si arriva alla mezzora con Scamacca per Destro e Zappacosta per Goldaniga, ma l’unico tiro in porta è un destro da lontanissimo di Zappacosta. A un minuto dal 90’ il Benevento raddoppia su rigore, causato da Masiello su Sau. Proprio Sau va sul dischetto e firma il 2-0.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Perla di Lykogiannis, Lasagna entra e pareggia:
fra Cagliari e Udinese è 1-1



L'esterno greco la sblocca con una punizione bellissima,
poi l'attaccante bianconero trova il gol dopo tre minuti dal suo ingresso in campo.
Cragno e Musso protagonisti.
I sardi non sanno più vincere, mentre i friulani sono al sesto risultato utile di fila


Velluzzi Francesco

Il Cagliari non riesce più a vincere, l’Udinese da sei partite non perde. Finisce 1-1 l’ultima partita del 2020 alla Sardegna Arena. Alla fine per la squadra di Eusebio Di Francesco è quasi un punto guadagnato, il quinto pareggio stagionale, la squadra ha fatto meglio che a Parma, ma il successo manca dal 7 novembre in casa con la Sampdoria. Manca qualcosa davanti e nel pomeriggio in cui Joao Pedro (forse un po’ in riserva) stecca non si trova mai la stoccata decisiva. Anzi, una la trova il terzino greco Charalampos Lykogiannis che su punizione colpisce per la seconda volta (dopo la perla col Crotone). L’Udinese è più squadra, ha un palleggio efficace, un giro palla eccelso e non perde mai la bussola. Raddrizzando la partita con l’uomo che finora aveva sofferto di più, Kevin Lasagna, che segna il primo gol di questa serie A. Poi non riesce a vincerla per errori di precisione, nella giornata in cui Rodrigo De Paul fa bene, ma non è devastante come al solito.

PRIMO TEMPO — Alla Sardegna Arena la pioggia è solo minacciata. Ma non arriva. Di Francesco rilancia Diego Godin. Che non giocava dalla gara con la Samp, ultima vittoria, 7 novembre. Accanto a lui ancora Andrea Carboni, il prodotto locale del 2001 che aveva strappato la fiducia pure con l’Inter. Gotti, dall’altra parte, affida la regia a Walace. Il brasiliano vince il ballottaggio con Arslan e Mandragora. In attacco ci sono Pussetto e Deulofeu che hanno il compito di correre a tutta e di sfruttare le indecisioni di Carboni e del giro palla del Cagliari. L’Udinese palleggia meglio, ha trame più automatiche e parte meglio. Deulofeu ci prova a giro, poi lo ferma bene Godin. Zeegelaar rischia con Nandez ma se la cava, il Cagliari cresce con Marin che giostra bene, ma al 25’ deve superarsi Lykogiannis su Deulofeu lanciato a rete in solitario. E proprio il greco al 27’ calcia alla perfezione una punizione per fallo di Becao sul solito scatenato Rog. Musso parte leggermente in ritardo e becca il gol. Il Cagliari ci riprova con Sottil, ma Musso si salva. Il pericolo è sulle uscite, Cragno sbaglia un controllo. L’Udinese non riesce ad approfittarne. Mentre il terzo portiere azzurro è sicuro sul tiro di De Paul, un po’ al di sotto, stavolta, dello standard abituale anche se sempre al centro del gioco. C’è tempo per un giallo a Pavoletti che colpisce Samir nel duello aereo e per una litigata di Walace con un membro dello staff bianconero. Volano parole grosse. Poi tutti negli spogliatoi.

SECONDO TEMPO — L’Udinese riparte forte, decisa a riprenderla. Con palleggio, giocate e accelerazioni. Stryger mette un cross, Pussetto sale su Zappa ma il colpo di testa va fuori di un soffio. Poi Stryger manca la deviazione. In seguito è Cragno a respingere bene sul numero preferito di Deulofeu. Che subito dopo, all’8’ lascia il posto a Lasagna: cambio azzeccato perché 4’ dopo l’attaccante di San Benedetto Po lascia subito il segno, Pussetto lo lancia, Kevin brucia Carboni (sempre in difficoltà) e pareggia. Meritatamente. Perché l’Udinese ha preso in mano la partita. Tanto che Di Francesco corre ai ripari. Toglie Pavoletti e inserisce Ceppitelli passando al 3-5-2 a specchio con l’avversario. Il Cagliari respira, infatti Samir compie un salvataggio prodigioso su Joao, stavolta in ombra. Con Joao e Sottil (che poi lascia il posto a Simeone) DiFra ha anche Lykogiannis, il migliore dei suoi. Che a sinistra spinge come un forsennato, mentre l’instancabile Nandez (col turbante per uno scontro aereo con Pavoletti) mette il tubo a destra costringendo Pereyra al giallo. Gotti, intelligentemente, lo manda in panchina per Mandragora e inserisce pure Nestorovski ma l’Udinese non ne ha più e l’ultimo acuto è un lancio per Lasagna sul quale l’ottimo Ceppitelli salva con un numero da gran difensore.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Hakimi e Lukaku piegano lo Spezia:
l'Inter vince 2-1 e resta in scia del Milan



Sesta vittoria consecutiva per i nerazzurri, che la sbloccano al 52'
grazie al marocchino e la chiudono su rigore del bomber per mani di Nzola.
Nel recupero il gol degli ospiti con Piccoli


Vincenzo D'Angelo

Trenta (punti in classifica), senza lode. Ma comunque a passo di record, con la sesta vittoria consecutiva in A come non accadeva dalle prime sei uscite ufficiali dell’era Conte. L’Inter risponde al primo tempo da lepre del Milan a Reggio Emilia con un secondo tempo cinico e vincente, trovando i due gol che la lasciano a -1 dai rossoneri e in perfetta posizione per provare il nuovo assalto alla vetta già mercoledì sera. Ma contro lo Spezia (2-1) la squadra di Conte è sembrata ancora una volta un po’ sulle gambe, come nel secondo tempo contro il Napoli. Di buono c’è il risultato, la conferma dell’impatto importante di Sensi nelle rotazioni, il solito gol di Lukaku e il ritorno in campo del guerriero Vidal. L’emergenza in mezzo è passata.

SPEZIA CON PERSONALITÀ — L’avvio per i nerazzurri è promettente, con tre buone occasioni in 12’. Lukaku (4’) va vicino al vantaggio su una bella ripartenza orchestrata da Lautaro. Young esalta i riflessi di Provedel (10’) dopo una bella azione personale e infine Lautaro (12’) di testa non trova la porta da buona posizione. Ma invece di incendiarsi, l’Inter si siede e finisce presto in balia del palleggio dello Spezia, mai realmente pericoloso ma comunque ordinato e padrone del campo. L’Inter si accontenta di contenere, senza alzare il ritmo della pressione del palleggio in costruzione. E si arriva all’intervallo con la sensazione che l’Inter debba ancora attaccare la spina della fame.

SCINTILLA NERAZZURRA — Conte lascia negli spogliatoi Gagliardini per Sensi: più qualità nelle geometrie e nella ricerca delle punte. Eppure il gol arriva grazie a un regalo di Provedel: Hakimi (7’) si invola a destra e batte in diagonale, il portiere ligure si fa sorprendere sul suo palo dalla conclusione non irresistibile. Di questi tempi è manna dal cielo e l’Inter ringrazia. Il vantaggio più che esaltare i nerazzurri butta giù l’umore dello Spezia e al 26’ l’Inter raddoppia su rigore non visto da Fabbri ma segnalato dal Var (mano di Nzola su cross di Sensi). Lukaku si conferma infallibile e di potenza spiazza Provedel. Partita chiusa, senza troppo dispendio di energie, anche se il gol di Piccoli coda al recupero regala qualche secondo di ansia fuori programma. Ora Conte può pesare già alla difficile trasferta di Verona, dove punterà ad aggiornare il record di vittorie consecutive in A con l’Inter. E di scalzare il Milan dalla vetta, per un Natale al comando. L’operazione sorpasso entra nel vivo.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:17
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Milan, sprint da primato!
Leao dopo 6’’76 e Saelemaekers mettono k.o. il Sassuolo

I rossoneri partono a razzo: quello del sostituto di Ibra è il gol più veloce in A, poi il raddoppio del belga.
Pioli capitalizza il doppio vantaggio e resta a +1 sull’Inter, inutile nel finale la punizione in rete di Berardi


Alessandra Bocci


Bellezza iniziale, brivido finale: si potrebbe riassumere così il successo del Milan, che passa sul campo del Sassuolo e mantiene la testa della classifica. La squadra di De Zerbi, freddata dal gol più veloce della storia del calcio europeo, impiega troppo a risvegliarsi e nonostante l'aggressività e il pressing totale messi in campo nel secondo tempo non riesce a acciuffare neppure un punto. Prima Rafael Leao, dopo appena 6 secondi e 76 centesimi, con uno schema provato e riprovato in allenamento. Calcio d'inizio: Leao-Calhanoglu-Leao. Un fulmine. E una bellezza anche la giocata del portoghese sul presunto raddoppio di Calhanoglu, al nono minuto, che poi viene annullato dal Var per un fuorigioco del belga che vizia l'azione in precedenza.

ROSSONERI PADRONI DEL CAMPO — Nel 4-3-3 del Sassuolo non funziona nulla: il Milan è padrone in tutte le zone del campo, Theo Hernandez brucia l'erba con il suo passo potente mentre dalla parte opposta Saelemaekers risponde con un movimento continuo e Calhanoglu mette ordine. In mezzo a tutto questo dinamismo c'è Brahim Diaz con i suoi ricami, ma è ancora Theo a costruire con una galoppata impressionante il gol del raddoppio. Dall'annullamento del secondo gol non è passata neppure mezz'ora, il francese parte in quarta, Calhanoglu si ferma e lascia campo a Theo: il terzino continua la sua corsa confondendo i giocatori del Sassuolo che a lungo protestano per un fuorigioco che non c'è e recapita a Saelemaekers la palla per il raddoppio, stavolta confermato.

LA RIAPRE BERARDI — Il Sassuolo prova a risvegliarsi, ci provano Rogerio e Berardi, però forse a testa ancora gira e il risultato non si sblocca. E non si sblocca neppure nel secondo tempo, con un assedio continuo ma non molto lucido. Fuori Defrel, dentro Caputo, tanti cambi da una parte e dall'altra: piano piano il Milan va in sofferenza, mette la testa fuori con Hernandez e Hauge, ma il Sassuolo spinge molto. Finchè, nei minuti finali, Romagnoli abbatte Boga al limite dell'area. Sul calcio di punizione successivo, il Milan paga l'ingenuità in barriera di Hauge: il norvegese si gira e spiazza completamente Donnarumma sul tiro di Berardi. 2-1, gara riaperta nel lungo recupero.

KESSIE SQUALIFICATO — Parte il caos finale e alla fine la festa del Milan. Che dopo due pareggi ricomincia a vincere, ma con la Lazio sarà un'altra corsa a ostacoli: fuori Kessie per squalifica, fuori Tonali. Pioli dovrà inventarsi altre soluzioni-lampo per superare anche l'ultimo impegno prima di Natale e restare in testa.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
La Roma si illude, poi entra super Ilicic
e cambia l'Atalanta: poker anche senza Papu



In vantaggio per un’ora, i giallorossi si sono smarriti.
Decisivo l'ingresso nella ripresa dello sloveno, in gol oltre a Zapata, Gosens e Muriel


Marco Guidi

In mezz’ora di calcio paradisiaco l’Atalanta cancella 59’ di ottima Roma, prendendosi tre punti fondamentali in ottica Europa e dando un colpo pesantissimo alle ambizioni della squadra giallorossa. Al Gewiss Stadium finisce 4-1 per la Dea una partita dai due volti, con i padroni di casa sterili e ingabbiati sino all’ingresso in campo di Ilicic, e gli ospiti che prima di subire il pareggio si erano fatti piacere di più. Ma la fragilità degli uomini di Fonseca, come a Napoli, emerge in modo chiaro alla prima difficoltà, mentre l’Atalanta può gioire non solo per una classifica che, in attesa di recuperare la giornata persa con l’Udinese, torna a profumare d’Europa, ma soprattutto per aver ritrovato davvero l’Ilicic spaziale della scorsa annata. Con un Josip così, non si sente troppo nostalgia del Papu Gomez.

MEGLIO LA ROMA — Gasperini recupera Toloi in difesa e conferma l’assetto dell’ultimo periodo, con Pessina dietro a Malinovskyi e Zapata. Rientra Ilicic, ma solo in panchina, mentre non c’è il Papu Gomez, escluso dalla lista dei convocati. Fonseca, invece, cambia: a centrocampo viene arretrato Pellegrini, con il reinserimento di Pedro con Mkhitaryan sulla linea dei trequartisti a supporto di Dzeko. Sulle corsie Karsdorp e Spinazzola. Pronti e via, passa subito la Roma, abile a ribaltare velocemente una palla persa degli avversari. Mkhitaryan sfonda a sinistra, cross basso per Dzeko, perso completamente da Romero e gol comodo comodo per il capitano giallorosso a due passi da Gollini. L’Atalanta fatica a prendere le misure, sbaglia troppo in impostazione e la squadra di Fonseca è letale in ripartenza: al 9’ Spinazzola colpisce la base del palo scavalcando Gollini, uscito male, con il sinistro dopo un errore di Toloi. Dopo 10’, entra finalmente in partita anche la Dea, ma trovare combinazioni per presentarsi dalle parti di Mirante è tremendamente complicato per gli uomini di Gasperini. Fonseca tiene i suoi molto corti, con Mancini e Ibanez bravi ad aggredire alti Pessina e Malinovskyi, non concedendo mai giocate agevoli in uscita ai padroni di casa. Così, la prima conclusione verso la porta giallorossa arriva solo al 32’ e in modo del tutto casuale, con De Roon che prova la stoccata al volo dopo una respinta della difesa su corner: Mirante blocca senza problemi. Prima dell’intervallo, è anzi la Roma a sfiorare il raddoppio: punizione velenosa di Pellegrini, Gollini è bravo a distendersi sul suo palo e toccare in angolo.

RIVOLUZIONE ILICIC — Gasp capisce che serve iniettare qualità e dopo l’intervallo inserisce Ilicic per Pessina. Dentro anche Palomino per Romero, già ammonito e in difficoltà nella marcatura di Dzeko. L’Atalanta parte aggressiva e al 3’ Malinovskyi, su invito di Hateboer, ha sul sinistro la palla del pari, ma allarga troppo la conclusione. La Roma non sta a guardare e al 10’ Gollini deve volare sul gran tiro da fuori di Veretout. La partita aumenta di giri, perché la Dea ora dà una sensazione diversa di pericolosità e tutti parte sempre dal sinistro di Ilicic. E infatti al 14’ con un tocco mancino di prima lo sloveno innesca Zapata, che per una volta scappa girandosi a Smalling e fulmina Mirante con un destro terrificante. Il pareggio dà ancora più coraggio all’Atalanta, mentre Fonseca perde per infortunio Spinazzola (entra Bruno Peres). Gasp ha invece il miglior Ilicic della stagione: lo sloveno al 25’ regala un minuto di poesia calcistica, impegnando prima Mirante da posizione impossibile e poi disegnando il cross sul quale Gosens si arrampica più in alto del portiere giallorosso, per la deviazione vincente. Roma ribaltata e soprattutto sparita dal campo. Ad ammazzare definitivamente la partita è un errore di Veretout che dà il via libera alla fuga di Muriel, al primo pallone toccato dopo aver dato il cambio a Zapata: il colombiano dribbla anche Mirante e mette in rete il 3-1. Mancano ancora 17’ alla fine, ma la banda Fonseca ha ritirato gli strumenti da un pezzo e a suonare è solo l’Atalanta. Freuler al 78’ supera anche Mirante, ma trova un provvidenziale Ibanez a ribattere la conclusione sulla linea di porta. Poi all’85’ il degno finale, con il gol più bello della giornata. Ilicic si libera alla sua maniera di Ibanez e Peres, poi si accentra e fa passare la palla in mezzo alle gambe di Smalling, cogliendo in controtempo Mirante sul primo palo. Applausi a scena aperta, prima di calare il sipario senza nemmeno un minuto di recupero. Al Gewiss Stadium parte addirittura la musica della Champions. E, in effetti, credere a una rimonta che porti la Dea nelle prime quattro stasera pare molto più realtà che sogno.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Immobile e Luis Alberto stendono un Napoli opaco: la Lazio avanza

Azzurri sottotono e senza gli indisponibili Insigne, Mertens e Osimhen:
la squadra di Inzaghi apre le marcature con un gran colpo di testa della Scarpa d’Oro al 9’,
nella ripresa il raddoppio della sicurezza. Botta alla caviglia per Lozano, esce a braccia


Stefano Cieri


Lazio chirurgica, Napoli abulico e frastornato. Finisce così con la vittoria netta e meritata della squadra di casa il posticipo serale della tredicesima giornata di Serie A. La Lazio torna al successo all’Olimpico dopo quasi due mesi (l’ultima e unica vittoria in casa in campionato c’era stata contro il Bologna il 25 ottobre). E più in generale la formazione di Inzaghi torna a convincere e per la prima volta in questo campionato batte una grande. Per il Napoli, invece, una serata da dimenticare. La squadra di Gattuso si fa condizionare troppo dalle assenze di Mertens, Insigne e Osimhen, va subito sotto e non riesce a reagire. Un passaggio a vuoto che sicuramente non sarà piaciuto al suo allenatore.

SBLOCCA CIRO — Assenze importanti da ambo le parti. Inzaghi non può disporre di Leiva, Fares, Parolo e Correa. E a loro si aggiunge nel pre-partita pure Acerbi che, durante il riscaldamento, sente ancora dolore al muscolo recentemente infortunato e preferisce non giocare. Nonostante le assenze, però, la Lazio parte forte. L’approccio dei biancocelesti è volitivo, mentre il Napoli ci mette un po’ a trovare le giuste misure in campo. Così i padroni di casa ne approfittano per mettere subito la freccia. Il gol che sblocca la gara arriva al 9’ grazie al solito Immobile che, sul cross di Marusic, anticipa Maksimovic e la mette dentro di testa. Un paio di minuti prima l’attaccante aveva già sfiorato il gol con una pregevole girata sul traversone di Lazzari. La squadra di Inzaghi insiste e va pure vicino al raddoppio con Luiz Felipe che, da buona posizione, manda la palla di testa sopra la traversa. Dopo il quarto d’ora, però, la musica cambia. Il Napoli, un passo alla volta, prende il controllo delle operazioni a centrocampo e si fa minaccioso dalle parti di Reina. Il portiere, grande ex della partita, salva il vantaggio con due ottimi interventi prima su Fabian Ruiz, quindi su Zielinski. La squadra di casa, però, non è che stia solo a guardare, lascia l’iniziativa agli ospiti per poi provare a colpire con le ripartenze. In una di queste è Caicedo ad andare vicinissimo al gol.

CHIUDE LUIS — Non cambia il copione nella ripresa. Il Napoli, che deve rimontare, mantiene l’iniziativa e la Lazio gioca di rimessa. Solo che, rispetto alla seconda parte della prima frazione, la squadra di casa è molto più accorta. Non concede praticamente nulla ed è letale nelle ripartenze. In particolare con quella che al 10’ le consente di andare sul 2-0. Escalante recupera palla a metà campo, la smista subito per Immobile che appoggia a Luis Alberto che infila Ospina. Per il Napoli è una mazzata dura da mandar giù e infatti la formazione di Gattuso non si rialza. Il tecnico prova a rianimarla con i cambi. Entrano Elmas, Manolas, Lobotka, Ghoulam e Malcuit. Ma l’inerzia della partita non cambia. Col passare dei minuti la Lazio controlla sempre meglio e rischia di dilagare. I cambi di Inzaghi sono di conservazione. Dentro Muriqi (al rientro), poi Cataldi, Pereira, Patric e Akpa Akpro. Ed è proprio Pereira nel finale ad andare vicino al 3-0. Sarebbe stata una punizione eccessiva per il Napoli.

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/12/2020 23:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
SERIE A 2020/2021 13ª Giornata (13ª di Andata)

19/12/2020
Fiorentina - Verona 1-1
Sampdoria - Crotone 3-1
Parma - Juventus 0-4
20/12/2020
Torino - Bologna 1-1
Benevento - Genoa 2-0
Cagliari - Udinese 1-1
Inter - Spezia 2-1
Sassuolo - Milan 1-2
Atalanta - Roma 4-1
Lazio - Napoli 2-0

Classifica
1) Milan punti 31;
2) Inter punti 30;
3) Juventus punti 27;
4) Roma punti 24;
5) Napoli(-1) e Sassuolo punti 23;
7) Atalanta(*) e Lazio punti 21;
9) Verona punti 20;
10) Sampdoria punti 17;
11) Udinese(*) e Benevento punti 15;
13) Cagliari e Bologna punti 14;
15) Parma punti 12;
16) Fiorentina e Spezia punti 11;
18) Torino e Genoa punti 7;
20) Crotone punti 6.

(gazzetta.it)

(-1) Penalità al Napoli e vittoria a tavolino (3-0) alla Juventus per il match Juventus - Napoli non disputato dai partenopei,
salvo altre decisioni dopo il rigetto in appello del ricorso del Napoli.
(*) Atalanta e Udinese una partita in meno.
20/12/2020 23:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Campionato di calcio Serie A stagione 2021/2022 (quello dei Campioni d'Europa) (424 messaggi, agg.: 25/05/2022 13:28)
Campionato di calcio Serie A stagione 2018/2019 (431 messaggi, agg.: 27/05/2019 00:22)
Campionato di calcio Serie A stagione 2019/2020 (423 messaggi, agg.: 02/08/2020 23:36)

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:37. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Versione 3.0 - Realizzata da Simpatia Osè - Risoluzione consigliata 1024x768