Admin e Mods

:: Benvenuti :: Welcome :: Da Ottobre 2003 :: Maggio 2009 :: Il B-side forum è vietato ai minori ::

Maggio 2009

Pandado

Simpatia Osè

Robyk

ibrahimovich87

mvalda

gianlucala

fux

teresio

Realizzato per amore del B-side e della bellezza femminile.

Da 4 anni solo il meglio per voi

Gemellaggi

Celebrity in Pantyhose :: FORUMANDO :: Vip Bellissime :: ipergnocche :: Vere Esibizioni

Risoluzione consigliata 1024x768

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2020/2021

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2021 00:19
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Gollini e Szczesny parano tutto:
CR7 spreca un rigore, bel pari tra Juve e Atalanta

Nella ripresa Freuler risponde al gran gol di Chiesa,
poi il portiere di Gasp si supera su Ronaldo e Morata


Fabiana Della Valle


No Ronaldo, no party. Anche gli infallibili ogni tanto sbagliano: Cristiano si fa ipnotizzare da Gollini e la Juventus sbatte contro l’Atalanta come era accaduto a luglio, nell’ultima sfida tra le due squadre giocate allo Stadium, quando il portoghese aveva fatto doppietta. Ma mentre quel 2-2 aveva il sapore dolce dello scudetto, stavolta l’1-1 è molto più amarognolo, perché interrompe la mini striscia di due vittorie di fila in campionato e rallenta i bianconeri nella rincorsa al primo posto: per la prima vittoria con una big occorrerà ritentare dopo la sosta con Milan e Inter. A tradire Pirlo è stato soprattutto il Moraldo (per Dybala solo pochi minuti nel finale): oltre a Ronaldo, in ombra anche Morata. Alla fine il pari sta stretto all’Atalanta, che soprattutto nel secondo tempo ci ha creduto di più.

SVISTE E VANTAGGIO — Alla Juventus capita la prima grande occasione dopo 5’, ma Cristiano stavolta non è freddo: palla di Morata, che approfitta di una dormita clamorosa di Romero (su passaggio indietro di Djimsiti) e CR7 che tira inspiegabilmente alto da ottima posizione. Poco dopo altra possibilità per il vantaggio, ma la Juve sembra non volerne approfittare: palla di McKennie per Morata che serve ancora Cristiano, il portoghese stavolta viene fermato da Djimsiti e lo spagnolo di tacco la manda fuori. Il guardalinee non aveva sbandierato, ma il Var avrebbe comunque cancellato l’eventuale rete. L’Atalanta sbaglia parecchio e i bianconeri ne approfittano, portandosi in vantaggio con il primo tiro in porta: palla persa da Palomino, Bentancur (passato in cabina di regia dopo l’infortunio di Arthur) serve Chiesa che si libera dei difensori e confeziona un destro imprendibile: prima rete in campionato per l’ex viola.

ATALANTA A DUE FACCE — Il gol ha l’effetto sveglia sui Gasperini boys, che cercano subito di far male con Zapata: il colombiano su imbeccata di Pessina costringe Szczesny un grande intervento. L’Atalanta del primo tempo ha due facce: svagata in difesa, aggressiva in attacco. Così il finale diventa un monologo bergamasco: dopo Zapata il più pericoloso è Malinovskyi. Nella ripresa è il turno del separato in casa Gomez, che dopo nemmeno dieci minuti sostituisce Pessina: segnali di pace tra lui e Gasperini? Poco prima la Juve avrebbe potuto raddoppiare se Gollini non si fosse immolato su Morata, lanciato a rete da McKennie (altra prestazione positiva): il portiere resta a terra e l’arbitro fischia prima che Chiesa tocchi il pallone (finito in porta). E invece da una palla persa (da Rabiot) nasce il pareggio di Freuler: gran tiro dopo un uno due con Gomez.

PORTIERI PROTAGONISTI — La botta in testa però non provoca stordimento, anzi: Gollini non solo si riprende in fretta ma sale in cattedra prima parando un rigore all’uomo di ghiaccio Ronaldo (dopo fallo di Hateboer, uno dei peggiori, su Chiesa, una delle note liete della serata bianconera) poi fermando Morata in angolo e infine opponendosi a Danilo. Dall’altra parte Szczesny risponde con un miracolo a una mano su colpo di testa di Romero e poi con una respinta su Gomez: tra i migliori in campo ci sono sicuramente i due portieri.

Fonte: Gazzetta dello Sport
16/12/2020 22:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Il Sassuolo scappa con Traore,
un rigore di Vlahovic salva la Fiorentina

Nel finale la squadra di Prandelli sfiora il successo
con un gran tiro di Ribery che Consigli devia sulla traversa.
Dopo un mese si sono rivisti, nella ripresa, Caputo e Defrel


Giovanni Sardelli


Partita intensa, tosta, a tratti anche divertente: e pareggio giusto. Ai viola non basta un super Ribery per trovare la prima vittoria in campionato sotto la gestione Prandelli. Il Sassuolo ci ha provato maggiormente sul piano del gioco, senza però trovare lo spunto vincente negli ultimi metri. Anzi, l’occasione da tre punti l’ha avuta proprio la Fiorentina con Ribery, fermato dalla traversa.

SCELTE — Prandelli, conscio del momento difficile, inserisce un difensore in più, Venuti, al posto di Callejon: schierando un 5-3-2 con l’attacco affidato a Ribery e Vlahovic. De Zerbi recupera Caputo (che va in panchina) schierando Raspadori davanti con Berardi, Traore e Boga a supporto. I tifosi viola le provano davvero tutte per star vicino alla squadra in difficoltà, compreso i fuochi d’artificio fuori dalla Curva Fiesole.

BOTTA E RISPOSTA — La Viola parte forte e dopo cinque minuti Ribery è bravissimo a servire Biraghi che sbaglia in modo clamoroso l’appoggio del vantaggio mettendo fuori con il destro. E così al primo affondo passa il Sassuolo. Berardi taglia perfettamente per Traore che sfrutta l’errore di Milenkovic per battere Dragowski. La squadra di De Zerbi aumenta la pressione, Boga sguscia spesso e bene sulla sinistra, Rogerio ci prova da fuori impegnando Dragowski. Al contrario delle ultime uscite però, la Fiorentina non si scompone. Anzi. Al 32esimo Ribery, decisamente ispirato, viene colpito in area di rigore da Locatelli (i viola chiedono il secondo giallo, senza successo). Rigore che Vlahovic trasforma spiazzando Consigli ed impattando l’incontro.

RIPRESA — Pronti via e Venuti su assist di Vlahovic calcia altissimo liberato sulla destra. Il Sassuolo replica con un tiro dal limite Obiang che tocca la parte superiore della traversa. Al 60’ Ribery appoggia per Castrovilli che spara di prima, Consigli prosegue il proprio grande momento respingendo. Partita intensa ed equilibrata che non trova un padrone. De Zerbi si gioca le carte Caputo e Defrel, entrambi al rientro, Prandelli risponde con Kouame, Pulgar ed Igor. Sul piano del gioco ci guadagna il Sassuolo che negli ultimi venti minuti prova a schiacciare la Fiorentina nella propria metà campo: ma l’occasione clamorosa capita proprio ai viola. Ribery mostra le sue immense qualità nel dribbling e calcia forte, colpendo una clamorosa traversa dopo un tocco prodigioso di Consigli. La Fiorentina muove la classifica che resta comunque delicatissima. Buon punto anche per il Sassuolo, ben radicato in zona europea.

Fonte: Gazzetta dello Sport
16/12/2020 23:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Il Milan non muore mai e resta primo.
Calabria e Kalulu rispondono a Destro

I rossoneri rischiano l'harakiri, ma confermano la loro imbattibilità in Serie A e
mantengono la vetta della classifica con un punto di vantaggio sull'Inter


Filippo Grimaldi


Il mondo rovesciato, da quell'8 marzo, quando il Genoa vinse a San Siro contro il Milan di Pioli, caduto quel giorno per l'ultima volta, e che stasera ha accarezzato a lungo il sogno di ripetere quell'impresa, prima che Kalulu firmasse il 2-2 finale a 7 minuti dalla fine. Un pari che permette alla squadra di Pioli di rimanere in vetta alla classifica, con un punto sull'Inter. Ma che fatica, con il Diavolo trafitto prima dalla doppietta di Destro (dopo il provvisorio pari di Calabria), ma con l’attenuante delle molte (troppe) assenze (anche Theo Hernandez k.o. in extremis). Pioli, però, non può essere contento: troppo rinunciatari nelle fasi centrali di gioco i suoi, prima dell'arrembante finale. Insomma, se è vero che dopo il lockdown è nato il Diavolo imbattibile in campionato, stasera s'è visto a lungo un Diavolo senza furore. Da quel giorno, si diceva, è stata una cavalcata senza fine, mentre il Genoa è caduto a precipizio. Stavolta Maran, reduce dalla peggior serie negativa dopo undici giornate per il Grifone nell'era dei tre punti (solo 6 quelli raccolti, come nel 2017-18), può rifiatare.

SCELTE — Il tecnico rossoblù punta su Pjaca esterno sinistro, dietro alla coppia Shomurodov-Destro. Pioli (non per scelta, invece) si affida a un Milan giovanissimo, visto che in difesa a sorpresa c'è Dalot a sinistra (Theo Hernandez, affaticato, è precauzionalmente in panchina), con il portoghese alla prima da titolare in campionato, e Tonali in regia. Se si aggiungono pure gli stop di Ibra, Kjaer e Bennacer, l'asse portante del gioco milanista, si capisce come l’esame del Ferraris sia importante.

BOTTA E RISPOSTA — E non è un caso che, sino all'intervallo, il Milan produca poco in avanti, permettendo al Grifone un controllo agevole della gara. Da segnalare solo due affondi di Rebic e Leao murati da Bani, un’occasione per Shomurodov (bravo Kalulu) e una punizione di Calhanoglu (22') bloccata da Perin, prima del diagonale velenoso di Destro (37') che per un soffio manca il gol dopo una disattenzione dei due centrali rossoneri. Certo, in attacco il Milan (soprattutto Leao) fa poco, troppo poco. E proprio Destro al 2' della ripresa porta in vantaggio i rossoblù: cross di Goldaniga dalla destra, Donnarumma è super su Shomurodov, ma sulla ribattuta Destro non sbaglia. Vantaggio breve ed illusorio, perché al 7' Calabria, dal limite dell'area, piazza un diagonale che sorprende Perin. Uno a uno e Milan più vivo. Pioli sostituisce Rebic e Castillejo con Saelemaekers e Hauge esterni, ma la gara resta in equilibrio. Maran piazza Czyborra basso a sinistra (fuori Pellegrini) e al 15' il Grifone raddoppia, ancora approfittando di un buco a sinistra, dove Dalot non chiude e il cross di Ghiglione è un tesoro per Destro, che anticipa Kalulu e mette in gol, schiacciando il pallone a terra e beffando Donnarumma. Qui alla squadra di Pioli manca la forza di reagire con veemenza a un 2-1 che è devastante sul piano mentale. Il piano tattico del Genoa, che non lascia varchi, fa il resto e non dà ossigeno alle ripartenze rossonere, pericolosi solo al 33' con un diagonale di Hauge dalla sinistra. Ma, quando tutto sembra andare verso la prima sconfitta stagionale in campionato, arriva la zampata di Kalulu: al 38' il giovane difensore è bravo a deviare in porta la sponda di Romagnoli da corner. Finale-thrilling, con il Milan alla ricerca vana della vittoria, ma con Scamacca - subentrato a Destro - a un passo dal clamoroso tre a due.

Fonte: Gazzetta dello Sport
16/12/2020 23:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Lukaku segna su rigore, Handa para tutto:
l'Inter batte il Napoli e si porta a -1 dalla vetta



I nerazzurri soffrono ma superano gli azzurri, che prima
perdono Mertens per infortunio e poi Insigne per un'espulsione.
Il Milan in testa alla classifica adesso è a un punto


Giuseppe Nigro

Il fiato sul collo dei cugini. Con un rigore di Romelu Lukaku a 17 minuti dalla fine l’Inter batte 1-0 il Napoli nel big match della 12esima giornata e si porta a -1 dal Milan primo in classifica, infilando la quinta vittoria consecutiva in campionato: è la striscia più lunga da un anno a questa parte. Si decide così una partita a lungo equilibrata in cui i due migliori attacchi del campionato si sono annullati fino agli ultimi 20 minuti. Per battere la miglior difesa della serie A, considerando la media reti subite, Conte ha bisogno dell’episodio con cui Darmian conquista il rigore e sui cui sviluppi Gattuso resta in dieci per l'espulsione di Insigne: eppure da qui in poi si vede il miglior Napoli, che meriterebbe il pareggio eppure vede interrompere a tre la serie vincente. I partenopei avevano vinto tutte e 4 le trasferte giocate fin qui (k.o. solo con la Juventus a tavolino) e non perdevano dal 22 novembre col Milan: l’Inter li ha battuti perché, dopo aver subito 10 gol in 5 gare casalinghe, per la prima volta in campionato è uscita da San Siro senza subire gol.

LAMPI NEL PALLEGGIO — Con Demme preferito a Fabian Ruiz e Lozano a destra al posto di Politano, Gattuso prova a sparigliare le carte con Mario Rui Molto alto a sinistra, spesso anche più di Insigne che parte da dietro, costringendo Skriniar a vedere doppio e Darmian a restare schiacciato. Perso al 13’ Mertens per un infortunio alla caviglia sinistra (al suo posto Petagna), l’unica occasione del primo tempo del Napoli è un tiro da fuori di Zielinski poco dopo la mezzora sugli sviluppi di un contropiede nato da un rilancio di Ospina. È uno dei pochi lampi in una partita di palleggio insistito del Napoli a cui l’Inter non riesce ad aggiungere ritmo. Le cose migliori per i nerazzurri nascono dai piedi di Barella: al 17’ intercetta un’uscita sbagliata di Koulibaly per pescare di prima in area Lautaro, che si gira e non trova la porta di un soffio, a lato del palo destro; al 37’ crossa in area per l’inserimento di Gagliardini, che però di testa va debole.

RIGORE E CARTELLINO — Koulibaly e Manolas da una parte schermano Lukaku e Lautaro, dall’altra le due linee schiacciate dell’Inter tolgono aria all’attacco di Gattuso. Sfugge per un attimo Lozano al 63’ ma è in fuorigioco e soprattutto al 69’ Insigne pescato da Zielinski per un tacco che sarebbe stato un gol da annali ma finisce addosso ad Handanovic chiamato al pronto riflesso. Quando il Napoli sembra più pericoloso, arriva la spallata: al 70’ su rimpallo di un tiro di Sensi (appena subentrato a Brozovic infortunato) Darmian sul filo del fuorigioco si fionda verso la porta e Ospina gli prende il piede. È la cesura della partita: il Napoli resta in dieci perché Insigne viene espulso per un insulto sentito dall’arbitro Massa, Lukaku rasoterra dal dischetto insacca a sinistra spiazzando Ospina per l’1-0.

L’ASSALTO AZZURRO — In inferiorità numerica, l’ultimo quarto d’ora è il momento migliore del Napoli che fa di tutto per meritarsi il pareggio. contro l’Inter schiacciata in un 5-4-1 con Hakimi entrato al posto di Lautaro al al 77’, ecco le occasioni ospiti: all’80’ c’è bisogno di una gran parata di Handanovic su Politano pescato su un cross dalla destra di Lozano, al 90’ è di Lorenzo solo davanti al capitano nerazzurro a farsi oscurare la porta, al 92’ è il palo a negare la gioia a Petagna bravo a girarsi in area. Per il Napoli è la quarta sconfitta stagionale, la terza sul campo. L’Inter adesso è a un punto dal Milan.

Fonte: Gazzetta dello Sport
16/12/2020 23:56
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Parma, ennesimo pareggio: contro un Cagliari spuntato finisce 0-0



Nel giorno del 107° compleanno la squadra di Liverani fermata sullo 0-0


Francesco Velluzzi

Un punto a testa di mercoledì fa bene. Parma e Cagliari fanno 0-0, muovono la classifica, stanno lontane dai pericoli. Ma la squadra di Fabio Liverani, al quarto pareggio di fila al Tardini, in casa non vince dal 4 di ottobre (Verona), mentre quella d Eusebio Di Francesco il successo lo ha quasi dimenticato. L’ultimo hurrà è datato 7 novembre in casa contro la Sampdoria. Con Nahitan Nandez mattatore. Ieri l’ex Boca è tornato a pieno regime, ma non è bastato per condurre i suoi all’acuto che legittimerebbe ambizioni di classifica diverse. Il Parma, che deve salvarsi, invece il successo lo ha cercato con più insistenza anche perché le punte cagliaritane ieri hanno preso un po’ di riposo... Liverani ha dovuto spendere due cambi nei primi 27 minuti — fuori SCozzarella e Pezzella —e questo condiziona. Si è affidato a Gervinho sul quale il Di Fra ha provato a montare una guardia spietata sacrificando la spinta propulsiva di Zappa. Ma è mancato il guizzo delle punte e Cragno si è dovuto superare solo su una sventola di Inglese. Qui sabato arriva la Juve, sarà un’altra musica, mentre il Cagliari dovrà guardarsi dalla praticità dell’Udinese.

PRIMO TEMPO — Le sorprese le regala soprattutto Di Francesco che in attacco a sorpresa regala la prima maglia (gialla) da titolare in campionato ad Alberto Cerri, proprio nel giardino di casa sua (è di San Secondo a 22 km da qui) preferendolo a Simeone e Pavoletti. Cambio anche in regia dove il romeno Marin rifiata e c’è la prima occasione per Oliva che finora aveva visto il campo solo 32 minuti. Liverani fa riposare Hernani e fa guidare la squadra a Scozzarella che, però, dopo 18’ si deve arrendere per infortunio. Non gli resta che giocare la carta Sohm, il tecnico del Parma vuole preservare Hernani, eroe col Milan, per la Juve. Il problema è che dopo 27’ cede anche Pezzella e al tecnico degli emiliani rimane un solo slot per i cambi. Così a sinistra come terzino tocca a Gagliolo, come col Milan. Bel calcio se ne vede poco. Qualche accelerata di Nandez, il più attivo, avanti e dietro, qualche fiammata in più di Gervinho che fa ammonire Oliva dopo 25 minuti e al 32’ mette una gran palla al centro: Kurtic arriva bene nel cuore della difesa del Cagliari, ma calcia fuori. Resta l’unica vera occasione di un primo tempo da sei politico, ma con pochissime emozioni e una leggera vittoria ai punti per il Parma, sicuramente più dinamico del Cagliari che ad Albertone Cerri non fa vedere una palla.

SECONDO TEMPO — La prima mossa è ancora di Di Francesco che lascia negli spogliatoi Cerri e inserisce Simeone. Il Cholito ha voglia e al primo pallone calcia in porta senza preoccupare Sepe. Il Cagliari parte bene, buona combinazione del solito Nandez con Joao, che colpisce di testa. Usandola ancora su una palla di Sottil. Ma è il Parma, con Gervinho, sempre lui, a seminare il panico. Su due sue serpentine Inglese arriva in posizione difficile, ma da posizione centrale calcia bene e trova un grande Cragno. E’ sempre lui il salva Cagliari, che al 25’ deve far uscire per infortunio per la prima volta in questo campionato Walukiewicz. Debutta Ceppitelli. Mentre Liverani fa il triplo cambio finale: fuori Inglese, Karamoh e Gervinho, quindi tuto il fronte d’attacco e dentro Cornelius, Brunetta e pure Hernani per dare solidità in mezzo. Forze fresche per l’ultimo assalto. Che produce solo una ghiottissima occasione per Brunetti che da ottima posizione calcia malissimo. Lui sì che ha avuto il pallone della vittoria e della sua gloria.

Fonte: Gazzetta dello Sport
17/12/2020 00:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Lo Spezia vola con Nzola, rimontona
Bologna ma Barrow spreca il colpo del k.o.

Doppio vantaggio dei liguri, poi Dominguez la riapre.
Nel finale il gambiano prima segna un gran gol e poi si fa
ipnotizzare dal dischetto all'ultimo secondo da Provedel


Matteo Nava


Un finale a dir poco incredibile consegna al campionato un frizzante 2-2 nella sfida salvezza tra Spezia e Bologna, che si dividono i punti in palio in un match imprevedibile. Protagonisti Nzola da una parte e Barrow dall’altra, al centro di una sfida personale con Provedel che si risolve con lo stesso equilibrio del risultato finale: una perla clamorosa del gambiano nei minuti di recupero, seguita però dal rigore parato dal portiere proprio a danni del numero 99 rossoblù. Doppietta invece per la punta francese di Italiano, a quota 6 gol in campionato: solo la rimonta emiliana impedisce ai liguri di trovare la vittoria interna.

LA GARA — La prima storica partita di Serie A al Picco è una sfida tra due squadre reduci da brutte sconfitte, da dimenticare al più presto con punti lenitivi per la classifica. Così il Bologna di Sinisa Mihajlovic affronta la trasferta nuovamente in emergenza: Da Costa in porta al posto di Skorupski, Paz (alla prima da titolare) per rimpiazzare Mbaye e il 20enne Vignato sulla trequarti, più l’assenza di Hickey a sinistra. Lo Spezia di Italiano ritrova invece Nzola - assente a Crotone per lutto -, ma opera un parziale turnover: in panchina Farias, Pobega, Bastoni e Ricci, dal 1’ per la seconda volta in campionato il classe 2002 Agoumé, di proprietà dell’Inter.

PRONTI VIA — La prima occasione è rossoblù e proprio di Vignato, che sfrutta le sue doti da slalomista rapido tra le maglie bianconere ma conclude centrale per Provedel. È invece molto più efficace al 19’ la prima azione dei padroni di casa, agevolata dall’immobilismo selettivo della difesa bolognese: infilata centrale di Maggiore, Gyasi si trova davanti a Da Costa fianco a fianco con Nzola, che viene servito rasoterra lateralmente per uno di quei tap-in impossibili da evitare anche nei videogiochi. Gli ospiti provano subito a imitare gli avversari ma, sull’invito di Palacio, Barrow è costretto ad allargarsi perché ben marcato e incrocia troppo spedendo la palla a lato. Al 35' ci riprova lo Spezia: un cross di Marchizza dalla sinistra è un cioccolatino per Estevez in arrivo dalla destra, ma la disattenta difesa del Bologna viene graziata, con la conclusione al volo che rimbalza e si alza oltre la traversa. Al 39’ Provedel "prova" però a bilanciare le disattenzioni emiliane con un passaggio "svirgolato", ma Agoumé risolve la criticità strappando la palla a Soriano al limite dell’area, per il sollievo di Italiano.

LE PERLE — La furia del primo pallone del secondo tempo segue i ritmi frenetici di Agudelo, che sfugge sulla destra e cerca sùbito il raddoppio a una manciata di secondi dal ritorno in campo, ma Da Costa si supera e il tiro si stampa sul palo. Questa azione è solo l’avvertimento di ciò che accadrà al 63’, quando il break di Estevez offre proprio ad Agudelo una seconda chance: il rasoterra a incrociare supera Da Costa e Nzola si avventa sulla palla per la doppietta personale. Un bis che rischia immediatamente di diventare un tris, ma questa volta il portiere del Bologna copre bene in uscita bassa sulla fuga del francese. Sul ribaltamento di fronte arriva però l’episodio che inverte l’indole del match, con il primo gol in Italia di Dominguez sugli sviluppi di corner, al 72’. Nel finale di gara Nzola prova a impersonare anche il ruolo di assistman per chiudere la gara, ma sul suo cross basso Gyasi non riesce a impattare in spaccata per il colpo del k.o. Gol mancato, gol subito, con Barrow che pareggia al 92’ con un tiro da casa sua che coglie impreparato Provedel, ingenuamente fuori dai pali. La rimonta sembra essere completa addirittura al quinto minuto di recupero, con Soriano che anticipa Pobega e si guadagna un preziosissimo rigore. Dal dischetto Provedel si riscatta alla grande su Barrow, parando sia il penalty che il suo colpo di testa sulla ribattuta.

Fonte: Gazzetta dello Sport
17/12/2020 00:05
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
La Sampdoria torna a vincere:
eurogol di Ekdal e Verre, k.o. il Verona di Juric

Senza Quagliarella, Candreva e Gabbiadini i blucerchiati interrompono un digiuno di quasi due mesi:
lo svedese confeziona un gioiello, l’ex segna e non esulta.
Zaccagni accorcia dal dischetto, espulso Barak nel recupero


Francesco Pietrella


Quagliarella, negli anni, ci ha abituato a reti di un certo tipo: destri al volo, tacchi volanti, sforbiciate. Stavolta no, perché il bomber si riposa un turno e a segnare bei gol ci pensano i compagni, Ekdal e Verre. Senza Candreva, Gabbiadini e capitan Fabio, la Samp si sbarazza del Verona - miglior difesa del campionato fino a oggi - e vince 1-2 al Bentegodi dopo quasi due mesi senza successi (l’ultimo a Bergamo contro l’Atalanta, 1-3). Apre Ekdal con un destro dai 25 metri, chiude Verre con un contropiede magistrale. Il rigore di Zaccagni riapre la gara al 70esimo, ma alla fine vince la Samp. Ranieri sale a 14 punti dopo due sconfitte di fila.

SUPER EKDAL — Il primo tempo è un botta e risposta di affondi e schermaglie, si inizia al minuto 23. Jankto batte il corner, La Gumina stacca più in alto di tutti ma Silvestri respinge con un gesto d’istinto. Porta chiusa. Audero, 10’ più tardi, fa lo stesso per la Samp immolandosi su Barak: il fantasista si fa largo tra le maglie blucerchiate come un running back in Nfl, vincendo un paio di rimpalli senza perdere il pallone. Niente touchdown però, il suo sinistro viene murato dall’ex Venezia e il risultato resta sullo 0-0. Affondo sprecato, ma la stoccata decisiva la trova lo svedese Ekdal, che si sostituisce a Quagliarella come risolutore dai gol belli e punge il Verona un destro imprendibile dai 25 metri (a 5’ dalla fine del primo tempo). Secondo gol stagionale dopo quello contro il Milan. L’ex Cagliari raccoglie una respinta un po’ così di Dawidowicz e buca Silvestri all’angolino. Il primo tempo si chiude così, dopo che Juric aveva appena sostituito l’infortunato Ceccherini con Lovato.

VERRE NON ESULTA — La ripresa è un copione di affondi più o meno pericolosi, ma le stoccate da tabellino sono due. Il Verona inizia all’attacco, ma si scopre così tanto che la Samp ha una prateria per fare male, e infatti ci riesce: minuto 54’, Alex Ferrari intercetta un pallone in difesa e lancia Verre in campo aperto. Il fantasista controlla, si accentra e calcia forte con il sinistro. Il gol arriva (è il secondo il campionato), lui non esulta: l’anno scorso ha giocato in prestito a Verona segnando 3 reti, questione di riconoscenza. Finita? Macché, l’Hellas non molla e riapre il match con il terzo gol in campionato di Zaccagni. Damsgaard travolge Ruegg, l’ex Cittadella va sul dischetto e spiazza Audero a 20’ dalla fine. Il resto è copione. L’Hellas ci prova, la Samp resiste e tiene il fortino blindato, anche grazie alla buona prova del tandem centrale Tonelli-Colley, unita al buon lavoro di regia di Adrien Silva. In difesa e in mezzo non si passa. L’ultimo brivido lo regala il Verona al 90esimo, espulso Barak per un pestone su La Gumina. Sogni europei rimandati per Juric. Ranieri, invece, ringrazia Ekdal e Verre. Stavolta ci hanno pensato loro.

Fonte: Gazzetta dello Sport
17/12/2020 00:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Abisso disastroso, Toro in 10 per 75’:
la Roma vince 3-1 ed è terza con la Juve

Granata in inferiorità numerica dopo 14' per l'espulsione di Singo, Mkhitaryan segna un gran gol.
Centri anche per Veretout su rigore, Pellegrini e Belotti


Massimo Cecchini


Sono i lupi a sbranare un Toro malato. E il banchetto consente alla Roma di agganciare la Juve al terzo posto in classifica, portandosi a 4 punti dal Milan capolista. Tutto questo con merito, ma anche smentendo facilmente il paradosso di Liedholm, che certificava come in dieci si giochi meglio che in undici. Ai granata non accade, visto che l’arbitro Abisso incappa in una pessima serata, che comincia con un frettoloso secondo giallo a Singo al minuto 14 del primo tempo, squilibrando una partita che la squadra di Giampaolo aveva cominciato bene, dando vento a quella rivoluzione anticipata in settimana. Invece finisce con un 3-1, santificato dalle reti di Mkhitaryan, Veretout su rigore, Pellegrini e Belotti. E se il penalty - fallo di Bremer su Dzeko - è netto, il Torino ha da lamentarsi per la prima rete, visto che nasce da un fallo non visto di Mancini sullo stesso Belotti a limiti dell’area giallorossa. Morale: il direttore di gara, involontariamente, infierisce su un gruppo peraltro pieno di problemi, a partire dalla difesa che, con 30 gol al passivo, è la peggiore in campionato. Inutile sottolineare, perciò, che la posizione di Giampaolo resta delicata, visto che l’ultima squadra a salvarsi dopo tante reti in 12 gare è stata solo la Pro Patria nel 1950-51.

RIVOLUZIONE GRANATA — Come ci si attendeva, se Fonseca risparmia Pedro in vista del match di domenica con l’Atalanta e conferma Pellegrini sulla trequarti, confermando il suo ormai classico 3-4-2-1, l’allenatore granata cambia mezza squadra rispetto ai titolari dell’ultimo match contro l’Udinese, schierando una squadra con una età media di 24 anni e 87 giorni, la più giovane dal 2006-07. Cinque le novità da via: dal portiere Milinkovic-Savic (fratello del giocatore della Lazio) a Bremer, da Gojak a Lukic fino a Buongiorno, 21 anni, che in granata ha solo una presenza stagionale in Coppa Italia e un’altra nel 2017-18. L’avvio sembra dargli ragione, visto che la squadra manovra bene e si rende anche pericolosa al 6’ con Belotti, fermato all’ultimo istante da Smalling. I giallorossi, però, trovano spazio sulla sinistra con Spinazzola, che all’11’ avvia una buona iniziativa utile a trovare Bruno Peres solo davanti al portiere, ma il brasiliano ciabatta fuori di sinistro. Il Torino si scuote e, grazie un colpo di testa di Belotti trovato da un cross di Vojvoda, impegna Lopez. Insomma, match apparentemente aperto, fino all’espulsione di Singo, come dicevamo, al minuto 14. E se la prima ammonizione su Mkhitaryan era netta, la seconda su Spinazzola appare affrettata. La gara a questo punto cambia. Entra Ansaldi per Gojak, ma lo sfortunato argentino si arrende quasi subito e intanto i granata arretrano pericolosamente il baricentro, facendosi vivi solo al 22’ con una punizione di Belotti parata da Lopez. Ma al 27’ arriva il vantaggio della Roma, segnato da Mkhitaryan con un palo-gol giunto dopo che Milinkovic-Savic aveva respinto un tiro di Mancini. L’azione, però, è viziata da un fallo di Mancini nel recupero palla su Belotti al limite dell’area. Insomma, Abisso in confusione e a quel punto i granata sbandano. Spinazzola sfiora il gol al 36’ con un gran tiro e al 43’ un rischioso retropassaggio di Belotti innesca Dzeko, atterrato da Bremer: è penalty che Veretout realizza.

TURNOVER — Nella ripresa i ritmi calano e una girandola di sostituzioni da parte di entrambi gli allenatori lascerebbe capire che sia Roma che il Torino pensino ai prossimi impegni rispettivamente contro Atalanta e Bologna, per motivi diversi assai importanti. Invece la partita resta viva, anche se saldamente nelle mani dei giallorossi, che sfiorano la terza rete con Mkhitaryan, stoppato da Milinkovic in uscita. I granata, però, non mollano e al 19’ Edera, entrato per Ansaldi, colpisce una gran traversa con un bel tiro da fuori. Sembrerebbe una primavera, ma al 23’ Pellegrini, concludendo un’azione alla spagnola tra Pedro e Mayoral, sigla il tris con un gran sinistro. Sembra la resa del Toro, ma Giampaolo passa alla difesa a quattro, alza il baricentro e va in gol al 28’. Un tiro di Belotti non viene bloccato da Lopez e nella mischia successiva, in cui Ibanez pasticcia, il centravanti riesce a segnare. I granata incredibilmente provano a crederci e così al 33’ Bonazzoli sfiora la rete con una gran conclusione dal limite; stessa cosa al 39’ tocca a Bremer, che di testa non va lontano dal palo. Ma non è serata di miracoli per i granata. Anzi, al 48’ è Bremer a salvare su Mayoral solo davanti a Milinkovic. Finisce così, quindi, con una Roma sempre più lanciata verso l’alta classifica e con un Torino (alla sconfitta numero 20 in questo anno solare 2020) che stavolta può giustamente recriminare su un arbitraggio troppo malinconico per essere vero. Ma niente alibi:c’è da invertire la rotta, e non può essere Abisso il paravento della crisi.

Fonte: Gazzetta dello Sport
17/12/2020 23:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
SERIE A 2020/2021 12ª Giornata (12ª di Andata)

15/12/2020
Udinese - Crotone 0-0
Benevento - Lazio 1-1
16/12/2020
Juventus - Atalanta 1-1
Fiorentina - Sassuolo 1-1
Genoa - Milan 2-2
Inter - Napoli 1-0
Parma - Cagliari 0-0
Spezia - Bologna 2-2
Verona - Sampdoria 1-2
17/12/2020
Roma - Torino 3-1

Classifica
1) Milan punti 28;
2) Inter punti 27;
3) Juventus e Roma punti 24;
5) Napoli(-1) e Sassuolo punti 23;
7) Verona punti 19;
8) Atalanta(*) e Lazio punti 18;
10) Udinese(*) e Sampdoria punti 14;
12) Cagliari e Bologna punti 13;
14) Parma e Benevento punti 12;
16) Spezia punti 11;
17) Fiorentina punti 10;
18) Genoa punti 7;
20) Torino e Crotone punti 6.

(gazzetta.it)

(-1) Penalità al Napoli e vittoria a tavolino (3-0) alla Juventus per il match Juventus - Napoli non disputato dai partenopei,
salvo altre decisioni dopo il rigetto in appello del ricorso del Napoli.
(*) Atalanta e Udinese una partita in meno.
17/12/2020 23:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.903
Post: 8.213
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Fiorentina-Verona, un pareggio di rigore: a Veloso risponde Vlahovic



Proteste dei viola sul primo penalty (confermato da Forneau dopo il Var), risponde il serbo ancora dal dischetto


Giovanni Sardelli

Fiorentina e Verona pareggiano, a vincere è la tensione. Del resto la classifica viola non lascia spazio ad altri errori mentre il vigore in campo la squadra di Juric lo mette in ogni singola partita. Ne viene fuori una gara intensa, nervosa, con pochissimi spunti e molti errori. E il pareggio finale ne è la logica conseguenza. Le scelte non presentano grandi novità con Prandelli che prosegue con i cinque dietro e un attacco sulle spalle di Vlahovic supportato da Ribery e Bonaventura. Tante assenze nel Verona soprattutto davanti e tridente leggero con Lazovic, Zaccagni e Salcedo.

RIGORINI — Pronti via e Forneau fischia un rigore per il Verona decisamente contestato dai viola per il contatto Barreca-Salcedo. Richiamato al Var da Giacomelli, il direttore di gara non cambia comunque idea dopo cinque minuti di stop. Rigore calciato perfettamente da Veloso e vantaggio ospite. Al 19' anche la Viola ha l’occasione di calciare dagli undici metri per un contatto tra Gunter e Vlahovic. Stavolta è la squadra di Juric a protestare, mentre è lo stesso Vlahovic a pareggiare. La partita è intensa e nervosa, con Bonaventura, Di Marco e Ceccherini ammoniti subito per interventi piuttosto duri. Di spettacolo, invece se ne vede pochissimo. Di occasioni da gol ancora meno.

PARI INEVITABILE — Nella ripresa Juric davanti inserisce Colley per Salcedo, dopo poco Prandelli risponde mettendo Lirola, Biraghi e Callejon. La partita resta estremamente bloccata e il gioco interrotto di continuo. Del resto i punti pesano e la tensione vince sulla qualità tecnica. Al 21’ la prima vera occasione della partita capita sul piede di Lazovic che si fa respingere il tocco da Dragowski in uscita. Negli ultimi minuti la Fiorentina prova ad alzare il baricentro anche se le difficoltà offensive restano enormi. La prima vera occasione capita sulla testa di Milenkovic dopo la sponda di Pezzella all’82’, palla fuori di poco. Non succede altro e anche i cambi non incidono sul finale. La Fiorentina continua a faticare tremendamente, soprattutto nel creare in attacco, con 3 reti segnate nelle ultime 8 partite, due delle quali su rigore. Il Verona dopo il passo falso contro la Samp reagisce immediatamente. Un punto che, classifica alla mano, soddisfa solo gli ospiti.

Fonte: Gazzetta dello Sport
19/12/2020 23:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Campionato di calcio Serie A stagione 2021/2022 (quello dei Campioni d'Europa) (424 messaggi, agg.: 25/05/2022 13:28)
Campionato di calcio Serie A stagione 2018/2019 (431 messaggi, agg.: 27/05/2019 00:22)
Campionato di calcio Serie A stagione 2019/2020 (423 messaggi, agg.: 02/08/2020 23:36)

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:14. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Versione 3.0 - Realizzata da Simpatia Osè - Risoluzione consigliata 1024x768