Admin e Mods

:: Benvenuti :: Welcome :: Da Ottobre 2003 :: Maggio 2009 :: Il B-side forum è vietato ai minori ::

Maggio 2009

Pandado

Simpatia Osè

Robyk

ibrahimovich87

mvalda

gianlucala

fux

teresio

Realizzato per amore del B-side e della bellezza femminile.

Da 4 anni solo il meglio per voi

Gemellaggi

Celebrity in Pantyhose :: FORUMANDO :: Vip Bellissime :: ipergnocche :: Vere Esibizioni

Risoluzione consigliata 1024x768

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2021/2022 (quello dei Campioni d'Europa)

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2022 13:28
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Udinese e Genoa non si fanno male:
0-0 e Sheva si prende il primo punto

Una gara tosta nel giorno del 125° compleanno del club bianconero,
combattuta fino alla fine con diverse occasioni da una parte e dall'altra.
Nessuno sfrutta e posta divisa


Pierfrancesco Archetti


Nel giorno della festa dei suoi 125 anni, con il presidente della Figc Gabriele Gravina, quello della Lega Paolo Del Pino e numerosi ex bianconeri invitati speciali, l’Udinese passa dagli applausi per il compleanno ai fischi per lo 0-0 con il Genoa. La partita rispecchia la classifica delle due squadre, il Genoa almeno ottiene l’obiettivo minimo del primo punto con Shevchenko, l’Udinese invece è in netta involuzione.

POCHE EMOZIONI — Primo tempo ancora più bloccato del secondo, con controllo attento davanti all’area. Walace e Rovella ci provano con il tiro da media e lunga distanza ma Sirigu e Silvestri non si fanno sorprendere. L’unica vera opportunità arriva al 43’: lancio lungo per Ekuban, buono lo stop per saltare Samir, ma quando arriva davanti a Silevstri l’attaccante del Genoa calcia a lato.

FISCHI — L’Udinese sente i fischi già all’intervallo, un anticipo di quanto succederà alla fine. Gotti cambia sistema dopo la pausa, da 3-4-2-1 passa a 4-2-3-1, con Samardzic trequartista al posto di un difensore, Nuytinck. Pussetto aveva già sostituito l’infortunato Pereyra (clavicola k.o.), senza migliorare la manovra. Un palo su tiro di Beto deviato da Cambiaso è la grande occasione per i padroni di casa, mentre il Genoa potrebbe sfruttare meglio un contropiede di Ghiglione, il cui tiro viene respinto da Sirigu. Andriy Shevchenko ha numerosi problemi di formazione: con sette assenti tra cui Destro e Caicedo, il tecnico ucraino nel 3-5-2 sistema Bianchi e Ekuban davanti ma i due, a parte l’occasione descritta, non riescono ad essere pericolosi. Sheva prova anche con Pandev nel finale, senza esito. Al 93’ una rete di Udogie viene annullata per netto fuorigioco: l’Udinese non avrebbe meritato il successo.

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/11/2021 14:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Milan, cosa succede?
Col Sassuolo altro tonfo in campionato:
ora l’Inter è a -1

Un gol di Romagnoli illude i rossoneri,
che poi crollano sotto i colpi di Scamacca,
l’autorete di Kjaer e il tris di Berardi.
Nella ripresa espulso il capitano milanista


Stefano Cantalupi


Cade il Milan, fragorosamente. Perde 3-1 in casa col Sassuolo, che già era stato l’incubo di San Siro lo scorso aprile. Forse peggio, perde l’occasione di fare il salto di qualità che Stefano Pioli aveva chiesto alla vigilia: “Le grandi squadre si esaltano dopo una vittoria come quella sull’Atletico, le squadre medie si deconcentrano”. Parole tristemente profetiche. Che non precipitano il Milan nella mediocrità, perché il percorso compiuto fin qui non si cancella, ma inducono a guardare la classifica con occhio meno sereno: Inter a -1, Napoli con la possibilità di restare in testa da solo, Atalanta che si avvicina.

SCATTO MILAN — Prima di cominciare s’erano festeggiati alcuni graditi ritorni, al Meazza. Quello di Maignan tra i pali, certo, ma anche quello di Gazidis: San Siro tributa ovazioni a entrambi, l’a.d. rossonero si commuove ancor prima di leggere lo striscione che la Sud gli dedica. Poi si gioca, e i primi 20 minuti del Diavolo sembrano perfetti per il rodaggio di Bakayoko, lui pure ai margini da mesi: occasioni potenziali, un destro al volo di Ibrahimovic (spesso in fuorigioco, come gli capita negli avvii di gara per prendere le misure), chance sprecate in contropiede. E la difesa emiliana balla, traballa. Quando Romagnoli insacca l’1-0 di testa (21’) sul cross di Hernandez, la festa sembra completa: la domenica del capitano, un altro passo verso quel rinnovo contrattuale che da qualche settimana è meno improbabile.

REAZIONE SASSUOLO — Invece, senza una ragione apparente, una manciata di minuti più tardi il mondo s’è completamente capovolto. Nasce tutto da un passaggio sbagliato da Bakayoko in una posizione di campo dove l’errore diventa letale: Raspadori legge e appoggia per Scamacca, che cancella una partenza piena di imprecisioni col destro fantastico dell’1-1. Capolavoro. Il numero 91 del Sassuolo si esalta e da lì all’intervallo giganteggia, trascinando con sé anche Henrique e soprattutto Berardi, che fino a quel momento avevano sonnecchiato. Gasati dal pareggio, gli emiliani spingono e al 33’ si ritrovano avanti: corner, Scamacca chiama alla parata Maignan e il pallone carambola su Kjaer. Autogol, 1-2. Se “Magic Mike” non si esibisse in un gran tuffo per dire di no a Raspadori, poco dopo, il pomeriggio per il Milan prenderebbe una piega difficilmente raddrizzabile. Invece i rossoneri vanno a riordinare le idee in spogliatoio col minimo scarto e con tutta una ripresa a disposizione per rimontare.

TRIS BERARDI — Pioli fa subito la sua mossa: fuori Bakayoko e uno spento Diaz, dentro Kessie e Messias. L’eroe di Madrid va a destra, Leao al centro e Saelemaekers è dirottato a sinistra. Succede poco per un quarto d’ora. Dentro allora anche Tonali al posto di Bennacer, per aumentare la pressione. E proprio quando pare che la spinta rossonera possa comprimere il Sassuolo nella trequarti neroverde, arriva la doccia gelata del 3-1. Stavolta è Kessie a perdere un pallone tremendo, Berardi se lo ritrova in area e lo trasforma in una magia, battendo sia Romagnoli che Maignan col destro, il piede meno prediletto.

ROSSO A ROMAGNOLI — La mossa della disperazione è Pellegri, in campo nell’ultimo quarto di gara, col Milan in doppio ritardo nel punteggio. Ma c’è poco da fare, perché lo svantaggio diventa anche numerico, con Romagnoli che s’immola per fermare Defrel e prende il cartellino rosso. I 52mila del Meazza capiscono che non è domenica. Alessio Dionisi, invece, realizza che sarà un’altra giornata di gloria: dopo aver sbancato lo Stadium, è la volta di San Siro. Mica male, per la “next generation” degli allenatori italiani.

Fonte: Gazzetta dello Sport
28/11/2021 21:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Arnautovic fa volare il Bologna: 1-0 a La Spezia.
Miha prende la Juve



La squadra di Mihajlovic colpisce i legni 3 volte, ma a 7' dalla fine
passa grazie ad un rigore trasformato dall'austriaco (6° centro in campionato)


Matteo Dalla Vite

Vince il Bologna grazie ad Arnautovic ed è il premio meritato di un secondo tempo vissuto con l’acceleratore sempre in azione: il campione austriaco segna su rigore provocato da un braccio alto di Nzola e subito va ad abbracciare Mihajlovic in panchina. Il simbolo di un Bologna che torna a vincere dopo il k.o. in casa contro il Venezia è lui, autentico trascinatore davanti a uno Spezia che non ha mai mollato l’osso, che è sempre stato in partita ma senza trovare (anche grazie a Skorupski) la via del gol. Per i liguri, una sola vittoria nelle ultime sei gare; per il Bologna tre pali (di Arna stesso più due di Barrow) e la zampata dagli undici metri del centravanti austriaco, l’uomo acquistato per vincere partite così, sporche e difficili.

DOPPIO PALO — Thiago Motta e Arnautovic erano compagni nell’anno del Triplete: chi lo vide in prima fila e chi no, ma resta il fatto che i due si sono ritrovati dopo tanti anni per dare vita a una svolta. Il tecnico dello Spezia deve fare a meno di Gyasi e Verde (all’ultimo momento) ma non rinuncia al 4-3-3 nel quale Nzola ha ritrovato i gol nel turno precedente. Mihajlovic mette praticamente la stessa formazione che ha perso (pur giocando) in casa contro il Venezia: ancora fiducia a Orsolini; Soriano e Barrow dietro proprio ad Arnautovic che inizia questa gara a quota 5 reti. In tribuna è invitata Rahel Saya, scappata dall’Afghanistan, accolta a La Spezia e giornalista per un giorno; e mentre sulla maglia dei padroni di casa c’è la scritta esemplare “We for she” per combattere la violenza sulle donne (le meglio dei giocatori verranno battute all’asta per beneficenza), ecco che la gara comincia con proprio lo Spezia che arriva da un successo nelle ultime 5 gare ma che cerca di “santificare” il Picco, teatro delle vittorie contro Salernitana e Torino. Si comincia un po’ in ritardo per far sfogare una grandinata fitta e il Bologna, reduce da due vittorie nelle ultime tre gare, si impone col baricentro molto alto rischiando inevitabilmente dei contropiede fulminei che portano lo Spezia a impegnare Skorupski per tre volte. Ma è Arnautovic, dall’altra parte, a prendere il palo al 10’ così come Barrow al 44’, col pallone che rimbalza nelle mani di Provedel. Lo Spezia fa uomo contro uomo e i lanci lunghi trovano un Bologna sbilanciato a tal punto che Skorupski è costretto a rinviare di testa ad altezza trenta metri; i rossoblù cercano il vantaggio ma Erlic (45’) è bravissimo a neutralizzare un colpo di Arnautovic.

FRASE AD... EFFETTO — Ma Arna non esce mai dalla partita. Thiago Motta fa subito tre cambi che tentano di dare un volto più ficcante allo Spezia, intanto Barrow prende il terzo palo della gara (17’ s.t.), Skorupski neutralizza Salcedo e poi ecco Arnautovic prendersi e trasformare il rigore: botta di destro su punizione per fallo su Dominguez, Nzola non salta e si copre col braccio destro in piena area. Rigore che lo stesso austriaco si incarica di battere: 1-0 e corsa con abbraccio a Sinisa Mihajlovic che lo ha eletto, giustamente, a leader. Il Bologna aggancia la Fiorentina e la Juventus e si rimette in carreggiata dopo il k.o. col Venezia e dopo la frase scolpita da Mihajlovic ("Dovete essere più ambiziosi") che evidentemente ha fatto effetto.

Fonte: Gazzetta dello Sport
29/11/2021 01:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Abraham ritrova il gol da tre punti:
Mourinho batte un buon Torino

L’inglese decide al 32’ su assist di Mkhitaryan, ma i granata,
che perdono Belotti per infortunio, restano in partita fino alla fine


Mario Pagliara


Una Roma cinica e spietata piega un buon Toro con il minimo scarto, vittoria che le permette di restare agganciata in classifica all’Atalanta (a -3) nella corsa al quarto posto. Gara di attesa e ripartenza per la squadra di Mourinho, alla quale basta un colpo di Abraham e un’invenzione di Mkhitaryan. I granata di Juric tornano a casa nuovamente tra gli applausi e a testa alta, ma per la quarta trasferta consecutiva sono sconfitti uno a zero. Il Torino perde anche Djidji e Belotti, doppio infortunio muscolare da valutare nei prossimi giorni.

PERSONALITA’ — La prima mezzora è una prova di discreta personalità da parte del Toro. I granata producono un ampio possesso, avanzando con regolarità il baricentro nella metà campo di una Roma che imposta la sua partita in avvio tutto sull’attesa. Senza il suo centrocampo titolare (Cristante fuori, Veretout squalificato), i giallorossi scelgono probabilmente l’unica strada possibile avendo ricostruito in avvio una mediana con due trequartisti (Pellegrini e Mkhitaryan) nelle posizioni di mezzala. Come se non bastassero i cerotti, al quarto d’ora Mourinho perde anche Pellegrini, al posto del quale entra Perez. Juric invece può schierare il Toro titolare, con dieci undicesimi confermati in blocco dopo la vittoria con l’Udinese: l’unica novità è il rientro di Singo sulla destra. Nei primi trenta minuti si apprezza un Toro che tiene stabilmente il possesso (all’intervallo sarà del 65%) e si affaccia con una certa costanza dalle parti di Rui Patricio. Si parte al 10’: tiro di Praet, il portiere portoghese è attento. Dieci minuti dopo Singo scodella un cross al bacio per la testa ancora di Praet, ma la palla finisce tra le braccia di Rui Patricio. L’occasione di maggiore spessore capita sui piedi di Pobega al 24’, in conclusione di una bella azione innescata da Belotti e rifinita da Brekalo: la conclusione potente del centrocampista vola però in curva. Quattro minuti dopo Abraham salva su Buongiorno sotto porta. Insomma, fino a questo momento il Toro aveva rubato la scena all’Olimpico.

ABRAHAM LA SPACCA IN DUE — In questo primo tempo c’è un primo e un dopo. La linea del confine è il trentaduesimo minuto, quando Abraham piazza il colpo dell’uno a zero. Il Toro si fa trovare scoperto in fase di ripiegamento, il ritardo di Bremer a rientrare apre una voragine centrale che Buongiorno non riesce a tamponare e nella quale Mkhitaryan è furbo nel lanciare Abraham. Il gigante inglese si ritrova con la porta spalancata davanti ed è un gioco da ragazzi punire Milinkovic. Il Toro sbanda, la Roma cerca il colpo del k.o. Al 36’ Chiffi concede un rigore ai giallorossi per lo sgambetto (netto) di Buongiorno su Abraham ma è Banti al Var ad annullare tutto dopo cinque minuti di attesa: l’azione comincia con un fuorigioco di rientro dello stesso Abraham. Il finale del primo tempo pende dalla parte della squadra di Mourinho: al 45’ ancora Abraham ha il potenziale matchball, ma sul suo colpo di testa ravvicinato si ritrova davanti un ottimo Milinkovic.

BELOTTI K.O. — In avvio di ripresa, Juric sostituisce subito Djidji (fermato da un fastidio muscolare) con Zima. Il Toro ricomincia con il piglio giusto, da squadra per nulla intimorita dallo svantaggio e dai 46.728 spettatori dell’Olimpico. Esercita con Lukic e Pobega un pressing offensivo costante, non sfrutta poco dopo il pronti-via un doppio rimpallo nell’area giallorossa e, al decimo, Rui Patricio deve stendersi sulla destra per intercettare un tiro potente e angolato di Brekalo. La Roma continua su un binario attendista, lasciando ai granata la responsabilità di fare la partita, attenta a chiudere i varchi con un blindato 5-3-2, provando a colpire con le ripartenze. Come al 22’ con El Shaarawy che non inquadra la porta. A venti minuti dalla fine, Juric si gioca tre carte fresche: dentro Pjaca (per Praet), Zaza (per Vojvoda) e Baselli (per Buongiorno). Due minuti dopo, però, anche la sfortuna ci mette lo zampino: Belotti accusa il più classico degli infortuni muscolari in allungo, ed è costretto a cedere il posto all’ex Sanabria. I granata ci provano fino alla fine, la Roma si copre e gestisce e alla fine l’Olimpico può fare festa.

Fonte: Gazzetta dello Sport
29/11/2021 01:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Napoli travolgente: 4-0 alla Lazio e primo posto solitario

Gara decisa nel primo tempo: apre Zielinski, poi una doppietta da incorniciare
del belga stendono la squadra di Sarri che fa davvero poco in tutta la serata.
Nel finale, poker con un gran gol da fuori area di Fabian Ruiz


Nicola Berardino


Non dà scampo il Napoli alla Lazio. Tre gol nei primi ventinove minuti ipotecano, anzi impacchettano una vittoria che rilancia il primato in classifica della squadra di Spalletti, complice il k.o. del Milan. Nella giornata dedicata alle celebrazioni per Maradona, il grande protagonista del campo è Dries Mertens, chiamato a sostituire l’infortunato Osimhen. Con una doppietta il re del gol della storia azzurra (ora a quota 139) traccia la strada per i tre punti, avviata dalla rete di Zielinski. Nel finale cè spazio pure per il poker firmato da Fabian Ruiz. Dopo le sconfitte contro Inter e Spartak Mosca la formazione di Spalletti si ritrova nel migliore dei modi con una prestazione di altissima qualità. Va a picco invece la Lazio che bissa la sconfitta della settimana scorsa contro la Juventus e non riesce a dare continuità alla vittoria e ai progressi di Mosca contro lo Spartak. Notte fonda per i biancocelesti a Napoli: un flop che ora apre troppi interrogativi. Prima della gara, con una cerimonia alla presenza dei numeri uno della Fifa, Infantino, e della Figc, Gravina, e del presidente De Laurentiis, è stata svelata a bordo campo una statua in onore di Diego Maradona. È stata realizzata nelle fonderie Del Giudice di Nola e donata dal manager del campione argentino Stefano Ceci.

SUPER MERTENS — Rispetto alla partita di Mosca con lo Spartak di Europa League, Spalletti ripresenta Ospina tra i pali e Rrahmani in difesa. Mentre a centrocampo conferma Lobotka al posto dell’infortunato Anguissa e ritrova Fabian Ruiz. Zielinski avanzato nella trequarti, al fianco di Lozano e del rientrante Insigne, con Mertens terminale offensivo per rilevare Osimhen operato in settimana causa le plurifratture al volto riportate contro l’Inter. Dopo la gara di Coppa contro la Lokomotiv Mosca, Sarri, fischiato dai suoi ex tifosi, si riaffida a tutti i titolari, riportando dal via Reina in porta, Milinkvoic e Cataldi a centrocampo e Pedro in prima linea. Avvio determinato del Napoli che mostra subito una marcia in più rispetto alla Lazio. E già al 7’ la squadra di Spalletti si porta in vantaggio. Rilancio di Koulibaly, sulla destra si fa largo Lozano, la difesa laziale non riesce a disinnescare il pallone centrato dal messicano, si avventa Zielinski che fulmina Reina. Il gol carica ancor di più il Napoli. Al 10’, travolgente incursione di Insigne sulla sinistra, al centro irrompe Mertens che sigla il raddoppio degli azzurri. In grande difficoltà la Lazio che non regge il passo del Napoli. Tenta la conclusione a rete Luis Alberto senza inquadra la porta. Ritmo martellante del Napoli: Insigne e Lozano cercano la porta. Scatto in progressione di Immobile, lanciato da Pedro: Ospina devia in angolo. Sarri si sbraccia a bordocampo: la Lazio non riesce a reagire. Al 25’, prodezza di Ospina che ribatte in angolo una bordata di Luis Alberto. Sugli sviluppi del corner, capocciata di Acerbi che timbra la traversa. Partita vivissima a tutto campo. E 29’ il Napoli triplica: con colpo di magia di Mertens che, innescato da Lozano, calibra di destro una parabola che si infila sotto l’incrocio dei pali. Lazio al tappeto. Prova a ricompattarsi la formazione di Sarri, ma il Napoli, pur abbassando il ritmo, governa con sicurezza la partita. Un primo tempo d’applausi per la squadra di Spalletti.

IL POKER FINALE — Dopo l’intervallo Sarri inserisce Lazzari al posto di Patric. Lazio più intraprendente, Napoli in fase di controllo. Al 10’, cambio sulle fasce biancocelesti: Zaccagni rileva Felipe Anderson, mentre Pedro si sposta sulla destra. Il Napoli riparte all’attacco: Reina salva su un’incursione di Mario Rui. Sarri toglie Milinkovic per inserire Basic. Al 19’ standing ovation del Maradona per Mertens che lascia il posto al Elmas. Contemporanea l’altra sostituzione di Lozano con Petagna. Lazzari prova a dare velocità sulla corsia destra. Petagna tenta l’affondo. Alla mezz’ora esce Pedro per infortunio e viene rilevato da Moro, mentre Leiva dà il cambio a Cataldi. Insigne insegue il gol. Gli applausi del Maradona sottolineano la manovra fluida del Napoli. Al 40’ il sinistro d’autore di Fabian Ruiz sigla il quarto gol del Napoli. Ultime sostituzioni: Malcuit e Ghoulam per Fabian Ruiz e Mario Rui. Il fischio finale di Orsato fa esplodere la gioia del Maradona tra il ricordo struggente di Diego e il sogno scudetto da cavalcare.

Fonte: Gazzetta dello Sport
29/11/2021 01:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
SERIE A 2021/2022 14ª Giornata (14ª di Andata)

26/11/2021
Cagliari - Salernitana 1-1
27/11/2021
Empoli - Fiorentina 2-1
Sampdoria - Verona 3-1
Juventus - Atalanta 0-1
Venezia - Inter 0-2
28/11/2021
Udinese - Genoa 0-0
Milan - Sassuolo 1-3
Spezia - Bologna 0-1
Roma - Torino 1-0
Napoli - Lazio 4-0

Classifica
1) Napoli punti 35;
2) Milan punti 32;
3) Inter punti 31;
4) Atalanta punti 28;
5) Roma punti 25;
6) Fiorentina, Juventus, Lazio e Bologna punti 21;
10) Verona e Empoli punti 19;
12) Sassuolo punti 18;
13) Torino punti 17;
14) Udinese, Sampdoria e Venezia punti 15;
17) Spezia punti 11;
18) Genoa punti 10;
19) Cagliari e Salernitana punti 8.

(gazzetta.it)
29/11/2021 01:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Pasalic da urlo, l'Atalanta vola:
poker al Venezia e Inter agganciata al 3° posto

Il croato segna una tripletta. Di Koopmeiners l'altro gol dei bergamaschi.
Dea momentaneamente con gli stessi punti in classifica dei nerazzurri di Inzaghi


Andrea Elefante


Quarta vittoria di fila per l’Atalanta, sei nelle ultime otto (più due pareggi), una notte al terzo posto aspettando l’Inter. La marcia della squadra di Gasperini continua alla faccia del turnover: troppo tenero e inconsistente dal punto di vista offensivo il Venezia per preoccupare anche la versione bis della Dea. E adesso, con la seconda sconfitta di fila, la squadra di Zanetti guarda con un po’ di preoccupazione al derby con il Verona di domenica.

LE SCELTE — Fra la gara di Torino con la Juve e quella di Napoli, con un occhio anche alla Champions e dunque al Villarreal, Gasperini fa molto turnover: dietro fa riposare Toloi e cambia totalmente la linea di centrocampo, riproponendo Hateboer titolare dopo sei mesi e sull’altra fascia Pezzella; in mezzo l’inedita coppia Pessina-Koopmeiners. Rivoluzionato, rispetto a sabato, anche l’attacco: davanti a Pasalic ci sono Ilicic e Muriel: in totale sono sette titolari diversi rispetto alla gara dello Stadium. Zanetti preferisce Haps a Molinaro e davanti deve fare a meno di Okereke (gioca Kiyine), ma non rinuncia a Henry, che era in ballottaggio con Forte. Confermata la coppia centrale di difesa, con l’ex Caldara e Ceccaroni, e la linea a tre di centrocampo, con Ampadu, Tessmann e Busio.

SPRINT NERAZZURRO — I molti cambi tolgono qualcosa agli automatismi dell’Atalanta, poco aiutati anche da troppi errori tecnici, ma questo si noterà di più a partita già discretamente in discesa. E succede nel giro di 12’, perché dopo un brivido per Musso quando erano passati appena venti secondi (tiro dalla distanza di Busio, respinto in tuffo dall’argentino), la squadra di Gasperini scatta due volte con due gol quasi in fotocopia. Sempre di Pasalic, che approfittando della posizione di Ilicic e Muriel, entrambi molto larghi, ha spazi e opportunità per travestirsi da “centravanti”. Ma soprattutto può sfruttare le intuizioni prima dello sloveno e poi del colombiano per attaccare la porta e segnare due volte, con la collaborazione della difesa neroverde, che gli lascia troppo spazio e arriva sempre in ritardo sulle sue incursioni. Sul 2-0 così in fretta, l’Atalanta forse inconsciamente si rilassa un po’, sicuramente non affonda il colpo: Gasperini in panchina è furibondo per l’atteggiamento troppe volte poco aggressivo, ma il Venezia non sbaglia meno dei nerazzurri e la sua reazione si limita ad una conclusione di Henry - su lancio di Ampadu che scavalca Palomino - su cui ancora una volta, al 21’, Musso protegge bene la porta. Si arriva all’intervallo senza altre grandi occasioni: la migliore forse per Muriel, sulla cui conclusione però Romero non si fa sorprendere.

TUTTO FACILE — Al Venezia servirebbe una miccia subito per provare a riaccendere la partita, ma è ancora Musso a spegnere le voglie neroverdi, nell’occasione del neo entrato Crnigoj. Lo stesso fa Romero su Pasalic, ispirato da Ilicic, ma la parola “fine” la scrive sul copione Koopmeiners con un sinistro chirurgico ad onorare il suggerimento di Pezzella. Il Venezia non ci crede più, l’Atalanta diventa padrona incontrastata del campo, ancora Pasalic è l’uomo del poker: la tripletta personale, con giravolta, arriva dopo serpentina ubriacante di Muriel, che poco prima si era divorato il 4-0, cercando il gol sul primo palo e trovando invece solo il palo.

Fonte: Gazzetta dello Sport
01/12/2021 00:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Segna sempre Vlahovic:
tris in rimonta della Fiorentina alla Samp



Fermati i blucerchiati, reduci da due vittorie consecutive.
Gabbiadini la sblocca, ma i viola giocano meglio e
rimontano con le reti di Callejon, del serbo e di Sottil


Filippo Grimaldi

Sarà pure senza mezze misure – tutto o nulla, lo dicono i suoi risultati – ma questa Fiorentina pare davvero un bel gioiello, e Italiano può esserne assolutamente soddisfatto. Tre a uno a una Sampdoria improvvisamente (e inspiegabilmente) dimessa, incapace di capitalizzare l’iniziale vantaggio di Gabbiadini, e poi ribaltata dai tre acuti viola di Callejon, Vlahovic (dodicesimo centro in campionato: solo Lewandowski nel 2021 ha segnato più di lui) e Sottil. Pratica già chiusa prima dell’intervallo. D’Aversa e la Samp andavano in cerca della terza vittoria di fila, dopo i successi contro Salernitana e Verona, ma ha dovuto fare i conti con la forza, la qualità e la voglia di riscatto della Fiorentina dopo l’inatteso stop di Empoli.

SFIDA ACCESA — Nei viola c’è Martinez Quarta titolare in difesa, con Vlahovic al centro del tridente offensivo, che vede Callejon e Sottil sugli esterni. I blucerchiati, con Ferrari e Colley coppia centrale difensiva, puntano su Gabbiadini e Caputo in attacco. L’avvio è dei padroni di casa con una punizione di Biraghi (4’) fuori misura di poco e una conclusione forte ma centrale di Vlahovic: Audero blocca a terra. Gli ospiti, però, non stanno a guardare. Al 10’ la Sampdoria colpisce e va in vantaggio: sul cross dalla destra di Candreva (di sinistro…), Gabbiadini (15’) di testa anticipa Igor e Martinez Quarta, firmando il suo primo gol stagionale di un campionato sin qui poco fortunato. Il gol dello zero a uno dà la scossa ai viola, che otto minuti dopo, dopo avere aumentato l’intensità della manovra, pareggiano: cross dalla sinistra di Sottil e Callejon sul secondo palo brucia Murru e va a segno. Uno a uno e partita riaperta. Ritmi alti, la squadra di Italiano è sempre più padrona del gioco. Al 32’, la dodicesima perla in campionato di Vlahovic porta in vantaggio la Fiorentina: cross dalla destra di Bonaventura, con Colley scavalcato dal pallone e il tocco perfetto di controbalzo dell’attaccante serbo beffa Audero. Bereszynski (39’) arriva sulla destra e scarica una conclusione fuori misura. Tutto inutile: la Samp va a fiammate, ma la squadra di Italiano schiaccia e spinge forte. Così, al 45’, arriva il tre a uno che di fatto manda k.o.i blucerchiati. Una combinazione Biraghi-Bonaventura trova Sottil pronto al tiro ravvicinato.

REAZIONE BLANDA — Blucerchiati al tappeto, e l’inizio della ripresa non regala cambi di passo alla squadra di D’Aversa. Perché la Fiorentina è all’apparenza più guardinga, ma in realtà è sempre pronta a sfruttare la profondità verticalizzando il gioco sugli esterni. I blucerchiati cercano una svolta e allora provano la doppia carta offensiva Quagliarella-Ciervo (fuori Caputo e Verre), con Augello al posto di uno spento Murru. La squadra di Italiano però resta attenta, gioca una gara intelligente, non si abbassa e, soprattutto, dà pochi riferimenti a un avversario che dalla mediana in su fatica maledettamente e ritrova quei limiti che l’avevano frenato prima della vittoria scaccia crisi di Salerno. Niente da fare. Italiano mantiene il controllo assoluto della partita, anche se Gabbiadini, servito da Candreva, impegna Terracciano. Ma è un fuoco fatuo, perché sulla ripartenza (15’) Sottil (servito da un superbo Torreira) scappa ad Augello,si presenta davanti ad Audero e calcia a lato di pochissimo. Quarto gol mancato di un soffio, ma azione che dà la misura dell’attenzione dei viola a mantenere il doppio vantaggio. Italiano a metà ripresa perde proprio Sottil per infortunio, dopo un contrasto di gioco con Thorsby e dà spazio a Saponara. La Samp soffre, si chiude, arretra, va in inferiorità sulla mediana dove Duncan e Torreira danno sostanza al centrocampo. E’ sempre la Viola a comandare: a sei minuti dalla fine confeziona una combinazione Biraghi-Maleh-Vlahovic, ma il colpo di testa dell’attaccante è debole. Callejon esce fra gli applausi e si prende una meritata standing ovation, Italiano fa esordire il giovane Di Stefano. L’ultima fiammata (47’) è sampdoriana. Thorsby lancia Candreva, ma Terracciano gli chiude lo specchio. Fiorentina di nuovo in alta quota, Samp costretta a ripartire. Italiano se la gode: quest’anno avrà da divertirsi. D’Aversa torna nel limbo: ci sarà ancora da soffrire.

Fonte: Gazzetta dello Sport
01/12/2021 00:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Juve, una boccata d'ossigeno:
vince 2-0 a Salerno con Dybala e Morata

Un gol per tempo e i bianconeri tornano a vincere.
Nel recupero l'argentino sbaglia in modo clamoroso un rigore


Livia Taglioli


L’Atalanta ne aveva da poco segnati 4, la Fiorentina 3, giusto per chiarire. Ma la Juve stavolta non ci sta, e dopo le due sconfitte di fila con Chelsea e Atalanta all’Arechi arriva la vittoria per 2-0 contro la Salernitana. Dybala realizza il suo quarto gol, battezzando il match dopo 21 minuti, raddoppia Morata, in campo da quattro minuti, che al 70’ fissa il risultato e torna al gol dopo oltre due mesi, confermandosi implacabile contro le neopromosse (questa è la sua nona rete in 18 sfide). E ancora la Joya sbaglia maldestramente il 3-0, scivolando al momento del tiro dal dischetto e impennando la conclusione sopra la traversa. La Salernitana, ultima in classifica, si conferma allergica all’Arechi: in questa stagione ha perso sei degli otto match casalinghi. I bianconeri restano così agganciati alla Fiorentina, e sempre a – 7 dalla zona Champions.

DYBALA, LA TERZA VOLTA È QUELLA BUONA — Nella sua 19esima formazione in 19 gare, Allegri schiera Chiellini al fianco di De Ligt, con Pellegrini a sinistra per far rifiatare Alex Sandro. Fuori Chiesa e McKennie, oltre a Danilo e De Sciglio, a centrocampo le fasce sono affidate a Kulusevski e Bernardeschi, con Bentancur al fianco di Locatelli. In avanti ci sono Dybala e Kean, preferito a Morata. La Salernitana risponde con un una formazione abbottonata, con Bonazzoli pronto però ad approfittare di qualche errore juventino in disimpegno. Sono i bianconeri a fare la partita, dettando tempi e modalità del match. I primi minuti sono scoppiettanti, con due conclusioni di Dybala e una di Kulusevski a far credere che la gara possa essere in discesa. Poi i campani trovano le distanze e la Juve abbassa i giri, tornando ad essere squadra prevedibile e macchinosa. La manovra bianconera per lunghi minuti si fa stagnante e punteggiata di retropassaggi, Simy testa l’attenzione di Szczesny, girando a fil di palo, ma fuori, un cross di Kechrida. Poi ci pensa Dybala a dar la scossa alla gara: al 21’ intercetta un passaggio di Locatelli e triangola con Kulusevski al limite. Il suo sinistro stavolta non perdona: è l’1-0 a favore della Juve. Sette minuti più tardi la squadra di Allegri trova il raddoppio, con Chiellini in tap-in dopo che il palo respinge una punizione di Cuadrado. Ma dopo un controllo l’arbitro Fourneau annulla per un fuorigioco di Kean al momento della battuta del calcio piazzato. I campani irrobustiscono la difesa, la Juve fatica a trovare spazi ma non ha alternative alla ricerca del raddoppio. Il giro palla si fa un po’ più veloce ma non sempre preciso, e il primo tempo si chiude sul risultato di minimo vantaggio.

RIECCO MORATA, DUE MESI E MEZZO DOPO — La Juve riparte da dove era rimasta, cioè alla ricerca del raddoppio della serenità. Ma prendere d’infilata i campani è praticamente impossibile, e dunque i bianconeri costruiscono con pazienza e costanza una manovra offensiva che possa coralmente portarla ai limiti dell’area avversaria. La mossa riesce, anche se poi l’ingresso negli ultimi 16 metri è sbarrato, ed anche il tiro dalla distanza tutt’altro che scontato. Ci provano Dybala e Cuadrado, con mira è sbagliata. E invece, al 58’, è la Salernitana che sfiora il gol, con un destro incrociato di Ranieri che si stampa sul palo con Szczesny battuto. L’Arechi si infiamma, la Juve vive attimi di terrore. La gara si fa scivolosa: la Juve sa di non potersi concedere distrazioni, eppure qualche errore in fase di alleggerimento scappa, la Salernitana è abile a chiudere gli spazi, ma non rinuncia all’affondo improvviso. Il cambio Djuric-Simy ne è la riprova. Allegri risponde con l’avvicendamento fra Morata e Kean e quello fra Alex Sandro e Pellegrini. Detto fatto, la mossa si rivela vincente: al 70’ lo spagnolo, in campo da 4 minuti, firma il 2-0 su assist di Bernardeschi. L’ultima sua rete risaliva al gol segnato contro il Milan lo scorso 19 settembre. Dybala cerca la botta a sorpresa, poi Belec respinge una sua conclusione a botta sicura, e per finire l'argentino spara alto dal dischetto, al 94', dopo un fallo di Gyomber su Morata. Il tempo dell'esordio ufficiale di Soulé e Fourneau fischia la fine.

Fonte: Gazzetta dello Sport
01/12/2021 00:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.007
Post: 8.239
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Radunovic para tutto, Simeone si è inceppato:
il Cagliari strappa lo 0-0 a Verona

Il vice-Cragno decisivo in almeno due occasioni,
il Cholito si mangia un gol e Mazzarri porta via un punto prezioso



Finisce 0-0 al Bentegodi tra Verona e Cagliari ed è un punto guadagnato per i sardi. La squadra di Tudor ha creato di più soprattutto nella ripresa, ma Giovanni Simeone, che ha vissuto un mese in stato di grazia, attraversa un momento no e si mangia l'occasione più nitida davanti a Radunovic, promosso come vice Cragno ed eroe della serata.

LA PARTITA — Dopo il primo brivido firmato Caprari, il Cagliari, ben arroccato dietro, riesce a gestire gli attacchi dell'Hellas, pericoloso la punizione di un sempre convincente Veloso. La ripresa si accende dopo un fallaccio di Simeone su Nandez: un rosso non sarebbe stato scandaloso, il Cholito se la cava col giallo. Lo stesso Simeone, liberato da Faraoni, spreca davanti a Radunovic l'occasione più nitida. Il Cagliari riparte solo in un'occasione (grande recupero di Veloso su Nandez) e poi soffre fino alla fine. Ma è ancora Radunovic, migliore in campo a dire di no a Barak e Lasagna, dopo che il palo gli aveva dato una mano sul colpo di testa di Dawidowicz.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
01/12/2021 00:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Campionato di calcio Serie A stagione 2020/2021 (436 messaggi, agg.: 27/05/2021 00:19)
Campionato di calcio Serie A stagione 2018/2019 (431 messaggi, agg.: 27/05/2019 00:22)
Campionato di calcio Serie A stagione 2019/2020 (423 messaggi, agg.: 02/08/2020 23:36)

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:44. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Versione 3.0 - Realizzata da Simpatia Osè - Risoluzione consigliata 1024x768