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Campionato di calcio Serie A stagione 2019/2020

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2020 23:36
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Stavolta al Milan non basta il solito Rebic.
La Fiorentina pareggia in 10 su rigore



Il croato sblocca, dopo il gol annullato a Ibra (fallo di mani),
ma in vantaggio di un uomo per l'espulsione di Dalbert i rossoneri si fanno raggiungere da Pulgar


Alessandra Gozzini

Uno a uno, un tempo per uno e un punto che aggiunge poco a entrambe: il Milan resta immerso nella battaglia per il sesto posto, la Fiorentina continua a navigare nella zona subito sopra quella dei pericoli. Il primo tempo è di marca rossonera. La squadra di Pioli (omaggiato dalla curva viola) ha un atteggiamento più intraprendente: non conclude abbastanza, per quanto tiene il pallone, ma va più vicino al vantaggio dei padroni di casa. Il gol lo trova anche, con Ibrahimovic, rete che però viene annullata perché iniziata con un tocco di braccio di Zlatan. L'azione con cui lo svedese fa fuori Dalbert, Pulgar e Caceres per poi concludere in diagonale alle spalle di Dragoswki resta uno show fino a se stesso, ma sempre uno show. Anche il primo pericolo era stato rossonero: dopo pochi minuti Castillejo è fermato da Dalbert un attimo prima della possibile battuta a rete. La Fiorentina risponde con Chiesa che ruba palla a Donnarumma ma perde il tempo immediato della conclusione: serve Castrovilli che però alza sopra la traversa. Controreplica Milan: colpo di testa del solito Rebic che esalta i riflessi del portiere viola. Fino al 35' e al gol annullato a Ibra succede pochissimo altro: nella Fiorentina Vlhaovic cerca giocate troppo personali, Castrovilli fa ammonire Calhanoglu ma trova poca collaborazione negli attaccanti, Duncan in mezzo è spaesato. Nel Milan propositivo c'è Bennacer che organizza, Castillejo e Rebic danno l'impressione di poter creare costantemente pericoli e Ibra davanti si sente. Il tocco di braccio con cui avvia l'azione del gol rende vano tutto il resto.

PARI VIOLA — Nel secondo tempo il gol rossonero arriva davvero e passano meno di dieci minuti: il solito Rebic al sesto gol nelle ultime sei di campionato, inquadra la porta e trova la deviazione di Pulgar decisiva per il vantaggio. Nel frattempo Pioli aveva perso l'infortunato Donnarumma: Begovic al suo posto avrà modo per farsi ammirare. Gli episodi incidono nella partita più che il bel gioco: Dalbert è prima ammonito per aver steso Ibrahimovic al limite dell'area e poi espulso dopo l'intervento del Var. Fiorentina in dieci ma non arresa: Cutrone entra al posto di Castrovilli, di dieci uomini in campo tre sono attaccanti. Vlahovic ci prova ma il suo tiro non inquadra la porta, poi è proprio Cutrone a conquistare il rigore del pareggio (fallo di Romagnoli). Pulgar, decisivo con la deviazione per il gol del vantaggio rossonero, si incarica della battuta e pareggia i conti. Nel finale la Fiorentina potrebbe anche raddoppiare: su Caceres è prontissimo Begovic e Vhlaovic alza il tap in. Per il Milan sarebbe stata una punizione immeritata.

Fonte: Gazzetta dello Sport
22/02/2020 23:19
 
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Tris Lazio in casa Genoa. E Inzaghi resta in scia Juve

I biancocelesti restano a -1 dalla capolista grazie alle reti di Marusic, Immobile e Cataldi.
Per i rossoblù a segno Cassata e Criscito su rigore


Filippo Grimaldi


Applausi per tutti. La Lazio certifica il suo secondo posto con un successo da brividi (2-3 il finale) che nulla toglie alla grande prova di un Genoa in partita sino alla fine. Finisce nel modo più bello, con rossoblù e biancocelesti sotto gli applausi dei loro tifosi. Non si ferma neppure a Genova la corsa-scudetto della squadra di Simone Inzaghi, che grazie al successo sul campo di un Grifone coraggioso e sfortunato rimane a meno uno dalla Juventus capolista, celebra il ventesimo risultato utile consecutivo e festeggia la rete numero 27 di Immobile. Che, sessantuno anni dopo, eguaglia il record di gol dopo 25 giornate (27 centri sui 58 totali) stabilito da Antonio Angelillo nel 1958-59. Un successo rimasto però in bilico sino alla fine, dopochè l’1-3 di Cataldi su punizione a venti minuti dalla fine pareva avere chiuso la partita. La squadra di Nicola ha confermato i suoi netti progressi sul piano del gioco, ma ha sbattuto contro un avversario più cinico e con la consueta, notevole forza d’urto offensiva. Una Lazio che gioca a memoria, solida, con pochi punti deboli, che neppure lo stop in extremis di Acerbi (fastidio muscolare durante il riscaldamento), sostituito da Vavro al centro della difesa, è riuscito a scalfire.

IN CASSAFORTE — Bastano 102 secondi alla squadra di Simone Inzaghi per capitalizzare una triangolazione Caicedo-Marusic, che il montenegrino trasforma nel gol dello 0-1 aprendosi di forza un varco fra Soumaoro e Masiello. Il Genoa, con Schone recuperato in mediana e Favilli preferito a Pandev in attacco, fatica a trovare la profondità. Il danese si fa vedere su punizione (6’), ma Strakosha è attento, mentre Perin (14’) è decisivo chiudendo l’angolo alla sua destra su un affondo di Caicedo. Gara tosta, su ritmi alti, ma alla squadra di Nicola manca un po’ di buona sorte e di cinismo in più in attacco, che invece non difettano ai biancocelesti: troppa frenesia, ed i palloni si perdono, mentre Immobile e compagni gestiscono il vantaggio all’apparenza senza eccessivi patemi. E, quando vanno in affanno, li aiuta il destino: prima quando Leiva (già ammonito) è graziato da Maresca dopo avere steso Biraschi sulla corsia di destra e un minuto dopo quando Favilli (26’) colpisce di testa il palo alla sinistra del portiere laziale su una punizione di Schone.

AL CENTRO — La Lazio è tosta in mezzo dove Milinkovic, Leiva e Luis Aberto (che manca il bis in avvio di ripresa su assist di Immobile) mostrano i muscoli a un centrocampo rossoblù che schiera Schone e Behrami davanti alla difesa, con Ankersen a destra e Criscito a sinistra più avanzati. I biancocelesti schiacciano forte sull’acceleratore nel secondo tempo: un rimpallo (chiusura di Biraschi su Caicedo) offre a Immobile il pallone del raddoppio. Gara chiusa? Nient’affatto: Cassata s’inventa un gol splendido dal limite dell’area che riapre la gara, mentre l’ingresso di Pandev e Falque (al debutto) dà nuova energia ai rossoblù. Nicola passa al 3-4-2-1, con Sanabria attaccante più avanzato, ma non basta. Cataldi firma una rete pesante, ma un Genoa vivo e concreto va ancora a segno su rigore (in seguito a un consulto con la Var) con Criscito, dopo un tocco di mano di Lazzari (negativo il suo ingresso in campo) su tiro di Pandev. La Lazio ritorna così a casa con un successo pesantissimo. Parlare di scudetto solo ad aprile, come chiede Inzaghi? Difficile, di fronte a questi numeri.

Fonte: Gazzetta dello Sport
23/02/2020 23:51
 
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Fonseca cala il poker sul Lecce: la Roma riparte dopo tre sconfitte



Chiuso il periodo nero con il netto successo sui salentini firmato Under, Mkhitaryan, Dzeko e Kolarov.
I pugliesi venivano da tre vittorie consecutive


Andrea Pugliese

La seconda vittoria in quattro giorni, i 102 gol di Dzeko e la vena di un Mkhitaryan assolutamente decisivo. Sono le tre verità con cui la Roma spazza via il Lecce (4-0) e si gode una vittoria salutare, in una domenica surreale per il calcio italiano. Micki si esalta soprattutto nel primo tempo, Dzeko regala assist e gol e quando c'è da metterci una pezza in corsa ci pensa Smalling a blindare il sesto clean sheet giallorosso in campionato. Il Lecce invece cade dopo tre vittorie consecutive, ma senza i vari Farias, Falco, Babacar e Saponara davanti era davvero difficile rendersi pericolosi.

DOMINIO ROMANISTA — Fonseca rilancia Under e Mancini dal via, Liverani ha fuori quasi tutti gli attaccanti e si affida al solo Lapadula. Così a fare la partita è praticamente sempre la Roma, che alla fine del primo tempo chiuderà addirittura con un possesso palla del 63%. Mkhitaryan è in giornata, Under si è buttato via un po' di ruggine addosso e Dzeko è il solito grande regista offensivo. Nel Lecce, invece, Barak regala un po' d brio e dinamismo, ma poi c'è poco più, con Rossettini in grande difficoltà dietro e Petriccione che in mezzo perde una serie di palloni consecutiva. Ad aprire le danze per la Roma è Under (12') con un piattone in corsa sull'uscita di Vigorito, ma il gol è una piccola magia di Mkhitaryan, che prima porta via la palla proprio a Petriccione e poi serve con un tocco morbido il turco sulla corsa. E proprio Mkhitaryan segna anche il 2-0 al 37', sorprendendo Vigorito in uscita su una bella ripartenza orchestrata da Dzeko. Il Lecce invece deve aspettare addirittura 17 minuti prima di affacciarsi per la prima volta dalle parti di Pau Lopez, anche se poi qualche pericolo lo porta anche (decisivo un salvataggio di Smalling su Mayer, pronto a sfruttare. Un erroraccio di Bruno Peres in disimpegno). Ma più in generale è sempre la Roma a creare ed a presidiare l'area avversaria, anche se poi Pellegrini si divora due gol clamorosi e conferma di vivere un momentaccio. Teoricamente la Roma potrebbe andare al riposo anche con un risultato più ampio del 2-0, ma Dzeko e Under non riescono a capitalizzare al massimo le occasioni che gli capitano.

EDIN FORZA 102 — Nella ripresa Fonseca manda dentro prima Kluivert per lo stesso Pellegrini (indurimento flessore sinistro) e poi Perez per Under, con il Lecce che prende un po' di coraggio in più rispetto al primo tempo e prova a riaprire la partita. Il problema per Liverani è che manca di qualità offensiva e Lapadula non riesce mai a trovare la profondità, seppur giocando sempre sul filo del fuorigioco per attaccare gli spazi tra i due centrali romanisti. L'inserimento di Shakhov e poi anche di Tachtsidis ha proprio questo senso: aumentare peso offensivo e ragionare in verticale. Così al 22' la palla buona per riaprire i giochi ce l'ha Mancosu, ma la spreca al lato dal limite dell'area piccola. Peres inizia a spingere meglio che nel primo tempo, proprio mente Dzeko chiude i giochi e fa 3-0: Giacomelli prima annulla per fuorigioco, poi il Var lo corregge ed assegna la rete. Per il bosniaco è il gol numero 102 in giallorosso, al fianco di un pezzo di storia come Vincenzo Montella al sesto posto di sempre dei goleador giallorossi. Poi è Perez a sfiorare al volo il poker, mentre dall'altra parte Lapadula coglie in pieno il palo (ma il centravanti salentino pera in fuorigioco). Al 35' a segnare è invece ancora la Roma con Kolarov (sinistro in corsa), poi contestato dalla curva Sud. Finisce così, con la Roma che c'entra la seconda vittoria consecutiva e si prepara al ritorno di Gand di Europa League.

Fonte: Gazzetta dello Sport
23/02/2020 23:55
 
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Le rimanenti partite della 25ª Giornata (6ª di Ritorno) Atalanta - Sassuolo, Torino - Parma, Verona - Cagliari e Inter - Sampdoria sono state rinviate a data da destinarsi a causa dell'emergenza "coronavirus" esplosa improvvisamente in Lombardia e Veneto nei giorni scorsi.
23/02/2020 23:58
 
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SERIE A 2019/2020 25ª Giornata (6ª di Ritorno)

21/02/2020
Brescia - Napoli 1-2
22/02/2020
Bologna - Udinese 1-1
Spal - Juventus 1-2
Fiorentina - Milan 1-1
23/02/2020
Genoa - Lazio 2-3
Atalanta - Sassuolo (rinv.)
Torino - Parma (rinv.)
Verona - Cagliari (rinv.)
Roma - Lecce 4-0
Inter - Sampdoria (rinv.)

Classifica
1) Juventus punti 60;
2) Lazio punti 59;
3) Inter(*) punti 54;
4) Atalanta(*) punti 45;
5) Roma punti 42;
6) Napoli e Milan punti 36;
8) Verona(*) e Parma(*) punti 35;
10) Bologna punti 34;
11) Cagliari(*) punti 32;
12) Sassuolo(*) e Fiorentina punti 29;
14) Torino(*) e Udinese punti 27;
16) Lecce punti 25;
17) Sampdoria(*) punti 23;
18) Genoa punti 22;
19) Brescia punti 16;
20) Spal punti 15.

(*) = una partita in meno.
Atalanta - Sassuolo, Torino - Parma, Verona - Cagliari e Inter - Sampdoria
rinviate a data da destinarsi per l'emergenza "coronavirus".

(gazzetta.it)
23/02/2020 23:59
 
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Luis Alberto e Correa piegano il Bologna:
ora la Lazio è davanti a tutti



I biancocelesti, ora a +2 sulla Juve, la chiudono nei primi 21’,
anche se nella ripresa soffrono la reazione degli emiliani,
cui vengono annullati due gol

Nicola Berardino

Dopo vent’anni la Lazio torna in testa alla classifica nel girone di ritorno: non accadeva dal 14 maggio 2000, 3-0 con la Reggina, nel giorno del secondo scudetto biancoceleste. In attesa dei vari recuperi d’alta classifica, la squadra di Inzaghi salta primo posto superando il Bologna. Il 2-0 impacchettato già a metà primo tempo grazie alle reti di Luis Alberto e Correa con un avvio di partita strepitoso per ritmo e spettacolarità blinda sino alla fine la prova dei biancocelesti, che poi vanno in evidente affanno contro gli emiliani. Soprattutto nel secondo tempo, il Bologna si rammarica per due gol annullati dopo il controllo Var e per un’ampia serie di occasioni con finalizzate.

IN TRE MINUTI 2-0 — Infortunati Acerbi, Lulic e Marusic, Inzaghi inserisce Luiz Felipe al centro della difesa e Lazzari sulla corsia di destra mentre conferma Jony sulla corsia di sinistra. In avanti, Correa dà il cambio a Caicedo. Mihajlovic, il grande ex festeggiato prima dell’inizio dai tifosi laziali sotto la Curva Nord, recupera sette elementi rispetto all’emergenza della precedente gara contro l’Udinese: Skorupski, Denswil, Soriano, Schouten in campo; Sansone, Medel e Santander cominciano dalla panchina. Al 3’, Correa sciupa una chance clamorosa: solo davanti al portiere, calcia fuori. La Lazio sfiora il vantaggio anche al 5’: punizione di Luis Alberto a lato. Avvio decisamente aggressivo da parte dei biancocelesti. Al 12’, su assist di Luis Alberto, va fuori di pochissimo un diagonale di Immobile. Quattro minuti dopo Skorupski prontissimo in uscita su Correa. Al 18’, la Lazio passa in vantaggio: una veloce combinazione fra Correa e Immobile innesca il destro vincente di Luis Alberto dai limiti dell’area. Primo gol nel 2020 per lo spagnolo. Il Bologna potrebbe pareggiare subito se Strakosha non si opponesse con una prodezza al tiro ravvicinato di Soriano. Biancocelesti a gran ritmo: arriva subito il raddoppio. Al 21’ da Luis Alberto sulla destra, la parabola dell’argentino si insacca con una deviazione di Danilo. Settima rete in campionato per l’ex Siviglia, che non segnava da tre mesi. Il Bologna tenta subito di riaprire la partita. Barrow e soprattutto Orsolini (di poco a lato) provano a impensierire Strakosha. Poi anche Schouten si proietta a rete. Emiliani all’attacco con continuità. La Lazio rischia su un traversone di Orsolini: Patric libera. Il primo tempo si conclude con il Bologna in avanti.

VANO ASSALTO DEL BOLOGNA — Il primo pericolo nella ripresa arriva nuovamente dai rossoblù: al 4’, sulla conclusione di Orsolini è reattivo Strakosha. Al 7’ il Bologna va a segno: ma il gol di Denswil viene annullato da Abisso dopo il passaggio dalla Var per un mani dello stesso difensore. Al 13’, Mihajlovic innesta Santander e Sansone al posto di Orsolini e Schouten per avere un assetto più offensivo. Subito dopo, sostituzione pure nella Lazio. Parolo subentra a Luis Alberto, alle prese con qualche acciacco: stading ovation dell’Olimpico per lo spagnolo. Al 17’ ripartenza di Immobile: lo scavetto del capocannoniere del campionato non inquadra però la porta. Al 22’, il Bologna esulta con Tomiyasu, ma anche questa volta il gol viene cancellato dopo il controllo Var (fuorigioco di Palacio). Al 26’, ultimo cambio nel Bologna: Skov Olsen per Danilo. Al 29’, Strakosha sventa in uscita su Palacio. Inzaghi fa entrare Cataldi al posto di Correa, spostando Milinkovic in avanti. Alla mezz’ora, gran botta dalla distanza di Immobile: para Skorupski. Bologna sempre più arrembante col passare dei minuti. Lazio in difficoltà. Parolo al 35’ si fa largo in area, ma Denswil devia. Al 39’, Caicedo rileva Immobile. I biancocelesti gestiscono il rush conclusivo di partita fortificando la fase di possesso. Dopo cinque minuti di recupero, il fischio finale: molti giocatori della Lazio stremati a terra prima di unirsi nell’abbraccio a centrocampo tra la grande festa dell’Olimpico per il primo posto appena raggiunto.

Fonte: Gazzetta dello Sport
29/02/2020 23:41
 
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Al Napoli bastano Manolas e Di Lorenzo,
Gattuso liquida un Torino in difficoltà



Il colpo di testa del difensore greco apre l'anticipo del sabato sera, chiuso dall'inserimento del terzino.
Per i granata gol nel finale di Edera


Maurizio Nicita

Tre vittorie consecutive in campionato il Napoli non le aveva mai conquistate in questa stagione: la piccola impresa è di Rino Gattuso che nell'ultimo mese è riuscito a dare continuità di prestazioni a una squadra prima schizofrenica. E se nelle Coppe gli azzurri sanno trovare la concentrazione migliore, battere in sequenza Cagliari, Brescia (in trasferta) e ora il Torino significa aver trovato un assetto competitivo e ora un posto in Europa non è più una chimera. Longo perde la sua terza gara di fila con i granata passivi e mai vicini al risultato. A dimostrazione che non era la guida di Mazzarri il problema, ma il male del Toro è più profondo e pericoloso per la classifica.

ECCO IL GRECO — Il Napoli in avvio appare un po' distratto, anche se Gattuso cambia solo 4 uomini rispetto alla Champions. Il Toro invece parte a testa bassa, conquistando subito un angolo (su sforbiciata tentata da Belotti). E proprio a seguito di questa azione un'uscita fuori tempo di Ospina mette De Silvestri nelle condizione di battere a rete col portiere fuori causa: ma salva bene Manolas. Il greco diventa grande protagonista dopo che Sirigu respinge bene una bella conclusione di sinistro di Milik dal limite. Il giro palla del Napoli non è velocissimo ed ecco che in queste situazioni i calci piazzati diventano delle ottime occasioni. E così dopo 19' ecco dalla trequarti che Insigne pennella una splendida punizione che Manolas incoccia di testa con un perfetto terzo tempo che anticipa i difensori granata e fulmina Sirigu. Ora la partita si mette nei binari più consoni al Napoli, anche perché il Torino psicologicamente risente il colpo e per tutto il resto del tempo non si affaccia più dalle parti di Ospina, mentre gli azzurri giocano in scioltezza. Ansaldi, nel tentativo di evitare un fallo laterale, compie un maldestro retro passaggio che diventa un assist per Insigne: conclusione non all'altezza del capitano e Sirigu si salva. Il portiere si supera invece quando Lorenzinho mette all'angolino una precisa di testa di Milik. Nel Toro da segnalare solo l'ammonizione di Rincon e Zaza entrambi fallosi (l'attaccante anche nervoso) con l'arbitro Mariani che interviene anche con un certo ritardo.

RIPRESA — Non cambia il canovaccio. È sempre il Napoli a tenere il pallino del gioco e a rendersi pericoloso senza però trovare il raddoppio per imprecisione propria e per bravura di Sirigu. Anzi prima è bravo Nkoulou a contrastare una conclusione di Milik su bel lancio di Insigne. Poi c'è un gran numero in slalom di Lobotka che si presenta così al San Paolo, ma lo slovacco non trova la conclusione vincente. Un traversone di Ansaldi serve a Ospina per riscaldare i guanti, in sicurezza. Per il Toro da segnalare pure una sforbiciata di Zaza che sfiora la bandierina del corner e un sinistro fuori misura di Belotti. E così Sirigu, dopo aver salvato miracolosamente su Di Lorenzo lanciato a rete, capitola per la seconda volta ancora col terzino collega in Nazionale, abile a smarcarsi sul secondo palo su una stupenda imbeccata di Mertens. Nel finale, con un Napoli un po' rilassato, arriva il gol di Edera che segna di testa indisturbato (colpevole Fabian) su cross di Ansaldi. Ma non c'è pathos: gli azzurri controllano e chiudono il tris. Ora giovedì cercano la finale di Coppa Italia: basterà non perdere contro l'Inter.

Fonte: Gazzetta dello Sport
29/02/2020 23:44
 
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Questa Atalanta è uno spettacolo:
vince 7-2 a Lecce con super Zapata!



Show delle stelle del Gasp: a segno anche Ilicic, Muriel e Malinovskyi.
Donati: autogol e destro da fuori, che perla di Saponara


Francesco Fontana

Spettacolare (come sempre), magari distratta (a volte capita), molto spesso vincente. E i tre punti conquistati a Lecce profumano tanto, tantissimo di Europa che conta: l'Atalanta passa 7-2 al Via del Mare. E oltre alla vittoria, si coccola uno Zapata monstre, tornato ai livelli - clamorosi - della prima parte di stagione. C'è lui in copertina, insieme alla sua tripletta (gol nel primo tempo, doppietta nel secondo). Del solito Ilicic il momentaneo 2-3, di Donati (sfortunato a beffare Gabriel con un goffo colpo di testa) il primo vantaggio nerazzurro. Lo stesso ex Inter si fa perdonare bucando Gollini poco prima dell'intervallo (bel destro dal limite dell'area), ma è di Saponara la perla - del pomeriggio e dell'illusione - che aveva riaperto il match dopo l'uno-due micidiale della Dea. Nel finale, esultano anche Muriel e Malinovskyi.

LE FORMAZIONI — Liverani sceglie un 4-3-2-1 con Saponara trequartista alle spalle della coppia Mancosu-Lapadula. A centrocampo spazio per Barak mezzala sinistra, Deiola in regia con Majer a destra. In difesa, davanti a Gabriel, ecco Donati, Lucioni, Rossettini e Calderoni. Dall'altra parte, Gasperini conferma l'undici provato nella rifinitura di ieri: senza gli infortunati Toloi, Sutalo e Djimsiti, in difesa c'è De Roon con Caldara e Palomino. Mediana con Hateboer (preferito a Castagne), Pasalic, Freuler e Gosens. Davanti i "titolarissimi" Gomez, Ilicic e Zapata.

DONATI, CROCE E DELIZIA — I nerazzurri viaggiano da soli fino al 29', quando Saponara con una rete "alla Del Piero" sigla il momentaneo 1-2. Prima, Gomez&Co dominano con il solito spartito: gioco uomo su uomo, possesso asfissiante e il jolly Pasalic (due assist) pronto a dare una mano al tridente. Il gol è nell'aria e, puntale, arriva al 17', seppur in modo rocambolesco: corner dalla sinistra di Ilicic, Donati beffa Gabriel con un colpo di testa imparabile. Passano 5' e Zapata - oggi con la solita gamba, quella dei momenti migliori - sovrasta Rossettini con un colpo di testa da bomber vero. Il match sembra chiuso, tuttavia il Lecce non molla e grazie a due gioielli lo riprende: al 29', da centrocampo, lancio di Deiola che pesca sulla sinistra Saponara, geniale con un destro a giro. L'Atalanta accusa il colpo e Donati si prende la personale rivincita: protagonista ancora Saponara, che sullo stesso out lavora un buon pallone. Scarico all'indietro per l'ex Inter, che con un rasoterra potente firma il 2-2 al 40'. C'è da divertirsi: partita finora bellissima.


DEA-GOL CON JOSIP E DUVÀN — Ripresa da copia-incolla rispetto al primo tempo, con la Dea che parte fortissimo e nel giro 17' chiude i conti. Come un tornado: al 2' Ilicic con una finta manda al bar mezzo Lecce prima di metterla dentro facile facile. Al 54' e al 62' tocca (ancora) a Duván: prima, lasciato solo da Lucioni, concretizza l'assist di Pasalic battendo Gabriel per il 2-4. Poi, questa volta servito dall'amico Josip, si porta a casa il pallone grazie a una spaccata posizionato sul secondo palo. Il resto della gara prosegue in scioltezza, l'avversario è incapace di reagire nonostante i cambi di Liverani. E c'è spazio pure per Muriel e Malinovskyi (dentro per Gomez e Ilicic), protagonisti del sesto e settimo centro. Con questi tre punti Gasperini sale a quota 48 in classifica (restando quarto da solo), il Lecce resta laggiù a 25, in zona-retrocessione. Nel prossimo turno (ulteriori ribaltoni di calendario permettendo) per la Dea c'è la Lazio, al Via del Mare arriva il Milan.

Fonte: Gazzetta dello Sport
03/03/2020 00:04
 
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Doppio Kalinic, Kluivert e Mkhitaryan: la Roma va.
Cagliari, è crisi senza fine

I giallorossi trovano il secondo successo di fila dopo il 4-0 al Lecce e rimangono a -3 dall'Atalanta.
A Maran non bastano Joao Pedro e Pereiro: è l'undicesima partita di fila senza vittorie


Andrea Pugliese


Gol, errori, fughe e rimonte. Cagliari-Roma è un giostra itinerante, quasi come se si fosse in un luna park aperto fino a tarda notte. Non fosse altro perché il giostraio giallorosso è Nikola Kalinic (due gol e un assist), che non viveva una giornata di gloria da tempo immemore. Ma la Roma alla fine avrebbe potuto segnare anche di più, considerando i 19 tiri finali e le traverse di Under e Kluivert. Per il Cagliari, invece, continua la striscia senza vittorie (11), nonostante una ripresa in cui i sardi hanno provato a metterci tutto quel che avevano. Alla fine colloquio serrato tra i giocatori e i tifosi sardi, ma senza nessun tipo di frizione.

DOPPIO NIKOLA — Maran manda dentro a sorpresa l'ex Olsen per Cragno e Paloschi per Simeone, Fonseca invece deve rinunciare in extremis a Veretout e lancia dal via Villar. Lo spagnolo dimostra buona personalità, ma è un po' tutta la Roma a girare bene. Tanto che nei primi 13 minuti Olsen deve piazzare ben cinque parate decisive, tra cui anche una smanacciata su tiro di Under che si va a stampare sulla traversa. Il turco è indiavolato e dalla sua parte fa a fette Pellegrini, esattamente come Mkhitaryan quando entra in possesso di palla è difficile da contenere. A fare la partita è sempre la Roma, ma come spesso accade in questi casi a passare è la squadra che subisce. Così dopo un parata di Pau Lopez su Pellegrini, è Oliva a trovare in verticale Joao Pedro che insacca con un colpo da maestro (stop di coscia e pallonetto sul palo opposto). Neanche il tempo di festeggiare, però, che la Roma ha già pareggiato, con un assist involontario dello stesso Pellegrini per Kalinic, che insacca di testa a porta vuota. Per il croato è la fine di una maledizione che andava avanti da più di un anno, con l'ultimo gol ufficiale datato 16 gennaio 2019 (Atletico Madrid-Girona 3-3 in Coppa del Re). Ma siccome il Cagliari in Italia è la sua vittima preferita, ecco che Kalinic serve il bis al 41', quando con un tap in ravvicinato conclude l'ennesima iniziativa in velocità lanciata da Under e finalizzata da Mkhitaryan. Al contrario di quanto temeva Fonseca, la Roma sta bene sulle gambe e sembra non risentire per niente delle fatiche di Europa League a Gand. Il Cagliari, invece, soffre in mezzo al campo e non riesce quasi mai ad uscire palla al piede. Così un paio di volte prova a rendersi pericoloso alzando la palla e provando a scavalcare il centrocampo, ma i risultati sono approssimativi. In più Paloschi davanti gira spesso a vuoto e allora così è anche difficile costruire qualcosa di buono.

LUNA PARK — Ad inizio ripresa la Roma può chiudere la contesa su altra iniziativa di Under, ma il tiro di Kluivert si stampa sulla traversa. Poi Ionita spreca un'ottima occasione per il 2-2 e Nainggolan ci prova da fuori. Più in generale sembra un Cagliari più vivo ed aggressivo, ma proprio mentre i sardi provano a riaprire la partita arriva il colpo del k.o., con Kalinic che di testa fa scorrere palla per Kluivert nello spazio, con l'olandese che brucia Olsen in uscita (e lo svedese che si fa male alla spalla per un colpo subito da Pisacane). Allora Maran prova a cambiare qualcosa passando al 4-2-3-1, con gli inserimenti di Pereiro e Simeone. E la mossa funziona, visto che al 30' Pereiro recupera palla a metà campo, fa 20 metri palla al piede e con un piattone a girare brucia Pau Lopez sul palo lontano. Un gol da circoletto rosso, che rianima anche la Sardegna Arena. Anche questa volta però le speranze del Cagliari durano poco, perché cinque minuti più tardi la Roma passa ancora con Mkhitaryan, che sfiora la punizione e finisce alle spalle di Olsen. Non è finita, però, sembra di stare ad un luna park: braccio di Smalling, la Var richiama Di Bello che non aveva visto un rigore clamoroso, tira Joao Pedro ma Pau Lopez respinge, con il brasiliano che però insacca di testa sulla respinta. Allora l'ultima carta di Maran è Ragatzu. Il finale è una battaglia, con Kalinic e Pisacane che litigano anche per le ruggini dell'andata (il famoso gol annullato al croato per fallo sul difensore rossoblù). Poi arriva il fischio finale: fa festa la Roma, per il Cagliari ora sono 11 partite senza vittorie.

Fonte: Gazzetta dello Sport
03/03/2020 00:08
 
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29/02/2020
Lazio - Bologna 2-0
Udinese - Fiorentina (rinv.)
Napoli - Torino 2-1
01/03/2020
Milan - Genoa (rinv.)
Lecce - Atalanta 2-7
Parma - Spal (rinv.)
Sassuolo - Brescia (rinv.)
Cagliari - Roma 3-4
Juventus - Inter (rinv.)
02/03/2020
Sampdoria - Verona (rinv.)

Classifica
1) Lazio punti 62;
2) Juventus(*) punti 60;
3) Inter(**) punti 54;
4) Atalanta(*) punti 48;
5) Roma punti 45;
6) Napoli punti 39;
7) Milan((*) punti 36;
8) Verona(**) e Parma(**) punti 35;
10) Bologna punti 34;
11) Cagliari(*) punti 32;
12) Sassuolo(**) e Fiorentina(*) punti 29;
14) Udinese(*) e Torino(*) punti 27;
16) Lecce punti 25;
17) Sampdoria(**) punti 23;
18) Genoa(*) punti 22;
19) Brescia(*) punti 16;
20) Spal(*) punti 15.

(*) = una partita in meno;
(**) = due partite in meno
Atalanta - Sassuolo, Torino - Parma, Verona - Cagliari e Inter - Sampdoria
della 25ª giornata rinviate a data da destinarsi per l'emergenza "coronavirus";
Udinese - Fiorentina, Milan - Genoa, Parma - Spal, Sassuolo - Brescia,
Juventus - Inter e Sampdoria - Verona della 26ª giornata probabilmente rinviate al
13 maggio per l'emergenza "coronavirus".

(gazzetta.it)
03/03/2020 00:09
 
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