Admin e Mods

:: Benvenuti :: Welcome :: Da Ottobre 2003 :: Maggio 2009 :: Il B-side forum è vietato ai minori ::

Maggio 2009

Pandado

Simpatia Osè

Robyk

ibrahimovich87

mvalda

gianlucala

fux

teresio

Realizzato per amore del B-side e della bellezza femminile.

Da 4 anni solo il meglio per voi

Gemellaggi

Celebrity in Pantyhose :: FORUMANDO :: Vip Bellissime :: ipergnocche :: Vere Esibizioni

Risoluzione consigliata 1024x768

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Campionato di calcio Serie A stagione 2023/2024 di B-Side FORUM

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2024 00:59
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Juve, Rabiot-gol e solito muro invalicabile:
Roma battuta, Allegri avvicina l'Inter a -2

Un gol del francese regala tre punti ai bianconeri, rinviato lo scudetto d'inverno.
Tredici risultati utili consecutivi


Filippo Cornacchia


Alla Juventus basta un gol di Adrien Rabiot a inizio ripresa per rompere l’equilibrio, battere la Roma e chiudere il 2023 a -2 dall’Inter. Il francese, imbeccato da un gran colpo di tacco di Vlahovic che stravince il duello a distanza con Lukaku, anticipa il Capodanno bianconero e lancia la rimonta scudetto della Signora. Tredicesimo risultato utile consecutivo per la Juve. Frenano i giallorossi, adesso settimini e distanti cinque punti dal quarto posto Champions della Fiorentina.

SALVATAGGIO NDICKA — Allegri parte con la coppia Vlahovic-Yildiz, Mourinho con l’ex Dybala accanto a Lukaku, preso di mira fin dall’ingresso in campo dai tifosi della Juventus. Primo tempo tattico – come da attese – e molto equilibrato. Bremer francobolla Lukaku, mentre Vlahovic deve inventarsi una sforbiciata, tanto bella quanto difficile, per provare a perforare il muro di Mourinho. In ogni caso, Juventus e Roma avrebbero anche la possibilità di sbloccare la partita con due vampate a testa. La squadra di Mou sfiora il vantaggio con una girata in avvio di Cristante (palla deviata sul palo) e con un colpo ravvicinato di esterno di Dybala intorno alla mezzora. In mezzo il gioiellino Yildiz prova a trasmettere elettricità ai bianconeri con qualche percussione velenosa, ma la chance più grossa capita a Kostic sul finale di tempo. L’esterno serbo si coordina bene di sinistro. Rui Patricio è battuto, ma N’Dicka – altro ex Eintracht Francoforte come lo juventino - salva di testa praticamente sulla linea con lo Stadium che pregustava l’uno a zero.

ZAMPATA RABIOT — Vantaggio soltanto rimandato. La Juventus esce dagli spogliatoi con un piglio diverso e in appena due minuti punisce il primo errore difensivo della Roma (brutta palla persa da Kristensen) con una combinazione da manuale Vlahovic-Rabiot: il serbo protegge il pallone da bomber vero e innesca di tacco il francese, glaciale davanti a Rui Patricio. Mourinho si gioca la carta Pellegrini e in seguito pure El Shaarawy e Azmoun. Mentre Allegri inserisce prima Chiesa al posto di Yildiz, applauditissimo all’uscita dal campo, e poi anche Iling e Milik. La risposta dei giallorossi è affidata una conclusione dal limite dell’area di Dybala. Ma va più vicina la Juventus al raddoppio che la Roma al pareggio. Prima bianconeri pericolosi con un contropiede di Chiesa non concretizzato a centro area da McKennie e poi con lo stesso Federico che segna il 2-0, ma la rete viene annullata per fuorigioco.

Fonte: Gazzetta dello Sport
30/12/2023 23:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
SERIE A 2023/2023 18ª Giornata (18ª di Andata)

29/12/2023
Fiorentina - Torino 1-0
Napoli - Monza 0-0
Genoa - Inter 1-1
Lazio - Frosinone 3-1
30/12/2023
Atalanta - Lecce 1-0
Cagliari - Empoli 0-0
Udinese - Bologna 3-0
Milan - Sassuolo 1-0
Verona - Salernitana 0-1
Juventus - Roma 1-0

Classifica
1) Inter punti 45;
2) Juventus punti 43;
3) Milan punti 36;
4 Fiorentina punti 33;
5) Bologna punti 31;
6) Atalanta punti 29;
7) Roma e Napoli punti 28;
9) Lazio punti 27;
10) Torino punti 24;
11) Monza punti 22;
12) Genoa e Lecce punti 20;
14) Frosinone punti 19;
15) Udinese punti 17;
16) Sassuolo punti 16;
17) Verona e Cagliari punti 14;
19) Empoli punti 13;
20) Salernitana punti 12.

(gazzetta.it)
31/12/2023 08:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
De Silvestri al 95' salva il Bologna: pari amaro per il Genoa



Dopo 6 vittorie casalinghe consecutive, la squadra di Motta strappa un punto al 95'.
Il Grifone era passato in vantaggio al 20' con Gudmundsson


Matteo Pierelli

Un’altra beffa nel recupero per il Genoa che vede sfumare una vittoria che ormai sembrava realtà: invece Lorenzo De Silvestri, 35 anni, al 95’ spezza il sogno della squadra di Alberto Gilardino con un tap-in da due passi e alimenta ancora di più le speranze europee di un Bologna che proprio sul filo evita la seconda sconfitta consecutiva. Il Grifone era passato in vantaggio con l’islandese Gudmundsson (ottavo gol in campionato) che poi, all’ultimissima azione, ha anche preso una traversa clamorosa su punizione. Resta la bella prova della squadra di Gilardino che ormai è in una zona abbastanza tranquilla della classifica, mentre resta sontuosa quella del Bologna (quinto posto in attesa delle altre) che però a Cagliari non avrà Zirkzee ammonito (era diffidato).

LA ZAMPATA — Thiago Motta, senza lo squalificato Ferguson, rilancia tra i pali Ravaglia, rispolvera Orsolini e dà la fascia di capitano a Zirkzee. Gilardino è senza Bani e De Winter: dietro spazio a Vogliacco a destra accanto a Dragusin, mentre davanti Retegui parte dalla panchina: a far coppia con Gudmundsson c’è Ekuban. Il Bologna, voglioso di riscattare il ko di Udine, fa la partita. E dopo sei minuti va vicino al gol: gran sinistro di Orsolini, bella resposta di Martinez. La squadra di Motta fa tanto possesso palla, ma non riesce a trovare gli sbocchi giusti sulle fasce, così ci prova anche per vie interne. Ma al primo tiro in porta, è il Genoa a passare in vantaggio: punizione velenosa di Gudmundsson da sinistra, Vogliacco sulla traiettoria si abbassa, e Ravaglia non ci arriva. Il Bologna accusa il colpo e fatica a organizzare una reazione corposa. Zirkzee cerca di svariare sul fronte d’attacco ma non riesce ad essere incisivo, al di là di un debole tiro controllato da Martinez al 37’.

GIOIA DE SILVESTRI — Nella ripresa il Bologna parte con più vérve e alza il baricentro. Motta al 54’ fa un triplo cambio: dentro Saelemaekers, Kristiansen e Aebischer, fuori Urbanski, Moro e Lykogiannis. E’ a sinistra che i padroni di casa cercano di spingere con Saelemaekers che butta in mezzo una infinità di palloni. Senza però grande costrutto. Si arriva così al 75’ quando una zuccata vincente di Calafiori è annullata per fuorigioco. Il Genoa (al 68’ è entrato Retegui) resta rintanato nella propria metà campo. E rischia grosso: prima Calafiori e poi Zirkzee trovano sulla strada un grande Martinez, che però non può nulla sulla zampata di De Silvestri. L'ultimo brivido è la punizione di Gudmundsson sulla traversa subito prima del fischio finale.

Fonte: Gazzetta dello Sport
06/01/2024 13:13
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
È sempre pazza Inter:
2-1 al Verona nel recupero ed è campione d'inverno.
Henry sbaglia un rigore al 100'!

I nerazzurri rischiano la beffa in casa col Verona quartultimo:
raggiunti a un quarto d'ora dalla fine,
decidono il gol al 93' del centrocampista azzurro e il penalty fallito dal francese al 100'


Andrea Ramazzotti


Un finale pazzo. Anzi, da pazza Inter che batte il Verona al termine di uno psicodramma a tinte nerazzurre e si laurea campione d'inverno. Avanti fino al 74', viene raggiunta da Henry, appena entrato in campo, segna il 2-1 con Frattesi dopo 3' di recupero, ma può esultare solo al 100', quando un calcio di rigore di Henry si spegne sul palo. La mini crisi, che sarebbe stata inevitabile in caso di pareggio, non si materializza e Inzaghi si mette alle spalle il pari di Genova con cui aveva chiuso il 2023. Diverso invece l'umore in casa gialloblù: riscattata a livello di prestazione la sconfitta casalinga contro la Salernitana, ma il finale è ancora amaro per l'Hellas che protesta per un fallo (gomitata di Bastoni e Duda) in occasione della rete di Frattesi.

RIECCO IL TORO — Inzaghi ha la rosa al completo, eccezion fatta per il nuovo acquisto Buchanan, in tribuna perché il tesseramento non è ancora perfezionato. Dopo due mesi torna titolare Pavard in difesa, ma nell'undici iniziale ci sono anche Dumfries a destra e Lautaro in attacco, entrambi reduci da problemi fisici. Baroni, senza Dawidowicz e Saponara non al top e con Hien da giorni ceduto all'Atalanta, manda in tribuna Terracciano, prossimo acquisto del Milan, ma non rinuncia al 4-2-3-1 con Ngonge, Suslov e Mboula dietro a Djuric. L'Inter inizia con il freno a mano tirato, mentre il baricentro dell'Hellas è alto: l'ordine di scuderia gialloblù non è quello di stare tutti dietro la linea del pallone per poi ripartire, bensì attaccare le fasce. E proprio dalla destra Ngonge centra per Suslov che ha un'ottima occasione: il suo tiro viene però murato da Sommer. Il brivido scuote l'Inter che mostra più coraggio e avanza il raggio d'azione delle mezzali. E proprio da un assist di Mkhitaryan, messo in moto da una verticalizzazione di Bastoni e da successiva sponda di Thuram, nasce l'1-0 di Lautaro, al sedicesimo centro in campionato. Nella storia interista solo Icardi, con 17 centri nel 2017-18, ha fatto meglio. Prima del quarto d'ora la gara è già sui binari che Inzaghi vuole, ma non è ancora finita e il colpo di testa di Djuric parato centralmente da Sommer lo dimostra. I padroni di casa danno l'impressione di non essere martellanti nella loro azione, quasi di amministrarsi e alla mezzora i tiri nello specchio sono due per gli ospiti e uno (quello dell'1-0) per i nerazzurri. Un po' poco vista la differenza di punti in classifica. Prima della fine del primo un colpo di testa fuori di Bastoni (su punizione di Calhanoglu) risveglia il Meazza, ma al 45' Lautaro e compagni sono avanti solo di una rete.

SUCCEDE DI TUTTO — Baroni a inizio ripresa si gioca la carta Lazovic al posto di Mboula. Un fuorigioco di Acerbi, autore della sponda per Lautaro, vanifica il 2-0 dell'Inter che ci prova anche con un colpo di testa di Thuram, su cross di Pavard: palla sul fondo. L'ex Bayern Monaco si alterna nella fase di spinta con Dumfries per costringere Doig e Lazovic sulla difensiva, ma l'Hellas ha poco da perdere e se la gioca con voglia. Inzaghi sostituisce Dumfries a corto di benzina perché vorrebbe chiudere l'incontro. La botta dal limite di Calhanoglu su brillante giocata di Lautaro, però, si spegne di poco sul fondo. Thuram sbaglia qualcosa di troppo nelle sponde e non è sempre puntuale quando il compagno di reparto lo innesca, così il fortino veronese non crolla. Altre sostituzioni: fuori l'ex Borussia Mönchengladbach per Arnautovic e Dimarco per Carlos Augusto, ma la mossa vincente è quella di Baroni che punta su Henry al posto di Djuric. Pochi secondi dopo essere entrato, il numero 9 gialloblù segna su assist di Duda, anticipando Acerbi. È Arnautovic a perdere il contrasto con Magnani dal quale nasce l'azione dell'1-1. Su San Siro cala il gelo anche perché Montipò con una super parata e Arnautovic in posizione... sfortunata negano il 2-1. Inzaghi prova il tutto per tutto con Frattesi e Sanchez per Mkhitaryan e Pavard: l'Inter passa al 3-4-1-2, ma ancora Arnautovic di testa da ottima posizione non trova il 2-1, mentre nel recupero Bastoni con un gran tiro centra la traversa. È un finale da pazza Inter e al 93', al termine di un'azione convulsa (il Verona protesta veementemente per un fallo di Bastoni su Duda) Montipò para su Barella, ma non può far niente sul tap-in ravvicinato di Frattesi. Sembra finita è invece Darmian fa fallo in area su Magnani, il Var richiama Fabbri al video: è rigore. Henry, fischiato da tutto lo stadio, avverte la pressione e colpisce il palo, mentre sul tap in Folorunsho spara fuori. Il titolo di campione d'inverno è dell'Inter che vola a +5 sulla Juventus almeno per una notte.

Fonte: Gazzetta dello Sport
06/01/2024 15:18
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Colpo Monza a Frosinone: il 3-2 vale il decimo posto



I brianzoli tornano alla vittoria dopo tre turni
con i gol di Mota e Carboni e l’autorete di Soulé.
I padroni di casa non completano la rimonta: quarta sconfitta di fila


Giulio Saetta

La vince 3-2 il Monza anche un po’ soffrendo, dopo essere andato in vantaggio di tre reti sul campo del Frosinone. Palladino interrompe a tre le gare senza vittoria e chiude soddisfatto il girone d’andata al decimo posto superando il Torino che domani affronta il Napoli. Al contrario, per Di Francesco continua il periodo negativo: quarta sconfitta di fila, un solo punto in sei partite, ultima vittoria in casa il 26 novembre contro il Genoa.

LE SCELTE — Diverse sorprese nelle formazioni ufficiali, ma entrambi i tecnici sono soliti agire molto sulle rotazioni. Di Francesco manda in campo il brasiliano Reinier al rientro dall’infortunio, ma non capitan Mazzitelli, al suo posto in mezzo al centrocampo c’è Harroui ad affiancare Barrenechea. In difesa Lusuardi preferito a Romagnoli. Davanti nel “semi-tridente”, Soulé e Reinier poco dietro Cheddira. Nel Monza, Gagliardini e non Pablo Marì al centro della difesa, con Bondo a centrocampo insieme a Pessina e Pereira-Ciurria larghi. Davanti fiducia a Mota, con alle spalle il tandem fantasia Colpani-Carboni.

BLACKOUT VAR — Monza pericoloso al 6’ con la classica giocata di Colpani: dribbling in accentramento da destra e conclusione di sinistro, fuori di poco. E al 18’ va in vantaggio grazie a Mota che su assist di Valentin Carboni si intrufola centralmente nel cuore della difesa giallazzurra, colpevolmente imbambolata, e batte facilmente Turati. Al 24’ grande occasione per il pari capitata sulla testa di Cheddira, su cross di Gelli, che manda alto ma in posizione di sospetto fuorigioco. Diciamo sospetto perché, a causa di un problema tecnico, la Var sembra smettere improvvisamente di funzionare: dopo qualche minuto, infatti, gli altoparlanti dello stadio annunciano la momentanea “sospensione del servizio”. Alla mezzora ci prova Soulé su punizione, il sinistro basso all’angolino sul primo palo è allargato in corner da Di Gregorio. Al 41’ proprio Di Gregorio non ce la fa a proseguire dopo uno scontro con Harroui, dentro Sorrentino. Al 45’ raddoppio del Monza in contropiede, su una palla persa da Soulé dopo un contrasto con Carboni, che allarga per Mota il quale mette lo stesso Carboni davanti a Turati, restituendo il favore ricevuto sull’1-0.

RIMONTA FALLITA — Le mosse di Di Francesco per la ripresa sono Caso per Reinier e Mazzitelli al centro per Lirola e avanzamento di Harroui, mentre Soulé arretra a quarto di centrocampo. È proprio l’argentino all’11’ sfortunato protagonista dell’autorete del 3-0 con una scivolata su un cross basso di Carboni che spiazza Turati. Un minuto dopo il Frosinone accorcia con Harroui, bravo a chiudere un inserimento a destra. Al 29’ la Ferrieri Caputi non ha esitazione a fischiare il rigore al Frosinone per affossamento di Caso da parte di D’Ambrosio: Soulé dal dischetto fa 2-3 con la sua ottava rete stagionale. Palladino si copre con Akpa Akpro al posto di Colpani e un 3-5-2 che in fase di non possesso diventa 5-3-2. Mossa che potrebbe essere a doppio taglio perché il Frosinone in modalità “rimonta” è già stabilmente in possesso dell’iniziativa. Alla fine il muro regge e il Monza esulta chiudendo il giro di boa a 25 punti.

Fonte: Gazzetta dello Sport
06/01/2024 18:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Oristanio risponde a Gendrey:
tra Lecce e Cagliari finisce in parità

Salentini in vantaggio nel primo tempo, poi troppi errori sotto porta.
Così i sardi trovano il pareggio con una spaccata dell'ex Inter


Francesco Velluzzi


Al Lecce non riesce l’impresa: niente record di punti nel girone d’andata. Al Via del Mare finisce 1-1 tra i salentini e il Cagliari che riesce a rimediare a un primo tempo difficile con una ripresa di grande sostanza. Al gol di Gendrey, il primo per il francese in A, replica Oristanio bravo a beffare proprio Gendrey nel secondo tempo in cui il Cagliari sale in cattedra senza mai perdere la bussola, ma tessendo la tela sempre col cervello e con Makoumbou che in tutta la gara butta via solo un pallone (nel finale, infatti Ranieri lo toglie e mette Deiola). Il Lecce doveva chiuderla prima perché le occasioni le ha avute, soprattutto una con Krstovic che ha calciato male senza prendere la porta. Ma il pareggio è sostanzialmente giusto. I ragazzi di Roberto D’Aversa chiudono l’andata a 21 che per chi si deve salvare è un ottimo risultato, il Cagliari a 15, tre in meno di quelli che aveva preventivato Ranieri. Ma la squadra, praticamente con soli 11 uomini, ha retto bene. Non c’era un cambio per gli attaccanti, Petagna ha giocato una gara di grande spirito e di enorme sacrificio.

IL PRE — Ma andiamo sulla sfida del Via del Mare. Una fortissima raffica di vento con pioggia ha accompagnato l’ingresso dei portieri in campo. Poi tutto si è placato. Lecce penalizzato dalle assenze dei tre partiti per la Coppa d’Africa: Banda, Rafia e Touba. Per fortuna D’Aversa ha Pongracic regolarmente al suo posto. Nel ballottaggio tra Oudin e Almqvist va in campo il primo con lo svedese pronto per la ripresa. Ranieri non ha Luvumbo anche lui in Coppa d’Africa con l’Angola. Ma il reparto offensivo è privo anche di Shomurodov e Lapadula, infortunati, e Pavoletti (botta al piede) è stato aggregato alla squadra ma il contributo è quasi nullo. Nandez, invece, c’è e gioca a destra nel 4-2-3-1 con Viola sottopunta e Oristanio a sinistra. Davanti a lottare c’è Petagna.

SI GIOCA — Il Cagliari parte più forte e cerca Petagna ma poi il Lecce viene fuori. In un clima decisamente difficile perché continua a piovere con raffiche. Al 20’ Oudin taglia bene una punizione lunga e Scuffet mura Gonzalez che era sbucato dall’altra parte. Al 13’ il Lecce (Pongracic su Petagna) regala una punizione favorevole al Cagliari ma Viola la calcia male sulla barriera, Nandez fa peggio. Non è facile giocare, tanti errori, molte seconde palle, c’è sostanziale equilibrio. Al 15’ il siluro di Oudin finisce sul palo, i giallorossi diventano più pericolosi e il Cagliari soffre sulle palle inattive. Infatti al 31’ il corner velenoso di Oudin trova il più piccolo di tutti, Valentin Gendrey, che salta sopra Augello e segna di testa il suo primo gol in A. La reazione dei sardi è un tiro di Petagna, alto. Dossena becca il giallo su Krstovic che si muove molto bene, ma al 38’ potrebbe chiudere la gara ancora su un errore di Augello da calcio d’angolo. Il suo tiro attraversa tutta la porta e Gonzalez non riesce a intervenire. Ancora pericolo per il Cagliari allo scadere su una grande apertura di Kaba, Gallo mette dentro Augello manda in angolo rischiando l’autogol. La squadra di Ranieri in evidente difficoltà, soprattutto davanti dove manca di concretezza e precisione. Mentre il Lecce appare molto solido e strutturato come ha dimostrato a fine anno a Bergamo.

SECONDO TEMPO — Nulla cambia a livello di uomini a inizio ripresa, ma ovviamente il Cagliari sembra più propositivo, perlomeno nell’atteggiamento. Il Lecce è ben disposto, la cerniera funziona e la squadra di Ranieri trova pochi spazi, esponendosi anche maggiormente alle ripartenze del Lecce. Che ha l’occasione per il bis con Gallo, spedito in porta da Strefezza, ma spreca. I tiri di Kaba e Krstovic invece finiscono fuori e tra le braccia di Scuffet. Ma il Cagliari carbura, ragiona e al 23’ sfrutta bene la sua palla inattiva. Punizione tagliata di Viola dalla trequarti, irrompe Oristanio che beffa Gendrey e pareggia. D’Aversa fa subito la mossa che stava preparando: dentro Almqvist per Strefezza. Il Lecce sembra subire il colpo. Prati calcia bene e Falcone spedisce in angolo. Va a calciare Viola che prende l’esterno della traversa. Vanno in scena le altre sostituzioni. Al 36’ il Cagliari ha ancora una buona occasione con Petagna che appoggia per Viola, ma il dottor Nicolas calcia alto. Poi scambi, errori, seconde palle, qualche timida accelerazione perché la stanchezza si sente e dopo 4’ di recupero l’ottimo Massa fischia la fine.

Fonte: Gazzetta dello Sport
06/01/2024 21:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Sassuolo, Pinamonti vuol dire vittoria:
la Fiorentina spreca anche un rigore

Decide il gol dell'attaccante al 9', nel secondo tempo annullati due gol
(a Thorstvedt e Quarta) e Consigli para il penalty di Bonaventura


Ilaria Masini


Il Sassuolo rinasce, la Fiorentina frena. È bastata una rete di Pinamonti al 9’ del primo tempo per regalare i tre punti ai neroverdi. La Fiorentina, spenta nella prima frazione, si sveglia nella ripresa ma spreca e non riesce ad agguantare il pareggio. A pesare è anche un errore di Bonaventura dal dischetto. Finisce 1-0 e il Sassuolo sale a 19 punti, mentre i viola rimangono a 33, senza perdere comunque il quarto posto in classifica. Per le formazioni, Alessio Dionisi punta su Pinamonti con Berardi, Thorstvedt e Laurienté alle sue spalle, dall’altra parte Vincenzo Italiano, nonostante le assenze, non cambia modulo e inizialmente si affida ancora al 4-2-3-1 con Ikoné e Brekalo esterni d’attacco, Nzola punta centrale e Bonaventura sulla trequarti.

VANTAGGIO IMMEDIATO — Trascorrono appena 9’ e il Sassuolo passa in vantaggio con Pinamonti che insacca di piatto destro su assist di Pedersen, servito a suo volta da un’intuizione di Henrique. Ingenuo nell’occasione Kayode, il terzino destro che invece, in precedenza, era stato bravo in chiusura su Thorstvedt. Pochi minuti dopo Pinamonti ci prova ancora, ma la conclusione finisce alta sopra la traversa, mentre al 19’ viene annullata una rete a Berardi in fuorigioco. Nessun brivido invece per Consigli, vista l’inefficacia dell’azione viola che ha un’alta percentuale di possesso ma nessuna occasione da gol.

ERRORI E FUORIGIOCO — La ripresa inizia senza sostituzioni e con un’occasione immediata per il Sassuolo: Thorstvedt insacca, Abisso convalida ma dopo essere stato richiamato dal Var, davanti al monitor, annulla per fuorigioco di Henrique. Italiano corre ai ripari e inserisce Beltran per Arthur e Duncan per Mandragora, scegliendo una soluzione più offensiva. Il primo squillo viola dell’intera gara è di Ikoné al 14’ del secondo tempo con una conclusione che termina fuori dallo specchio. La pressione della Fiorentina si fa più insistente fino a conquistare un calcio di rigore per fallo di mano in area di Ferrari su colpo di testa di Milenkovic. Dal dischetto al 19’ si porta Bonaventura che si fa parare il tiro da Consigli, ottimo a intercettare la direzione della palla. La Fiorentina insiste: Duncan colpisce la traversa e nella stessa azione, dopo un batti e ribatti, il pallone arriva a Martinez Quarta che insacca. Anche in questo caso però la rete viene annullata per fuorigioco dello stesso difensore argentino. Il Sassuolo mantiene il vantaggio, mentre i viola non si arrendono e Ferrari salva su Beltran così come Consigli è prezioso su Milenkovic. Si susseguono le sostituzioni: Parisi entra al posto di Brekalo, Barak per Bonaventura nella Fiorentina, nel Sassuolo invece Tressoldi per Laurentié e Bajrami per Berardi. Infine per infortunio Missori al posto di Toljan e Mulattieri per Pinamonti. I viola cercano il pareggio fino alla fine con Beltran e in particolare con Ikoné, ma a vincere è il Sassuolo che torna al successo dopo aver conquistato un solo punto nelle cinque gare precedenti.

Fonte: Gazzetta dello Sport
07/01/2024 10:58
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Dopo 3 mesi il Milan torna a vincere fuori:
facile tris a Empoli e terzo posto consolidato



I rossoneri non conquistavano i 3 punti lontano da San Siro dal 7 ottobre col Genoa.
Decidono le reti dell'inglese e di Olivier (su rigore)
nel primo tempo e di Chaka Traoré nel finale.
Diavolo a +7 sulla quinta, il Bologna


Alessandra Gozzini

Il terzo posto Champions è saldo: il successo sull’Empoli ha permesso al Milan di staccare la concorrenza. In attesa di capire se ci saranno le condizioni per una futura rincorsa ai vertici della classifica, è già qualcosa aver rinforzato l’ultimo gradino del podio. A Pioli piace unire due aggettivi, vincente e convincente: il primo Milan di campionato dell’anno lo è stato. Ha aggiunto un’altra vittoria portando a tre la mini serie di successi consecutivi, Coppa Italia compresa. E soprattutto il Diavolo trova un successo esterno che mancava da tre mesi (7 ottobre col Genoa). Peccato che la continuità riguardi anche gli infortuni: ieri è stato Florenzi a lasciare nel primo tempo per guai muscolari. Superata quota 30: il trentaduesimo ko se si esclude il colpo al piede di Jovic dopo Salerno (ma subito disponibile con il Sassuolo), compreso invece il mal di schiena di Krunic, più o meno diplomatico. In ogni caso, un’occasione per rivedere a sinistra il giovane Jimenez, alla prima in Serie A.

TUTTO FACILE — L’immagine del Milan convincente si ha dai primi minuti: squadra compatta e aggressiva. Vincente lo diventa poco dopo (11’) il piatto destro di Loftus Cheek: raccoglie in mezzo l’assist servito da Leao dopo una delle abituali discese dalla sinistra. E dopo altri venti minuti assicura il risultato con il rigore di Giroud: La Penna richiamato al Var perché sul tentativo in rovesciata di Loftus è evidente il tocco di mano di Maleh. Olivier si porta in doppia cifra, considerate tutte le competizioni, per la quattordicesima stagione di fila, unico giocatore dei cinque maggiori tornei europei a esserci riuscito dal 2010 a oggi. Il resto del primo tempo era stato impegnato da una tranquilla amministrazione: Empoli inconcludente con il trio Baldanzi, Cambiaghi, Caputo. E privato in corsa dell’infortunato Ebuhei.

ESAMI — Nel secondo tempo il Milan ha la stessa fame: vicino al tris con Loftus e Pulisic e vorrebbe provarci anche Leao, dei tre il meno pericoloso. Nel momento in cui l’Empoli preme nel tentativo di riaprire la partita (Cambiaghi a lato, Maignan che blocca Cancellieri a botta sicura), Pioli ha in campo una linea difensiva più che inedita: Jimenez spostato a destra, Kjaer e Theo ancora centrali, Bartesaghi a sinistra. In mezzo il rientrante Musah e davanti Leao, che nel frattempo aveva smesso di strappare e che finirà sostituito da Traoré. La gestione della ripresa resta più faticosa ma regge: a Lecce, avanti di due, il Milan si era fatto riprendere. Stavolta no e anzi trova il tris del baby Chaka Traoré, festeggiato anche da Pioli. Azione in contropiede di Pulisic, assist e gol di Traoré, secondo consecutivo dopo la rete in Coppa al Cagliari. Il Milan ritrova così il successo che mancava in trasferta da inizio ottobre. Sassuolo, Cagliari ed Empoli, che resta in piena zona retrocessione: all’esame delle piccole il Milan è tornato grande. Primo successo anche di Ibra, in tribuna, da Senior Advisor. Zlatan sa che non va abbassata la guardia. Prossimo appello a San Siro: mercoledì l’Atalanta nei quarti di finale di Coppa Italia, domenica sera la Roma in campionato.

Fonte: Gazzetta dello Sport
07/01/2024 15:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
È un Torino da favola: 3-0 al Napoli
che in dieci crolla e gira a -20 dall'Inter



Granata avanti al 43' con Sanabria.
Alla pausa Mazzarri fa debuttare Mazzocchi, espulso dopo 5'.
Vlasic la chiude al 52'. Il tris è di Buongiorno.
Toro a un punto dai campioni d'Italia


Mario Pagliara

Il Toro torna a riveder le stelle. Vittoria show per tre a zero (e c’è anche un palo di Sanabria) contro un Napoli (ora con un solo punto di vantaggio sui granata) che è l’elogio della bruttezza. Sanabria, Vlasic e Buongiorno mettono le ali ai granata, adesso a distanza minima dalla zona Europa, in una partita mai in discussione, anche prima dell’espulsione di Mazzocchi in avvio di ripresa. Il Toro porta a casa il nono clean sheet stagionale, confermandosi un carrarmato in casa: adesso sono 13 i punti conquistati nelle ultime cinque partite casalinghe. Di fronte all’ennesima sconfitta, la squadra azzurra per la prima volta è stata pesantemente contestata dalla tifoseria ospite, che ha invitato il presidente De Laurentiis a intervenire energicamente sul mercato (partita sospesa sul 3-0 per due minuti nella ripresa per lancio di fumogeni dal settore dei napoletani). Sono ore molto delicate per il tecnico dei campani Walter Mazzarri, la cui posizione è al vaglio perché non ha invertito la rotta dopo essere subentrato a Garcia. Chissà se anche lo stesso Mazzarri non stia facendo valutazioni sul suo futuro. Il -20 dall'Inter a fine andata è pesantissimo per i campioni d'Italia.

RIGORE NEGATO SU VLASIC — L’unico vero ballottaggio della vigilia lo vince Djidji, per la prima volta in campionato schierato titolare. Juric sceglie lui in marcatura su Kvara e lascia, anche un po’ a sorpresa, Tameze in panchina. Davanti c’è il tridente Vlasic, Sanabria, Zapata. Mazzarri (squalificato, è in tribuna in uno sky box) sceglie Raspadori con Kvara e Politano larghi e dà a Cajuste il compito di stazionare spesso alto sulla trequarti granata. In tribuna c’è anche Antonio Conte, tecnico molto corteggiato dal presidente azzurro De Laurentiis. L’inizio del Toro è buono: la squadra di Juric si conferma solida, prova a sfondare centralmente con Zapata. Come al quinto minuto quando Duvan vince i duelli con quattro napoletani e prova un tiro, respinto da Gollini. La prima vera occasione è ancora del Toro. Cade al 21’: Bellanova mette un bel cross dalla destra, Vlasic arriva in corsa nel cuore dell’area. Fa tutto bene, ma davanti a Gollini (a porta spalancata) spara incredibilmente alto. Un minuto dopo manca un rigore per il Toro: Lobotka e Vlasic entrano a contatto, il polacco aggancia col braccio il croato e lo tira giù. Mariani in campo fa correre, Chiffi al Var non corregge l’errore.

I 3 MINUTI DI RASPADORI — E il Napoli? Conferma tutte le difficoltà della stagione, soffre spesso l’aggressività del Toro e non riesce ad uscire dall’anonimato (di gioco e non solo) in cui è piombato dall’estate. Gli azzurri sono tutti nei tre minuti di Raspadori tra il 25’ e il 28’. Al 25’ l’occasione più importante per la squadra di Mazzarri: Raspadori spara a botta sicura da pochi passi, Milinkovic è superlativo nel chiudere la porta. Al 28’ Cajuste lancia ancora il Jack azzurro allargatosi sulla sinistra, ma la conclusione è a lato. E’ solo una fiammata, quella del Napoli, in un primo tempo governato dal Torino, pur senza strafare. Nella seconda parte del primo tempo, i granata alzano le marce. Al 35’ Ricci lancia Sanabria in porta con un delizioso filtrante, ma l’attaccante paraguaiano è fermato da una scivolata di Lobotka. A due minuti dall’intervallo arriva l’episodio che sblocca l’equilibrio: Ilic batte una punizione dalla sinistra, la palla spiove in area dove Zapata fa sponda col tacco per Sanabria. Battuto un attimo dopo Gollini: è il terzo gol in campionato del paraguaiano. Colpevole nell’occasione la difesa azzurra: marcato male Zapata, lasciato solo al centro dell’area Sanabria. All’intervallo il Toro è meritamente in vantaggio.

SHOW GRANATA — All’intervallo Zielinski resta sotto la doccia, Mazzarri fa esordire il neoacquisto Mazzocchi e passa al 3-4-2-1. Proprio Mazzocchi diventa protagonista in negativo: dopo soli cinque minuti fa un’entrata killer sul ginocchio di Lazaro. In presa diretta Mariani lo ammonisce, richiamato da Chiffi al Var per correggere l’errore perché è chiaramente da rosso subito. Espulso Mazzocchi, il Napoli subisce il raddoppio di Vlasic (secondo gol in campionato): bello il diagonale del croato da fuori area, imprendibile per Gollini. Il Napoli è imploso, il Toro è uno show e dilaga: Sanabria si ferma sul palo (18’), Gollini nega il gol a Zapata (19’). E’ il preludio per il tris, firmato un minuto dopo da Buongiorno di testa sugli sviluppi di un angolo. La partita finisce qui, c’è giusto il tempo per annotare la sospensione di due minuti (tra il 22’ e il 24’) per il lancio di fumogeni dal settore ospite.

Fonte: Gazzetta dello Sport
07/01/2024 18:23
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.923
Post: 8.218
Sesso: Maschile
Maestro del B-side
Vecino lancia la Lazio:
2-1 a Udine e Sarri vede la zona Champions

Vantaggio di Pellegrini, pari di Walace e poi il guizzo del centrocampista
uruguaiano consegna ai biancocelesti la terza vittoria di fila


Stefano Cieri


Terzo successo consecutivo e zona Champions a meno tre per la Lazio. Dopo i successi di Empoli e in casa col Frosinone la formazione di Sarri passa anche a Udine in coda ad una partita in cui si esprime bene per lunghi tratti, ma nel corso della quale accusa anche qualche amnesia di quelle che stanno caratterizzando la sua stagione. Successo comunque meritato per i biancocelesti, anche perché l’Udinese - dopo la giornata trionfale vissuta contro il Bologna - torna sulla terra con una prestazione di nuovo figlia di paure e indecisioni. La squadra di casa fa bene soltanto a inizio ripresa, quando sembra in grado addirittura di poter ribaltare tutto. Ma l’illusione si spegne subito dopo il pareggio. E fa capire che la strada verso la salvezza è ancora lunga. Per la Lazio, invece, il successo è preziosissimo: la sua classifica ora torna farsi molto interessante.

SBLOCCA PELLEGRINI — Dopo un promettente (anche se improduttivo) avvio dell’Udinese, la gara si sbocca subito in favore della Lazio. A rompere l’equilibrio, al 12’, è una punizione dal limite (concessa per fallo di Kristensen su Isaksen) che Pellegrini trasforma in rete con un rasoterra che sorprende sul suo lato il portiere Okoye. Il gol quasi a freddo inibisce un’Udinese partita col morale a mille dopo la larga vittoria sul Bologna e galvanizza invece una Lazio che aveva iniziato col freno a mano tirato, anche perché col pensiero (inconscio) al derby di Coppa Italia di mercoledì. La squadra di Sarri prende così il comando delle operazioni, grazie soprattutto ai movimenti ispirati dei due esterni offensivi Isaksen e Zaccagni. La formazione biancoceleste, che Sarri schiera secondo previsioni, con la sola eccezione (che si rivela felice) di Pellegrini, fa tutto bene fino ai venti metri, perdendosi un po’ solo nelle finalizzazioni. Fino all’intervallo così la squadra romana produce soltanto un’altra palla-gol, che Kamada (su cross di Castellanos) manda alta di testa da ottima posizione. L’Udinese prende un po’ di campo nei minuti finali della prima frazione, raccogliendo però soltanto qualche calcio d’angolo. La luce di Pereyra si accede a intermittenza e Lucca è troppo isolato davanti. Il centrocampo a cinque di Cioffi fa molta densità, ma produce poco in avanti.

DECIDE VECINO — Si riparte con due cambi della Lazio e uno dell’Udinese. Sarri fa entrare Anderson (per Isaksen acciaccato) e Vecino (per un Kamada ancora una volta deludente). Cioffi risponde con il più offensivo Kamara al posto di Masina. Tra le due mosse, a rivelarsi più efficace, almeno inizialmente, è quella del tecnico friulano. L’innesto di Kamara risveglia infatti tutta la squadra di casa che si tuffa sulla partita in maniera molto più convinta. I friulani hanno subito due occasioni per il pareggio, entrambe capitano a Pereyra, che sulla prima conclusione vede uscire di poco il suo tiro, mentre sulla seconda conclude debolmente, consentendo a Patric di salvare sulla linea. Alla terza occasione, però, la formazione di Cioffi pareggia. Punizione sull’out destro che Lovric calcia intelligentemente rasoterra. Sulla traiettoria Walace riesce a metterci il piede e beffare Provedel. Sarri non ci sta e fa altri due cambi: dentro Lazzari per Pellegrini (con Marusic che va a sinistra) e Pedro per Zaccagni. Anche Cioffi attinge ancora dalla panchina, con Success che prende il posto di Lucca. Qualche minuto più tardi entrerà pure Ehizibue al posto di Ebosele. Grazie alla freschezza dei nuovi entrati la Lazio riguadagna campo e rimette le mani sulla partita. Dopo un paio di tentativi che non si concretizzano per poco, il gol del nuovo vantaggio laziale arriva alla mezzora. Lo realizza Vecino con un diagonale perfetto su assist di testa di Anderson (il brasiliano intercetta sulla trequarti un rinvio sbagliato di Kristensen). L’Udinese getta il cuore oltre l’ostacolo alla ricerca del 2-2, ma la benzina è finita.

Fonte: Gazzetta dello Sport
07/01/2024 18:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:03. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Versione 3.0 - Realizzata da Simpatia Osè - Risoluzione consigliata 1024x768