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Il Giro d'Italia 2006

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2006 04:12
03/05/2006 18:34
 
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Turisti belgi in Italia: un amore duraturo
Secondo i dati dell'Associazione Belga dei Tour Operator, aumento nel 2006 del 38%



Bruxelles, Belgio – Dati molto incoraggianti per l'industria del turismo italiana arrivano dal Belgio. Secondo le statistiche provvisorie fornite dall'Associazione Belga dei Tour Operator, infatti, il Bel Paese è balzato in testa alla classifica delle destinazioni più gettonate fra i turisti fiamminghi e valloni, aumentando del 38% il numero di prenotazioni effettuate rispetto allo scorso anno. "Secondo i nostri calcoli, il numero di turisti belgi in Italia ha raggiunto il milione di unità" dichiara Felice De Marinis, responsabile dell'ufficio di Bruxelles dell'Ente Nazionale Italiano per il Turismo.

Si tratta di cifre provvisorie, sia perché non sono ancora esaurite le prenotazioni, sia perché il turismo veicolato dai tour operator locali costituisce solo un quinto dell'ammontare complessivo di presenze belghe in Italia, il restante 80% essendo costituito da turisti fai-da-te. Ma non per questo sono meno significative: nelle parole di De Marinis, " i dati dell'ABTO registrano una crescita fortissima, che è in linea con una tendenza generale che riguarda tutto il nord Europa e che risponde al forte impegno promozionale messo in campo dall'ENIT, dal Ministero degli Esteri e dalle Regioni".

"Un impegno – spiega De Marinis – che si sviluppa lungo le linee guida indicate dalla Convenzione triennale firmata dall'Enit e dal Ministero degli Affari Esteri, in corso di rinnovo quest'anno, e che ha messo in campo numerose iniziative: la creazione di un ufficio informazioni e di un call center, rivolti a singoli e agenzie e aperti 24 ore su 24, che forniscono dati e materiale in lingua francese e nederlandese, i due idiomi parlati in Belgio; l'organizzazione di fiere, quest'anno a Utrecht e a Bruxelles, con la partecipazione delle regioni; una campagna di marketing, in collaborazione con i tour operator locali, che si inserisce in uno sforzo pubblicitario messo in atto in tutta Europa; infine, i due eventi più importanti: la partenza del Giro d'Italia da Seraing, vicino a Liegi, che porterà l'Italia alla luce della ribalta, e il Festival Italiano, legato a questo evento, che distribuirà manifesti italiani nelle vetrine dei negozi di oltre 100 città del Belgio".

Il forte aumento di quest'anno è però in parte riconducibile ad oscillazioni congiunturali, "alle quali mercati come quello belga, francese o olandese sono molto sensibili", spiega Nicola Fabbri, docente di Economia del Turismo all'Università Bocconi di Milano. "La situazione economica negativa degli scorsi anni ha spinto i turisti provenienti da questi luoghi a scegliere destinazioni meno costose; in un anno di ripresa i flussi in direzione del nostro paese tornano ad aumentare".

In effetti, spiega Fabbri, "i prezzi medi molto elevati sono uno dei limiti della proposta turistica italiana, che potrebbe essere compensato, e in parte lo è, da un approccio globale ai servizi offerti, che sappia valorizzare non solo le attrazioni turistiche di fama internazionale, ma tutte le attività alternative e integrative che possono rendere più allettante una vacanza".

Le città d'arte, soprattutto, esercitano sicuramente una grande attrazione, ma limitata nel tempo. Per prolungare la presenza in zona dei turisti stranieri "occorre un approccio sistemico al territorio – spiega Fabbri – che sappia valorizzarne tutte le possibili attrattive e non solo quelle di grande fama: in questo modo, i turisti non si limitano a una visita fugace, ma prolungano la loro presenza in loco. Una strategia che si rivela efficace soprattutto di fronte al turismo europeo, che non avendo grandissime distanze da superare ha dei tempi di permanenza potenzialmente più lunghi".

Un'analisi, questa, che trova molti punti di contatto con quella sviluppata da Alessandro Cianella, direttore generale di Confturismo, associazione che raggruppa gli operatori italiani del settore. "Il turismo belga in Italia è di due tipi – ragione Cianella – il primo legato alle città d'arte, il secondo alle vacanze estive. Soprattutto per quest'ultima tipologia, la concorrenza è ormai globale: con l'abbattimento dei costi di trasporto e le facilità di comunicazione, sole e mare sono disponibili in tutto il mondo, e la differenza la fanno le attrazioni integrative".

L'Italia è sicuramente favorita da questo punto di vista: "Rimini è un esempio – spiega Cianella –: si sta al mare in riviera, ma si visita Sant'Apollinare a Ravenna, si fa una gita a San Marino, ci si sposta fino a Bologna". Mare e monumenti, mostre e degustazioni, natura e discoteche, insomma: la contaminazione di generi turistici è il segreto per vincere una sfida con concorrenti sempre più agguerriti. Ma non solo.

Un altro genere nuovo di vacanza, che attira molti turisti, dal Belgio in particolare, è il cosiddetto " City trip ", ovvero il week–end lungo trascorso in una città d'arte, o comunque dotata di una certa attrattiva: "si tratta di una tendenza molto favorevole all'Italia, per ovvi motivi – spiega De Marinis – a patto che si comprenda l'importanza dei pacchetti all inclusive per questo tipo di turismo: coloro che sfruttano le nuove tratte, low e middle cost, che stanno collegando molte province italiane a Bruxelles – Charleroi, richiedono di solito pacchetti comprendenti pernottamento e ristorazione, che permettano di godersi veramente una vacanza in tempi molto stretti".

Diversificazione delle proposte, approccio sistemico al territorio, global services e attrazioni integrative: queste, in sintesi, le parole chiave per vincere la sfida turistica mondiale, che vede l'Italia in prima linea. Una sfida alla quale, almeno per quanto riguarda i turisti belgi, il mercato italiano sembra rispondere bene. "Negli ultimi anni l'afflusso turistico verso l'Italia è costantemente aumentato, a parte gli anni di crisi economica più forte – spiega Cianella – per un incremento complessivo del 60% in 15 anni. I belgi sono l'ottavo gruppo nazionale come presenze in Italia, il che, in rapporto al piccolo numero di abitanti, è un ottimo risultato. Con una permanenza media di 4-5 notti e una spesa giornaliera media di 75 Euro per persona, si tratta di un segmento di mercato sicuramente molto appetibile per gli operatori italiani del settore".
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