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Il Giro d'Italia 2006

Ultimo Aggiornamento: 29/05/2006 04:12
05/12/2005 03:30
 
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Gli ultimi giorni della corsa saranno particolarmente impegnativi con tutte le salite piu' importanti, compreso il passo Gavia-Cima Coppi (m.2618) nella 20ª tappa e la cronoscalata verso il santuario della Madonna del Ghisallo addirittura nella prima semitappa dell'ultimo giorno del Giro, prima della passerella finale verso Milano. Le prime 4 tappe saranno in Belgio, dove verra' ricordato il 50° anniversario della tragedia di Marcinelle, poi ritorno in Italia dove verranno toccate 14 regioni con sconfinamenti in Svizzera e Austria. Tre le cronometro individuali, dopo 17 anni torna la cronometro a squadre, dieci le tappe pianeggianti o ondulate, 4 quelle di media montagna, 4 quelle di montagna e cinque gli arrivi in salita. Due i giorni di riposo, il 10 e il 17 maggio.



Questi i numeri:

- Tappe: sono 21 (con l'ultima divisa in due frazioni), di cui tre cronometro individuali, una cronosquadre, dieci pianeggianti o ondulate, quattro di montagna, quattro di media montagna e cinque arrivi in salita per un totale di 3.553 km percorsi in Belgio, Italia, Svizzera e Austria.

- Salite: sono 31, dai 147 metri di cote d'ahin ai 2618 metri del passo Gavia-Cima Coppi. Sono concentrate soprattutto nell' ultima settimana della corsa quando si affronteranno le cime piu' impegnative: la 19ª tappa prevede infatti la Forcella Staulanza (mt 1173), il Passo Pordoi (mt 2239), il Passo Fedaia (mt 2057) e l'arrivo al passo San Pellegrino (mt 1918), mentre nella 20ª tappa ci saranno il passo del Tonale (mt 1883), il passo Gavia (mt 2618) e il passo del Mortirolo (mt 1854).

- Riposi: sono due, entrambi di mercoledi'. il primo, previsto per il 10 maggio, servira' per il trasferimento dal Belgio all'Italia, dopo le prime quattro tappe in Vallonia. Il secondo, il 17 maggio, servira' per il trasferimento dalla Puglia alla Toscana, da dove partira' l'11ª tappa.

- Maglie: confermate le tre classiche (rosa per la classifica generale, ciclamino per quella a punti e verde per il gran premio della montagna), potrebbe cambiare la maglia finora riservata all'intergiro, con un traguardo diverso.

- Premi: ai corridori e' riservato un montepremi di 1.350.000 euro tra premi regolamentari e premi speciali.

- Partecipanti: il campo dei partenti sara' comunicato il 1 marzo 2006.



Queste le 21 tappe:



-6/5 Sabato: 1ª tappa; Seraing-Seraing (Cronometro Individuale) Km 6,2.
-7/5 Domenica: 2ª tappa; Mons - Charleroi Marcinelle Km 203.
-8/5 Lunedi': 3ª tappa; Perwez - Namur Km 202.
-9/5 Martedi': 4ª tappa; Wanze - Hotton Km 182.
-10/5 Mercoledi' Riposo
-11/5 Giovedi' 5ª tappa; Piacenza - Cremona (cronometro a squadre) Km 38.
-12/5 Venerdi' 6ª tappa; Busseto - Forli' Km 223.
-13/5 Sabato 7ª tappa; Cesena - Saltara Km 230.
-14/5 Domenica 8ª tappa; Civitanova Marche - Maielletta - Passo Lanciano Km 171
-15/5 Lunedi' 9ª tappa; Francavilla Al Mare - Termoli Km 147.
-16/5 Martedi' 10ª tappa; Termoli - Peschici Km 190.
-17/5 Mercoledi' Riposo
-18/5 Giovedi' 11ª tappa; Pontedera - Pontedera (Cronometro Individuale) Km 50.
-19/5 Venerdi' 12ª tappa; Livorno - Sestri Levante Km 165.
-20/5 Sabato 13ª tappa; Alessandria - La Thuile Km 216.
-21/5 Domenica 14ª tappa; Aosta - Domodossola Km 224.
-22/5 Lunedi' 15ª tappa; Mergozzo - Brescia Km 182.
-23/5 Martedi' 16ª tappa; Rovato - Trento Monte Bondone Km 180.
-24/5 Mercoledi' 17ª tappa; Termeno/Tramin (Stab. Wurth) - Plan De Corones/Kronplatz Km 158.
-25/5 Giovedi' 18ª tappa; Sillian - Gemona Del Friuli Km 227.
-26/5 Venerdi' 19ª tappa; Pordenone - Passo Di San Pellegrino (Dolomiti Stars) Km 220.
-27/5 Sabato 20ª tappa; Trento - Aprica Km 212.
-28/5 Domenica 21ª tappa:
- 1ª semitappa Canzo - Ghisallo (Cronometro Individuale) Km 11
- 2ª semitappa Lecco - Milano Km 116.



Queste le salite:



-1ª tappa, Sabato 6/5: Seraing Mt.158
-2ª tappa, Domenica 7/5: Silenrieux Mt.256
-3ª tappa, Lunedi' 8/5: Evrehailles Mt.252, Cote D'ahin Mt. 147
-4ª tappa, Martedi' 9/5: Cote De Wanne Mt.492, Stavelot - La Haute Leuee Mt.504
-7ª tappa, Sabato 13/5: S.Marino Mt.645, Monte Catria Mt. 1460, Monte Delle Cesane Mt.628.
-8ª tappa, Domenica 14/5: Maielletta - Passo Lanciano (arrivo) Mt.1294
-9ª tappa, Lunedi' 15/5: Palata Mt.520
-10ª tappa, Martedi' 16/5: Monte S.Angelo Mt.786
-12ª tappa, Venerdi' 19/5: Passo Del Bracco Mt.610
-13ª tappa, Sabato 20/5: Colle S.Carlo Mt.1951
-14ª tappa, Domenica 21/5: Colle S.Bernardo (Tunnel) Mt.1875, Passo Del Sempione Mt.2005
-16ª tappa, Martedi' 23/5: Passo Maniva Mt.1664, Trento - Monte Bondone (Arrivo) Mt.1650
-17ª tappa, Mercoledi' 24/5: Passo Di Pinei Mt.1442, Passo Delle Erbe Mt.1987, Plan De Corones (Arrivo) Mt.273
-18ª tappa, Giovedi' 25/5: Monte Croce Carnico Mt.1360, Cuel Di Forgia Mt.884.
-19ª tappa, Venerdi' 26/5: Forcella Staulanza Mt.1773, Passo Fedaia Mt.2057, Passo Pordoi Mt.2239, Passo Di S.Pellegrino (Arrivo) Mt.1918
-20ª tappa, Sabato 27/5: Passo Del Tonale Mt.1883, Passo Gavia (Cima Coppi) Mt.2618, Passo Del Mortirolo Mt.1854.
-21ª tappa, Domenica 28/5: Madonna Del Ghisallo (arrivo prima semitappa) Mt.754.
05/12/2005 03:31
 
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05/12/2005 03:38
 
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Simoni getta le basi
Correrà sia la Milano-Sanremo che la Liegi Bastogne Liegi Gilberto Simoni, il cui programma agonistico 2006 sarà molto intenso nella prima parte di stagione, obiettivo raggiungere il top della forma nel mese di maggio, il mese del Giro d"Italia che Simoni cercherà di vincere per la terza volta in carriera
Terminato il primo raduno spagnolo con i nuovi compagni della Saunier Duval, il 34enne trentino ha infatti pianificato con i tecnici del team la marcia di avvicinamento a quel Giro d'Italia che ha già vinto due volte, anni 2001 e 2003, e il cui tracciato dell'edizione numero 89, zeppo di salite, pare molto adatto ai suoi mezzi tecnici di grande scalatore. Simoni è stato peraltro indicato senza dubbi quale favorito numero uno per la corsa rosa del prossimo maggio, dal cittì azzurro Franco Ballerini.
Il debutto stagionale di Simoni avverrà in Spagna a Maiorca, il 5 febbraio. Il trentino volerà quindi negli States per prendere parte al neonato Tour of California, dal 19 al 26 febbraio, mentre è poi certo il fatto che sabato 18 marzo, ai nastri di partenza della Milano-Sanremo, ci sarà anche Gilberto Simoni. Dal 18 al 21 aprile il corridore di Palù di Giovo sarà tra sicuri protagonisti del suo Giro del Trentino che ha vinto nel 2003, domenica 23 aprile Simoni sarà quindi al via della Liegi-Bastogne Liegi.
Da domenica 23 aprile a sabato 6 maggio, quando il Giro debutterà a Seraing, mancheranno due settimane scarse, in più la Liegi presenta un altimetria non indifferente, per cui non è azzardato immaginare il trentino protagonista sulle cotes delle Ardenne, che in piccola parte saranno scalate anche dal Giro, nei suoi primi giorni di sviluppo, in Vallonia. La Doyenne sarà l'ultimo impegno agonistico del trentino prima del Giro d'Italia, nella seconda parte di stagione, ancora da pianificare, al termine del Giro, il grande obiettivo di Simoni, questo è già chiaro, si chiamerà Giro di Lombardia, la corsa in linea sicuramente più adatta alle sue caratteristiche.

[Modificato da zon@ venerdi 05/12/2005 3.39]

05/12/2005 03:40
 
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Da Petacchi a Moresco, ad Arenzano un «tu per tu con i campioni»
Si svolgerà domani alle ore 17 nell'Auditorium del Muvita la «Festa del ciclismo professionistico ligure».
Ad organizzare l'evento denominato «A tu per tu con i campioni di tutti i tempi» è stato l'Assessorato allo Sport del Comune di Arenzano che si è avvalso della fattiva collaborazione del Gs Terralba.
Sono stati invitati i campioni di ieri e di oggi ed hanno dato risposta positiva i quattro attuali professionisti Alessandro Petacchi, Mirko Celestino, Lorenzo Bernucci e Marco Fertonani oltre a Della Tommasina, Camalleri, Ferdeghini, Caviglia, Vatteroni, Franceschin, Dalpian, Perletto, Vittiglio, Zaimbro, Natucci, De Rossi, Gaggero, Rossello e Moresco.
Sarà, come hanno dichiarato l'assessore allo sport Gabriele Bitetti e l'appassionato factotum Franco Roba, un'occasione per incontrare i campioni di ieri e di oggi in un dibattito aperto a tutti gli appassionati di ciclismo.
Alla manifestazione parteciperà anche Faustino Coppi e, proabilmente, Angelo Zomegnan. Con quest'utimo, responsabile dell'organizzazione del Giro d'Italia, gli amministratori locali potrebbero intavolare una trattatva finalizzata a portare il Giro ad Arenzano nel 2007.
Esistono infatti interessi comuni con la città di Varazze, che sta da tempo inseguendo uno spettacolare arrivo di tappa sl Beigua, mentre Arenzano potrebbe essere interessata alla successiva partenza o, fors'anche, ad una frazione a cronometro. Ma nel 2007 ci sarebbero anche le timide avances dell'Us. Pontedecimo che, in occasione del centenario della società, oltre a voler organizzare la Settimana Tricolore, richiederebbe un suggestivo arrivo al Santuario della Madonna della Guardia. Se son rose...
Tornando all'appuntamento di domani, al quale tutti i corridori hanno risposto con grande entusiasmo sarà interessante ascoltare dalla viva voce della nuova coppia Petacchi-Celestino i programmi della stagione 2006. I due forti atleti liguri, alle soglie dei trentadue anni, difenderanno con il tedesco Zabel i colori della Milram, la nuova formazione allestita da Gianluigi Stanga, che già dal mese di febbraio scenderà in campo con grandi ambizioni.
05/12/2005 03:42
 
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GASPAROTTO: STOP DI DUE MESI PER MONONUCLEOSI
Enrico Gasparotto, campione italiano in carica, non ha potuto presentarsi a Salsomaggiore Terme per il primo raduno del team Liquigas 2006. Il 23enne talento friulano è stato messo K.O. dalla mononucleosi, che lo costringerà ad uno stop di circa due mesi. «Meglio oggi che nel pieno della stagione» sospira Gasparotto, «anche se sono consapevole che i programmi del 2006 risentiranno parzialmente di questo periodo di inattività. Le corse d'inizio stagione non potranno rientrare fra i miei obiettivi».
05/12/2005 03:43
 
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PELLIZOTTI: FRATTURA AL POLSO DESTRO
La sfortuna si è accanita anche contro Franco Pellizotti, che contrariamente al compagno di squadra è riuscito a raggiungere Salsomaggiore, ma con il braccio destro ingessato: «Sono caduto in allenamento, nell'ultima uscita prima del raduno» racconta. «I medici mi hanno diagnosticato il distaccamento dell'osso piramidale del polso destro». Pellizotti potrà ritornare in sella alla bicicletta tra dieci giorni grazie alla sostituzione del gesso con tutore.
05/12/2005 03:45
 
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Basso dice si' al Giro d'Italia
Prima il Giro d'Italia, poi il Tour de France: Ivan Basso ha deciso di correre anche la corsa rosa al via a maggio. Il varesino ha deciso di far tacere le voci che si rincorrono sul suo 2006. Dal ritiro della CSC, Basso ha reso noto dunque che intende correre le due piu' prestigiose corse a tappe del circuito internazionale. Sia Giro che Tour, anche se il manager del team danese, Bjarne Riis aveva fermato le speranze dei tifosi italiani confermando che il vero obiettivo della prossima stagione sarebbe stato il Tour.
05/12/2005 03:46
 
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Ciclismo: Ivan Basso sara' al durissimo Giro d'Italia 2006
Ivan Basso ha cambiato idea, correra' il Giro d'Italia. E si fa strada anche l'ipotesi che alla corsa rosa partecipi il tedesco Ullrich. La decisione del varesino e' stata annunciata in coincidenza con il primo ritiro di preparazione del suo team, la CSC, in Danimarca. Il Giro 2006, durissimo, partira' il 6 maggio dal Belgio.In un primo momento, Basso voleva rinunciare alla corsa rosa per privilegiare l'assalto al Tour de France che nel 2006 vedra' l'assenza di Armstrong.
05/12/2005 03:48
 
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Ivan Basso ci sarà
Varesino cambia idea, alla corsa rosa forse anche Ullrich



Ivan Basso ha cambiato idea, correra' il Giro d'Italia. E si fa strada anche l'ipotesi che alla corsa rosa partecipi il tedesco Ullrich. La decisione del varesino e' stata annunciata in coincidenza con il primo ritiro di preparazione del suo team, la CSC, in Danimarca. Il Giro 2006, durissimo, partira' il 6 maggio dal Belgio.In un primo momento, Basso voleva rinunciare alla corsa rosa per privilegiare l'assalto al Tour de France che nel 2006 vedra' l'assenza di Armstrong.
08/12/2005 10:46
 
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Re: Ivan Basso ci sarà
fervono già i preparativi!



08/12/2005 10:48
 
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Re:

Scritto da: zon@ venerdi 05/12/2005 3.31


ma a sulmona non viene mai? [SM=x432724]



08/12/2005 11:15
 
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però come potrai notare quest'anno passa da Foggia
02/01/2006 09:25
 
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Simoni si prepara alla sfida
''Il Giro? Ci vorranno le gambe''


Il 34enne trentino, passato agli spagnoli della Saunier Duval, 'provoca' i giovani Basso e Cunego: ''Finora la carretta spesso l'ho tirata io, stavolta è giusto che anche loro si prendano le rispettive responsabilità''. E per il Tour prevede un esito a sorpresa: ''Vinokourov può incidere in maniera determinante''
di Luigi Panella
ROMA - Un ragazzo di quasi 35 anni è pronto ancora a dare battaglia sulla strade d'Italia e d'Europa. Gilberto Simoni ricomincia dalla Spagna, dalla Saunier Duval, la sua nuova squadra al cui timone ritroverà quel Pietro Algeri con il quale ha condiviso grandi soddisfazioni in carriera.

Simoni, un 2005 di buon livello, ma poteva anche andare meglio…
''Diciamo che chiudo con un bilancio in pareggio, anche perché penso di aver sempre dato tutto facendo fino in fondo il mio dovere. Certo, se avessi vinto il Giro avrei chiuso in notevole attivo''.

Magari se nella giornata del Colle delle Finestre qualcuno avesse collaborato di più?
''Ma io sono sempre uno che si è costruito le sue vittorie secondo dopo secondo, pedalata dopo pedalata, non ho mai avuto la fortuna di vincere il Giro in un giorno, ma l'ho sempre dovuto sudare''.

A proposito di Giro, quello del 2006 è durissimo…
''Negli ultimi anni si è sempre fatto un gran parlare di tappe durissime, di imprese impossibili, ma alla fine, un po' perché le salite erano troppo lontano dall'arrivo, un po' perché nessuno prendeva l'iniziativa, grandi distacchi non ce ne sono stati. Nel 2006 però sarà diverso, le tappe impegnative non mancano, ci sarà poco spazio per la tattica e tanto per le gambe''.

Intanto lei è già stato sul Bondone
''E’ stata una sfida al freddo insieme ad amici trentini, non sono andato per studiare la tappa. Comunque, a parte il freddo, la salita è bella, non durissima, anche se non va dimenticato che sono sempre 20 km…''

Basso ci sarà, nonostante avesse deciso di puntare sul Tour
''Basso ci sarà anche perché, guardando il percorso del Tour de France, si è reso conto che vincerlo sarà molto difficile vista la modesta durezza del percorso. Inoltre hanno tolto la crono a squadre, fino ad Alpi e Pirenei si battaglierà anche per il decimo, undicesimo posto, non c'è Armstrong che controlla, tutto è più problematico per tutti, anche per gente come Ullrich''

Un giudizio sul giovane rivale Cunego. Nel 2005, problemi fisici a parte, ha subito una certa pressione
''Non certo la mia, tengo a precisarlo. Damiano è giovane, Martino (il ds della Lampre Martinelli, ndr) pendeva dalla sua parte, ma certi ruoli all'inizio di carriera possono essere duri da sopportare. Ad ogni modo è giusto che i giovani si prendano le proprie responsabilità: al Giro non devo essere io a tirare per forza la carretta, posso anche aspettare e gli altri, se vogliono evitare che arrivi il Rujano di turno a prendere la maglia rosa dovranno muoversi''.

Pronostico Giro e Tour?
''Il Giro è pronosticabilissimo, visto che i nomi li fanno un po' tutti e sono sempre gli stessi: dal mio, a Basso, Cunego, Di Luca, Savoldelli, Rujano ecc. Il Tour è più difficile da scommettere: si parla di Valverde, ma è troppo giovane, come ho già detto aver tolto la crono a squadre altererà certe gerarchie. Dovendo fare un nome, penso che la vera sorpresa in Francia la possa offrire Vinokourov''.

Corse in linea, il 2006 di Simoni?
''Va tenuto conto che corro in Spagna, quindi il debutto in Italia dovrebbe avvenire alla Milano-Sanremo. Poi farò la Liegi-Bastogne-Liegi, per ambientarmi un po' al clima, visto che proprio dal Belgio partirà il Giro d'Italia''.

Capitolo Nazionale, il discorso azzurro è sfumato?
''Dopo le critiche rivolte a Franco Ballerini mi viene da pensare di sì. Tuttavia spero che l'avvento di gente nuova come il presidente federale Di Rocco, come Martinello, possa portare un'aria diversa. Mi piacerebbe una Nazionale di tutti, che piace alla gente e non a pochi intimi''.
02/05/2006 14:50
 
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Ivan Basso

Mancano soltanto cinque giorni al via del Giro d’Italia 2006, che partirà sabato con un breve cronoprologo a Seraing, in Belgio, e resterà in Vallonia per altre tre tappe prima del rientro sulle nostre strade.

Il percorso.

«Se non mi vogliono, vorrà dire che me ne resterò a casa». Così aveva tuonato Alessandro Petacchi, il Velocista Gentiluomo, subito dopo la presentazione del Giro lo scorso novembre a Milano. Poi il più forte sprinter del mondo ci ha ripensato e sarà al via della Corsa Rosa malgrado il tracciato molto impegnativo davvero non gli si addica. E’ un Giro durissimo, con un'ultima settimana terribile che fa gola invece agli scalatori, tanto che ha convinto al sì Basso, malgrado il varesino fosse orientato in un primo tempo soltanto sul Tour de France. Le prime 4 tappe in Belgio intendono commemorare i 50 anni dalla tragedia nella miniera di Marcinelle, in cui morirono 262 minatori fra cui 136 italiani (il quartier tappa della 2ª frazione con arrivo a Charleroi sarà proprio nel museo che ricorda quel giorno), e onorare i 280 mila nostri connazionali emigrati in quel Paese.


Damiano Cunego

Il 10 maggio, primo giorno di riposo, è in programma il trasferimento dal Belgio all'Italia dove ci sarà la novità di una cronometro a squadre, da Piacenza a Cremona (38 km). Si scenderà quindi lungo l'Adriatico con il primo arrivo in salita, nell'8ª tappa, sulla Maielletta. Stuzzicante anche il traguardo della 10ª a Peschici, in leggera salita e adatto a gente come Di Luca e Bettini. Secondo riposo mercoledì 17 e ancora un lungo trasferimento verso Pontedera, dove il giorno dopo ci sarà una crono individuale di 50 km, per specialisti. Risalendo verso Nord, arriveranno le salite vere: il San Carlo nella 13ª tappa, il Gran San Bernardo (mt 1865) e il Sempione (2005) il giorno dopo, quindi l'ultima frazione pianeggiante, da Mergozzo a Brescia. Poi sei giorni spaventosi: passo Maniva e arrivo sul Monte Bondone martedì 23; passo Pinei, passo delle Erbe e traguardo ai 2273 metri di Plan de Corones il mercoledì, con 50 km di salita complessiva, gli ultimi 12 molto impegnativi, 6 dei quali su sterrato, con pendenza fino al 33%; Gailberg, passo Monte Croce Carnico e Cuel di Forchia il giovedì; Forcella Staulanza, passo Fedaia Marmolada (2057), passo Pordoi (2239) e traguardo in quota sul Monte San Pellegrino (1918) il terz’ultimo giorno; Tonale (1883), Gavia (2618, cima Coppi), Mortirolo (1854) e ancora arrivo in salita all'Aprica il sabato. Infine l'epilogo di domenica 28 dal Ghisallo verso Milano.

I favoriti.

Senza dubbio Ivan Basso e Damiano Cunego. Il ventottenne varesino, dopo un 3º e un 2º posto al Tour, è finalmente maturo per la grande impresa. Con un’applicazione quasi maniacale ha raggiunto grande continuità. L’anno scorso al Giro fu tagliato fuori solo da una gastroenterite, quando sembrava poter dominare. Non teme le salite anche durissime ed è cresciuto molto a cronometro. Inoltre la sua Csc può far danni nella crono a squadre. Ma dovrà battere Cunego, lui pure ko nel 2005 (per una forma di mononucleosi) ma tornato al top quest’anno: già 6 successi, compresi Trentino e Larciano come nel 2004 quando dominò poi il Giro a soli 22 anni e 8 mesi. Il Piccolo Principe ha ritrovato condizione fisica e morale dopo aver risolto problemi di squadra (l’ex capitano e rivale Simoni se n’è andato) e privati (la paternità arrivata quasi a sorpresa). Patisce ancora le prove a cronometro, ma rispetto a Basso ha lo scatto bruciante in salita che spesso può risolvere e mietere secondi negli abbuoni.

Gli outsider.

Sono parecchi, ma con qualche incognita. Savoldelli potrebbe patire le salite più dure e si è appena ritirato dal Giro di Romandia per una gastroenterite. Simoni non è più giovanissimo (35 anni ad agosto) e rischia batoste a cronometro. Di Luca si è preparato per il Giro, ma deve ancora dimostrarsi adatto alle grandi corse a tappe. Il venezuelano Rujano nel 2005 stupì tutti, però quest’anno è stato a lungo un desaparecido per alcuni attriti con il suo team Colombia Selle Italia. Infine il tedesco Ullrich sarebbe naturalmente l’uomo da battere, se non venisse al Giro solo in funzione del Tour.

I cacciatori di taglie.

Punteranno ai successi di tappa gli sprinter, Petacchi su tutti (5 vittorie su 5 al Giro di Sassonia), poi McEwen, Grillo, Forster, Guidi, ma anche finisseur come Rebellin, Bettini, Sella, Mazzanti, Bertagnolli, Scarponi, Moreni, McGee, Merckx, Gontchar. Una curiosità: fra i 198 iscritti figurano appena 48 italiani, minimo storico causato dal Pro Tour che impone alle prime 20 squadre del mondo di partecipare alla principali corse. Ma Basso, Cunego, Simoni, Di Luca, Savoldelli e Petacchi possono rendere molto italiano il Giro 2006.
02/05/2006 14:52
 
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L’Italia di Ullrich: «Pasta e Sassicaia per battere Basso»

S e solo riuscisse a vincere il Giro d'Italia potrebbe dire al mondo intero di aver conquistato tutto ciò che di più importante c'è sul pianeta in materia di ciclismo. Un Tour l'ha vinto, così come una Vuelta, un titolo olimpico e un mondiale (a cronometro), eppure Jan Ullrich, croce e delizia dello sport tedesco, verrà al Giro d'Italia con un solo obiettivo: preparare il Tour de France. Abbiamo raccolto il suo pensiero alla vigilia della partenza del Giro d'Italia, che scatterà sabato prossimo da Seraing, in Belgio. Ascoltiamolo.
Insomma, viene al Giro pensando al Tour...
«Il Giro mi piace, ma la mia priorità resta la corsa francese. Certo, non vengo in Italia per portare in giro la bicicletta, un segno della mia presenza vorrei lasciarlo, magari vincendo una bella tappa».
In chiave Giro chi sono secondo lei i favoriti?
«I soliti nomi: Basso, Savoldelli, Cunego, Simoni e Di Luca, ma qualcosa potremmo inventarci anche noi della T-Mobile».
E in chiave Tour, chi teme di più: Ivan Basso o le strategie di Bjarne Riis?
«Conosco tutti e due, però per vincere il Tour bisogna essere semplicemente i più forti. Io credo che il ciclismo non sia così difficile: chi pedala più forte vince e io penso di poter vincere, perché pedalerò più veloce di Basso e di tutti gli altri. E poi, se non mi dovesse andare bene, ci riproverò: fino alla fine della mia carriera proverò sempre a vincere il Tour, la corsa dei miei sogni».
Cosa pensa di Basso: crede davvero che sia lui l'avversario più temibile?

Forte è forte e l'ha anche dimostrato, ma non è il solo. Ce ne sono anche altri: sicuramente Vinokourov darà il meglio di sé e gli spagnoli non vorranno essere da meno».
Le piace l'Italia: ha mai pensato di poter un giorno venire a vivere nel nostro Paese?
«Sto bene dove vivo adesso, vicino agli amici, vicino a mia figlia. Però per allenarsi l'Italia è un Paese davvero meraviglioso».
Quale piatto preferisce?
«In verità io adoro i vostri vini, il Sassicaia su tutti, di cui sono un cultore collezionista, ma anche un buon piatto di pasta fatto in casa mi delizia non poco».
C'è una cosa che meno le piace di noi italiani e quella che le piace più di tutte?
«A me l'Italia piace moltissimo: siete persone gentili e soprattutto sapete vivere bene. Amate i piaceri della vita e per questo è piacevole stare con voi. Cosa non mi piace? Lasciare l'Italia».
Lei ha passato momenti di grande sconforto, momenti nei quali ha anche pensato al ritiro: che idea si è fatto del dramma vissuto da Marco Pantani, un grande campione che non ce l'ha fatta a rialzarsi?
«È facile dire “bisogna pensare positivo e andare avanti”, ma non è così semplice. Io sono stato per tanto tempo al buio, poi un giorno ho cominciato a rivedere la luce. Forse ho avuto fortuna, ho incontrato sulla mia strada gente giusta, io non so chi abbia incontrato Marco e non conosco nemmeno bene la sua storia. Posso solo dire che mi dispiace tantissimo che Pantani si sia lasciato morire, che si sia chiuso in se stesso, che abbia perso la sfida più importante. Marco è stato un corridore eccezionale, che in salita ha fatto vedere cose uniche. Per me era un buona persona. Troppo buona».
Qual è la critica più ingiusta che le hanno mosso in questi anni?
«Tante, ma ho imparato a non ascoltare. Nessuno è perfetto e nemmeno Jan Ullrich lo è. Ma una cosa è certa: io ho sempre dato il massimo. E continuerò a farlo».
Quando ha imparato ad andare in bicicletta?
«A cinque anni e mezzo. Era la bicicletta di mio fratello, vecchia però di vent'anni, senza cambio di velocità. Il primo giretto finì dopo 30 metri, contro i bidoni della spazzatura».
Si ricorda la prima vittoria?
«Sì, a nove anni, in una corsa campestre: vinsi, battendo ragazzini anche di tre anni più grandi. E fu grazie a questa vittoria che mi si spalancarono le porte del ciclismo. Un giorno Peter Sager, il mio allenatore, si presentò da mia mamma. Con sé aveva una tuta color rosso vino, maglie da ciclista con tasche e maniche applicabili e scarpe da ginnastica. E poi una bicicletta Diamant di colore blu. Da quel momento non pensai ad altro che al ciclismo: prima gara, prima vittoria».
Primo anche a Oslo...
«Era il 1993, mi laureavo campione del mondo dilettanti: quella fu una delle giornate più belle della mia vita. Io avevo appena diciannove anni, e quando rientrai in Germania, all'improvviso non ero più uno sconosciuto. Quell'anno, sullo stesso circuito, a ventun anni, si laureò campione del mondo dei professionisti Lance Armstrong, un ragazzo texano che imparai a conoscere molto bene».
02/05/2006 14:53
 
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Cunego scalda i muscoli


Damiano Cunego del team Lampre-Fondital ha vinto a Larciano, in Toscana, il Gp Industria e Artigianato ripetendo il successo dell'edizione 2004, quando poi vinse il Giro d'Italia.
Per Cunego, che nell'albo d'oro della corsa succede a Luca Mazzanti, si tratta del sesto successo stagionale. Cunego si è imposto allo sprint davanti a Daniele Pietropolli.

Il corridore di Cerro Veronese, vincitore della Corsa Rosa due anni fa, quest'anno si era già imposto nel Giro del Trentino, nella Settimana Internazionale Coppi e Bartali e nel Giro d'Oro.
02/05/2006 14:54
 
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Re: Cunego scalda i muscoli
si sanno già le tappe?



02/05/2006 14:56
 
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Re: Re: Cunego scalda i muscoli

Scritto da: GayAbruzzo 02/05/2006 14.54
si sanno già le tappe?



Si, guarda su. C'è la cartina. Non ti ricordi che a gennaio l'hai comemntata?
02/05/2006 15:04
 
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Re: Re: Re: Cunego scalda i muscoli

Scritto da: zon@ venerdi 02/05/2006 14.56


Si, guarda su. C'è la cartina. Non ti ricordi che a gennaio l'hai comemntata?


pensavo fosse quella del 2005, ok [SM=x432727]



02/05/2006 15:28
 
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Re: Re: Re: Re: Cunego scalda i muscoli

Scritto da: GayAbruzzo 02/05/2006 15.04

pensavo fosse quella del 2005, ok [SM=x432727]



[SM=x432746]
03/05/2006 18:28
 
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''Basso ha una marcia in più
Cunego-Simoni, che sfida''




Il ct della Nazionale italiana Ballerini, a pochi giorni dall'avvio della corsa rosa, fa il suo pronostico ma sottolinea l'imprevedibilità di una prova durissima: ''Conterà molto anche le gestione del dopo gara''. Scettico su Ullrich, possibilista su Rujano, dubbioso su Di Luca e Savoldelli

Praticamente è stato il commissario tecnico di tutti i corridori più attesi: Franco Ballerini attende come tutti il Giro d'Italia, uno dei più difficili ed incerti degli ultimi anni. Da Ivan Basso a Gilberto Simoni, da Damiano Cunego a Paolo Savoldelli, a Danilo Di Luca. Inoltre lo scatenato scalatore Rujano e l'appesantito Jan Ullrich. Proprio sul tedesco, Ballerini non punta minimamente: "Mi dicono che sia 5-6 chili sopra il suo peso forma. E un chilo in più lo senti sin dal prologo, figuriamoci il resto. Penso che venga al Giro come tappa di passaggio per preparare il Tour de France".

Per il resto invece è difficile dare un pronostico, anche perchè secondo Ballerini è un Giro dove oltre alle gambe, conterà molto anche le gestione del dopo corsa: "Dieci minuti di riposo di più possono valere il colpo di pedale giusto il giorno dopo". In molti vedono favorito Ivan Basso: "Oggettivamente Ivan è un gradino sopra tutti - osserva Ballerini - Ha esperienza ed ha un team che già nella cronometro a squadra può permettergli di guadagnare secondi importanti. E' decisamente il più accreditato per la vittoria finale, anche se deve avere la fortuna di tre settimane buone".

Ma potrebbe anche esserci il grande duello tra Cunego e Simoni: "Dopo la separazione, che è stata giusta perchè non era facile farli convivere, ci può essere la sfida tra Cunego e Simoni. Lottare con uno caparbio come Gilberto, non è mai facile. Lui è uno imprevedibile, soprattutto nell' ultima settimana che è quella in cui davvero si decide il Giro. Cunego però è tornato ai livelli del 2004, lo ha dimostrato soprattutto con il terzo posto nella Liegi-Bastogne-Liegi. Essere lì, alla prima partecipazione, vuol dire che si ha qualcosa in più di tutti gli altri".

Oltre a questi tre, Ballerini valuta Di Luca, Rujano e Savoldelli. "Di Luca sembra un po' indietro di condizione, però ha una grande testa. Si sta preparando bene anche se in primavera ha avuto una decina di giorni di ritardo per i problemi al dente. Il Giro sarà un grande esame per lui. Grande in tutti i sensi, perchè mi sembra un po' duro per i suoi mezzi. Rujano nell'ultima settimana può dare fastidio a tutti. Per quel che concerne Savoldelli Paolo è un artista. E come tutti gli artisti, può tanto fare il capolavoro quanto lasciarlo incompiuto. Forse le salite dell'ultima settimana sono un po' troppo impegnative per lui, ma è uno che c'è sempre''.
03/05/2006 18:30
 
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Ciclismo - Il Giro si avvicina. Basso è il favorito
Ma il ct italiano Ballerini non esclude un esito diverso. «Dopo la separazione, che è stata giusta perché non era facile farli convivere, ci può essere la sfida tra Cunego e Simoni» E Savoldelli, maglia rosa uscente? «Paolo è un artista. Può fare il capolavoro». Si parte sabato • Le tappe • L'albo d'oro

LIEGI - Ivan Basso? «Un gradino sopra tutti». Gilberto Simoni? «Così caparbio ed esperto che può fare di tutto, soprattutto nell’ultima settimana». Damiano Cunego? «E’ tornato ai livelli del 2004». Paolo Savoldelli? «Un artista». Danilo Di Luca? «Forse il meno adatto, ma a lui piace stupire». La sorpresa? «Rujano, nell’ultima settimana può mettere tutti in difficoltà». L’unica bocciatura preventiva per il Giro d’Italia che sabato comincia da Liegi, il ct azzurro Franco Ballerini la riserva a Jan Ullrich. «Mi dicono che sia 5-6 chili sopra il suo peso-forma. E un chilo in più lo senti sin dal prologo. Ho la sensazione che venga al Giro come tappa di passaggio per preparare il Tour de France».
Tutti danno Ivan Basso per grande favorito. Ma a sensazioni, Ballerini si aspetta un Giro diverso. «Dopo la separazione, che è stata giusta perché non era facile farli convivere, ci può essere la sfida tra Cunego e Simoni» osserva il ct, che poi aggiunge: «Questo Giro è così difficile e duro che a contare sarà non solo la gestione della corsa. A fare la differenza potrà essere il dopo-gara. Per vincere non si può lasciare niente al caso: dieci minuti di riposo di più possono valere il colpo di pedale giusto il giorno dopo...».
In questo senso il più scientifico è Ivan Basso con il suo guru Bjarne Riis. «Oggettivamente Ivan è un gradino sopra tutti - nota Ballerini - Ha esperienza ed ha un team che già nella cronometro a squadra può permettergli di guadagnare secondi importanti. E’ decisamente il più accreditato per la vittoria finale, anche se deve avere la fortuna di tre settimane buone». Un anno fa Ivan fu tagliato fuori da problemi intestinali nel giorno del tappone dolomitico. «Appunto. In un Giro come questo non può permettersi un mal di testa o un mal di pancia. Cosa che vale per Basso, come per tutti gli altri».
E poi c’è l’incognita Simoni. «Quando lotti con uno caparbio come Gilberto, non è mai facile. Lui è uno imprevedibile, soprattutto nell’ ultima settimana che è quella in cui davvero si decide il Giro».
«Poi - continua Ballerini - c’è Damiano Cunego, che è tornato ai livelli del 2004». Come nell’anno della sua esplosione, il veronese arriva al Giro con un carnet di vittorie (6, tra le quali il Giro del Trentino, la ’Coppi e Bartalì ed il Gp Industria e Artigianato di Larciano). Ma non sono i successi a colpire il ct: «Direi che conta di più il terzo posto nella Liegi-Bastogne-Liegi. Essere lì, alla prima partecipazione, vuol dire che si ha qualcosa in più di tutti gli altri».
Alla Liegi chi non ha brillato è stato Di Luca, che dopo il 2005 ha cominciato a pensare di poterlo vincer davvero il Giro d’Italia. «Sembra un po’ indietro di condizione, però ha una grande testa - nota il ct - Si sta preparando bene anche se in primavera ha avuto una decina di giorni di ritardo per i problemi al dente. Il Giro sarà un grande esame per lui. Grande in tutti i sensi, perché mi sembra un po’ duro per i suoi mezzi. Ma forse può essere proprio questa è la chiave. Danilo ha una grande caparbietà. E siccome tutti gli hanno detto che è troppo difficile per lui, potrebbe fare la sorpresa: a lui piace stupire...». Altra sorpresa possibile potrebbe farla il venezuelano Josè Rujano. «Nell’ultima settimana può dare fastidio a tutti».
Sull’ultima settimana, come su tutto il Giro a cominciare dalle prime quattro tappe nel Belgio vallone che celebra gli emigranti italiani a 50 anni dalla tragedia di Marcinelle (dove si farà tappa domenica), incombe l’incognita maltempo. «Che per i corridori è una maledizione» sorride Ballerini, monsieur Roubaix. Che però ora le strade le fa in ammiraglia. E se ci sarà neve sulle montagne non si dispera: «Gli organizzatori dovranno aver preparato tracciati alternativi per i casi estremi, ma in ogni caso la gente a casa si divertirà di più...».
E Savoldelli, maglia rosa uscente? «Paolo è un artista. E come tutti gli artisti, può tanto fare il capolavoro quanto lasciarlo incompiuto. Forse le salite dell’ultima settimana sono un po’ troppo impegnative per lui, ma è uno che c’è sempre. Comunque. Ed alla fine potrebbe essere l’ago della bilancia tra Basso e Simoni».
03/05/2006 18:31
 
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Sabato parte il Giro di Italia
Di Luca: favoriti Basso e Simoni
Dietro a loro il corridore vede Savoldelli e Cunego




MILANO. Sabato parte il Giro d'Italia e il Belgio si appresta ad accogliere i corridori italiani, tra cui Danilo Di Luca. L'abruzzese è uno dei candidati alla vittoria finale della corsa rosa giunta all'89ma edizione: dopo un ottimo quarto posto nel 2005 l'atleta della Liquigas ha capito di poter puntare su una gara impegnativa e lunga tre settimane.

Questo Giro è molto più duro rispetto all'anno passato: Di Luca si è preparato diversamente proprio per essere al meglio della condizione sin dal primo giorno.

«In un certo senso ho posticipato di 15-20 giorni la mia condizione in maniera tale da essere in forma per la partenza. Nelle corse del Belgio mi sentivo già competitivo ma non riuscivo a fare la differenza come nella Freccia e nell'Amstel della passata stagione. L'ultima settimana di questo Giro è la più dura, ma ho lavorato maggiormente in salita e a cronometro, perdendo qualcosa in pura velocità. Ho rinunciato ai miei tradizionali obiettivi d'inizio stagione, ho affrontato mesi di lavoro durissimo, a cominciare dal lungo stage sulle alture del Messico, e penso di avere raggiunto la maturità atletica e psicologica. Gli ingredienti, insomma, ci sono tutti: non sarà facile, ma me la posso giocare».

Il percorso rappresenta la vera insidia per tutti i corridori: «Conosco bene la salita della Maielletta in Abruzzo, poi ho provato il Colle S.Carlo nella tappa di La Thuile mentre le altre salite le avevo già fatte. Mi mancano il Bondone e soprattutto Plan de Corones. Quell'ascesa sarà una sorpresa per tutti perchè quasi nessuno è riuscito a provarla complice il maltempo».

Tanti i favoriti, Di Luca preferisce mantenere un basso profilo: «Basso e Simoni in prima fila, poi Savoldelli e Cunego. Tra gli stranieri Rujano e Garate ma la vittoria finale se la giocheranno gli italiani. La Csc di Basso ha fatto vedere ottime cose in Belgio, sono molto forti, poi bisogna vedere la Discovery che fa sempre grandi cose nelle corse a tappe più importanti. Ma la Liquigas non ha nulla da invidiare alle altre formazioni in salita».

Dopo il Giro d'Italia, la preparazione verso il secondo obiettivo stagionale, il Mondiale. Programmi prestigiosi per il 30enne corridore abruzzese che non si sente affatto vecchio, nonostante i giovani rampanti che stanno prendendo il sopravvento nel ciclismo: «Ci sono corridori che stanno mostrando le loro capacità come Pozzato e Ballan, Valverde e Schleck. Nelle corse del Nord hanno fatto vedere di saperci fare, ma per quanto mi riguarda penso di poter recitare un ruolo da protagonista ancora per quattro-cinque anni».
03/05/2006 18:34
 
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Turisti belgi in Italia: un amore duraturo
Secondo i dati dell'Associazione Belga dei Tour Operator, aumento nel 2006 del 38%



Bruxelles, Belgio – Dati molto incoraggianti per l'industria del turismo italiana arrivano dal Belgio. Secondo le statistiche provvisorie fornite dall'Associazione Belga dei Tour Operator, infatti, il Bel Paese è balzato in testa alla classifica delle destinazioni più gettonate fra i turisti fiamminghi e valloni, aumentando del 38% il numero di prenotazioni effettuate rispetto allo scorso anno. "Secondo i nostri calcoli, il numero di turisti belgi in Italia ha raggiunto il milione di unità" dichiara Felice De Marinis, responsabile dell'ufficio di Bruxelles dell'Ente Nazionale Italiano per il Turismo.

Si tratta di cifre provvisorie, sia perché non sono ancora esaurite le prenotazioni, sia perché il turismo veicolato dai tour operator locali costituisce solo un quinto dell'ammontare complessivo di presenze belghe in Italia, il restante 80% essendo costituito da turisti fai-da-te. Ma non per questo sono meno significative: nelle parole di De Marinis, " i dati dell'ABTO registrano una crescita fortissima, che è in linea con una tendenza generale che riguarda tutto il nord Europa e che risponde al forte impegno promozionale messo in campo dall'ENIT, dal Ministero degli Esteri e dalle Regioni".

"Un impegno – spiega De Marinis – che si sviluppa lungo le linee guida indicate dalla Convenzione triennale firmata dall'Enit e dal Ministero degli Affari Esteri, in corso di rinnovo quest'anno, e che ha messo in campo numerose iniziative: la creazione di un ufficio informazioni e di un call center, rivolti a singoli e agenzie e aperti 24 ore su 24, che forniscono dati e materiale in lingua francese e nederlandese, i due idiomi parlati in Belgio; l'organizzazione di fiere, quest'anno a Utrecht e a Bruxelles, con la partecipazione delle regioni; una campagna di marketing, in collaborazione con i tour operator locali, che si inserisce in uno sforzo pubblicitario messo in atto in tutta Europa; infine, i due eventi più importanti: la partenza del Giro d'Italia da Seraing, vicino a Liegi, che porterà l'Italia alla luce della ribalta, e il Festival Italiano, legato a questo evento, che distribuirà manifesti italiani nelle vetrine dei negozi di oltre 100 città del Belgio".

Il forte aumento di quest'anno è però in parte riconducibile ad oscillazioni congiunturali, "alle quali mercati come quello belga, francese o olandese sono molto sensibili", spiega Nicola Fabbri, docente di Economia del Turismo all'Università Bocconi di Milano. "La situazione economica negativa degli scorsi anni ha spinto i turisti provenienti da questi luoghi a scegliere destinazioni meno costose; in un anno di ripresa i flussi in direzione del nostro paese tornano ad aumentare".

In effetti, spiega Fabbri, "i prezzi medi molto elevati sono uno dei limiti della proposta turistica italiana, che potrebbe essere compensato, e in parte lo è, da un approccio globale ai servizi offerti, che sappia valorizzare non solo le attrazioni turistiche di fama internazionale, ma tutte le attività alternative e integrative che possono rendere più allettante una vacanza".

Le città d'arte, soprattutto, esercitano sicuramente una grande attrazione, ma limitata nel tempo. Per prolungare la presenza in zona dei turisti stranieri "occorre un approccio sistemico al territorio – spiega Fabbri – che sappia valorizzarne tutte le possibili attrattive e non solo quelle di grande fama: in questo modo, i turisti non si limitano a una visita fugace, ma prolungano la loro presenza in loco. Una strategia che si rivela efficace soprattutto di fronte al turismo europeo, che non avendo grandissime distanze da superare ha dei tempi di permanenza potenzialmente più lunghi".

Un'analisi, questa, che trova molti punti di contatto con quella sviluppata da Alessandro Cianella, direttore generale di Confturismo, associazione che raggruppa gli operatori italiani del settore. "Il turismo belga in Italia è di due tipi – ragione Cianella – il primo legato alle città d'arte, il secondo alle vacanze estive. Soprattutto per quest'ultima tipologia, la concorrenza è ormai globale: con l'abbattimento dei costi di trasporto e le facilità di comunicazione, sole e mare sono disponibili in tutto il mondo, e la differenza la fanno le attrazioni integrative".

L'Italia è sicuramente favorita da questo punto di vista: "Rimini è un esempio – spiega Cianella –: si sta al mare in riviera, ma si visita Sant'Apollinare a Ravenna, si fa una gita a San Marino, ci si sposta fino a Bologna". Mare e monumenti, mostre e degustazioni, natura e discoteche, insomma: la contaminazione di generi turistici è il segreto per vincere una sfida con concorrenti sempre più agguerriti. Ma non solo.

Un altro genere nuovo di vacanza, che attira molti turisti, dal Belgio in particolare, è il cosiddetto " City trip ", ovvero il week–end lungo trascorso in una città d'arte, o comunque dotata di una certa attrattiva: "si tratta di una tendenza molto favorevole all'Italia, per ovvi motivi – spiega De Marinis – a patto che si comprenda l'importanza dei pacchetti all inclusive per questo tipo di turismo: coloro che sfruttano le nuove tratte, low e middle cost, che stanno collegando molte province italiane a Bruxelles – Charleroi, richiedono di solito pacchetti comprendenti pernottamento e ristorazione, che permettano di godersi veramente una vacanza in tempi molto stretti".

Diversificazione delle proposte, approccio sistemico al territorio, global services e attrazioni integrative: queste, in sintesi, le parole chiave per vincere la sfida turistica mondiale, che vede l'Italia in prima linea. Una sfida alla quale, almeno per quanto riguarda i turisti belgi, il mercato italiano sembra rispondere bene. "Negli ultimi anni l'afflusso turistico verso l'Italia è costantemente aumentato, a parte gli anni di crisi economica più forte – spiega Cianella – per un incremento complessivo del 60% in 15 anni. I belgi sono l'ottavo gruppo nazionale come presenze in Italia, il che, in rapporto al piccolo numero di abitanti, è un ottimo risultato. Con una permanenza media di 4-5 notti e una spesa giornaliera media di 75 Euro per persona, si tratta di un segmento di mercato sicuramente molto appetibile per gli operatori italiani del settore".
03/05/2006 18:35
 
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Simoni, sono pronto


'Voglio essere protagonista, non vedo l'ora di cominciare': cosi' Gilberto Simoni a quattro giorni dall'inizio del Giro. 'Il Giro d'Italia - afferma il ciclista trentino - e' in cima ai miei pensieri. Il Tour sono intenzionato a correrlo, ma ora penso alla corsa rosa', da lui vinta due volte. Simoni afferma di stare bene, ritiene che il Giro sia particolarmente duro e non indica un chiaro favorito 'a parte i soliti nomi che si fanno da parecchie settimane',tra cui Ivan Basso.
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