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Campionato di calcio Serie A stagione 2018/2019

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2019 00:22
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Frosinone-Inter 1-3: Nainggolan, Perisic su rigore e Vecino gol

Non basta ai padroni di casa la rete di Cassata.
Sono tre punti preziosi per Spalletti in ottica qualificazione alla prossima Champions League


Missione compiuta: successo a Frosinone e diffidati salvi in vista del big match di sabato sera a San Siro contro la Roma. L'Inter fa un nuovo passo importante verso la qualificazione alla prossima Champions e il 3-1 dello Stirpe riallontana Roma e Milan - che avevano vinto negli anticipi – e regala altri temi nerazzurri. Il primo: Icardi non è più neanche rigorista? Il secondo: è solo una coincidenza il fatto che ora Icardi sia più presente come uomo assist? Nelle prossime gare ne capiremo di più.


IN GESTIONE — Il pericolo diffida non condiziona Spalletti, che sceglie l’undici migliore e preferisce Icardi a Lautaro. Pochi secondi ed è proprio Icardi a poter far male dopo un rinvio sbilenco di Sportiello, ma il 9 argentino – quasi sorpreso da tanta grazia – cicca il piattone. Dopo una fase di studio senza sussulti, l'Inter passa al primo vero affondo. Cross di D’Ambrosio (19') dalla destra e Nainggolan di testa buca Sportiello. La reazione del Frosinone arriva con un colpo di testa di Paganini su azione d'angolo (23') di poco alto. Ma è una parentesi quasi casuale, perché l'Inter gestisce i tempi e il Frosinone fatica a ripartire. E allora l’Inter ri-accelera per provare a chiuderla: Nainggolan guadagna un angolo da cui i nerazzurri ottengono un rigore per trattenuta di Chibsah su Skriniar. A sorpresa calcia Perisic (37'): Sportiello spiazzato e 2-0. L'Inter non rallenta e al 41' è Politano in ripartenza a sfiorare il 3-0, ma Sportiello para di piede.

SOFFERENZA — Ma all'Inter piace complicarsi la vita, così nella ripresa cambia atteggiamento e si fa sorprendere dalla voglia di rivalsa del Frosinone, che si ripresenta con Ciano trequartista e un atteggiamento più offensivo. I ciociari trovano energia vitale per cercare l'impresa al minuto 18, quando Cassata da fuori area sorprende Handanovic. Lo Stirpe si rianima e spinge i ragazzi di Baroni. Ciano (24') su punizione dà l’illusione del pari e Spalletti corre ai ripari, inserendo Keita per Perisic e Gagliardini per Borja. Il Frosinone prova a spingere con i nervi e l'Inter si trova finalmente praterie da aggredire per ri-chiudere il match. Ci è riuscita solo tardi, però, al terzo di recupero, sull'asse Nainggolan-Icardi-Vecino, con l'ex capitano bravo a rifinire per l'uruguaiano e a non cercare la gloria personale. Anche da questi particolari si giudica uno spogliatoio.

Vincenzo D'Angelo

Fonte: Gazzetta dello Sport
14/04/2019 23:25
 
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Serie A: Atalanta-Empoli 0-0,
Dea fermata sul pari, Dragowski para tutto

Solo un punto per i bergamaschi:
Ilicic e Zapata sbagliano tanto e devono fare i conti con la grande giornata
del portiere dei toscani, che ottengono così un punto per portarsi a -2 dal Bologna quartultimo.
I nerazzurri invece vanno a +4 sulla Lazio e a -2 dalla zona Champions



Pareggio a sorpresa. E parecchio pesante. L'Atalanta non riesce a rispondere a Milan e Roma e frena nella corsa per la Champions League: contro l'Empoli è solo 0-0, nonostante le mille e più occasioni create da Gomez e compagni. Copertina scontata per il portiere Dragoswki, strepitoso in almeno tre occasioni, che obbliga Gasperini ad accontentarsi di un solo punto. Dea quindi a quota 53, Andreazzoli (a 29) resta in scia del Bologna (32). Nel prossimo turno bergamaschi a Napoli (lunedì 22), azzurri in casa contro la Spal (sabato 20).

FORMAZIONI — Tutto confermato nel 3-4-1-2 del Gasp, con Masiello e Gosens che vincono i ballottaggi con Djimsiti e Castagne. Per il resto, Gollini tra i pali, Mancini e Palomino completano la difesa, Hateboer, De Roon e Freuler il centrocampo, davanti il Papu alle spalle di Ilicic e Zapata (out contro l'Inter per squalifica). Nel 3-5-2 di Andreazzoli, dietro spazio a Nikolaou (in panchina Rasmussen, squalificato Maietta) con Veseli e Dell'Orco. A centrocampo Di Lorenzo, Traorè, Bennacer, Krunic e Antonelli con Farias e Caputo in attacco.

SUPER DRAGO — Pronti-via ed Empoli vicino al vantaggio al 2': lancio di Krunic, scoperto l'out di destra nerazzurro, ci prova Farias che la piazza sul secondo palo, ottimo Gollini in angolo. Reagisce l'Atalanta 3' dopo, ma la conclusione di Gomez dai 25 metri non crea problemi a Dragowski. Tutt'altra occasione quella che capita sulla testa di Hateboer al 9': spunto del Papu per Ilicic, assist millimetrico per l'olandese, che dall'interno dell'area piccola manda alto. Al 18' Farias lascia sul posto Palomino, trattenuta e primo giallo del match. Al 22' ci prova Zapata, debole il suo tiro dal limite, più insidioso quello di De Roon pochi secondi dopo, bravo il portiere polacco a chiudere in corner. Sugli sviluppi, doppio dribbling di Ilicic su Bennacer (ammonito al 47' per gioco falloso), cross per Masiello, impreciso di testa. Tra il 25' e il 32' succede di tutto: Dragoswki è super su Freuler (due conclusioni per lo svizzero, sulla seconda pronto Veseli sulla linea), Di Lorenzo salva su Zapata (la palla carambola sul braccio di Traorè, ma per Manganiello non è rigore). Infine, tocca a Mancini sfiorare il palo di testa. Poco prima Dell'Orco scomposto su Ilicic, altra ammonizione. Due infortuni (13' e 40') per Andreazzoli, k.o. Antonelli e Farias (dentro Pasqual e Oberlin). Sul gong ci prova lo sloveno (sinistro alle stelle e punizione sulla barriera), ma si resta sullo 0-0.

STESSO COPIONE — Da una parte si spinge, dall'altra si difende. In 10' Dragowski è determinante due volte: prima su Zapata (destro sul secondo palo), ma soprattutto su Hateboer che da pochi passi si fa parare un colpo di testa a botta sicura. In attesa dei lampi di Ilicic, è il Papu a prendere per mano l'Atalanta: al 60' dribbling su Veseli, fallaccio (e giallo), poi lo stesso numero 10 spreca da ottima posizione. Il Gasp cambia sugli out: dentro Castagne per un Gosens troppo timido a sinistra. L'atteggiamento dell'Empoli resta lo stesso, la Dea spinge sull'acceleratore. Al 68' sponda di Zapata per Ilicic, che di prima dal limite non inquadra lo specchio. I minuti passano e la stanchezza si fa sentire, ma l'Atalanta continua l'assedio. Clamorosa la chance per la coppia Hateboer-Zapata: impreciso il cross basso del primo, in spaccata il colombiano non ci arriva (minuto 76). Al 79' ultimo cambio per Andreazzoli (dentro Rasmussen per Nikolaou), all'80' il secondo per Gasperini (Barrow per Zapata). Passano 120'' e i nerazzurri rischiano la beffa, ma Di Lorenzo grazia Gollini sprecando clamorosamente un rigore in movimento. A 3' dal termine dentro il classe 2001 Piccoli per Gomez (applaudito dai tifosi), Gasperini le prova tutte. Nel finale c'è spazio per un sinistro di Ilicic e un colpo di tacco di Mancini, ma Dragowski ovviamente c'è. Dopo 4' di recupero, si va sotto la doccia con un pareggio a sorpresa. Alla fine, il muro dell'Empoli vince sull'assedio della Dea.

Francesco Fontana

Fonte: Gazzetta dello Sport
15/04/2019 22:52
 
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SERIE A 2018/2019 32ª Giornata (13ª di Ritorno)

13/04/2019
Spal - Juventus 2-1
Roma - Udinese 1-0
Milan - Lazio 1-0
14/04/2019
Torino - Cagliari 1-1
Fiorentina - Bologna 0-0
Sampdoria - Genoa 2-0
Sassuolo - Parma 0-0
Chievo - Napoli 1-3
Frosinone - Inter 1-3
15/04/2019
Atalanta - Empoli 0-0

Classifica
1) Juventus punti 84;
2) Napoli punti 67;
3) Inter punti 60;
4) Milan punti 55;
5) Roma punti 54;
6) Atalanta punti 53;
7) Torino punti 50;
8) Lazio(*) punti 49;
9) Sampdoria punti 48;
10) Fiorentina punti 40;
11) Sassuolo e Cagliari punti 37;
13) Spal e Parma punti 35;
15) Genoa punti 34;
16) Udinese(*) punti 32;
17) Bologna punti 31;
18) Empoli punti 29;
19) Frosinone punti 23;
20) Chievo(-3) punti 11.

(*) Lazio - Udinese rinviata per sovrapposizione di impegni.
(-3) Il Chievo sconta la penalizzazione per la sentenza del Tribunale della Federcalcio.

(gazzetta.it)
15/04/2019 22:54
 
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Lazio-Udinese 2-0:
Caicedo e autogol di Sandro,
Strakosha para rigore a De Paul

I biancocelesti vincono il recupero della 25esima giornata di Serie A e salgono a quota 52 punti,
a tre lunghezze dal Milan quarto in classifica: c'è speranza per la Champions


Dopo tre giornate la Lazio riconquista la vittoria e risale in zona Europa, agganciando il settimo posto. Nel recupero della 25esima giornata, la squadra di Inzaghi dà la svolta alla gara con l'Udinese in tre minuti, a metà primo tempo. Caicedo e un'autorete di Sandro fissano il risultato. Poi i biancocelesti governano la partita cercando ancora il gol. La squadra di Tudor ha in avvio di ripresa la chance per riaprire i giochi, ma il rigore di De Paul viene respinto da Strakosha e la gara resta in salita in una prova con varie ombre. Secondo stop di fila all'Olimpico per i friulani: sabato sconfitta contro la Roma, oggi con la Lazio.

SBLOCCA CAICEDO — Inzaghi rilancia Patric in difesa: al centro va Luiz Felipe con Acerbi a sinistra (Bastos e Radu in panchina). Parolo torna da titolare: squalificato Luis Alberto, Milinkovic scala sulla sinistra. Non recupera Correa, c'è Caicedo in attacco. Indisponibili Fofana e Pussetto, Tudor rinfresca ogni reparto. Wilmot la novità nel pacchetto arretrato. Sulle fasce, spazio a Ingelsson e Zeegelaar. In mediana, riecco Badu. De Paul al fianco di Lasagna. Caicedo prova subito a sorprendere l'Udinese: incornata fuori. Lazio volitiva, ma i friulani si propongono a tutto campo. Al 14' Immobile innesca Caicedo: Musso si salva in angolo. Al 20' brividi per la Lazio: di testa Badu colpisce la traversa.
Un minuto dopo il vantaggio biancoceleste con una nuova combinazione Immobile-Caicedo: il colpo di sinistro dell'ecuadoriano colpisce il palo e poi va nel sacco. Quinto gol in campionato per Caicedo. Al 24' il raddoppio della Lazio: sugli sviluppi di un corner di Romulo dalla destra, colpo di testa di Milinkovic, ma è il tocco di Sandro a spingere il pallone in rete. La squadra di Inzaghi fa valere il suo peso tecnico nel confronto con i bianconeri. Al 31', prepotente ripartenza con Immobile al tiro: fiondata al lato. Replica friulana, altra capocciata di Badu: fuori bersaglio. La Lazio non frena la propria manovra offensiva. Al 35', insidiosa incornata di Leiva. Al 44' Larsen salva sulla linea su testata di Parolo. Pochi secondi dopo annullato un gol di Acerbi per mani di Milinkovic rilevato da Calverese tramite la Var.



CONTROLLO LAZIALE — Dopo l'intervallo, il primo cambio nell'Udinese: D'Alessandro al posto di Ingelsson. Mandragora e De Paul cercano la via della porta laziale. Un intervento di Lulic su Lasagna provoca un rigore per i friulani: al 6' Strakosha respinge la conclusione dal dischetto di De Paul. All'8' Calvarese concede un penalty alla Lazio (Lulic atterrato da Musso), ma poi torna indietro per la segnalazione di un fuorigioco. Al 13', Tudor inserisce Teodorczik (out Badu) per dare più sostanza in attacco. Strakosha vigila su una botta dalla distanza di De Paul. L'Udinese insegue il gol per riaprire la partita. Al 22' Inzaghi avvicenda Caicedo con Badelj: un diga in più in mediana, Milinkovic si sposta in avanti. La formazione di Inzaghi controlla una partita con ritmi sempre più bassi. Musso sventa in angolo un tiro di Parolo. Ultima sostituzione nell'Udinese: al 29' De Maio per De Paul. Al 33', azione arrembante di Milinkovic, Parolo e Immobile senza però trovare il tocco risolutivo a rete. Jordao rileva Leiva, appena ammonito (era diffidato, salterà la gara col Chievo). Al 38' esce Luiz Felipe sostituito da Wallace. Prima del fischio finale sguscia al tiro Lasagna (alto), ma la vittoria della Lazio è ormai in cassaforte tra gli applausi dell'Olimpico.

Nicola Berardino

Fonte: Gazzetta dello Sport
18/04/2019 09:07
 
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SERIE A 2018/2019 Recupero 25ª Giornata (6ª di Ritorno)

17/04/2019
Lazio - Udinese 2-0

Classifica
1) Juventus punti 84;
2) Napoli punti 67;
3) Inter punti 60;
4) Milan punti 55;
5) Roma punti 54;
6) Atalanta punti 53;
7) Lazio punti 52;
8) Torino punti 50;
9) Sampdoria punti 48;
10) Fiorentina punti 40;
11) Sassuolo e Cagliari punti 37;
13) Spal e Parma punti 35;
15) Genoa punti 34;
16) Udinese punti 32;
17) Bologna punti 31;
18) Empoli punti 29;
19) Frosinone punti 23;
20) Chievo(-3) punti 11.

(-3) Il Chievo sconta la penalizzazione per la sentenza del Tribunale della Federcalcio.

(gazzetta.it)
18/04/2019 09:09
 
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Parma-Milan 1-1: gol di Castillejo e pari di Bruno Alves su punizione

Brutta partita dei rossoneri e stop nella corsa Champions.
Stasera la Roma può sognare il sorpasso battendo l'Inter a San Siro


Una buona fetta della stagione di Parma e Milan passava dal match del Tardini, e il boato che sommerge le squadre al fischio finale di Valeri suggerisce, semmai ce ne fosse bisogno, chi può sorridere dopo questo 1-1. Gli emiliani di D'Aversa, in piena corsa salvezza, fanno un passo avanti preziosissimo e soprattutto respirano aria di fiducia dopo un'ottima prestazione. La frenata del Diavolo, invece, rischia di ridisegnare la classifica rossonera e di produrre contraccolpi psicologici: Romagnoli e compagni, rimontati all'87' dopo essere passati in vantaggio al 69' sono ancora quarti, ma tra due giorni potrebbero ritrovarsi al quinto posto, scavalcati dalla Roma e alla pari con l'Atalanta.

PIÙ PARMA CHE MILAN — Sul prato del Tardini splende il sole, ma per un'ora buona sulle trame di gioco del Milan cala il buio più totale: il 4-3-3 con Suso e Borini ai lati di Piatek è statico, Calha da mezzala ragiona più da play che da incursore, Conti fatica in copertura e non arriva mai sul fondo. Il Diavolo non crea e il Parma schierato con un 5-3-2 da D'Aversa guadagna metri e coraggio: dall'inserimento di Ceravolo – murato in uscita da Donnarumma mentre il pubblico invoca un rigore che non c'è − alla rovesciata di Kucka e al tap-in alto di Gervinho dopo una deviazione di Gigio sul solito Ceravolo, i brividi della prima parte di gara corrono quasi esclusivamente sulla schiena di Gattuso.


GLI AGGIUSTAMENTI PAGANO — Come successo contro la Lazio, Rino decide di cambiare e anche stavolta il campo gli dà ragione. Al 58' dentro Cutrone per Bakayoko e – poco dopo – Castillejo per Conti: il Milan rimette l'abito della difesa a tre, con Rodriguez accanto a Zapata e Romagnoli, e Suso si sistema sulla trequarti alle spalle delle due punte. Il baricentro si alza, i rossoneri si fanno vedere sull'out di destra e da quelle zolle parte l'azione che porta al gol: al 69' Suso mette in mezzo e trova una bellissima "carambola" di testa di Castillejo, al quarto centro in rossonero.

IL COMPASSO DI BRUNO — Anche alla luce di una condizione fisica tutt'altro che brillante, Gattuso modifica ancora l'assetto dei suoi: Biglia prende il posto di Calhanoglu e il Milan si ridisegna sul 4-4-2 con Borini terzino destro. I rossoneri soffrono e rischiano su di un palo di Siligardi e una gran botta di Kucka dal limite, poi incassano il pareggio, a tre minuti dal 90'. E così pure D'Aversa ritira il suo gettone di punti dopo un cambio in corsa, perché è Sprocati – entrato per Ceravolo – a guadagnare la punizione che capitan Bruno Alves trasforma da maestro. I 20mila del Tardini sono in delirio, il Diavolo in ansia: da stasera bisognerà sperare che a frenare siano anche le inseguitrici.

Marco Fallisi

Fonte: Gazzetta dello Sport
[Modificato da binariomorto 20/04/2019 16:44]
20/04/2019 16:43
 
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Serie A, Bologna-Sampdoria 3-0:
autogol di Tonelli, gol di Pulgar e Orsolini

Importante vittoria dei rossoblù che si portano a + 5 dalla zona calda,
complice la sconfitta interna dell'Empoli contro la Spal.
Stop dei blucerchiati a - 5 dall'Europa



Il Bologna fa un respiro grosso così, la Samp si perde per l’ennesima volta sul più bello: un 3-0 indiscutibile, che permette alla squadra di Mihajlovic di avvicinarsi alla salvezza arrivando allo scontro diretto contro l’Empoli di sabato prossimo, in casa, a +5. E quasi sicuramente cancella le ultime speranze europee della Samp, solo lontanissima parente della squadra che solo una settimana fa aveva dominato il derby.

LE SCELTE — Mihajlovic scioglie l’unico vero dubbio di giornata dando la fascia sinistra (Dijks squalificato) a Krejci e lasciando dunque Mbaye a destra. A centrocampo il rientrante Dzemaili preferito a Poli nella coppia davanti alla difesa, davanti i soliti tre uomini (Orsolini, Soriano, Sansone) alle spalle di Palacio. Giampaolo conferma la formazione del derby, con una solo eccezione: Tonelli preferito a Colley per la sua attitudine alla prima impostazione e anche per evitare una coppia centrale troppo fisica di fronte ad un attacco di «piccoletti».

PRIMO TEMPO — Il festival dei rimpianti del Bologna, che parte sentendo la tensione, ma alla distanza sente l’intensità che sale abbassare le sue incertezze: è l’unico modo per combattere il palleggio della Samp, insistito come sempre ma meno efficace e soprattutto più impreciso del solito, tanto che l’unica vera chance arriverà al 44’, su cross di Sala e girata alta di Quagliarella. Così, prima e dopo il fantastico gol di Dzemaili (29’: controllo di petto e tiro di controbalzo all’incrocio) annullato dopo consulto Var perché il pallone che Krejci sembrava aver tenuto in campo in realtà era uscito, gli unici pericoli sono per la porta di Audero. Decisivo al 34’ nel volare su tiro di Orsolini, il più vivace dei suoi, per compensare l’incertezza del 25’, su tiro centrale dello stesso Orsolini: peccato che sull’imperfetta respinta del portiere Samp, Soriano aveva aperto malissimo il tiro a porta spalancata. E resta difficile giudicare se sia più grave quell’errore, o quello del 42’, quando su ennesimo cross di Krejci dalla sinistra il trequartista, praticamente solo, ha mirato malissimo di testa il possibile 1-0.

SECONDO TEMPO — Nella ripresa è cambiato solo il Bologna, nel senso che la Samp non ha trovato nulla del suo calcio, mentre la squadra di Mihajlovic ha continuato a credere nel vantaggio, ma soprattutto ha smesso di non approfittare degli errori della Samp. In particolare di Audero, che al 9’ ha alzato una punizione di Pulgar e sullo spiovente ha pasticciato in tandem con Tonelli, che ha infilato la sua porta; al 24’ si è fatto sorprendere da una punizione dello stesso cileno indirizzata sul suo palo più lontano; al 38’ ha completato il suo personale disastro con un goffissimo intervento su girata in torsione, sicuramente non irresistibile, di Orsolini che ha chiuso la partita. E cancellato le recriminazioni della Samp per la punizione del primo gol (fallo non chiarissimo di Andersen su Sansone) e per un presunto tocco di braccio di Mbaye su tiro di Ekdal al 26’, quando si era ancora sul 2-0.

Andrea Elefante

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/04/2019 23:37
 
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Serie A, Cagliari-Frosinone 1-0, decide il rigore di Joao Pedro

I sardi si mettono in tasca la salvezza e inguaiano la squadra di Baroni, sempre più lontana da quartultimo posto.
Nel finale padroni di casa in dieci per l’espulsione di Faragò



L’ottava vittoria in casa e i punti casalinghi numero diciassette diciotto e diciannove tutti insieme nel 2019 spingono il Cagliari a cambiare sguardo sulla classifica: si può guardare in su, non più in giù. La corsa salvezza può dirsi conclusa, per i sardi, è ormai forse anche per il Frosinone, caduto per un rigore segnato da Joao Pedro.

IL GOL DECISIVO — Senza gli strappi di Barella, squalificato, Maran allestisce un Cagliari di pensiero con Birsa davanti a Cigarini e due interni di corsa, ma lo sloveno di fatto è un play aggiunto, di fronte al Frosinone rintanato. I ricevitori, Pavoletti e Joao Pedro, preferiscono però lo spazio aereo, è quello è intasato. Così i primi venti minuti sono pressione e nient’altro se non un cross di Lykogiannis che diventa un tiro alzato in angolo da Sportiello al 15’, mentre le occasioni vere sono del Frosinone negli spazi aperti: al 7’ un cross di Beghetto allungato da Ciano arriva a Paganini, che però alza il destro, e stessa sorte tocca al tiro di Ciofani, sfuggito di forza a Klavan ma poi incapace di centrare la porta solo davanti a Cragno al 24’. Scampato il pericolo, il Cagliari passa su rigore: cross di Srna contenuto dalla difesa, ma irrompe a centro area Ionita, Zampano si addormenta e lo stende. L’arbitro Abisso stavolta non ha nemmeno bisogno della Var: Joao Pedro va sul dischetto e spiazza Sportiello. Il Frosinone fatica a riprendersi, il Cagliari controlla e combina sempre tra i piedi di Birsa e Ciga, che nel finale di primo tempo non va lontano dalla traversa con un destro da fuori.

MANCATA REAZIONE — Occasioni sarde anche in avvio di ripresa, con un doppio Pavoletti: di destro da fuori al 4, Sportiello blocca a una mano, e poi col pezzo forte del colpo di testa, stranamente debole al 7’. Il Frosinone, nel frattempo, ha almeno alzato il baricentro, Baroni lo aiuta con Pinamonti per Zampano al fianco di Ciofani, con Ciano che si sposta a suggerire. Con il mancino in mezzo ai piedi, Cigarini fa più fatica a ragionare, e la partita del Cagliari - che perde Klavan per infortunio, dentro Romagna al suo posto al 16’ - vira più sul “kick and run”. Scenario ideale per Ionita: colpo di testa alto al 19’, supercross da sinistra per la testa di Pavoletti e miracolo di Sportiello al 27’, sgroppata con assist per Joao Pedro che calcia debole al 30’.

FINALE COMPLICATO — Maran dà ancora più libertà a Ionita dal 28’ quando lo avanza al posto di Birsa, con Padoin mezzala, ma il secondo giallo a Faragò al 34’ (fallo su Beghetto) gli complica il finale. 4-4-1 contro il 4-2-4 del Frosinone, che immette anche Dionisi per Ciofani e Trotta per Valzania. Ma l’unico a stimolare Cragno è Ciano con due mancini, uno dal limite dell’area è uno da posizione laterale. Non basta, finale di lotta, Cagliari vincente è praticamente salvo, Frosinone andato.

Alex Frosio

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/04/2019 23:44
 
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Empoli-Spal 2-4, a segno Petagna (2),
Floccari, Antenucci, Caputo e Traorè

In Toscana parte bene la squadra di Andreazzoli ma i ferraresi rimontano e
vincono lo "spareggio" salvezza che mette in seria difficoltà il club di Corsi



Fanno festa i tremila tifosi della Spal. La squadra di Semplici batte per 4-2 l’Empoli e conquista la salvezza. Protagonista Petagna, alla sua centesima presenza in serie A, autore di una doppietta decisiva. Umore opposto in casa Empoli. Il passo falso casalingo avvicina gli azzurri alla serie B.

1° TEMPO — Parte meglio l’Empoli che regala un paio di accelerazioni importanti. E al 22’ la squadra di Andreazzoli passa in vantaggio. Angolo di Dell’Orco, deviazione di Krunic e colpo di testa vincente di Caputo, dimenticato dalla difesa della Spal. La formazione di Semplici fatica a entrare in partita. Ma la crescita di Missiroli e Murgia dà respiro alla manovra. In più l’Empoli perde per infortunio Maietta, uno dei pilastri del pacchetto arretrato. Al suo posto entra Rasmussen. Il pareggio della Spal arriva grazie alla Var. L’arbitro Rocchi chiede aiuto al mezzo tecnologico per verificare un contatto in area tra Nikolaou e Floccari. E’ rigore. Dal dischetto trasforma Petagna. La Spal insiste, e in finale di primo tempo passa in vantaggio. Bello il cross del solito arrembante Lazzari e fantastica la deviazione di testa in tuffo di Floccari. Una vera e propria magia.

2° TEMPO — Si riparte e l’Empoli subito pareggia. Incursione del talento Traorè che dialoga con il nuovo entrato Mchedlidze a batte Viviano. La partita è divertente. Le due squadre cercano la vittoria. Ogni assalto offensivo provoca qualcosa di interessante. Viviano è bravo a deviare in angolo una conclusione ravvicinata di Krunic. Ma al 16’ la Spal torna in vantaggio. Petagna controlla la palla, si allarga e fulmina Dragowski con una conclusione imparabile. Non è ancora finita. Il nuovo entrato Antenucci è protagonista di un micidiale contropiede chiuso con un siluro che fulmina Dragowski. Finisce 4 a 2 e sotto la curva della Spal Petagna e compagni fanno festa.

Luca Calamai

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20/04/2019 23:47
 
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Serie A, Genoa-Torino 0-1: Ansaldi, un gol per l'Europa.
Sirigu, parate decisive

Battuto il Genoa: decisive anche le parate di Sirigu in una gara segnata dalle tante
occasioni fallite dai padroni di casa con Lapadula e Lerager fino alla scossa finale di Kouame, ma non basta.
Per i granata è il quinto risultato utile consecutivo:
negli ultimi tre mesi hanno perso solo una partita


Soffre e vince il Toro, stringe i denti e festeggia: l’ex Ansaldi e due parate strepitose di Sirigu spediscono all’inferno un buon Genoa. Per il Toro è un sabato da leoni: sbanca Marassi dopo una battaglia vera, agonisticamente intensa, a tratti dura. Mazzarri conquista tre punti pesantissimi verso l’Europa.


SAN SALVATORE — E’ molto probabile che se non avesse avuto tra i pali il suo “San Salvatore”, il Torino sarebbe rientrato nello spogliatoio sotto almeno di un gol. L’istinto che Sirigu ci mette al trentacinquesimo sul colpo di testa di Lerager (assist di Criscito) è il manifesto della sua stagione da copertina: il guizzo è da numero uno di valore assoluto, e permette a Mazzarri di restare a galla in un primo tempo nel quale è stato spesso sommerso dall’alta marea sollevata dal Genoa di Prandelli. Già, perché nonostante la gradinata Nord scioperi restando fuori dallo stadio, la voglia che ci mette il Grifone in campo è esemplare e il primo tempo è tutto di marca rossoblù. Più pimpante, voglioso, si fa preferire nell’occupazione degli spazi con il suo quattro quattro due molto dinamico quando è il Genoa che deve attaccare. Troppo schiacciato e a corto di idee il Torino della prima parte, schierato con un linea di centrocampo a cinque (con Baselli in mediana, e uno spaventato Berenguer a supporto di un isolato Belotti), e che deve rinunciare anche a De Silvestri lasciato in tribuna per non avere ancora del tutto recuperato dopo l’intervento al naso rotto.

GENOA OK AI PUNTI — Ai punti, dopo quarantacinque minuti, il Genoa avrebbe meritato il vantaggio. Non è certo un calcio spettacolare quello che produce la squadra di Prandelli, ma è il massimo possibile con gli uomini che ha a disposizione. E questo è certamente un merito. Il Toro, forse impaurito dalla grande voglia dei rossoblù, non riesce mai a tirare in porta per metà partita, mentre il Grifone si divora almeno tre occasioni da rete: già detto del miracolo di Sirigu al 35’, bisogna ricordare anche il colpo di testa di Zukanovic al 21’ di poco fuori (raccogliendo una punizione di Sturaro), che colpisce a difesa piazzata male e con Sirigu battuto, e la girata senza fortuna dal cuore dell’area di Lapadula (37’) sui tabelloni. Molto prima, Doveri lascia correre su un contatto nell’area rossoblù tra Ansaldi e Criscito (14’), e Moretti salva alla disperata su Sanabria (16’).

LA FUCILATA DELL’EX — Quando si rientra dall’intervallo, dopo appena centoventi secondi Lapadula si divora la quarta occasione potenziale del Genoa. Ma, stavolta, passa pochissimo per raccogliere i primi segnali di Torino: dopo cinquanta minuti sui taccuini si annota il primo tiro in porta dei granata con Meité, conclusione sporcata dai difensori rossoblù. Prandelli prova a dare una spallata alla gara lanciando nella mischia la velocità di Kouame, ma il paradosso è che la spinta del Genoa comincia ad affievolirsi mentre un po’ alla volta, sulle folate degli esterni Aina e Ansaldi, il Toro inizia a risalire la corrente. Il primo segnale è il calcio di punizione di Baselli dal limite (13’), di poco fuori. Passano cinque minuti e si verifica l’episodio che sblocca la parità: Aina si lancia al galoppo in contropiede, aiutato da Belotti, ripartenza concretizzata da una fucilata da Ansaldi. Gol da ex senza esultanza, il terzo dell’argentino in questo campionato, il secondo contro il Genoa (aveva segnato anche all’andata).
Prandelli ricorre alla tecnica di Bessa (al posto di Veloso), mentre Mazzarri riconferma la staffetta tra Parigini subentrato a Berenguer: nell’ultimo quarto d’ora la gara sale di tono, vola qualche colpo di troppo, il Genoa chiede un rigore per una presunta spinta di Aina su Kouame (Doveri non concede il penalty dopo un silent check), i granata sprecano due contropiedi per chiudere i conti. Baselli nel finale si fa ammonire: era in diffida, salterà Torino-Milan. Le ultime speranze del Genoa s’infrangono sul muro eretto da Sirigu: strepitoso, a tre minuti dalla fine, quando vola su un colpo di testa di Kouame, così come Radu quando si oppone a Parigini nel recupero in contropiede. E’ la firma di “San Salvatore” su una vittoria che rilancia prepotentemente le ambizioni europee di questo Toro.

Mario Pagliara

Fonte: Gazzetta dello Sport
20/04/2019 23:52
 
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