Motel fuori Como

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Uilco 75
00venerdì 17 aprile 2020 08:44
Già il fatto che valutasse di partecipare ad una seconda serata, dopo quanto vissuto nella prima, era sorprendente; quando poi contattò l’organizzatore, per confermare la sua presenza dicendogli di inserire le sue foto nella locandina presente sul sito, ne fui meravigliato ed enormemente felice.
In una fresca serata di fine settembre ci recammo alla Villa (conosciuta dai partecipanti come “Villa dei piaceri”).
Era stata dal parrucchiere e dall’estetista il giorno stesso e prima di partire, mi deliziò nel farmi partecipe nella scelta di ciò che avrebbe indossato.
Dopo varie prove decise per uno dei suoi microabiti della tonalità compatibile con una mantella bordata di pelliccia, sandali dal tacco vertiginoso e … nessun intimo.
L’aiutai a reggersi nel tratto sconnesso che dal parcheggio portava all’ingresso.
Sapendo che sarebbe arrivata, alcuni partecipanti l’attendevano nell’ampio patio a colonne della villa e salutata calorosamente la sequestrarono scortandola all’interno.
Mentre nel salone iniziavano i soliti giochi di seduzione mi aggirai pigramente tra gli ambienti annessi e notai che in una sala, poco illuminata, era stato allestito un ampio pianale, alto circa mezzo metro, la cui superfice risultò morbida quando mi ci sedetti.
Sui tre lati vi erano delle seggiole rivestite di velluto rosso porpora.
Pensai subito che fosse l’ideale per Lu.
Tornai nel salone e mi diressi deciso da lei che in quel momento ballava sinuosamente per due suoi ammiratori.
La presi per la vita facendola roteare per poi stringerla a me. Le sussurrai all’orecchio che dopo doveva andare nella sala attigua e non di sopra come l’ultima volta.
Mentre le parlavo, portai la mano sul suo culo accarezzandolo e poi mi allontanai.
Mi accomodai su di una poltroncina e presi a contare il numero dei partecipanti.
Valutai che ci fossero dalle quaranta alle cinquanta persone, più una decina di ragazze.
Un tipo, seduto accanto a me, mi rivolse la parola chiedendomi se la conoscessi.
Le chiesi cosa volesse sapere e lui mi rispose che una così non centrasse niente con questo posto.
Per lui, Lu era troppo diversa dalle altre troie che bazzicavano li dentro e ne era incuriosito.
Colsi l’occasione, mi piaceva parlare di lei sporcandone l’immagine di ragazza carina.
Le dissi che era una puttana che lavorava a Como per 200 euro a botta e che le piaceva talmente il cazzo che ogni tanto veniva in questi bordelli per farne un’indigestione, anche se ci perdeva solamente in termini economici.
Aggiunsi che ne ero certo in quanto era una delle troie che mi facevo ogni tanto, e strizzandogli l’occhio dissi che era anche molto brava e disponibile. Una che non se la tirava pur essendo una bella fica.
Uilco 75
10venerdì 17 aprile 2020 15:35
Lu cavalca il suo stallone
Uilco 75
00venerdì 17 aprile 2020 16:12
Ballando il suo microabito s’era ritratto sino alla linea dei glutei e in certe posizioni che assumeva si notava che non portava sotto niente.
Distrutta l’immagine che aveva di lei, si fece coraggio e alzatosi le si avvicinò come mi aveva visto fare poco prima.
Le parlò brevemente e si spostò accanto al grande camino, sedendosi su di un’ampia poltrona.
Non passarono più di cinque minuti che lei andò da lui, si inginocchiò tra le sue gambe le slaccio la cintura e prese a fargli un pompino.
Così piegata consentì a tutti di ammirare il suo buco del culo e la sua fica. Un imprevisto che spiazzò tutti.
Appena sicura della sua erezione, messo il preservativo, si alzò il vestito alla vita, e iniziò a cavalcarlo con lenti movimenti. Lui glielo sfilò, lasciandola completamente nuda e prese a strizzargli i capezzoli.
Gemette, sollevò il capo e inarcò la schiena.
Non facevo che ripetermi, quanto fosse bella e troia.
Guardavamo il suo cazzo entrare ed uscire, sino a che emise un sordo ruggito abbandonandosi sulla poltrona. Lei lo baciò brevemente sulla bocca e si sfilò sollevandosi.
Rivolse un sorriso malizioso a tutti noi, poi tese la mano ad un ragazzo che le era vicino e gli indicò la sala che le avevo suggerito; senza curarsi della sua nudità, vi si diresse.
Manteneva un passo volutamente lento e ancheggiante. Un culo usato in quel modo attirò più persone, come fossero ipnotizzate.
Altri seguirono le ragazze che si dirigevano al primo piano nelle solite stanze.
Mi sedetti su una delle seggiole rosse, estrassi il cazzo dai pantaloni e la guardai mentre si faceva scopare dal ragazzo che aveva appena scelto.
Non ero il solo con il cazzo in mano. Chi lo scuoteva, per averlo bello pronto quando fosse giunto il suo turno, o chi, come me, voleva godere della scena che lei dava di se stessa, come se fosse in un teatrino a luci rosse.
Dava l’impressione di godere come una cagna in calore, al punto tale che chi la montava chiese che qualcuno gli desse il cambio, tanto si dimostrava insaziabile.
Detto fatto, in buon ordine la scopò il secondo e poi il terzo e così via sino a che chiese una pausa.
Le portai i suoi indumenti, prima che andasse in bagno, poi tornai nel salone per bermi qualcosa.
Riapparve con la sola mantella tenuta semi aperta in modo che si notasse la sua nudità. Si accomodò su un divanetto e lasciata scivolare la mantella attese nuda che qualcuno le servisse da bere.
Cosa che avvenne immediatamente e colui che la servì le donò pure una rosa.
Uilco 75
10venerdì 17 aprile 2020 16:26
Una pausa meritata, prima di tornare a farsi montare nuovamente
Uilco 75
10venerdì 17 aprile 2020 16:28
Troia con rosa
Uilco 75
00sabato 18 aprile 2020 16:16
Un altro pensò di fare la stessa cosa e le offerse un secondo drink che lei, ancora digiuna, bevve con elegante indifferenza, senza valutarne le conseguenze. Ammaliati dalla sua spregiudicatezza, cercavano la sua attenzione offrendole nel contempo un drink dietro l’altro.
La dignitosa posizione che aveva mantenuto sino ad allora, busto eretto e cosce accostate, mutò ben presto in una più rilassata postura.
Appoggiata allo schienale del divanetto, con il capo abbandonato all’indietro , con gradualità, iniziò a scostare una coscia dall’altra.
Era anche più eccitante che vederla con un cazzo in bocca.
Evidentemente non ero il solo a provare questa emozione.
I suoi intrattenitori presero a fare battute, non tutte spiritose, a cui lei reagì iniziando a ridere sommessamente.
Divaricò maggiormente le cosce, scatenando il plauso volgare di tutti loro ed iniziò a toccarsela con esasperante voluttà; dal buco del culo al clitoride, indugiando con il medio all’interno della fica.
Temetti che potessero violentarla su quel divanetto.
Sbronza o porca, non fu chiaro a nessuno.
Si sollevò, lasciando la sua mantella sul divanetto e come accaduto precedentemente si fece accompagnare mano nella mano, non da uno, ma da due pretendenti, nella stessa sala.
Credo di essermi segato altre due volte, guardandola mentre si faceva sbattere selvaggiamente dai successivi cinque uomini, che sommati ai primi sette erano comunque una quota inferiore ai venti che l’avevano montata nella prima gangbang, su letto al primo piano.
Alcuni di questi ultimi cinque, complice l’ebrezza e conseguente accondiscendenza della troia, si servì anche del suo culo.
Forse per questo la montarono in un numero inferiore della prima volta. Si sa che le operazioni per sfondare un culo sono più elaborate e richiedono più tempo.
Si erano fatte le tre. Con fatica riuscì a congedarsi dai suoi ammiratori, lasciando ad ognuno il suo numero e la promessa che li avrebbe rivisti presto.
Sul patio della villa ricevette il suo rimborso spese, 300 euro che coprivano appena le spese sostenute dal parrucchiere e dall’estetista, per non contare la perdita del suo miniabito che qualche feticista si accaparrò.
Improvvisamente uscirono due ragazzi che si precipitarono da lei supplicandola di non andarsene. Dicevano che erano venuti apposta, ma l’avevano trovata sempre impegnata.
Lei provò a dire che sarebbe stato per la prossima volta, offrendo loro anche il proprio numero telefonico, ma questi presero a supplicarla ancora di più, fino a chiederle, sfacciatamente, di fargli almeno un pompino.
Una pausa interminabile che poteva portarla giustamente ad esclamare un vaffanculo, si risolse con lei che li invitò a tirarlo fuori.
Si sedettero sulla panca dietro a loro e si abbassarono i calzoni.
Lei, lasciò nuovamente scivolare ai suoi piedi la mantella e nuda si inginocchiò di fronte a loro.
Le suppliche diventarono ansimanti epiteti ingiuriosi.
Quando raggiunsero il loro limite, aiutandosi con la mano, schizzarono uno dopo l’altro il loro seme.
Fece appena in tempo a dire “non sul viso” che fu centrata tra le tette.
Un fazzoletto per pulirsi, due baci sulla bocca ai ragazzi che colsero l’occasione di stringersela e palparla come fosse l’ultima donna sulla terra, e ce ne andammo.

Uilco 75
10sabato 18 aprile 2020 16:47
Secondo tempo in Villa...quando le fecero anche il culo
Uilco 75
10sabato 18 aprile 2020 16:51
L’ultimo pompino della serata
Uilco 75
00martedì 21 aprile 2020 13:32
Ora, come tutti, deve restare a casa, rinunciando anche a quell’ultimo contatto con il suo neretto della spesa.
Anche la possibilità che venga “ importunata” dal negoziante sotto casa è ridotta al minimo, sia perché esce pochissimo, ma anche per le condizioni ambientali di cui siamo tutti vittime.
Una come lei, così dipendente dal suo aspetto, non accetterebbe nessun contatto senza avere capelli e trucco perfetti, neanche si trattasse dell’uomo che più ha desiderato in vita sua. (Rocco Siffredi)
Non mi resta quindi che continuare a vagare tra i ricordi, ripescandone ora l’uno ora l’altro, per soddisfarmi mentalmente e qualche volta anche fisicamente.
Una delle foto pubblicate, a cui molti hanno reagito con commenti favorevoli è quella che le feci in occasione di una nostra uscita al club New Paradise di via Monfalcone.
Stimolati entrambi dalle numerosissime puttane incontrate nel tragitto che portava da Como a Milano, le dissi che mi sarebbe piaciuto vederla tra loro. E’ sempre stata una mia fantasia, come ho già raccontato precedentemente.
Nei pressi del club, in via Don Giovanni Calabria, accostai ad un lato della via e lei scese per portarsi sul marciapiede al lato opposto.
Era così perfetta nel suo look da puttana che subito un tipo in auto si fermò per contrattare.
La mia eccitazione era maggiore del timore che potesse accadergli qualcosa, per cui mi limitai a scattare foto e a toccarmi.
Scattai quella foto poco dopo che l’auto se ne andò. Tornò da me e dal finestrino dell’auto mi raccontò cosa si dissero. In quella posizione il suo culo era esposto e alcuni passanti indugiarono per godersi il panorama.
Tornata sul marciapiede le rivolsero la parola e vidi che lei si sollevò il vestito mostrandosi, ma immediatamente tornò da me in auto.
Si era spogliata perché avevano insinuato che fosse un trans con tanto di attributi e poi si disimpegnò dicendo che aveva un cliente in attesa.
Non andò così un mese più tardi, quando la pregai di farlo ancora.
Sulla statale 35 alla rotonda di Vertemate fu caricata dalla prima auto che stazionò ai limiti del grande parcheggio di fronte al centro commerciale dove potevo vederli dalla mia auto.
Appena tornava al suo posto veniva caricata da un successivo cliente e questo per circa tre o quattro volte e sempre nel solito parcheggio. Dopo meno di due ore la caricai bramoso di ascoltarla. Solo due l’aveva montata, gli altri avevano richiesto solo la sua bocca.
Uilco 75
10martedì 21 aprile 2020 14:55
Sul marciapiede... forse il luogo più adatto a lei
santagiovanna
10martedì 21 aprile 2020 16:07
Uilco 75
10martedì 21 aprile 2020 17:47
santagiovanna, 21/04/2020 16:07:

http://im3.freeforumzone.it/up/39/10/3781266060.jpg

Mi piace immaginare che tu, con il tuo randello, sia quello che la sta montando
Uilco 75
00mercoledì 22 aprile 2020 13:23
L’esperienza sul marciapiede non la convinse, teneva troppo alla sua igiene e voleva offrirsi sempre pulita e profumata, per cui si limitò ad incontrare solo nei motel. (peccato!)
Nel suo motel di riferimento, vedendola arrivare sempre con accompagnatori diversi, capirono presto chi fosse.
Senza problemi, colsero l’occasione di parlarle, mentre consegnava i documenti suoi e del cliente di turno, dicendole che non avrebbero avuto niente in contrario se si fosse posizionata all’ingresso del motel per intercettare chi vi si recava sprovvisto di puttana al seguito.
Lei rispose che abitando in zona preferiva farsi caricare ed accompagnare dai clienti.
Le proposero comunque di lasciare il suo cellulare garantendole un trattamento di favore in termini di assegnazione della camera e relativo servizio.
Una sera in cui la portai fuori a cena, le chiesi di andare in quel motel. Ero curioso di vedere la camera che le riservavano e il trattamento offerto.
Scese dall’auto, che avevo fermato ad alcuni metri dalla reception, per consegnare i documenti allo sportello.
Le avevo chiesto che si mostrasse con il solo babydoll, senza indossare il soprabito e lei con disinvoltura lo fece.
Culo praticamente scoperto, tette velate da un trasparentissimo pizzo, salutò l’impiegato e porse i documenti.
In effetti non fece una piega, ritirò i documenti, le sorrise e la guardò risalire accanto a me.
Al prezzo di una normale ci dettero una stanza a tema offrendoci delle consumazioni extra.
Uilco 75
10mercoledì 22 aprile 2020 13:29



nel suo "ufficio" di consulenza
Uilco 75
00mercoledì 22 aprile 2020 16:26


rilassata in attesa della successiva consulenza
Uilco 75
00giovedì 23 aprile 2020 13:06
Ho sempre anteposto le mie esigenze sessuali a qualsiasi altro sentimento nei suoi confronti e anche ora lo sto facendo anche se in questa forma virtuale, trascrivendo ricordi e pensieri su lei e sulle nostre vicende passate.
Lei ora mi fa intendere, con il suo distacco e senza mai dirlo esplicitamente, che probabilmente non sarebbe stata per anni una puttana se non avesse subito i miei condizionamenti. O almeno così mi pare di intuire.
La scelsi come compagna, dopo essermi accertato che fosse sufficientemente troia, con l’intenzione di portarla ad essere sempre più trasgressiva.
Ho quindi cercato di capire questo suo porsi nei miei confronti, con quanto più distacco potessi.
Se mi sentissi in colpa, direi che non è dipeso tutto da me, cercando di ridurre le mie responsabilità, ma siccome sono coerente con quello che ho sempre voluto in una femmina, devo ammettere che purtroppo non posso attribuirmene completamente il merito.
Nei primi mesi del nostro rapporto sapevo che scopava anche con altri e questo, per un cuckold come me, era un valore aggiunto.
Negli anni a seguire venne fuori che già si prostituiva con un suo conoscente, senza che io lo sapessi; e anche questo lo presi come un valore aggiunto.
Ho il merito di averla introdotta in tutti gli ambienti di mia conoscenza frequentati da troie e papponi incoraggiandola nel diventare una porno attrice (cosa che poi è sfumata)
Lei sa benissimo di aver accettato di buon grado, di proporsi prima nei club e poi come prostituta e sa inoltre di aver concordato, con altri fortunati soggetti, i termini per offrirsi ad altre persone.
Se sia stato più preponderante il suo interesse economico o il desiderio di farsi sbattere, può dirlo solo lei, a me interessava il risultato che è sempre stato il vederla, o saperla, scopata da più uomini.
Tra i suoi clienti ve ne fu uno in particolare con cui raggiunse un’intesa economica, concordando appunto le sue prestazioni verso clienti con cui trattava affari.
Fu credo l’unico a cui confidò che io ne ero a conoscenza e che mi stesse bene in quanto cuckold.
A lui il merito di averla convinta definitivamente delle sue qualità di intrattenitrice.
Contrariamente a molte altre puttane che frequentava, Luna era disponibile per un minimo di due ore e con lui, era disposta a fare di tutto: BBJ,CIM,DEEP TROAT, FK, RAI1, RAI2, DP, GFE, COB, COF, DATY, RIMMING, PISSING, SEXTOYS, insomma quasi tutto il repertorio delle professioniste.
Le propose incontri a tre, credo per verificare il suo comportamento con il cliente a cui teneva, e ritenendosi soddisfatto la offrì a diversi suoi soci ed amici e lei ne fu sempre contenta al punto tale da ridurre gradualmente i contatti con i suoi clienti storici.
Uilco 75
00venerdì 24 aprile 2020 12:57
Lui le anticipava telefonicamente le esigenze e i gusti del cliente da soddisfare e lei adeguava il suo look e il suo modo di porsi nei suoi confronti.
Un aneddoto curioso su questi incontri, che mi piace ricordare, è quando lui, volendo dimostrare ad un socio quanto e come potesse usarla, le strappò l’intimo, gettandola come un straccio sul letto, (lei si aspettava qualcosa del genere) le diede due sberle sul culo, sputò fra le sue chiappe ed iniziò a montarla con inusitata energia e senza riguardi.
Sapeva che a questo cliente piaceva il sesso violento.
Tenendola per i capelli, insultandola e continuando a colpirla, esagerò nell’inclinare il suo cazzo che in quel momento teneva sprofondato nel culo di lei; ebbe un sussulto, lo estrasse e nel giro di poco gli si gonfiò e divenne violaceo.
Interrotta la “seduta” si recò al pronto soccorso dove gli diagnosticarono una lesione ai corpi cavernosi del pene (si era rotto il cazzo)
Per un mese si astenne dall’andare a puttane. Quando si rifece vivo, riprese a montarla ma con meno vigore e soprattutto lasciò il ruolo di protagonista al socio di turno.
Uilco 75
10domenica 26 aprile 2020 17:54
Uilco 75
00domenica 26 aprile 2020 17:55
Sempre lui la accompagnò una sera da un suo amico Svizzero, collezionista di auto Ferrari.
Ne aveva cinque nel garage della sua imponente villa. Peccato, per lui, che fosse costretto su una carrozzina.
Desiderava scattare qualche foto delle sue auto con una modella nuda in pose lascive.
Luci posizionate, auto lustre e ben disposte, le chiesero di aggirarsi tra questi bolidi fermandosi accanto ad ognuna di queste.
Lei doveva interpretare la femmina eccitata al contatto delle auto, come se fossero dei maschi da conquistare.
Doveva proporsi, a questi amanti di lamiera rossa, con un contatto senza contatto.
Sapendo della disabilità del tipo, le era stato detto di portare dei sex toys nel caso fosse richiesto.
Pare che il committente si limitò a fotografarla, nonostante fosse incoraggiato dal suo “amico” a farle tutto ciò che desiderava, assicurandogli che la ragazza era consenziente e completamente disponibile ad ogni suo desiderio.
Per stimolarlo in questo senso, le chiese di dargli un dildo e dopo averle chiesto di piegarsi a cosce aperte di fronte al cliente, prese ad infilarglielo in fica, incoraggiandolo a proseguire.
Evidentemente non era quello che desiderava e li congedò entrambi.
Uilco 75
00lunedì 27 aprile 2020 20:50
Ieri le ho chiesto se aveva in programma di incontrare il suo negretto, quando le restrizioni lo consentiranno e la sua risposta è stata evasiva, ma lasciava intendere che non avrei dovuto porla.
Ho insistito chiarendo che non avevo nulla in contrario, ma che avrei preferito, per la sua sicurezza, che lo incontrasse a casa nostra piuttosto che in quel bordello.
Aggiunsi che non era nemmeno necessario cambiare le lenzuola dopo l’incontro.
Mi rispose che sapeva benissimo che porco io fossi, ma che dovevo smettere di interferire nella sua vita sessuale per trarne vantaggi personali.
Questo su astio è montato gradualmente nel corso degli ultimi anni. Talmente graduale da rendermene conto solo nelle sue ultime fasi.
Ripercorrendo gli avvenimenti passati , credo di poter individuare due eventi a cui poter ricondurre questo suo cambiamento.
Il primo risale al 2015, in occasione di un evento organizzato al club La Divina di via Melchiorre Gioia.
Il secondo, al fatto di aver iniziato una relazione con un tipo che è durata sino all’aprile 2018, data in cui ha smesso definitivamente di prostituirsi.
Ma prima di ricordare cosa accadde nel 2015 al club La Divina, serve accennare all’ante fatto che condusse a quell’evento.
Club Fuego, inizio 2015, Luna partecipa ad una serata gangbang con altre ragazze.
Oramai era conosciuta da molti frequentatori che vi andarono anche per lei.
Ballava con loro sulla pista, mentre io la osservavo comodamente seduto su un divanetto poco distante.
Venne da me un tipo che riconobbi come Marino, un vecchio amico che frequentavo nei club già con la mia prima moglie.
Ci stavamo aggiornando su quanto trascorso negli ultimi anni, quando vidi il suo sguardo focalizzare qualcosa che stava accadendo altrove.
Luna era appoggiata con le mani a braccia alte su una parete.
Era nuda e un tipo pelato con cui stava ballando poco prima la teneva per il bacino e la montava da dietro con vigore.
Scena selvaggiamente erotica che sorprese anche me e mi portò a chiedere a Marino, ancora preso da quanto stava accadendo, se la volesse conoscere.
La presentai come una puttana di Como che io accompagnavo occasionalmente in posti simili a questo.
Luna non fece una piega e mi assecondò interpretando la parte che gli avevo attribuito.
Dissi, davanti a lei, che se voleva montarla poteva farlo anche subito.
La seguimmo nella sua solita stanzetta dove si denudò e lo invitò a toccarla. Lui emozionato, prese a palparla tutta mentre lei cercava il suo cazzo infilandogli una mano nei calzoni.
La sorpresa fu che l’aveva così piccolo, anche in erezione, da escludere ogni penetrazione.
Evidentemente lui sapeva di non poterla fottere e prese a masturbarla energicamente.
Lei, capendo il suo problema, fu molto partecipativa e lo lasciò fare sino a squirtare abbondantemente, con una teatralità che eccitò ancor più chi vi assisteva.
Marino, che aveva agganci in un sacco di locali a Milano e interland, la propose ovunque, magnificandone le qualità professionali.
Uno di questi locali che la volle come Porno star per una serata, fu appunto il Club La Divina.
Uilco 75
00martedì 28 aprile 2020 20:37
Era stato programmato per l’11 aprile 2015, con tanto di pubblicità sul sito che mostrava la foto di spalle di una bionda seminuda.
Non era Luna. Le sue foto vennero scartate perché rintracciabili su altri siti in cui era chiaro che si trattasse di una prostituta e questo non era accettabile.
Con Marino l’accompagnai ad esplorare i vari ambienti del Club e subito si accodarono alcuni clienti che evidentemente pensavano di poterla avere immediatamente.
Dopo aver scelto il posto che più l’ispirava per ricevere i clienti, si recò al bar.
La serata si svolse come previsto; dopo un suo breve spettacolo attorno al palo iniziò, con le altre ragazze, ad intrattenere i clienti portandoli nei vari ambienti dedicati alla monta.
Sia io che Marino assistevamo, segandoci, ad ogni suo rapporto che lei gestiva con vera professionalità.
Anni di mestiere le permettevano di intuire cosa il cliente desiderava maggiormente e di conseguenza come soddisfarlo. Il dialogo e certe attenzioni, non necessariamente fisiche erano parte del suo lavoro.
Alcuni chiedevano solo un orgasmo servito dalle sue mani o dalla sua bocca, non sempre le chiedevano una penetrazione.
Verso le due del mattino, dopo aver soddisfatto una dozzina di clienti, mi disse di chiedere alla reception se poteva considerarsi conclusa la serata.
Mi risposero che erano appena entrati quattro ragazzi che volevano proprio lei.
I quattro le erano già attorno prima che potessi riferirle quanto dettomi dal gestore. Scherzavano con lei al bar mentre bevevano le loro consumazioni.
Nel frattempo Marino se ne era andato e io tornai nel posto dove sapevo avrebbe intrattenuto i quattro ragazzi.
Si dimostrarono subito molto decisi e per nulla intenzionati a farsi servire separatamente.
Messa al centro del lettone le furono subito addosso. Cercò di calmarli ricorrendo a tutti gli espedienti conosciuti, ma non ottenne il risultato voluto.
Dopo poco era chiaro che non avesse più il controllo.
Io avevo appena offerto loro dei preservativi e intanto continuavo a segarmi gustandomi la scena.
Che la stessero stuprando era ormai evidente. La tenevano bloccata e si servivano di ogni suo orifizio senza darle il modo di opporsi, neppure verbalmente.
Sentivo solo i suoi versi gutturali quando le consentivano di respirare e le loro volgarità, accompagnate dagli schiocchi delle sberle che piovevano sul suo culo, sulle tette e qualcuna pure sul suo viso.
Le uniche parole che le sentii pronunciare furono quelle che le imposero di dire, ed erano di confermare quanto fosse troia e puttana.
Io scelsi di continuare a segarmi ignorando lo stupro e convincendomi che lei stesse bene.
Anche quando mi accorsi che la penetravano senza protezioni, preferii gustarmi la vista dei loro cazzi che la riempivano, anche simultaneamente, scaricandosi dentro di lei.
Alla fine giaceva esausta fra loro che soddisfatti commentavano le loro prodezze e le qualità della puttana, palpeggiandola ancora come se fosse un animale appena abbattuto.
Aprivano le sue cosce per compiacersi nel vedere il loro sperma che ancora colava dalla fica e dal culo, le infilavano le dita in bocca chiedendole se ne voleva ancora e sghignazzavano divertiti.
Le porsi il vestito e lei scavalcando i loro corpi si diresse con passo lento e incerto ai bagni.
Mi chiesero come potevano averla per un’altra occasione e io gli diedi il suo numero.
Uilco 75
00martedì 28 aprile 2020 20:47
Qui su questo bel lettone ha soddisfatto quei quattro e i precedenti dodici, oltre a me chiaramente, anche senza sfiorarmi
Uilco 75
00giovedì 30 aprile 2020 13:08
Temetti che mi rinfacciasse il non essere intervenuto in suo aiuto e per tutto il rientro cercai di parlare il meno possibile. Lei pure parlò poco, ma abbastanza per farmi capire che non ci sarebbero state alte serate come quelle.
Conoscendola, mi aspettavo che riprendesse il discorso successivamente, invece non solo non lo fece ma la il giorno dopo usci con un cliente per andare nel solito motel.
Mi disse poi che lui le chiese come si fosse procurata tutti quei lividi tra le cosce, sul culo e seno, dimostrandosi, fortunatamente, molto comprensivo e delicato nel possederla.
Pare che avesse accettato l’appuntamento sapendo che si trattava di un cliente che metteva in primo piano il darle piacere, dedicandosi prevalentemente a leccarle la fica.
Aveva ormai scremato i suoi clienti mantenendone meno di una ventina che riteneva essere persone affidabili e anche piacevoli. Dal 2015 smise quindi di pubblicizzarsi sui siti per escort e le sue foto con gradualità furono meno disponibili sulla rete.
Io lo considerai un trionfo. Una che viene stuprata e poi accetta di farsi sbattere la sera successiva, doveva evidentemente essersi immedesimata in un oggetto di piacere a disposizione di qualsiasi uomo che la volesse fottere.
A confermarmi ulteriormente questo, fu la sua decisione di aumentarsi le tette di una misura abbondante, (lei le voleva più grosse ma il chirurgo non ha voluto) cosa che fece l’anno successivo.
Diceva che molti le avevano dimostrato di apprezzare forme più abbondanti e lei evidentemente desiderava compiacerli.
Uilco 75
00sabato 2 maggio 2020 14:51
L’esperienza al club La Divina comportò che non volesse più me, come accompagnatore nei club, ma solo alcuni clienti che la scambiavano facendola passare per la loro compagna.
Per tutto il 2016 continuò la sua attività di prostituta riferendosi in particolar modo ai clienti forniti dal suo amico imprenditore (quello che si ruppe il cazzo mentre la sodomizzava).
Il suo gradimento aumentò ulteriormente anche grazie alle nuove tette che le conferirono un aspetto ancora più da puttana.
L’ultimo che le presentò, sempre in un incontro a tre per garantire al socio le qualità della ragazza, fu con un anziano imprenditore svizzero (circa 74 anni) che, dopo averla provata, ne fu soddisfatto e prese a frequentarla individualmente.
Dopo i primi incontri iniziò a manifestarle il desiderio di averla solo per se, ma lei non voleva rinunciare ad incontrare gli altri suoi clienti.
Insistette fino a che lei non cedette.
Le garantiva la stessa cifra che incassava in un mese con tutti gli altri, per averla in esclusiva una volta a settimana.
Divenne la sua puttana personale e per impedire che andasse con altri, la tempestò di chiamate ad ogni ora del giorno con le scuse più incredibili.
Il suo amico si arrabbiò moltissimo, sapendo di non potersi più servire di lei per i suoi affari.
Al suo vecchietto piaceva farsi accompagnare per esibirla negli ambienti che frequentava, (ma sempre dove sua moglie non potesse vederlo) utilizzando la sua Porsche nuova fiammante.
Vista la differenza di età e considerato che non rinunciava mai a metterle le mani sulle cosce in pubblico, restava evidente a tutti che lei non fosse altro che la sua amante.
A letto aveva problemi a mantenere l’erezione e solo la competenza di mia moglie gli permetteva di combinare qualcosa. Con lui rinunciò ad usare il preservativo per agevolarlo nelle penetrazioni.
Sino all’aprile 2018 la riempiva quattro volte al mese e questo appagava la sua virilità, e almeno per quelle quattro volte godevo pure io, anche se non mi permetteva più di guardarle la fica mentre colava lo sperma appena ricevuto.
Immaginarla con un vecchio grinzoso, pelato e odoroso che le sbavava addosso mentre cercava di infilarle il suo coso tra le cosce mi eccitava enormemente.
Solo più tardi mi fu chiaro che per quanto fosse troia, doveva essere stato difficile frequentarlo per più di un anno rinunciando a farsi montare da quella manciata di clienti con cui ancora riusciva a godere.
La sua vita sessuale si era inaridita. Lo stupro, che la portò a non volere più frequentare i club con me, il vecchietto, che la controllava stressandola, la mancanza di nuovi stimoli e io che cercavo solo di farla montare da altri; credo siano le condizioni che la portarono ad interrompere, sino allo scorso novembre la sua attività sessuale.
Anche quando riuscii a convincerla ad uscire nuovamente, non si aspettava che dopo cena la portassi nuovamente in un club, e la sua reazione di darsi ai due negri fu autodistruttiva più che trasgressiva.
Ma lo compresi solo più tardi.
Dopo quei due si fece montare dal suo avvocato, durante le vacanze di Natale, ma fu solo per affari, sino alla vicenda del suo attuale negretto con cui continua a sentirsi e che spero porti a nuovi sviluppi.
pippofocaccia
00domenica 3 maggio 2020 15:17
ha un seno imperiale
peccato che le prime foto non si vedano
Uilco 75
00lunedì 4 maggio 2020 14:35
Re:
pippofocaccia, 03/05/2020 15:17:

ha un seno imperiale
peccato che le prime foto non si vedano



Ho cambiato l'avatar per te.

Spero apprezzerai.

Quello che ha in bocca non è il mio.


Uilco 75
10martedì 5 maggio 2020 09:10
Uilco 75
00martedì 5 maggio 2020 09:30
Nell’estate 2016 decise di trascorrere con la sorella una vacanza in Tunisia, con le loro figlie al seguito e il sottoscritto.
Per dieci giorni soggiornammo in un hotel, fronte mare, nei pressi della cittadina di Zarzis, una località al sud della Tunisia.
L’esito più tangibile di quella vacanza fu che nove mesi dopo divenni lo zio di una bella moretta.
Il primo giorno lo trascorremmo prendendo il sole nella grande piscina dell’albergo. Ci era stato raccomandato di limitarci nelle uscite dal centro, per via dei recenti fatti terroristici e consigliato alle donne di evitare il topples.
Mia moglie era invece impaziente di mostrare le sue nuove tette e ne ebbe l’occasione già nel secondo giorno quando vide una turista russa esibire le sue. Iniziò una sorta di gara su chi si mostrava più nuda.
Già il giorno seguente si impose, indossando solamente un tanga bianco che a malapena le copriva la fica ed era invisibile sul culo, anzi quando da sdraiata piegava le ginocchia, metteva in bella mostra il suo brunito buco del culo attraversato dal sottile filo bianco del tanga.
Sia lei che la Russa erano oggetto di continue attenzione da parte di tutti gli operatori dell’hotel che non si fecero scrupolo nel proporre tutte le iniziative e i servizi disponibili. Erano chiaramente considerate delle troie disponibili.
Mia cognata, che non aveva gli stessi numeri delle altre due essendo piuttosto rotondetta, stava sempre con lei e beneficiava delle stesse attenzioni.
La invogliava di conseguenza ad essere più disponibile con il personale, essendo interessata a flirtare con alcuni di questi.
Io potei assistere a quando mia moglie se ne andò a cavallo con uno di questi animatori che la caricò per farle fare un breve giro.
Li vidi allontanarsi lungo la battigia, con lei in bikini, aggrappata a lui che vestiva un costume da Tuareg .
Al ritorno mi disse che per tutto il breve tragitto lui le aveva fatto sentire la sua erezione spostandole le mani in quel posto.
Mia moglie è un’abile cavallerizza e nei successivi giorni si prenotò delle ore di monta nel vicino maneggio.
Io immaginai che la monta non fosse esclusivamente con i cavalli.
Non seppi mai cosa successe nei dettagli, ma nella sostanza mi fu abbastanza chiaro quando uno degli animatori mi si rivolse dicendomi, con un aria sfottente, che mia moglie era veramente brava nella monta.
Ogni volta che mi incrociava, non perdeva occasione di ricordarmelo e io sorridente annuivo ringraziandolo.
Alcune sere restai in camera con le bambine mentre le due sorelle partecipavano alle iniziative di animazione proposte dall’hotel.
Chiaro che se la sorella si fece ingravidare in quei giorni, anche mia moglie deve aver condiviso lo stesso trattamento senza per fortuna restare incinta.
Ma di questo ne fui certo solo quando si seppe della gravidanza della sorella.
Faticavo a controllare le mie erezioni quando la vedevo recarsi al bar della piscina indossando lo striminzito tanga che nulla copriva e rendeva godibile il tremolio delle sue chiappe mentre camminava su dei sandali dal tacco alto, per lei irrinunciabili.
Quando la Russa partì, lei rimase l’unica ad esibirsi in quel modo concentrando su di se i tentativi di seduzione da parte di tutti i maschi presenti.
La sua nudità permetteva a chiunque di esaminare i tatuaggi che si era fatta fare sin dall’inizio della sua carriera.
Erano tutti stati proposti e disegnati da me; pensati per far capire quanto ci tenesse ad evidenziare il suo stato di puttana.
Il primo, fu il giglio di Francia che partiva dal suo ano per aprirsi sui due lati superiori delle chiappe fino ad incorniciare il suo fondoschiena. Un tempo si marchiavano con quel simbolo delinquenti e prostitute, come narrato da Dumas nella saga dei tre Moschettieri.
Il secondo era il coniglietto di Playboy, rigorosamente impresso accanto alla fica; il terzo era un cuore posto tra le scapole alla base del collo, formato dal simbolo di due dollari sormontati dal motto latino ”Do ut des”, termine contrattuale che definisce tuttora una transazione…io do se tu mi dai…; ultimo ma non meno importante il disegno di una falce di luna con avvinghiato un serpente, tatuato sulla caviglia sinistra; il simbolo del suo nome da puttana.
Ancora oggi non so quanti Tunisini l’abbiano montata in quella vacanza.
Aggiornamento sui tatuaggi: ne fece un altro nel 2017, una grande scritta in inglese che dall’ascella corre sino all’inizio della coscia destra “ Never say never, maby i will be forever” Mai dire mai, forse lo sarò per sempre.
Uilco 75
00martedì 5 maggio 2020 09:32
Uilco 75
00martedì 5 maggio 2020 09:53
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