Re:
Scritto da: icestar 27/08/2004 21.52
sono d'accordo ai matrimoni fra gay, in fondo lo scopo del matrimonio è unire due persone che si amano, e che male c'è se queste due persone sono dello stesso sesso?
Al mondo ci sono tanti matrimoni di coppie etero che sono solo una facciata, xchè negare un unione sacra a due persone omosessuali che si amano davvero?
Personalmente ritengo che la questione del matrimonio tra gay sia, semplicemente, inutile. Mi spiego: sì a leggi che tutelino due persone (etero o gay) che stanno insieme e che decidono in coscienza di non sposarsi (leggi relative all'eredità, all'assistenza in caso di malattia, ecc.), no al matrimonio in senso stretto. Mi vengono in mente quelle scene pietose viste in tv dei matrimoni omosessuali californiani con tanto di chiesa, fiori e invitati. :Sm10:
Scritto da: icestar 27/08/2004 21.52
però su una cosa non sono d'accordo e qua lancio la provocazione: l'adozione dei bimbi da parte delle coppie omosessuali.
L'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali fa discutere la stessa comunità gay, visto che non tutti sono d'accordo sulla legittimità di affidare bambini a una famiglia che non sia quella tradizionale.
Personalmente sono totalmente dalla parte di chi lotta per avere un figlio pur non facendo parte di quella che viene chiamata "famiglia naturale"
E questo per un motivo ben preciso: quella famiglia, di cui ti stessa parli, di fatto non esiste più.
Figura materna e figura paterna non sono delle realtà statiche e oggettive, ma subiscono costantemente delle trasformazioni nel corso degli anni, dei secoli. Ci illudiamo veramente che esista ancora da una parte la figura materna della tradizione con la donna-mamma-angelo del focolare-che accudisce ogni giorno i figli per i quali è un modello di amore e di affetto e dall'altra parte quella del maschio-padre-lavoratore-che porta i pantaloni e i soldi a fine mese? Questo è un sogno da pubblicità del Mulino Bianco. Le mie amiche 30enni con figli lavorano tutte. I loro bambini li vedono si e no dalle 8 di sera in poi. Sono i nonni ad accudirli ogni giorno. Non penso che questi bambini avranno gli stessi punti di riferimento che ho avuto io 25 anni fa o che hanno avuto i miei genitori 40 anni fa.
Scritto da: icestar 27/08/2004 21.52
E' qualcosa che va contro i principi etici: un bambino ha bisogno di crescere con due figure di sesso opposto.
Va certamente contro i principi etici, ma hai dimenticato di aggiungere: della religione cattolica. Tanto è vero che nei paesi in cui non c'è una presenza così oppressiva del cattolicesimo e domina una cultura laica (pensiamo agli Stati Uniti) è possibile anche per gli uomini single (gay o etero) adottare bambini.
Non esiste un'etica assoluta, un modo di comportarsi totalmente giusto o sbagliato. Ci sono culture che si stratificano nel corso dei secoli e che ci fanno essere in un certo modo. Ma questo non vuol dire che sia errato uscire dal coro e cercare di cambiare il senso comune, anzi.
Scritto da: icestar 27/08/2004 21.52
Due genitori omosessuali potranno dare al bambino tutto l'amore di questo mondo, ma il bambino in questione non sarà mai un bambino normale sarà sempre un bambino diverso dagli altri.
Quella della mancata normalità di bambini di coppie gay è una delle carte migliori giocate da chi si oppone a questo tipo di adozioni. Bene, allora diciamo che qualche anno fa in Francia è stato condotto uno studio rigoroso e scientifico su bambini che vivevano in coppie omosessuali. I risultati sono stati chiarissimi: i bambini in questione sono uguali a quelli delle coppie etero. L'unica differenza sta in un aumento, ma limitatissimo, della violenza (detta così sembra una cosa gravissima, ma ti assicuro che parlavano di una crescita quasi insignificante) dovuto al fatto che questi ragazzi sono sottoposti allo stress continuo di essere etichettati come figli diversi dalla società. Allora è il senso comune che deve cambiare, quello che ci fa storcere il naso quando pensiamo a un bambino che non vive nel nucleo familiare che abbiamo imparato a conoscere a scuola o al catechismo fin da piccoli.
Alla prossima