- su segnalazione di Morgana (come il precedente articolo) vi invio quest'altra notizia che fa accapponare la pelle... come mai non ne parla nessun telegiornale? perche' i paesi europei non fanno niente contro cose del genere? come mai la chiesa, cosi' attenta alle violazioni "dei diritti familiari" che farebbero le sinistre non protesta e non denuncia queste violazioni dell'integrita' corporea e dell'elementare diritto alla sopravvivenza?
carmela, lli-tamles
Il Manifesto
17.07.2001
Torna la caccia alle "streghe" degli integralisti in Algeria
Hassi Messaoud, 23 donne che vivevano sole stuprate e mutilate. Massacro a a
Hameur el Ain (Tipaza): 11 vittime
Gli ultimi massacri di gruppi armati integralisti hanno preso ancora una volta di mira la zona di Tipaza, alle porte di Algeri. Nella notte tra sabato e domenica, undici persone - dai 14 ai 79 anni - sono state assassinate ad Hameur el Ain. Tutti abitanti di fattorie senza luce e senza acqua. E senza possibilità di proteggersi anche se tempo fa avevano organizzato gruppi di vigilanza. In marzo infatti la zona era già stata presa di mira dagli islamisti armati: una quarantina le vittime.
Che il terrorismo non sia stato debellato non è una novità, ma ancor più impressionante è la nuova caccia alle donne che si è scatenata tra sabato e domenica a Hassi Messaoud, la città del sud algerino ricca di petrolio. In un quartiere povero della città vive una cinquantina di donne sole, alcune divorziate, altre arrivate qui dal nord in cerca di lavoro presso le società straniere impegnate nell'estrazione del petrolio. Come sempre le donne sole, tanto più se lavorano, non sono ben viste dagli integralisti. Accusate di essere "poco di buono", sono state prese di mira da una "campagna di moralizzazione". Ad aizzare i giovani è stato l'imam che dalla moschea ha invitato i giovani "a cacciare le fornicatrici dal loro quartiere". Così al grido di"Allah akbar" (Allah è grande) è cominciata la caccia alle steghe.
Circa 300 giovani, abitanti nello stesso quartiere di Bouamama, si sono lanciati all'assalto delle case abitate dalle donne. Dopo averle saccheggiate delle loro povere cose, hanno inflitto alle donne le peggiori crudeltà. Dopo averle picchiate, stuprate collettivamente, mutilate - a una di loro è stato tagliato un seno con un coltello - le hanno trascinate nude per la strada. Inutile le richieste di intervento della polizia: è arrivata cinque ore dopo. 23 le donne ferite, sei sono gravi in ospedale. Il loro crimine? "Vivere sole", dice un vicino.
Sembra di essere tornati indietro di oltre dieci anni. Il 22 giugno del 1989, a Ouargla, poco lontano da Hassi Messaoud, gli islamisti avevano incendiato la casa di una donna accusata di prostituzione. Il suo bambino di 4 anni era rimasto carbonizzato. Anche di recente questo non è il primo caso di fanatismo contro le donne: quindici giorni fa a Tebessa sono state sgozzate cinque cabarettiste e da qualche mese è cominciata la caccia alle coppie, anche nella capitale. Coppie che sono state arrestate, processate e per fortuna prosciolte. E questo avviene proprio dopo che grazie soprattutto alla resistenza delle donne l'islamismo radicale sembrava sconfitto. (G.
SG.)
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