"Il velo? Mai simbolo di libertà"
Santanchè torna sul tema a Domenica in
"Il velo islamico non è mai simbolo di libertà". Daniela Santanché è tornata sul tema del velo durante la trasmissione Domenica in, nell'Arena di Massimo Giletti. La parlamentare di An era già intervenuta sullo stesso argomento nel corso di Controcorrente su Sky scontrandosi con l'imam di Segrate Abu Shwaima che ha avuto parole di condanna. Probabilmente per l'onorevole sarà decisa la scorta o comunque una misura di sicurezza personale.
Per Daniela Santanchè la scorta sarà dunque molto probabilmente decisa dagli organi competenti dopo lo scontro televisivo sul velo islamico e le parole di "condanna" nei suoi confronti dell'imam di Segrate. La decisione ufficiale - che spetta al Comitato Ordine e Sicurezza, presieduto dal Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi - dovrebbe essere presa in tempi brevissimi. La parlamentare in tv ha ricordato che "in Italia c'è la legge 152 del 1975 che vieta, per ragioni di terrorismo, di andare in giro mascherati".
Dopo lo scontro in tv con l'imam numerosi i messaggi di solidarietà espressi alla Santanchè. Barbara Pollastrini, Ministro per le Pari Opportunità: "L'imam sappia che in Italia sono inaccettabili le minacce". Casini: "Le autorità prendano provvedimenti senza paura".
"Il velo favorisce l'esclusione e nasconde storie di donne senza diritti, sottomette la donna, è antitetico all' uguaglianza fra uomini e donne e oltre che stendere un muro di separazione tra i musulmani e gli altri va direttamente in opposizione alle politiche di integrazione che faticosamente cerchiamo di attuare ogni giorno". A dichiararlo è Souad Sbai, presidente delle donne marocchine in Italia che esprime anche la solidarietà dell'associazione all'onorevole di An. Souad Sbai vuole inoltre ringraziare "il ministro Pollastrini e Pier Ferdinando Casini per l' interessamento verso le donne musulmane in Italia". Infine, sugli attacchi dell'imam Abu Shwaima alle donne islamiche, Souad Sbai conclude:"condanniamo questi pseudo rappresentanti religiosi che definiscono e discriminano, a volte attraverso la violenza, quelle donne che non portano il velo additandole come non musulmane".