Sono il telefonista e il basista
"All'appello mancano ancora due brigatisti, tuttora in liberta". Lo ha rivelato Cinzia Banelli, la prima collaboratrice delle Nuove Br, imputata al processo d'appello con Laura Proietti per l'omicidio di Massimo D'Antona, avvenuto a Roma il 19 maggio 1999. Per Otello Lupacchini, magistrato esperto di Br, sarebbero invece addirittura "una decina" i brigatisti mancanti all'appello.
Nel corso dell'udienza, tenutasi a porte chiuse davanti alla II Corte d'Assiste di Appello di Roma, la Banelli aveva detto di non conoscere l'identità del telefonista di Modena, perché si era inserito nell'organizzazione solo all'ultimo momento. Sul basista la donna non aveva escluso che potesse trattarsi di una persona già sottoposta a indagini da parte dell'autorità giudiziaria. Banelli e Proietti furono condannate dal GUP, Luisanna Figliolia, il primo marzo dello scorso anno rispettivamente a 20 anni di carcere e all'ergastolo per l'omicidio D'Antona. Quel giudizio si tenne con il rito abbreviato.
Le posizioni della Banelli e della Proietti erano state, infatti, stralciate dal procedimento principale nel quale erano coinvolti un'altra quindicina di imputati. Nell'ambito del processo d'appello saranno giudicate anche le rapine di autofinanziamento agli uffici postali di Siena, Firenze e Pisa. Tutto ciò dopo che lo scorso aprile, i giudici accolsero l'istanza nel difensore della Banelli, Grazia Volo, e della Proietti, Francesco Tagliaferri, di riunire i due procedimenti che erano stati istruiti. Il processo d'appello riprenderà il prossimo 8 giugno, per una udienza nel corso della quale sarà sentita la stessa Laura Proietti, insieme con il capo della DIGOS di Roma, Lamberto Giannini.
"Molti di più i Br liberi"
"Le dichiarazioni della ex brigatista arrivano tardi perché a livello investigativo era stata già accertata la presenza di ulteriori elementi che avevano partecipato all'attentato a Marco Biagi": a sostenerlo è Otello Lupacchini, magistrato autore del libro "Il ritorno delle Brigate Rosse: una sanguinosa illusione". Per il giudice sarebbero quindi almeno una decina le persone ancora in libertà.