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IL PRETE NEGA L'ASSOLUZIONE «DISCRIMINATI PERCHÉ GAY»

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2005 17:26
02/11/2005 17:26
 
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L'associazione « La Parola » denuncia il rifiuto di alcuni sacerdoti

Alcuni preti vicentini non vogliono dare l'assoluzione ai gay che chiedono di confessarsi » . La voce ha il tono rassegnato di chi è abituato a scontrarsi contro un muro di diffidenza.

Claudio Gentile è il presidente dell'associazione « La Parola » , che riunisce gli omosessuali credenti della provincia di Vicenza. Si tratta di un gruppo culturale nato per promuovere incontri di preghiera e proporsi come tramite tra la Curia e le altre associazioni gay. LA DENUNCIA — Eppure questa volta il problema sembra superare perfino le rigide posizioni della Chiesa nei confronti degli omosessuali.

Una querelle legata ad uno dei fondamenti cristiani: la confessione.

« Ricevia mo molte telefonate da parte di ragazzi e ragazze in crisi con la propria coscienza – spiega il presidente dell'associazione – ci chiedono aiuto, sono davvero molto scossi. Il problema è sempre lo stesso: alcuni sacerdoti si rifiutano di concedere il perdono dei peccati. In genere avviene quando durante il colloquio il fedele rivela la propria omosessualità. Per questo motivo una parte dei preti della nostra diocesi non accetta di assolverli, quasi volesse punirli per la loro natura » .

Claudio Gentile precisa che il problema riguarda soltanto una parte dei sacerdoti. In sostanza molti preti, venuti a conoscenza delle tendenze sessuali del fedele che si confessa, rifiutano l'assoluzione. Ma le difficoltà della comunità omosessuale vicentina comin ciano comunque a farsi sentire. L'APPELLO — « Ci troviamo ad affrontare un contesto molto pesante: in molti contattano alla nostra associazione per chiedere un consiglio su quale parrocchia convenga frequentare » , spiegano da « La Parola » .

La domanda è sempre la stessa: « Ci chiedono di indica re un prete disposto ad assolverli al termine della confessione – spiega Gentile – e noi sinceramente non sappiamo cosa dire. In genere a negare la remissione dei peccati sono sacerdoti anziani, di mentalità meno aperta Purtroppo è comprensibile, vista la rigidità con la quale alcuni alti rappresentanti della Chiesa considerano gli omosessuali » .

Il riferimento è alle dichiarazioni del vescovo di Vicenza, pubblicate sabato scorso.

« L'esercizio della sessualità è un diritto individuale garantito nel nostro Paese anche ai gay – ha detto monsignor Nosiglia - Nessuno vuole discriminarli, io rispetto le loro scelte anche se non le approvo sotto il profilo morale. Ma deve restare un diritto privato. Riconoscere pubblicamente le unioni gay, come fossero simili al matrimonio o alla famiglia, è fuorviante perchè equipara due realtà assolutamente incompatibili » . IL REGISTRO — Per l'associazione La Parola, che ha sempre appoggiato il percorso promosso dall'Arcigay per l'istituzione di un registro delle coppie di fatto a Vicenza, le dichiarazioni del vescovo rischiano di accentuare l'intransigenza di alcuni sacerdoti.

« La Chiesa, almeno nei suoi documenti ufficiali, è più aperta di quanto non lo siano molti suoi prelati – conclude Gentile – purtroppo le difficoltà degli omosessuali cattolici iniziano proprio dall'ostracismo dimostrato da una parte dei suoi principali rappresentanti » . RAPPORTO DIFFICILE Gli omosessuali cattolici chiedono parità di trattamento Andrea Priante
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