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Ultimo Aggiornamento: 30/09/2005 13:47
27/09/2005 18:03

frequento questo forum da 2 anni circa..mi sono sempre trovata bene e confrontata con persone di spessore e di spiccata sensibilità . Ho conosciuto donne che in nessun altro posto ho trovato. Non ricordo chi l'avesse detto tempo fa..."questo è luogo privilegiato ". Ed è vero perchè in nessun altro ambiente ho trovato amicizie vere..(oltre che l'amore.. ma lasciamo perdere).
Non so chi di voi frequenti o abbia frequentato altri forum dove più che annunci di...cerco amiche(si certo chiamale amiche), cazzate e volgarità non scrivono.
Può capitare che nascano delle discussioni ma senza cmq degenerare in offese (non mi riferisco a nessuno in particolare, davvero!).
Sono state cmq molto rare le divergenze qua dentro ( e le nuove che leggono i vecchi post, lo possono verificare)e spesso le polemiche è vero che sono nate a proprosito del conte. E' un film visto, rivisto, stravisto fino alla nauesa...e che si ripete ciclicamente. Infatti molte botta-risposta sono identiche a quelle di mesi fa. Mescola e rimescola alla fine è sempre la stessa minestra!!!
Ciò che voglio comunicare è che forse bisognerebbe fare uno sforzo ed andare oltre..ognuno ha il suo carattere, le sue idee e i suoi modi di esprimersi.
Non credo sia necessario ad andare avanti in oltranza con queste polemiche...a che servono?? Qualcuno vuol fare cambiare idea a qualcun'altro/a??
Accettiamo chi la pensa diversamente da noi e parliamo d'altro!




27/09/2005 21:00

Ognuno ha il suo carattere, le sue idee e il suo modo di esprimersi, ma questa non è una giustificazione. Io per prima fatico ad accettare certi comportamenti, cerco di capirli,di valutare la persona nella sua globalità, ma non ti nascondo che mi è difficile parlare di altro con persone che non condividono i miei principi, soprattutto quando si parla di rispetto.
Questa mia frase sarà ripresa forse, ma io sono sincera..
Potrei inserire articoli oppure discutere di politica, filosofia, ma non sarei più io..tu forse mi puoi capire, perché sai cosa ti ha spinto a scriver qui, cosa ha spinto anche me a farlo.

Purtroppo non riesco nemmeno a restare ferma ad ascoltare gli insulti rivolti a Cuoredartista…ovviamente ci sono anche quelli per me e per noi..a scelta..

In questo clima di polemica, scontri, insulti...io non mi trovo più.
Ora qualcuno mi scriverà che ho iniziato io oppure Cuore, ma non è così, ripeto: prima di insultare o utilizzare certe parole, sarebbe il caso di pensarci bene.

Ho già i miei pensieri, le piccole grandi incomprensioni quotidiane con genitori e colleghi di lavoro, le mie lotte…le mie difficoltà..questo era un luogo tranquillo dove cercare un po’ di dialogo, conforto, dove riposare la mente.. non ho alcuna intenzione di sprecare ulteriori energie per discutere, quando il clima cambierà…forse ci saranno altre discussioni …magari ci saranno anche i miei interventi.

Stella non te la prendere, non è contro di te questo mio intervento

28/09/2005 18:06

Re: PRECISAZIONE
Ottodicoppe, da te mi aspetto una risposta:

Volentieri. Ma qual'è la domanda?
Faccio fatica a metterla a fuoco. Non è colpa di nessuno, è il limite della parola scritta, unitamente alla scarsa o nulla conoscenza dei codici abituali.
Per esempio, ne individuo tre possibili:
1) Dalla posizione della petizione nel testo penserei che la domanda sia: le espressioni dialettali trascritte sono a mio parere parole dolci o accettabili?
2) Dal significato di "risposta" posso pensare che mi si stia chiedendo di esprimermi su tutti i punti formulati come quesiti e dunque se le espressioni eccetera eccetera, ma anche del perchè "se si stigmatizza chi si difende, si è poi così indulgenti con chi ha generato la difesa"
3) Dal "campo semantico" di "risposta", posso ipotizzare di essere stata invitata a esprimere la mia opinione e la mia posizione complessiva sulle argomentazioni e le affermazioni di principio contenute nel testo.
Devo chiederti di essere più preciso e non lascerò che tu debba aspettare a lungo.
Ricambio i cari saluti

30/09/2005 00:36

Re: E... L'ITALIANO!
Eccomi. Tu mi inviti su un terreno a me carissimo e familiare che è quello del linguaggio.
Tuttavia credo che la mia risposta non sarà per te soddisfacente. E del perché lo penso, ti dirò dopo.
Adesso ho la domanda: le locuzioni che hai trascritto sono parole dolci o accettabili?
La mia risposta è : le risposte sono due.
Parole dolci è un conto, parole accettabili, un altro.
Intanto, sono espressioni dialettali. Scomparse dal parlato - anche solo domestico -, le forme dialettali sono sopravvissute quali varianti della lingua standard, normalmente utilizzate a rinforzo. Proprio in quanto si attribuisce loro un colore particolarmente “appariscente”. Rinforzano il comico, rinforzano il violento, rinforzano in generale la dimensione emotiva.
E riescono persino a valicare i confini geografici di appartenenza proprio per questa particolare valenza.
( le strade affollate di Milano risuonano di “pirla!” urlato magari con accento siciliano da automobilisti che si credono impediti dall’imperizia altrui, oppure nelle scuole di Torino è possibile sentire “Minchia!” da studenti che vogliono esprimere un sommo grado di stupore)
Ciò naturalmente non esclude affatto l’evidenza che determinate locuzioni NON veicolano tenerezza, stima, seduttività ( cosa cui sono deputate le cosiddette “paroli dolci”).
Possono veicolare persino benevolenza, approvazione ( “Li mortacci tua!” che tradotto suona fosco e lugubre, pronunciato da un tale che batte soddisfatto la propria mano sulla spalla dell’amico, ha un significato di approvazione ammirata). Dunque, dolci non sono ma potrebbero essere accettabili.
Dipende dal contesto. E siccome di banalità ne ho già dette un mucchio, non mi sbrodolerò adesso sul contesto. Ma è proprio il contesto la coordinata che definisce l’accettabilità.
Pirla, minchia, li mortacci tua utilizzati nei contesti che ho abbozzato poco sopra sono rispettivamente un atto ostile, un’ esclamazione, un gaio potenziamento del consenso.
Ma, se mischiamo carte e contesti, potremmo sentir dire “Che pirla!” all’amico sorridente , “li mortacci tua!” allo stupito e “minchia!” come priapica manifestazione di ostilità dell’automobilista.
Questo per dire che una sequenza di locuzioni dialettali come quelle che mi hai sottoposto, isolate dal contesto non mi dicono, e non possono dire a chiunque lo disconosca, se siano o meno accettabili.
Le risposte sono dunque due: no, non sono dolci. Non so se siano accettabili. Dipende.
Ho una lievissima propensione a credere che non fossero destinate a costituire insulto, ma solo perché non riesco ad immaginare una lesbica al mondo che per insultare qualcuno decida di dargli del gay o mezza recchia che sia.
Ora potrei anche fermarmi. Tuttavia anche il fatto che tu abbia chiesto e io risposto si inquadra in un contesto. Il mio coinvolgimento dovrà pur aver avuto per te un senso.
E me ne sono fatta un’idea, ti dirò. Da quell’idea ricavo che le risposte date fin qui saranno state per te insoddisfacenti. Presumo che la domanda sottesa fosse in realtà: “ sono o non sono stato colpito da rifiuto, ostilità, violenza, offesa o ingiuria?”
Ora, che tu lo chieda a me è cosa che mi stupisce. Come dire? Arrivo mò mò, che vuoi che ne sappia? E soprattutto, perché dovresti chiederlo? Lo saprai bene se vivi con disagio o con divertimento, con interesse o con difficoltà la tua presenza e le tue interazioni in questa piazza virtuale. Dunque non è un’informazione che mi chiedi, ma una sorta di approvazione , di adesione, di consenso su una posizione contrapposta ad altra.
Una domanda "seduttiva", in un certo senso.
Non posso. Non voglio. Non ne vedo la ragione. E se ci penso bene, non trovo neanche giusto che mi si chieda una cosa così. Per umana simpatia posso capirlo. L’amarezza esalta il bisogno di consolazione. E le carezze consolatorie piacciono al narciso.Ed è narciso che ama fare domande seduttive.Succede a tutti, mica solo a te.Ma declino l'invito.
Mi auguro che tu decida di restare o andare perché ti fa o non ti fa piacere, perché hai o non hai qualcosa da dire, non perché percepisci la tua presenza ora come necessaria o doverosa, ora come osteggiata e avversata. Mi paiono entrambe immagini di sé piuttosto deformate. O no?
E per finire con gli auguri, auguro buonanotte a te e a tutte. E uno splendido finesettimana.
(Quello lo auguro anche a me, che andrò a spasso fuori città)

Serena notte.





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