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Lavinia e Giulia erano accanto al letto di Andrea, in piedi e in silenzio fissavano tra le gambe del loro amico che dormiva, lo sguardo muto e incredulo puntato verso quel piccolo e contratto pezzo di carne inerme, infantile e stranamente imberbe.
La voce di alice, oltre la porta, si era fatta più lontana, fino a scomparire pian piano. Doveva essersi allontanata verso l'uscita del corridoio, camminando mentre rispondeva paziente e diligente alle domande del suo interlocutore al telefono.
Erano sole. Andrea dormiva profondamente.
Giulia fu la prima a rompere il silenzio "Come ce l'ha piccolo" commentò distratta, sussurrando "Me l'ero sempre immaginato più grosso..."
"Ma è l'anestesia che glielo fa ritirare, scema" la rimproverò Lavinia, anche lei a bassa voce per non farsi sentire e per non svegliarlo "E poi sta dormendo, sarà normale..."
Giulia si avvicinò ancora al letto di Andrea, che giaceva supino e con le gambe leggermente divaricate, come a voler mostrare del tutto ogni particolare alle due ragazze.
Giunta al bordo del letto, si appoggiò con la mano sinistra alla testiera e si inchinò in avanti, girandosi con l'altra mano i lunghi capelli lisci dietro l'orecchio. Avvicinò il viso proprio sopra l'inguine del ragazzo, per vederlo da vicino "No, no... guarda che è proprio piccolo..." rispose all'amica.
Lavinia fece il giro del letto e si dispose dall'altra parte, proprio di fronte a Giulia. Poggiò la mano sinistra sul bordo del letto e si chinò anche lei in avanti, verso il pube liscio di Andrea "Guarda che invece non è piccolo per niente, se consideri che è tutto ritirato..." Con la mano destra fece un arco con l'indice e il pollice stesi e l'avvicinò a pochi centimetri dal pisello molle del ragazzo, come a misurarlo "Ecco, saranno almeno una decina già così..."
"Vabbè, e di quanto può aumentare....?!" chiese Giulia dubbiosa "Quattro, cinque centimetri al massimo..."
Lavinia sollevò lo sguardo, maliziosa, verso l'amica. "Vediamo..." disse con un soffio di voce. Riabbassò lo sguardo, e le sue dita scesero ad afferrare delicatamente la punta del pisello di Andrea. Con l'indice e il pollice, gli scoprì lentamente parte del glande "Guarda se si sveglia se lo tocco..."
Giulia osservò il viso di Andrea, ancora rilassato e disteso. Poi tornò ancora a fissare le dita di Lavinia che scorrevano dolci sol pisello del ragazzo "No, vai tranquilla che dorme..."
le due ragazze erano al culmine della curiosità, ormai il passo era stato fatto, non si poteva più tornare indietro.
Lavinia aprì tutte le dita della mano e afferrò il pisello più saldamente, sollevandolo in posizione verticale. Poi strinse leggermente la presa e dolcemente, lentamente, inesorabilmente, scese a scoprirgli interamente la cappella, che ancora aveva un colorito pallido e smunto. Arrivata in fondo rimase ferma "Adesso stai a guardare..."
Lo sentì crescere tra le dita, allungarsi piano verso l'alto. Strinse ancora un poco e trattenne la pelle in basso, mentre la punta svettava nuda sempre più in alto.
Giulia vide crescere il pisello di Andrea nella mano dell'amica "E' vero, avevi ragione... guarda come si alza..." Senza esitare, avvicinò anche lei la mano destra a quella dell'amica ed afferrò il pene ormai quasi del tutto eretto al di sopra della mano dell'amica. strinse le dita e lo cinse del tutto, tenendo il pollice distaccato, a titillargli la punta del glande.
Lavinia sfilò lentamente la mano dalla base "Adesso vai giù tu" poi, guardando ancora per un istante il viso di Andrea, ancora addormentato, rassicurò Giulia "Vai tranquilla, che non si sveglia..."
La mano di Giulia prese a scorrere lungo l'asta del pisello di Andrea, andò giù piano, poi tornò su. Lo sentì crescere ed indurirsi ancora, e ancora, fino a diventare completamente duro ed eretto.
Le due ragazze si alternarono, piano e dolcemente, per qualche decina di secondi ancora, secondi che sembrarono minuti, forse ore.
Sentirono dei passi avvicinarsi alla porta chiusa della stanza. Allontanarono le mani. Lavinia prese il lembo del lenzuolo e lo tirò su fino a coprire appena le nudità di Andrea, arrivando poco sopra la vita. La maniglia girò. Le due ragazze si allontanarono e tornarono a sedersi sul letto di fianco. Alice entrò nella stanza, col telefono ancora in mano "Scusatemi, ma erano dei parenti... anziani e ansiosi... ci ho messo un bel po' a fargli capire che non è successo nulla di grave..."
Poggiò di nuovo il telefonino sul comodino a fianco al letto di Andrea, poi andò nuovamente a sedersi accanto alle due ragazze.
Volse lo sguardo verso il fratello, sul viso rilassato e quasi sorridente, come se non sentisse più il dolore dell'intervento "Migliora di minuto in minuto, infatti... non c'è ragione che si preoccupino tutti così tanto..."
Poi, lo sguardo scese più in basso, sul lenzuolo che copriva Andrea, che poco sotto il lembo superiore si sollevava in modo evidente sotto la spinta di qualcosa.
Sorrise, rivolta alle due ragazze "Chissà cosa sta sognando... però mi sa che non è un incubo..." E sfacciatamente indicò con un cenno proprio verso il rigonfiamento in corrispondenza dell'inguine del fratello, senza alcuna malizia ma con una schiettezza disarmante.
Le due ragazze rimasero interdette "Oh, è vero..." rispose Lavinia dissimulando l'imbarazzo "...No, non sembra proprio che sia un brutto sogno..."
Anche Giulia, sollevata, sorrise alle battute delle altre due ragazze "Gli sarà apparsa in sogno la Arcuri..." concluse. Tutte e tre risero divertite, prendendosi gioco del povero Andrea, che ignaro di tutto sottostava suo malgrado all'intero scherzo. Si rigirò nel letto, mosse le gambe, confusamente eccitato, scomodamente solleticato dal lenzuolo che pesava leggermente sulla punta del suo pene eretto.
Lavinia, nella fretta, non aveva fatto un buon lavoro nel sistemarlo, ed il lenzuolo inevitabilmente scivolò in basso, scoprendo nuovamente le nudità glabre di Andrea. Il pisello era ancora nel vivo della sua erezione, e svettava ancora verso l'alto, di fronte allo sguardo delle tre ragazze.
Lavinia e Giulia restarono in silenzio, ferme. Alice si alzò, calma, senza fretta. Con un sorriso bonario e per nulla imbarazzato, come nulla fosse si avvicinò al fratello e gli sollevò nuovamente il lenzuolo, sistemandolo con cura e rimboccandone il lembo superiore sul busto del ragazzo addormentato. In basso, il lenzuolo ancora era teso sotto la spinta del pisello di Andrea, che non accennava ad abbassarsi.
Poi, Alice tornò a sedersi accanto alle due ragazze, attonite da tanta naturalezza e innocente premura.
Lavinia non potè fare a meno di apostrofare quella situazione con un commento "Alice, ma non ti fa nessun effetto vedere Andrea nudo?" diretta, semplice, curiosissima.
Alice rispose con la massima naturalezza, quasi stupita di quella domanda "No, perchè dovrebbe darmi fastidio? E' mio fratello..."
"Vabbè, ma un pisello è sempre un pisello" aggiunse ancora più curiosa Giulia "...E poi, neanche un pisello qualunque..." si lasciò sfuggire, pentendosi subito di quel commento superfluo e malizioso.
Lavinia prese la palla al balzo, prima che Alice rispondesse, "Eh, si... ce l'ha anche bello grosso..." dilagò senza alcun ritegno.
Alice rise, divertita dalla malizia delle due ragazze "Eheheheh... si vede proprio che siete figlie uniche... e che avete case talmente grandi da non aver mai dovuto condividere il bagno o la stanza con nessuno..." Poi, sempre con la massima semplicità, continuò "...Io è da quando sono nata che lo vedo nudo tutti i giorni, lo conosco a memoria... ho visto un'infinità di volte anche questa scena... e anche di più..."
Lavinia e Giulia, attonite, proseguirono curiose "Di più? In che senso?..." chiese Lavinia.
Alice sorrise di nuovo, guardando la sua interlocutrice dritta negli occhi "Tutto quello che un ragazzo può fare in camera sua o in bagno... anche quello che state pensando voi... e comunque è normale che gli venga grosso in questi casi..."
Lavinia e Giulia arrossirono e distolsero lo sguardo istintivamente.
"Hai ragione, noi non sappiamo cosa voglia dire avere un fratello" commentò Giulia "Ma quindi a te non da fastidio quando succedono cose simili? Non ti imbarazza nemmeno?" proseguì ancora più curiosa.
"Ma no..." rispose Alice "E poi neanche lui lo fa con malizia, anche lui non mi considera proprio, non si vergogna a farsi vedere nudo o a vedere me nuda... è sempre successo, ve l'ho detto..."
Le due ragazze, ascoltando le parole tranquille e naturali di Alice, presero coraggio.
"E quindi glielo hai visto così grosso mentre era nudo anche altre volte?" chiese Giulia.
"Si, certo" rispose Alice "Soprattutto la mattina... ma è una cosa del tutto normale..."
"Si, ma non è normale che te lo faccia vedere senza problemi" commentò Lavinia "Non è mica da tutti avere un rapporto così libero"
"E' normale per noi che abbiamo sempre condiviso la stanza e il bagno, te l'assicuro" confermò Alice "Per forza bisogna avere un rapporto libero, in una casa piccola come la nostra è impossibile farsi certi problemi, almeno tra fratello e sorella..."
"E lo hai visto anche mentre... diciamo..." Lavinia non riuscì a completare la frase, ma Alice la prevenne "Dici mentre se lo tocca?" Lavinia rimase muta di fronte a una frase tanto diretta. fece di sì con la testa.
"Sì, è capitato per caso che lo sorprendessi in camera o in bagno" rispose Alice "Ma sono subito uscita, senza intromettermi... quelle sono cose private davvero..."
"E poi ne avete parlato? Si è arrabbiato o c'è stato imbarazzo tra di voi?" chiese Giulia.
"Si, ma neanche più di tanto..." rispose Alice "In fondo anche quella è una cosa del tutto normale... Certo, è successo poche volte, il più delle volte credo che lo faccia quando è da solo in casa..."
"Beh, certo" convenne Lavinia. Le tre ragazze rimasero in silenzio per qualche attimo, ed istintivamente volsero di nuovo lo sguardo verso il ragazzo addormentato.
"Senti, confidenza per confidenza, devo confessarti una cosa" esordì Lavinia. Alice, incuriosita, si volse verso di lei per ascoltarla.
"Prima... mentre eri fuori..." Lavinia abbassò lo sguardo, ma continuò senza ulteriori indugi "...Siamo state noi a farlo eccitare..."
Alice si stupì della rivelazione, ma subito dopo si ricordò di chi aveva di fronte "Cioè, mi stai dicendo che siete andate a toccarlo mentre dormiva?" chiese leggermente infastidita.
"Sì" rispose secca Giulia.
"Ah..." Alice rimase senza parole, poi comprese la situazione "Vabbè... non preoccupatevi, per me non c'è problema..." In fondo, davvero non avevano fatto nulla di male.
fece trascorrere qualche attimo, riflettè in silenzio.
Poi, con un velo di complicità nello sguardo, tornò a rivolgersì alle due ragazze "Se volete, vado a farmi un giro per qualche minuto... mi prendo un caffè alla macchinetta e vado a fare due passi..."
Strizzò l'occhio verso di loro, si alzò con calma e prese la borsa "Dai, ci vediamo dopo..." si voltò ed uscì a passi lenti e rilassati dalla stanza. Mentre chiudeva la porta, si voltò di nuovo verso le due ragazze "Fate pure con comodo, non dovrebbe venire nessun altro stamattina."
Lavinia e Giulia sentirono Alice andare via. Dal corridoio non proveniva nessun rumore. Si guardarono, interdette e meravigliate. Non avevano osato rispondere nulla alla proposta di Alice, ma era evidente che la piccola sorellina di Andrea aveva fatto loro un regalo davvero gradito.
Si alzarono dal letto e si avvicinarono di nuovo a quello del ragazzo, che ancora giaceva supino. Da sopra il lenzuolo, ancora si intravedeva traccia della precedente erezione.
Le due ragazze si disposero di nuovo ai due lati del letto. Con un gesto rapido, ma delicato, Lavinia sollevò nuovamente il lenzuolo e scoprì un'altra volta alla loro vista il pisello ancora mezzo ingrossato di Andrea.
Giulia, senza esitazioni, riprese il gioco da dove lo aveva interrotto.
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[Modificato da elena6 10/10/2010 19:51]