addio a jack palance

punk70
00sabato 11 novembre 2006 18:45
Cinema, addio a Jack Palance
il cattivo "dal volto di cuoio"

LOS ANGELES - Jack Palance, l'attore "dal volto di cuoio" come lo soprannominò Billy Crystal nella serata dell'Oscar per 'Scappo dalla città', è morto nella sua casa di Montecito in California. Lo ha annunciato un portavoce. Palance aveva 85 anni secondo i dati dell'Associated Press ma la sua famiglia ha indicato 87 anni. L'attore è morto di cause naturali, ha detto Dick Guttman, il portavoce.

Nato a Lattimer Mines in Pennsylvania da una famiglia di minatori di origine ucraina, Palance si era dedicato al pugilato da giovane, poi era partito per la seconda guerra mondiale ed era rimasto gravemente sfigurato nell'incidente di un aereo da combattimento in seguito al quale si era dovuto sottoporre a vari interventi di chirurgia plastica.

Nel 1991, settantenne, aveva vinto l'Oscar grazie a una parodia di sè stesso. Nella grande serata della sua vita, la serata della più ambita statuetta di Hollywood, si era ulteriormente preso in giro esibendosi in una performance alla Roberto Benigni: un acrobatico piegamento con un braccio solo sul palcoscenico degli Academy Awards. "E' nulla, davvero", aveva scherzato: "Quanto a piegamenti con due braccia, li puoi fare tutta la notte e non fa differenza se lei c'è o no".

Era stato un momento magico per Jack Palance, il coronamento di una carriera di 40 anni a Hollywood che all'inizio lo aveva confinato in ruoli di assassino come il Blackie di Bandiera Gialla (1950) o il Jack Wilson del Cavaliere della Valle Solitaria (1953).
La svolta per Palance era arrivata grazie alla collaborazione con il regista Robert Aldrich che lo chiamò a fare la parte dell'attore Charlie Castle nel Grande Coltello (1955) e poi il tenente Costa in Prima Linea (1956).

Palance ha interpretato nella sua lunga carriera più di cento film, a volte prodotti di routine dei generi più vari ("Molto di quel che ho fatto è spazzatura", aveva confidato una volta a un giornalista), ma anche pellicole significative come il Disprezzo (1963) di Jean Luc Godard.
Pierce
00sabato 11 novembre 2006 20:28
L'ho amato molto in Bagdad Cafe'. n36_1_44
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