Una giornata senza slip

Strega Morgana
00giovedì 24 agosto 2006 00:06
La conosco in un convegno. Si chiama Elisa, ha 32 anni. I suoi occhi scuri, intensi e penetranti mi colpiscono. Ci ritroviamo accanto al breakfast. Bastano quindici minuti per capire che ho di fronte una donna dinamica e ricca di risorse. Manca mezz'or a alla ripresa del convegno. La trascorriamo sorseggiando un caffè seduti sulle poltrone nella hall dell'albergo. Tiene le gambe leggermente divaricate, ed io, posso arrivare con lo sguardo sino in fondo. È un bel vedere. Un dubbio mi assale: ha gli slip ? Il suo costante e sornione sorriso, mentre conversiamo, accresce l'incertezza. La gonna beige illumina la parte sottostante, e non appena Elisa, con mossa calcolata, si scompone per poggiare la tazzina sul piccolo tavolo, ho la certezza che quelli che vedo sono peli di fica. Concordiamo di non assistere alla seconda giornata del convegno per fare un tour in città. Elisa è puntuale alle 9. Ha una minigonna gialla, camicetta azzurra che lascia intravedere un po' di seno, tacchi alti che slanciano le sue ga mbe ben tornite, capelli lunghi volutamente disordinati e occhialoni scuri. Avrà gli slip ? Mi fermo al distributore di benzina. Scendo dall'auto per pagare e vedo un giovane che sciacqua e risciacqua il parabrezza sempre nella stessa parte, tenendo sbarrati gli occhi nell'abitacolo dell'auto. Elisa è seduta con le gambe ad angolo acuto: la visione della sua fica è splendida. Il suo volto è coperto dal giornale che sta leggendo con disinvoltura. Accendo il motore per costringere quel giovane annichilito e vi sibilmente eccitato ( il rigonfio del pantalone è la prova )a staccare il suo naso dal vetro. Andiamo via mentre Elisa mi regala un sorriso di inequivocabile complicità. È chiaro che è disposta a tutto per dare libero sfogo al suo raffinato esibizionismo. Dove andiamo ? " Vorrei comprare un paio di scarpe e un costume ". Entriamo in un negozio. Breve concertazione col giovane commesso sul modello di scarpa da provare. Elisa si siede e tiene le ginocchia distanziate, pur senza esagerare. Il giovane - bel m oro dai lineamenti forti - si accoscia davanti Elisa, le alza un piede per provarle una scarpa ed io, che sono seduto di fronte, vedo la sua superba nicchia villosa. Si incrociano gli sguardi. Elisa scruta prima nei miei occhi, poi in quelli del giovane: vuole cogliere il massimo piacere, tant'è che socchiude le palpebre come a volere provare un piccolo ma intenso orgasmo cerebrale. Raggiungo in un attimo il massimo dell'erezione. Il commesso con gli occhi penetra la fica di Elisa. Viviamo tutti e tre momenti di intensa eccitazione. Poi Elisa, togliendosi la scarpa e rimettendo la sua mi fa cenno di andar via. Senza profferir parole, ma lasciando agli sguardi maliziosi la conturbante complicità, entriamo in un negozio per articoli da mare. Sceglie un costume e poi s'infila in un camerino che non ha porta ma un drappo scorrevole. La tenda non finisce la sua corsa. Casualità ? Non credo. Vedo che Elisa di spalle lentamente si spoglia. Entrano altre persone nel negozio, ed un uomo distinto, dall'apparente età di 40 anni, s'avvede con sorpresa dell'estemporaneo spogliarello. Gli occhiali scuri gli consentono di non fare notare che le sue pupille non si distolgono dal gratuito e seducente spettacolo. Elisa toglie tutto di dosso e ci permette di ammirare il suo bel culo tondo e le sue gambe levigate. Poi, per provare un attimo di forte tensione emotiva, si gira in modo da mettere in vetrina il suo invitante seno e la sua provocante fica. Ci guarda per pochi secondi e poi trascina il drappo a fine corsa. Così da fare ritenere casuale lo stuzzicante fuori programma. Decido di infilarmi nel camerino. Non appena entro Elisa si sfila il costume che aveva provato. Rimane nuda, mi fissa negli occhi mentre con una mano tasta per accertare il livello della mia eccitazione. Mi sbottona e tira fuori il cazzo rigido. Lo stringe con la mano mentre mi bacia sulle labbra. Con il dito medio ispeziono la sua fica che è già impregnata di liquido, a conferma che l'esposizione delle sue parti intime ad occhi indiscreti accende il lei forti sensazioni. Poi s'inginocchia e succhia il mio cazzo con avidità, mentre con l'altra mano palpeggia i coglioni. Si invertono le parti: adesso sono io che lecco la sua fica. Il gusto e l'odore mi inebriano. Siamo pervasi dalla bramosia di andare oltre, di ficcare. Non c' spazio per distenderci. Lei si gira, s'inarca offrendosi: appoggio il mio cazzo in mezzo alle sue rotonde natiche e poi lo affondo nella sua calda e accogliente "cavernetta". " Si!si!si...!, sussurra Elisa, mentre con movimenti decisi e costanti stimolo il mio e il suo godimento. Lei ha il viso a ridosso dello specchio: la sua espressione è un mix di passione, di piacere e di turbamento. Ma nell'attimo più intenso, quando entrambi ansimando raggiungiamo, quasi simultaneamente, l'orgasmo distinguo nello specchio due occhiali scuri confondersi con la tenda. Non riesco a fermare i miei colpi tale e tanta e la goduria. Poi quando mi giro por vedere chi ci osserva non scorgo alcuno. " Hai visto qualcuno" chiedo ad Elisa. " Si, quel signore che prima ha assistito al mio spogliarello ha spostato leggermente la tenda per godersi lo spettacolo, accrescendo la mia eccitazione ". Torniamo al convegno. La sera prima di lasciare l'albergo le chiedo se ci rivedremo. " Non lo so. Forse al prossimo convegno, se non viene mio marito. Sai, lui è molto geloso...".



Grummann
00mercoledì 30 agosto 2006 14:01
Magnifico racconto.
Ho immaginato te in Elisa e me nel suo collega di convegno.
Davvero eccitante.
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