Lithium24
00mercoledì 12 ottobre 2005 10:48



Dopo il successo estivo di "Fijacion Oral", trascinato dal singolo "La tortura", Shakira torna con un nuovo album di canzoni in inglese. Come già anticipato all'uscita del primo cd, il disco si intitolerà "Oral Fixation" e uscirà il 29 Novembre anticipato dal singolo "Don't Bother" (il video avrà la sua premiere il 27 Ottobre su MTV Usa). La tracklist prevede, tra gli altri brani, "Illegal" con Carlos Santana e una versione in inglese di "Dia Especial", contenuto in "Fijacion Oral".
zon@ venerdi
00sabato 12 novembre 2005 01:54
"Oral Fixation" per Shakira

In uscita in Italia il 25 novembre il nuovo album della cantate colombiana

Dopo lo strepitoso successo di "Fijacion Oral vol. 1", un album che ha venduto 3 milioni di copie in 5 mesi, scritto e prodotto dalla stessa Shakira, insieme ad alcuni suoi collaboratori di fiducia, ecco che arriva il bis: un nuovo album interamente scritto in lingua inglese, con sonorità che vanno dal pop, al rock, dalla chitarra spagnola alla musica anni '80, con qualche tappeto di sint. Il tutto brillantemente anticipato dal singolo "Don't Bother" (il videoclip, diretto dall'artista Jaume, è già in onda sulle reti televisive musicali di tutto il mondo) storia di un fedifrago che viene punito per la sua infedeltà con la distruzione di ciò che egli ha di più caro al mondo: la sua macchina.

Ma chi si aspetta che l'ultimo lavoro di Shakira, "Oral Fixation vol. 2" (Sony BMG), sia semplicemente una versione "anglosassone" del precedente album, sappia che in realtà si tratta di un cd completamente nuovo (fatta eccezione per i due pezzi, "The day and the time" e "Something", adattamenti in inglese rispettivamente di "Dia especial" e "En tus pupilas"). È la seconda parte di un progetto che nasce doppio fin dalle origini e non una semplice traduzione dell'album spagnolo, uscito a giugno e rimasto incontrastato al primo posto della classifica statunitense U.S. Latin per ben 19 settimane.

Degli oltre 60 nuovi brani che la giovane cantautrice colombian ha scritto in questi ultimi due anni, tolti quelli già apprezzati da pubblico e critica in "Fijacion Oral", Shakira ne propone ora altri 9 (sono 11 le tracce del cd) che ancora una volta fanno emergere tutta la sua creatività musicale. Ma anche il suo pensiero e la sua sensibilità. La canzone che apre l'album, per esempio, "How do you do", è un inno alla tolleranza: anche se pensiamo di essere diversi, siamo in realtà molto simili.Tutti chiediamo perdono. Tutti diciamo: "Perdonaci Signore!". E lei lo canta splendidamente in arabo, in ebraico e in inglese. Mentre il brano che chiude l'album si intitola "Timur" ed è una lucida presa di coscienza di quanto la nostra cultura pop possa allontanarci dalle altre, drammatiche realtà. Da ascoltare e riascoltare, poi, "Illegal" scritta in collaborazione con Carlos Santana che regala al brano le più classiche delle sue melodie.

Oral Fixation vol. 2:
1. How do you do
2. Don't bother
3. Illegal
4. The day and the time
5. Animal city
6. Dreams for plans
7. Hey you
8. Your embrace
9. Costume makes the clown
10. Something
11. Timor


zon@ venerdi
00sabato 12 novembre 2005 01:57
La Shakira che non t'aspetti: 'Ah, avessi potuto vivere il '68...'
L’ultima cosa che ti aspetti, se non l’hai mai incontrata prima, è che Shakira si metta a discettare con cognizione di causa di psicanalisi e di pittura rinascimentale. Si parla, in conferenza stampa, di “Oral fixation, vol. 2”, disco in lingua inglese (disponibile nei negozi a partire dal 28 novembre prossimo) gemello di quel “Fijacion oral vol. 1” che, grazie anche al tormentone “La tortura”, ha racimolato in cinque mesi di vita oltre 3 milioni di copie vendute nel mondo.
I giornalisti italiani, maliziosetti assai, sono tutti concentrati a sviscerare i significati reconditi di quel titolo, che fa subito venire in mente pensieri proibiti. E del resto anche Ali G, ai recenti MTV European Music Awards di Lisbona, ci ha giocato pesante…La giovane colombiana non si scompone: “Davvero? So che ha scherzato sul mio nome e sul suo presunto significato in lingua kazaka. Ma se è per questo non è andato per il sottile neanche con gli altri: ha dato del travestito a Madonna, del pedofilo a Robbie Williams, delle prostitute alle Pussycat Dolls. Ma siccome è bravo e simpatico gli perdoniamo tutto…” Va bene, ma perché quel titolo? “Non volevo essere deliberatamente provocante, se è questo che volete sapere. Sono sempre stata affascinata dalla comunicazione orale, dal suono e dal ritmo della voce, dalla parola parlata e da quella scritta. E poi la bocca è un po’ la mia finestra sul mondo, e usarla mi procura piacere (altri sorrisini dei maliziosi giornalisti): non ci sono solo le parole, ma anche i baci e la cioccolata. ‘Oral fixation’ è anche un concetto psicanalitico, e a quello si riferiscono le copertine dei due dischi che richiamano una certa iconografia rinascimentale. La prima, l’immagine di donna con bambino, evoca Freud e l’allattamento ha di nuovo a che fare con l’uso della bocca come strumento di nutrimento e di apprendimento. La seconda è ispirata alla Eva di Albert Dürer, avete presente? Dove la mela rappresenta il simbolo della tentazione. Qui siamo più dalle parti di Jung, anche se il bimbo raffigurato è lo stesso, a sei mesi di distanza….”. Giornalisti sistemati.
E’ tosta, la ragazza, e lo dimostra anche in questo album, che ha scritto e prodotto con un quartetto di collaboratori fidati sotto la supervisione del guru Rick Rubin (nove inediti più due riprese dal disco precedente, “Dia especial” e “En tus pupilas” tradotte rispettivamente come “The day and the time” e “Something”). Si fa accompagnare da Carlos Santana nel brano “Illegal” (“Su quel pezzo ha sempre aleggiato il suo spirito, gliene ho mandato una copia chiedendogli se gli avrebbe fatto piacere collaborare. Ha detto di sì e ne sono onoratissima, perché ci ha impresso sopra il suo marchio classico. L’ho di nuovo incontrato qualche tempo fa in Germania e gli sono saltata al collo per la riconoscenza”) e non rinuncia all’immagine smaccatamente sexy nel video di “Don’t bother” diretto da Jaume, in cui fa letteralmente a pezzi l’automobile del suo fidanzato: “Beh, sembra proprio che per gli uomini la macchina rappresenti il tipico prolungamento della virilità. Noi donne facciamo fatica a capire questo genere di cose perché, con l’eccezione forse delle scarpe, non proviamo un’attrazione paragonabile per un qualunque altro oggetto. Nella canzone parlo di un fedifrago che merita una giusta punizione, e cosa di meglio che distruggergli l’auto? E’ stato divertente”. Lo stesso senso di frustrazione sentimentale sembra ricorrere in altri titoli: “Un paio, sì. Ma non sto parlando necessariamente di me stessa. Sapete, penso che un artista abbia nove vite come un gatto e che spesso le usi per esorcizzare incubi e brutture facend un esercizio di fantasia. Le canzoni sono un po’ degli acchiappasogni, e questo genere di artificio artistico spesso ha un effetto catartico, terapeutico”.
Altri titoli affrontano temi più seriosi, tra questi una canzone dedicata a Timor e una, “How do you do”, che alterna versi in inglese, latino, arabo ed ebraico per parlare di religioni e di incomprensioni: quando si dice un’artista congenitamente predisposta al mercato globale… “Certo, ma non ho un messaggio preciso da lanciare, né una soluzione per i mali del mondo. Se voi ne avete una, anzi, vi prego di farvi avanti…Con ‘How do you do’ volevo semplicemente dire che, dal mio punto di vista, gli esseri umani sono tutti fatti della stessa creta. C’è una natura predatrice, in noi, che convive con un aspetto sublime e spirituale. Tutti chiediamo perdono a un Dio, tutti proviamo lo stesso senso ancestrale di colpa. Siamo più simili di quel che solitamente si creda, per questo nella canzone mi rivolgo agli arabi, agli ebrei e ai cristiani, in inglese. Ho scritto un pezzo per Timor perché sono rimasta molto colpita dagli eventi del 1975 e da quelli, ancora più gravi, del ’99. Ho pensato a quanto la cultura pop che permea le nostre vite ci rinchiuda nel nostro piccolo mondo, distraendoci da quel che ci succede intorno. Parlo di mercato discografico e di MTV, è vero, ma non fraintendetemi. Non sputo nel piatto dove mangio (il network musicale, ai citati Awards di Lisbona, l’ha premiata come artista femminile dell’anno), sono grata per quanto ho ottenuto. E non voglio gettare la croce su nessuno, altrimenti saremmo coinvolti tutti noi che viviamo di questo mondo, Michael Jackson, Madonna, Anastacia, io stessa, la mia casa discografica…e pure voi che lavorate con i mezzi di comunicazione. La tv è tutta pop, anche Discovery Channel lo è. E così la moda, e il consumismo. Quel che voglio dire è che siamo tutti sulla stessa barca, autoreferenziali: in quella canzone esprimo la mia volontà di non farmi distrarre troppo dalla realtà”.
Aveva capito tutto Gabriel García Márquez, che l’aveva lodata fin dai suoi esordi? “E’ diventato un caro amico, e l’articolo che fece su di me è la cosa più bella che sia stata mai scritta nei miei confronti. Con tante esagerazioni, com’è proprio del suo meraviglioso stile letterario”. Conta, arrivare da un mondo povero invece che dagli Stati Uniti, nel suo atteggiamento di fronte al successo e alla carriera? “Qualcuno dice che siamo ciò che mangiamo… Io penso piuttosto che siamo quel che siamo stati in passato, quel che abbiamo visto, i posti e le persone che abbiamo frequentato. Crescendo in Colombia ho visto giorno per giorno la gente lottare per la mera sopravvivenza, cercando allo stesso tempo di conservare il sorriso sulle labbra. Ma ho anche viaggiato tanto, ho imparato la tolleranza, ho potuto aprire la mente ad altre culture”. Forse per questo la sua musica reca poche tracce della sua terra di provenienza… “E’ che non mi va di andare in giro con un cartello che mi identifichi sempre e comunque come un’artista latinoamericana. Non mi piacciono le categorie, non voglio essere fissata per sempre nella stessa posa, la stessa immagine. Voglio avere il diritto di cambiare e di vivere delle metamorfosi. Se il cocktail mi piace, chissà, in un prossimo futuro potrei combinare il rock con il pop anni ‘80, il reggaeton e la dancehall alla musica folk del mio paese. Il mio stile, fondamentalmente, consiste nel non avere uno stile”. Sembra diversa da Britney, Avril e Christina, Shakira: non è che per caso si sente di vivere nel tempo sbagliato? “In effetti ogni tanto questa sensazione ce l’ho. Provo nostalgia per il fatto di non aver vissuto in periodi più ricchi di fermenti culturali, quelli in cui si manifestò una rivoluzione del pensiero e delle coscienze: il ’68, per esempio. Ma un’altra rivoluzione mentale, auspicabilmente, è in arrivo. Sono relativamente ottimista, in fondo almeno in certe parti del mondo ai diritti umani si presta più attenzione che seicento anni fa. Non è così dappertutto, purtroppo, e c’è ancora tanta miseria e violenza da estirpare, una giustizia sociale da far trionfare. Ma mi sembra che la nostra generazione, per la prima volta, abbia davvero la possibilità di cambiare le cose. Per i miei genitori e i loro coetanei era difficile tramutare l’impossibile in possibile. Noi, grazie a Internet e alla tecnologia, possiamo davvero essere connessi gli uni con gli altri, comunicare, sviluppare una coscienza collettiva. C’è un tessuto connettivo che ci unisce e dobbiamo usarlo per avere un impatto sulla politica e sulla società”. Però, Shakira…

zon@ venerdi
00venerdì 18 novembre 2005 11:53
Shakira, non solo sexy
Tra un sorriso e l'altro, l'artista colombiana parla di sé e del suo ultimo disco

Una massa di capelli biondi, ribelli, completamente sciolti. Una maglietta viola a maniche corte con dei disegni neri e un paio di jeans. Si presenta così alla conferenza stampa del suo ultimo album, "Oral Fixation 2" (Sony BMG). Un sorriso immenso domina il suo volto e a guardarla sembra la persona più semplice del mondo. Come se non fosse Shakira. Come se non fosse la vincitrice degli Mtv Award 2005 (Best Female), né la ragazza capace di ballare in maniera sensuale come nessun altro, mischiando in maniera del tutto personale i movimenti della danza del ventre e i ritmi latino-pop-rock della sua musica.

Sembra più giovane della sua età (è nata il 2 febbraio del 1977), ma sentendola parlare, nel suo perfetto inglese macchiato da qualche semplice parola in italiano (la sua lingua madre è lo spagnolo, ma poi canta anche in latino, arabo e israeliano), si capisce subito che questa artista colombiana non è affatto una ragazza qualsiasi: è intelligente e preparata (molto più delle sue colleghe e dei suoi colleghi americani), il suo disco è pieno di studiate citazioni, nate probabilmente come esercizio tecnico, ha le idee chiare (e non solo in fatto di musica) ed è davvero un piacere stare ad ascoltarla mentre parla di cultura pop, riferimenti psicanalitici e "vendette" femminili, come quella cantata in "Don't bother".

Come mai hai scelto proprio questo titolo, "Oral Fixation"? Non stride un po' con la copertina (Nel primo volume è ritratta come una Madonna col bambino, nel secondo come Eva, ndr.)?
"Oral Fixation", cioè "Fissazione Orale" è una cosa che mi rappresenta molto anche perché mi ha sempre interessato il mondo della comunicazione orale, dalla parola scritta alla parola cantata. E poi la bocca ce l'ho da sempre ed è la mia prima fonte di piacere. Quindi sì, ho questa fissazione per tutto ciò che è orale e che passa per la bocca come una canzone, ma anche come i cioccolatini, i baci e tutto ciò che si può godere con la bocca. E per narrare il concetto che avevo in mente con queste canzoni ho scelto un'iconografia rinascimentale, con i temi della Madonna col bambino e del peccato originale. Nel primo disco l'immagine richiama quella della Madonna che ha in braccio un bambino e lo tiene come se lo stesse allattando. E qui ritorna ancora il tema della scoperta del mondo attraverso la bocca e attraverso il rapporto con la madre. Nel secondo disco invece ho fatto riferimento a un quadro di Alfred Dürer e ho assunto la stessa posizione della sua Eva mentre tiene la mela in mano. Il bambino che c'è in foto è lo stesso bambino della prima copertina, 6 mesi dopo.

Non ti sei preoccupata dei pensieri che un titolo del genere avrebbe potuto suscitare?
"Oral Fixation" è un termine molto sfaccettato, può avere significati diversi, connotazioni diverse. Comunque questo è un termine della psicanalisi. Ritornando per esempio alle copertine, la prima è più freudiana, la seconda più junghiana. Comunque ognuno è libero di interpretare come crede questo termine. Alcuni lo interpreteranno probabilmente in modo più o meno malizioso. Io non voglio necessariamente essere provocante con questo titolo. Altri invece capiranno immediatamente quello che volevo dire io.

Nella prima canzone, "How do you do" canti in latino, in israeliano e in arabo (oltre che in inglese). Perché hai scelto di aprire l'album proprio con questo brano?
Anche questo si può prestare a diverse interpretazioni. Ho deciso di scrivere questa canzone perché avevo una domanda che continuavo a tenermi dentro e che a un certo momento ho deciso di portare alla luce. Non sto cercando di dare un messaggio ma semplicemente esprimere il mio punto di vista su quello che siamo noi umani. Siamo tutti molto simili, siamo tutti fatti della stessa argilla. Siamo una razza di predatori che nonostante l'istinto riesce ad abbinare a questa natura anche aspetti sublimi, meravigliosi. Le parole scritte nelle tre lingue stanno a significare che in realtà siamo tutti molto simili, tutti chiediamo perdono e tutti sentiamo il senso di colpa, che è un qualcosa di ancestrale. E le frasi ripetute in arabo, in ebraico e in inglese (per la cristianità) chiedono perdono a Dio.

Invece la canzone che chiude l'album, "Timor", come è nata?
Anche questa canzone non ha la pretesa di lanciare un messaggio al mondo anche perché non credo che esista una persona che è in grado di dare una soluzione a tutti i mali del mondo. Questa canzone è nata da un sentimento, da quando ho cominciato a sentir parlare di Timor e di tutto quello che è successo, a partire dal 1975 fino al peggioramento del 1999. E mi sono resa conto di quanto la mia vita sia distratta, come quella di molti altri, dalla cultura pop, dalla nostra vita quotidiana, tanto che non conosciamo neanche quello che succede in altri luoghi del mondo, dove si soffre.

Nella canzone a un certo punto si dice: «Tanto anche se il pianeta si divide in tre io continuerò a vender ei miei dischi e voi avrete sempre MTV». Una critica per tutti?
Siamo tutti permeati da questa cultura pop nella quale siamo immersi ogni giorno. La tv è pop in generale, anche i canali più seri. Siamo tutti molto autoreferenziali e siamo tutti molto distratti. Cultura pop è quella del consumismo, della moda, non solo della musica. Detto questo sono comunque grata alla cultura pop che mi ha permesso di fare quello che faccio. Ma non vorrei diventare troppo distratta.

E per quanto riguarda la partecipazione di Santana?
Quando ho scritto "Illegal" sentivo lo spirito di Santana in tante cose di questa canzone e ho capito che doveva partecipare anche lui. Allora l'ho chiamato, ci siamo parlati, gli ho fatto avere la mia musica, a lui è piaciuta moltissimo e ha accettato di suonare per questo pezzo e credo abbia fatto una performance stupenda, perché proprio è riuscito a mettere il classico sound di Santana in questo pezzo e io sono molto lusingata che lui abbia voluto offrire il suo genio per arricchire il mio lavoro. Gli sono infinitamente grata, mi ha fatto un grosso regalo.

Non ti senti nata in un momento sbagliato?
Nessuno me lo aveva chiesto. Comunque è vero, ho sempre avuto l'impressione di essere nata nel periodo sbagliato. Non so quando mi sarebbe piaciuto nascere, forse in un periodo di grande rivoluzione, di grandi cambiamenti culturali, sociali, di movimento di idee, di pensiero, come poteva essere il '68. Un qualcosa che avesse portato grosse novità in tutti i campi. Qualche volta mi sento ostaggio di un periodo che non ho mai vissuto.

Nelle tue canzoni si parla anche di "frustrazioni femminile", se così possiamo chiamarle, come in "Don't bother"...
Ci sono un paio di canzoni nel disco che parlano dell'altra faccia dell'amore, la frustrazione o come la chiamiamo noi in spagnolo "that's amor". Vengono dalla mia necessità di esorcizzare le cose. Come tutti i cantanti anch'io ho bisogni di cacciare le mie paure scrivendone, parlandone. Le canzoni sono come un "acchiappasogni": cattura le parole e le manda via. In "Don't bother" c'è un po' quella che è una delle paure di tutte le donne del mondo, quella del tradimento.

Il fatto di essere nata in Colombia può aver influenzato il tuo modo di vedere le cose?
Molti dicono: "Sei quello che mangi". Io penso invece che sei quello che vedi, i posti in cui sei stato, le persone con le quali sei stato. È vero: sono colombiana e la Colombia è un Paese che ha sofferto molto. Il popolo colombiano vive un conflitto quotidiano tremendo per sopravvivere e continuare a sopravvivere con un bel sorriso sul viso. E questo certo mi ha molto influenzato. Però io ho anche viaggiato molto, ho incontrato un sacco di persone e questo mi ha permesso di allargare la mia mente e le mie conoscenze e anche di coltivare la mia tolleranza nei confronti della fragilità, della sensibilità e delle similitudini che ci sono fra gli esseri umani.

Il grande Marquez è rimasto affascinato dal tuo esordio. Questo ti ha segnata? In che rapporti sei con lui?
Siamo amici (in italiano, ndr.). Molto amici. È un tesoro trovato. Gli incontri indimenticabili che abbiamo avuto sono molto importanti per me. L'articolo che ha pubblicato è forse il più bello che sia mai stato scritto sul mio lavoro. Ovviamente infarcito di esagerazioni come sempre nella sua prosa. D'altra parte il bello del suo lavoro è proprio questo suo esagerare in continuazione.

Che rapporto hai con la musica tradizionale colombiana e con quella latina in generale?
Sono una donna latinoamericana, il che non significa necessariamente che mi piaccia la musica latinoamericana. Non voglio bloccarmi in una categoria, non voglio dover reggere un cartello che dice sono latinoamericana e sempre lo sarò per tutta la mia vita, come se mi facessero una foto in una posa e sempre e poi ci si aspettasse che mantenessi quella posa per sempre. Mi piace cambiare. Anche perché mi piace la musica in generale. Mi piace la musica folkloristica, mi piace la musica del mio Paese, ma allo stesso tempo mi piacciono un sacco di altre cose. Voglio conservare la libertà di esplorare tutti i tipi di musica. Ho un gusto molto ampio e allo stesso molto selettivo. Tutto quello che ho ascoltato fino ad adesso sono gli strumenti che mi porto ogni volta in studio per creare la mia musica. E forse il mio stile è proprio quello di non avere uno stile.
zon@ venerdi
00venerdì 25 novembre 2005 13:21
Shakira: la mia fissazione orale



Dopo il grande successo ottenuto con la pubblicazione dell'album in lingua spagnola Fijacion Oral vol 1, che ha venduto tre milioni di copie, Shakira torna con Oral Fixation vol 2, in uscita il 25 novembre. «Oral Fixation non è la versione inglese dell'album in lingua spagnola» ha precisato la cantante durante l'incontro con la stampa italiana, ma il secondo capitolo di un unico progetto che, attraverso i due dischi «vuole rivelare la mia parte più intima e riflessiva». Ed è proprio sul termine «oral» che Shakira insiste per descrivere questo ultimo lavoro in studio: attraverso le sue capacità vocali e all'uso primario della bocca intesa come «canale di espressione, veicolo d'amore e sostentamento», il talento della cantante si palesa, parole sue, «nella maniera più genuina». Il suo obiettivo è la comunicazione attraverso parole che suscitano emozioni, in cui l'interpretazione vocale è componenete fondamentale. Un titolo, che «non vuole essere provocatorio o oggetto di facile malizia», e anzi, proprio per la sua ambivalenza diventa il simbolo della «multidimensionalità del disco».

A un primo ascolto questo nuovo album di Shakira si inserisce all'interno del variegato panorama pop internazionale ma non è facile percepire la sua multidimensionalità. L'impegno nella stesura dei testi è evidente nella maggior parte dei brani, in cui la cantante non perde occasione per condannare il qualunquismo (Costumes Make The Clown) e la brutalità della violenza e della menzogna (Timor), ma il taglio musicale non è convincente come le dichiarazioni e le movenze della bella Shakira. Propirio a Timor, brano di chiusura del disco, la cantante ha dichiarato di sentirsi particolarmente legata perché, attraverso questo pezzo, ha avuto la possibilità concreta di denunciare una situazione che da vent'anni devasta la popolazione timorense «a causa dell'immobilismo e dell'indifferenza degli organismi internazionali». Una Shakira che si è mostrata interessata e sensibile nei riguardi delle tematiche politiche e sociali, e che soprattutto ha predicato una possibile «rivoluzione delle menti» che «ci allontanerebbe da quella cultura pop che ci influenza in tutto e spesso ci distrae dai problemi reali».

Gli arrangiamenti e la struttura di diversi pezzi non colpiscono certo per estro o contaminazione tra generi, ma fortunatamente la sua voce, a volte dolce a volte profonda, riesce a convincere e a mantenere l'album su un discreto livello. Nella prima traccia How Do You Do, Shakira racconta il sogno dell'unificazione dei popoli (cantando anche in arabo e ebraico) non sotto un credo religioso, che ha sempre diviso, ma intorno alla condivisione «del senso di colpa generale insito in tutte le culture». A Oral Fixation vol 2 ha collaborato anche un mito della musica come Carlos Santana, che per l'occasione ha prestato le sue doti di musicista al brano Illegal, contaminandolo a tal punto da farlo sembrare opera sua e suscitando così l'entusiasmo della cantante che ne è rimasta così colpita, da giudicarlo «un ottimo risultato in cui lo spirito del chitarrista si avverte al primo ascolto». Il primo singolo estratto, già in programmazione nelle radio, è Don't Bother, brano in cui Shakira canta lo stato d'animo di una donna ferita dopo aver subito un tradimento: l'originale oggetto vittima della vendetta nel videoclip? La fiammante automobile... di lui ovviamente.
gieffina
00sabato 7 gennaio 2006 11:50
Travolgente Shakira: disco d'oro

Grande successo per "Oral Fixation 2"
Due albun nello stesso anno. Risultato, un successo planetario. La talentuosa cantante colombiana, tutta ritmo sensualità e grinta, si conferma come una delle popstar più seguite degli ultimi anni. Dopo il disco in spagnolo "Fijacio'n Oral vol.1", anche l'ultimo album in inglese "Oral Fixation 2" è disco d'oro in Italia.


Shakira, che fa stravedere perfino Garcia Marquez, è tuttora presente, nella Top Ten dei singoli , con il brano "Don't Bother", il cui video, molto sensuale come il precedente "La Tortura", è in alta rotazione nelle televisioni musicali.

Shakira ha vinto la sfida con se stessa, riuscendo a portare al successo il suo ambizioso progetto discografico che prevedeva la pubblicazione di due cd nello stesso anno, come dimostra la sequenza di riconoscimenti ottenuti recentemente: 5 MTV Latin Awards (più di ogni altro artista in nomination), 3 Billboard Music Awards, 1 American Music Award, 1 MTV Europe Award. Inoltre, Shakira è ancora in gara per il Grammy Award nella categoria Best Latin Rock/Alternative che verrà assegnato a febbraio.

zon@ venerdi
00sabato 7 gennaio 2006 12:29
E' l'unica latina che si salva.

Avete visto che fine ha fatto Ricky Martin?
gieffina
00mercoledì 18 gennaio 2006 23:57
Shakira, Eva tentatrice a Londra

Presentato l'album "Oral Fixation n.2"
Voce graffiante, energia da vendere e sensualità strabordante: il mix esplosivo di Shakira torna in "Oral Fixation n.2", il nuovo cd della cantante sudamericana celebre nel mondo per il suo talento e le sue doti di... danzatrice del ventre. Shakira ha presentato il nuovo lavoro a Londra, di fronte a un pubblico di addetti ai lavori che, in linea con il british style, non si è troppo surriscaldato di fronte alle performance dell'artista.


Eppure gli ingredienti c'erano tutti per un evento piccante, a partire dalle due hostess in bikini color carne e rametto di edera attorno ai fianchi che accoglievano gli ospiti dello showcase e offrivano loro mele tentatrici all'ingresso della Porchester Hall. Per non parlare del titolo del disco, fissazione orale, già alquanto suggestivo; come lo è, del resto, la copertina che a differenza della versione spagnola (con una innocente Shakira-mamma) mostra la cantante in costume quasi adamitico, con la sola edera a circondarla.

Carina e simpatica, Shakira Mebarak ha dato il meglio di sè per "smuovere" la platea di critici e giornalisti, che - prevedibilmente - si è dimostrato molto meno calda rispetto al pubblico che segue la cantante colombiana durante i suoi trascinanti live. Per tentare di creare un minimo di elettricità, la popstar di "Donde estan los ladrones?" ha proposto il singolo supersexy "La tortura", cantato con Alejandro Sanz su "Fijacion", "Illegal" dove suona Carlos Santana, e l'ultimo hit in classifica anche in Italia "Don't bother", ma senza riuscire a accendere più di tanto i cuori dei presenti.

Malgrado tutto, le vendite di "Oral Fixation n.2" stanno andando a gonfie vele e si prevede che Shakira riuscirà a bissare il successi della versione in spagnolo dell'album.
@@cucciolo@@
00venerdì 3 febbraio 2006 23:40
stupenda:è bavissima a cantare!!!! [SM=x432755] [SM=x432755]
fabiomaxx
00sabato 4 febbraio 2006 13:28
Piccola ma bona.. [SM=x432734]
p@p3rottolo84
00lunedì 6 febbraio 2006 12:47
grande Shakira.....la adoro....è una bravissima cantante e anke musicista.....l'ultimo album pò è fantastiko....ma qcn sa quando esce il nuovo singolo??
@@cucciolo@@
00lunedì 6 febbraio 2006 20:17
noooo [SM=x432723] [SM=x432723] [SM=x432723] [SM=x432723] [SM=x432723] [SM=x432720]
zon@ venerdi
00giovedì 13 aprile 2006 21:00
Cantera' anche Shakira
Popstar colombiana si esibira' 10 minuti prima della finale


La cantante colombiana Shakira partecipera' alla cerimonia di chiusura dei prossimi Mondiali di calcio. L'ultimo atto della rassegna iridata, finale e cerimonia di chiusura,si svolgera' il 9 luglio all'Olympiastadion di Berlino. La popstar cantera', in duetto con Wyclef Jean'Hips Don't Lie', brano contenuto nel suo ultimo album 'Oral Fixation vol.2'. Secondo i ben informati, Shakira si esibira' 10 minuti prima dell'inizio della finale.
Lithium24
00venerdì 21 aprile 2006 11:07


Dopo essere stata premiata dall'ONU per il suo impegno umanitario, Shakira prosegue la sua lotta contro la povertà.

Nei piani della cantante colombiana c'è un grande evento che coinvolgerà i più famosi artisti sudamericani con lo scopo di raccogliere fondi e attirare l'attenzione sui problemi dell'America Latina. Il grande concerto, una sorta di Live Aid latino, si terrà probabilmente nel corso del 2007. Fra gli artisti coinvolti nel progetto si fanno i nomi di Juanes, Alejandro Sanz e Miguel Bosé.
zon@ venerdi
00lunedì 3 luglio 2006 07:37
SHAKIRA REGINA DEI MONDIALI - DISCO DI PLATINO IN ITALIA
Si esibira' il 9 luglio nello stadio di Berlino




Shakira, la regina dell'estate 2006 che con la canzone "Hips don't Lie" sta "tormentando" in radio e "turbando" in video il pubblico di tutto il mondo, ha conquistato anche in Italia il "Disco di Platino" per l'album "Oral Fixation vol.2".
la regina dell'estate 2006 che con la canzone sta "tormentando" in radio e "turbando" in video il pubblico di tutto il mondo, ha


La giovane e bellissima interprete colombiana in questi ultimi giorni ha collezionato una serie impressionante di primati.
Il singolo "Hips dont' lie", cantato in coppia con Wyclef Jean, e' il brano piu' suonato in USA nella storia delle radio pop con 9.657 passaggi in una settimana. In tutto il mondo, dal Canada all'Australia, dalla Francia al Giappone, il brano spopola nelle classifiche radio, in quelle digitali e di vendita. Anche nel nostro Paese "Hips don't lie" staziona ormai da mesi ai primi posti delle classifiche.

Per celebrare questo successo planetario Shakira si esibira' il 9 luglio nello stadio di Berlino pochi minuti prima del fischio d'inizio della finale del Campionato del Mondo di Calcio.
zon@ venerdi
00lunedì 10 luglio 2006 18:40
SHAKIRA E WYCLEF JEAN A BERLINO

Shakira e Wyclef Jean scenderanno in campo prima dell'attesissimo incontro finale del Campionato del Mondo di Calcio che si giochera' tra Italia e Francia allo stadio Olimpico di Berlino il 9 luglio, per presentare "Hips Don’t Lie – Bamboo" 2006 FIFA World Cup™ Mix, una nuova versione della grande hit di Shakira "Hips Don't Lie" mixata per questa speciale occasione con la melodia ufficiale di Fifa World Cup 2006 dal titolo "Bamboo", creata dal produttore RedOne.

Shakira e Wyclef regaleranno al pubblico una performance irripetibile, creata appositamente per questo grande momento ed eseguita per la prima e unica volta durante la cerimonia di chiusura del Campionato del Mondo 2006 quindici minuti prima del calcio d'inizio della finale.

La performance verra' trasmessa dalle tv di tutto il mondo per un pubblico stimato in oltre un miliardo e duecento milioni di telespettatori, il brano entrera' nelle programmazioni radiofoniche e sara' in vendita, nelle due versioni cantate in inglese e in spagnolo, esclusivamente nei negozi on line.

"Hips Don't Lie" di Shakira, tratta dall'album "Oral Fixation 2" e' uno dei piu' grandi successi planetari del momento, mentre la canzone di RedOne "Bamboo", e' stata scelta come tema ufficiale della Fifa World Cup 2006 tra migliaia di proposte.
zon@ venerdi
00martedì 5 settembre 2006 18:55
SHAKIRA VA A BOLLLYWOOD

Shakira pare aver preso gusto a ballare come si fa a Bollywood. Per il video di Hips don't lie si era servita di Farah Khan, coreografo e regista di tanti di quei musical che sono il tipico prodotto della cinematografia indiana. L'esperienza è piaciuta così tanto alla cantante che proprio a Khan ha chiesto di prendere parte al suo prossimo film, Om Shanti Om. "Lei è un'appassionata dei balli di Bollywood", ha infatti detto il cineasta indiano. "Tanto che vuole includerli nel suo prossimo video musicale da me diretto". La popstar prenderà parte al film a marzo, approfittando delle date in India del suo tour.
.:Master of Sex:.
00sabato 9 settembre 2006 15:16
molto brava!
firth
00martedì 10 ottobre 2006 17:56
quando fa la danza del ventre è da urlo [SM=x432856] [SM=x432856] [SM=x432856] [SM=x432856] [SM=x432856] [SM=x432856]
marchetto983
00martedì 10 ottobre 2006 19:08
bella porca!!! un giro cn lei lo farei! [SM=x432789]
zon@ venerdi
00venerdì 13 ottobre 2006 14:18
Shakira live a Milano il 27 febbraio 2007
Shakira sbarca in Italia per un'unica data al Datchforum di Milano: il 27 febbraio 2007, ''Oral Fixation Tour'' arriva nel Belpaese nell'ambito della serie europea di concerti che partirà il 25 gennaio 2007 dalla CL Arena di Amburgo, in Germania, per poi proseguire in altre 23 città del vecchio continente.

La parte europea del tour mondiale parte con grandi premesse, ovvero i 30 concerti sold out in America ed i record di vendite registrate in Spagna e Stati Uniti. Ricordiamo che Shakira è la vincitrice di 5 Grammy Award e l'artista capace di vendere ben 5 milioni di album solo in Europa. Il suo tormentone ''Hips Don't Lie'', inoltre, è il singolo che nel 2006 è rimasto più a lungo al numero uno della classifica Europea ufficiale. Per quel che riguarda il concerto del 27 febbraio 2007 al Datchforum di Milano, di seguito riportiamo il costo dei biglietti in vendita da venerdì 13 ottobre tramite il circuito Ticket One e dal 20 ottobre in tutte le prevendite autorizzate.

Parterre: 32 euro + prevendita
Anello C Non Numerato: 30 euro + prevendita
Anello B Numerato: 42 euro + prevendita
Gold: 50 euro + prevendita
sissy86
00venerdì 13 ottobre 2006 14:22
è proprio feeka mi piace assai [SM=x432801]
zon@ venerdi
00domenica 15 ottobre 2006 00:30
Anche in Italia il tour di Shakira


Dopo 30 concerti sold out in America, con record di vendite in Spagna e Stati Uniti, Shakira porterà il suo “Oral Fixation” tour anche in Europa nel 2007. Il tour europeo partirà il 25 gennaio 2007 dalla CL Arena di Amburgo, Germania, per poi proseguire in altre 23 città del continente, con l'arrivo a Milano (DatchForum) il 27 febbraio.

Il tour mondiale di Shakira è iniziato a giugno 2006, ed ha visto la regina del pop latino esibirsi davanti a palazzetti completamente sold out, in seguito alla pubblicazione dei suoi ultimi lavori, “Fijacion Oral Vol.1” e “Fijacion Oral Vol.2”. Shakira, vincitrice di 5 Grammy Award, ha venduto 5 milioni di album solo in Europa, e il suo tormentone “Hips Don’t Lie” è il singolo che, nel 2006, è rimasto più a lungo al numero uno della classifica Europea ufficiale. Shakira ha ricevuto 3 nomination agli MTV Europe Music Awards, 7 nomination agli MTV Video Music Award in America, ed è l’artista con il maggior numero di nomination (5) ai Latin Grammy Awards.
=kuku=
00martedì 31 ottobre 2006 23:12
è bravissima e molto bella.. [SM=x432718]
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