filmacchia
00mercoledì 10 novembre 2004 10:13


La sifilide è una malattia grave che si trasmette con l' attività sessuale. Essa è dovuta all' azione del Treponema Pallido detto anche Spirocheta Pallida.

Qualche settimana dopo il contagio compare una ulcerazione, detta "sifiloma" solitamente a livello genitale (ma anche a livello orale) che scompare dopo qualche tempo. Dopo questa prima fase, detta "sifilide primaria" se non interviene una opportuna cura antibiotica, la malattia entra nella seconda fase, detta "sifilide secondaria". Questa compare entro 2-6 mesi dall' infezione primaria, ed è caratterizzata dalla comparsa di una eruzione cutanea diffusa, mal di testa, febbre e dolori muscolari. Se non viene attuata una adeguata terapia antibiotica, si assiste all' evoluzione verso la "sifilide terziaria", caratterizzata dalla produzione delle cosiddette "gomme luetiche" che possono danneggiare il cervello, portando alla demenza, e anche altri organi (fegato, ossa, ecc.). L' evoluzione della malattia, se non adeguatamente e tempestiamente curata, può portare alla morte.

Se la sifilide viene contratta in gravidanza, in assenza di una adeguata terapia, può comportare l' aborto o la morte del feto, oppure un parto prematuro, oppure la nascita di un feto con manifestazioni particolari che vanno sotto il nome di "fetopatia luetica".

filmacchia
00mercoledì 10 novembre 2004 10:21
Sifilide


detta anche lue, è una malattia sessualmente trasmissibile evolutiva e sistemica, causata dal Treponema pallidum, che può manifestarsi con svariati quadri clinici in rapporto alla localizzazione dell’agente patogeno a carico dei più diversi organi.

Epidemiologia: si diffuse in Europa alla fine del 1400, dopo la scoperta dell’America. Si trasmette attraverso la via genitale. Alcune secrezioni come la saliva e lo sperma vengono a contatto con lesioni mucose e possono contenere la spirocheta. La cute integra non permette la penetrazione del T.P., che è invece apparentemente in grado di attraversare le mucose infette. Il contagio può avvenire anche per via ematica (trasfusioni). Il pericolo che la lue venga trasmessa è maggiore durante i primi 4 anni di malattia; dopo è molto minore. L’infezione si trasmette dalla madre al feto attraverso la placenta. Il feto si ammala dopo il 5° mese di gravidanza e può anche morire nell’utero. Se sopravvive, può presentare gravi alterazioni o nascere apparentemente sano e solo tardivamente presentare i segni della malattia.

Patogenesi: la malattia è generalizzata fin dal suo esordio: supera la barriera epiteliale e penetra nei linfonodi, raggiunge gli organi per via ematica, compare la lesione primaria o sifiloma nel punto di inoculazione. E’ altamente contagioso per la pullulazione del T. Pallidum. Il sifiloma guarisce spontaneamente, ma dopo alcune settimane si sviluppano: eruzione cutanea generalizzata (roseole sifilitiche) e manifestazioni mucose (placche mucose), anch’esse molto contagiose (sifilide secondaria). Anche la sifilide secondaria scompare spontaneamente. Segue un lungo periodo di latenza, anche vari anni, clinicamente muto (sifilide latente), per poi ricomparire, sotto forma di caratteristici granulomi, nei più diversi organi (sifilide terziaria). Una tardiva localizzazione si può avere nel sistema cardio-vascolare, nel sistema nervoso midollare (tabe dorsale o encefalico, paralisi progressiva).

Sintomatologia:

Sifilide primaria. Periodo di incubazione 10-90 gg. Compare il sifiloma, cioè ulcerazione solitaria, dura, non dolente e che guarisce spontaneamente. Si accompagna a ingrandimento delle ghiandole regionali (bubbone satellite). Nel maschio il sifiloma si sviluppa nel solco balano-prepuziale o sul prepuzio; nelle femmine sulle grandi labbra o piccole labbra e nel fornice.

Sifilide secondaria. Inizia dopo sei settimane e si manifesta con eruzione cutanea generalizzata costituita da elementi eritematosi e papulosi disseminati, simmetrici, non pruriginosi, che compaiono a gittate successive, guariscono senza esiti. Contemporaneamente si osservano manifestazioni della mucosa orale e genitale caratterizzata da erosioni superficiali indolenti, ricoperte da essudato grigiastro; si localizzano sulle guance, lingua, gengive, palato e tonsille. Le lesioni genitali e rettali hanno aspetto ipertrofico di papule vegetanti (condilomi piani). Queste lesioni contengono spirochete e quindi sono infettanti. Raramente si osservano: periostite, artralgie, irite, meningite, paralasi dei nervi cranici.

Sifilide latente. Segue la precedente. E’ uno stadio privo di sintomi e segni clinici e riscontrabili solo per gli esami ematici. Può durare molti anni, anche tutta la vita, senza influenzarne la durata.

Sifilide terziaria: colpisce tutti gli organi ed apparati e quindi ha un quadro clinico polimorfo. La comparsa dei fenomeni terziari può verificarsi tra il terzo ed il 25° anno dall’inizio dell’infezione. Le lesioni terziarie sono distruenti e guariscono lasciando cicatrici ed atrofia. Si osservano vari quadri:

sifilide cutanea, s. laringea, s. polmonare, s. gastrica, s. ano-rettale, s. epatica, s. cardio-vascolare, s. ossea, s. ossea, s. linfatica, s. del sistema nervoso.

Sifilide congenita: è una malattia grave che si manifesta con lesioni cutanee, condilomi, rinite persistente, osteo-condrite, epato-splenomegalia, infiltrazioni polmonari, lesioni cardio-vascolari, localizzazioni oculari ed auricolari. Si manifesta anche con tipiche malformazioni: macchie cutanee, ipoplasia, spaziatura ampia ed incavatura degli incisivi centrali (denti di Hutchinson), protuberanza frontale, naso a sella, palato carenato, tibie a sciabola, aspetto del 1° molare con parecchie cuspidi (molare a mora).

Terapia: nella sifilide recente l’adeguato trattamento porta ad una guarigione completa ed alla negativizzazione dei tests sierologici. La terapia antibiotica è quella, oggi, elettiva e l’antibiotico di prima scelta è la benzilpenicillina. Dose totale di 6 milioni di unità (600.000/die x 10gg). Se necessario si replica il trattamento. Nella sifilide latente lo schema del trattamento è identico. In caso di recidive, la prognosi è più severa e la terapia va ripetuta con dosi più elevate e per un periodo più lungo. La terapia della sifilide tardiva dà risultati meno soddisfacenti. Comunque la terapia antibiotica si basa sull’uso di penicillina 600.mila - 1 milione / die x 14 gg, ripetuta dopo 2 settimane di interruzione. Nella sifilide congenita terapia penicillinica 150.000 / die x 8gg.

Profilassi: quella generica è uguale a quella di tutte le malattie veneree. Dopo un rapporto sessuale con una persona sospetta si può fare penicillina 1.200.000 U im., poi controlli sierologici per sei mesi.

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