Questo film cerca di fare paura con effetti speciali
splatter (o se preferite
grandguignoleschi) elargiti a piene mani, mentre nella versione originale il sangue era dosato praticamente col contagocce. Pare infatti che la produzione non potesse permettersi di sprecare materiale come sangue finto o budella di plastica. Inoltre ci sono (a mio parere) troppe sequenze che cercano di spiegare il perché degli omicidi, nel tentativo forse di approfondire psicologicamente i "cattivi". Il risultato di questa differenza è semplicemente che il rifacimento non riesce davvero ad essere all'altezza dell'originale: manca l'atmosfera tesa e mancano le scene che fanno aumentare il nervosismo e l'isteria.
Parlando della trama, ci sono delle sostanziali differenze con quella del film di Tobe Hooper, ma il tema principale è sempre quello del gigante muto e mezzo scemo, col viso coperto da una maschera di pelle umana, che compie stragi con la motosega facendosi aiutare da vari familiari dementi. Tra i suddetti familiari spicca su tutti lo
Sceriffo Hoyt, magistralmente interpretato da
Ronald Lee Ermey (il
Sergente Hartman di
Full Metal Jacket).
La "storia vera" da cui sarebbe tratto è semplicemente quella del serial killer texano
Ed Gein, che ha anche ispirato
Psycho di
Alfred Hitchcock.
Qui potete trovare un resoconto abbastanza attendibile delle sue imprese; è un po' crudo e sconsiglio la lettura a chi fosse troppo sensibile.
Tutto sommato, questo film non mi è dispiaciuto.