Quello dell'italiano macho e dominatore e' un mito privo di fondamento. La conferma viene da uno studio dell'universita' del Missouri, stando al quale i maschi italici, pur saldamente attaccati all'immagine del playboy, sono molto meno omofobi e sessisti dei loro equivalenti americani.
La ricerca, che compare sul prossimo numero della rivista "Psychology of men and masculinity", si basa sui questionari riempiti da 152 maschi delle universta' di Roma e Palermo in cui si evidenziava l'aderenza a undici "tratti maschili": la voglia di vincere, la disponibilita' a correre rischi, il controllo sulle emozioni, la violenza, il potere sulle donne, la dominazione, la fiducia in se', l'essere un playboy, la rilevanza del lavoro, il disprezzo per l'omosessualita' e l'inseguimento dello status sociale. I risultati sono stati messi a confronto con quelli di 752 americani, che avevano compilato lo stesos questionario.
Ne e' risultato che gli italiani si riconoscono molto poco nelle categorie elencate: l'unica "norma" cui rimangono fedeli e' quella che impone al maschio di corteggiare tutte le donne, quasi per dovere profesisonale, e di mettersi in mostra per attirare la loro attenzione.
Il professor Glenn Good, lo psicogo che ha coordinato la ricerca, si e' detto particolarmente stupito del fatto che gli uomini interpellati abbiano detto di non nutrire disprezzo nei confronti dei gay e di non sentirsi obbligati a fare sfoggio di potere sulle donne.
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