"Io credo nel nemico. Le prove dell'esistenza di Dio sono deboli e bizantine, le prove del suo potere ancora più inconsistenti. Le prove dell'esistenza del nemico interiore sono evidenti e quelle del suo potere schiaccianti. Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino. Il nemico è quello che dall'interno distrugge tutto ciò che vale. È quello che ti mostra il disfacimento insito in ogni realtà. È quello che ti rivela la tua bassezza e quella dei tuoi amici. È quello che, in un giorno perfetto, troverà un'ottima ragione per torturarti. È quello che ti ispirerà il disgusto per te stesso. È quello che, quando scorgi il viso celeste di una sconosciuta, ti rivelerà la morte contenuta in tanta bellezza."
Amelie Nothomb – da “Cosmetica del nemico”-
Ho incontrato e amato questo libro ( e la sua autrice) nel momento per me più adatto. Stavo “lavorando” su una parte di me (che pure avevo potuto scorgere in molte altre donne ) che chiamavo “la divoratrice” e che, prendendomi per i capelli, mi aveva trascinato in abissi di dipendenza, ossessione e voracità. L’”emorragia emotiva”, come è giusto che succeda, si è presto o tardi arrestata, ma la riflessione su certe dinamiche non mi ha più abbandonato.
E’ proseguita. Prosegue.
Ha aggiunto nelle mie percezioni, in modo naturale, una sorta di “sensori specializzati”.
Quando si elaborano esperienze profonde, resta una consapevolezza dalla quale non si arretrerà mai più.
(Almeno questo! Vorrei vedere che non ci fosse uno straccio di contropartita al declino fisico!
)
I miei sensori si attivano quando sento che incombe l’autoreferenzialità. Su di me, soprattutto. Ma qualche volta anche sui miei interlocutori e sul mondo che i miei occhi riescono a vedere.
L'autoreferenzialità è il contrario della comunicazione.Anzi, di più: ne è il carnefice. L'autoreferenzialità è quel "vizio" nell' elaborazione della realtà per cui ogni cosa, ogni esistenza, ogni minuscolo suono, ogni espressione vitale esistono e agiscono solo se rapportati all'immagine interiore che abbiamo di noi stessi. Esistono ed agiscono solo per confermarla, ( e allora sarà realtà amica) oppure per negarla , ( realtà ostile).
L'autoreferenzialità è un vizio delle proporzioni. Per cui il posto del bisogno di autoaffermazione sarà smisurato mentre l'universo intero piccolissimo ed al servizio del primo.
L'autoreferenzialità è un crampo che annoda le possibilità di evoluzione e di comprensione. E di compassione.
L'autoreferenzialità conduce alla manipolazione della realtà
( che è cosa diversa dalla truffa e dall'inganno, quando sono strumenti scientemente usati per acquisire vantaggi o profitti, ma non meno pericolosa). Pare gratis l'autoreferenzialità. Invece ha un costo altissimo.Perchè è un veleno.
Questo è il "nemico" per me. Un nemico potente. Che.... "dall'interno distrugge tutto ciò che vale".....
A questo penso, molto spesso. E utilizzando queste parole. Che sono le mie parole, il mio modo di metterle insieme. Che mi piacerebbe tanto costituissero "una comunicazione", qualcosa che arrivando chiaro e intellegibile, raggiunga altre menti e altre sensibilità.E che magari da quelle mi venisse restituita trasformata, modificata, arricchita.
Questo mi interessa. Parlo come mangio, ne sono certa. Casomai la domanda potrebbe essere se riesco a comunicare di cosa mi piace nutrirmi.
Un affettuoso buon pomeriggio