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Cosmetica del nemico

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2005 00:30
22/11/2005 15:41

"Io credo nel nemico. Le prove dell'esistenza di Dio sono deboli e bizantine, le prove del suo potere ancora più inconsistenti. Le prove dell'esistenza del nemico interiore sono evidenti e quelle del suo potere schiaccianti. Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino. Il nemico è quello che dall'interno distrugge tutto ciò che vale. È quello che ti mostra il disfacimento insito in ogni realtà. È quello che ti rivela la tua bassezza e quella dei tuoi amici. È quello che, in un giorno perfetto, troverà un'ottima ragione per torturarti. È quello che ti ispirerà il disgusto per te stesso. È quello che, quando scorgi il viso celeste di una sconosciuta, ti rivelerà la morte contenuta in tanta bellezza."
Amelie Nothomb – da “Cosmetica del nemico”-


Ho incontrato e amato questo libro ( e la sua autrice) nel momento per me più adatto. Stavo “lavorando” su una parte di me (che pure avevo potuto scorgere in molte altre donne ) che chiamavo “la divoratrice” e che, prendendomi per i capelli, mi aveva trascinato in abissi di dipendenza, ossessione e voracità. L’”emorragia emotiva”, come è giusto che succeda, si è presto o tardi arrestata, ma la riflessione su certe dinamiche non mi ha più abbandonato.
E’ proseguita. Prosegue.
Ha aggiunto nelle mie percezioni, in modo naturale, una sorta di “sensori specializzati”.
Quando si elaborano esperienze profonde, resta una consapevolezza dalla quale non si arretrerà mai più.
(Almeno questo! Vorrei vedere che non ci fosse uno straccio di contropartita al declino fisico! [SM=g27743] )
I miei sensori si attivano quando sento che incombe l’autoreferenzialità. Su di me, soprattutto. Ma qualche volta anche sui miei interlocutori e sul mondo che i miei occhi riescono a vedere.

L'autoreferenzialità è il contrario della comunicazione.Anzi, di più: ne è il carnefice. L'autoreferenzialità è quel "vizio" nell' elaborazione della realtà per cui ogni cosa, ogni esistenza, ogni minuscolo suono, ogni espressione vitale esistono e agiscono solo se rapportati all'immagine interiore che abbiamo di noi stessi. Esistono ed agiscono solo per confermarla, ( e allora sarà realtà amica) oppure per negarla , ( realtà ostile).
L'autoreferenzialità è un vizio delle proporzioni. Per cui il posto del bisogno di autoaffermazione sarà smisurato mentre l'universo intero piccolissimo ed al servizio del primo.
L'autoreferenzialità è un crampo che annoda le possibilità di evoluzione e di comprensione. E di compassione.
L'autoreferenzialità conduce alla manipolazione della realtà
( che è cosa diversa dalla truffa e dall'inganno, quando sono strumenti scientemente usati per acquisire vantaggi o profitti, ma non meno pericolosa). Pare gratis l'autoreferenzialità. Invece ha un costo altissimo.Perchè è un veleno.
Questo è il "nemico" per me. Un nemico potente. Che.... "dall'interno distrugge tutto ciò che vale".....
A questo penso, molto spesso. E utilizzando queste parole. Che sono le mie parole, il mio modo di metterle insieme. Che mi piacerebbe tanto costituissero "una comunicazione", qualcosa che arrivando chiaro e intellegibile, raggiunga altre menti e altre sensibilità.E che magari da quelle mi venisse restituita trasformata, modificata, arricchita.
Questo mi interessa. Parlo come mangio, ne sono certa. Casomai la domanda potrebbe essere se riesco a comunicare di cosa mi piace nutrirmi.
Un affettuoso buon pomeriggio


23/11/2005 20:50

Ciao 8di,
il tuo post è così denso che l'Unico è in fibrillazione.
23/11/2005 23:56

la cosmetica del nemico
Dai Tort non preoccuparti arrivo io con Il quintetto! [SM=g27746]
E’ strano Ottodic leggo e sono colpita ma anche non capisco veramente…e quindi penso che mi riguardi. Quando non capisco o mi sembra di non capire temo e sospetto sempre di essere di fronte ad un mio aspetto al quale sono cieca. Mi viene in mente il contrario di autoreferenzialità… ascolto: presuppone un silenzio interno, un lasciare galleggiare intorno i propri riferimenti, lasciare che le parole arrivino con tutto il loro spazio intorno e anche il tempo, lasciare che quello che viene detto prenda un senso e può essere ciò che ci aspettiamo oppure no. Tempo fa una persona che conoscevo poco e che forse si aspettava da me una maggior sensibilità mi rimproverò di non ascoltarla veramente, mi disse che mi aveva detto cose di cui difficilmente era abituata a parlare e che le sembrava non l’avessi veramente ascoltata. Negai chiaramente, ma mi scusai. Mentre negavo ero assolutamente d’accordo con me stessa ma nel silenzio che ne seguì successe che mi vidi nelle sue parole: pronta a dire la mia opinione o la mia esperienza, ero già occupata, non c’era spazio per accogliere. Sguischhh sguischhh (scusate mi sto colpendo con la frustona sulle spalle e un pezzetto di schiena!) … Sicuramente scivolo quando ho conati di paura o assalti di narcisismo, sicuramente è una fortuna incontrare qualcuno che ti faccia soffermare su come ascolti. Sia che succeda sul campo nel pieno di un attacco di egocentrismo sia che succeda in un luogo come questo spinti dal bisogno di capire come accada che la comunicazione in alcune direzioni si attorcigli, si incastri e a volte diventi persino guerra di parole. Avete presente la pubblicità della Ferrero di tanti anni fa? “Giganteee pensaci tuuuu…. Ed ecco quel briccone di Jo Condor…mi lasci…non ho il paracadute, non ho la mutua…ma siamo impazziti??!!” Gigante/ ascolto, Jo Condor/ autoreferenzialità. E il paese non vive bene sotto l’ombra di Jo Condor ( quest'ultima parte è per il tuo Unico Tort non vorrei che ci rimettesse in salute!) Buonanotte amiche! Mancherò per un po’ mi raccomando trasformate arricchite e modificate. [SM=g27743] Un inchino a Ottodic

[Modificato da mmartixxitt 24/11/2005 0.02]

28/11/2005 00:30

Re:

Scritto da: ottodicoppe 22/11/2005 15.41
"Io credo nel nemico. Le prove dell'esistenza di Dio sono deboli e bizantine, le prove del suo potere ancora più inconsistenti. Le prove dell'esistenza del nemico interiore sono evidenti e quelle del suo potere schiaccianti. Credo nel nemico perché, tutti i giorni e tutte le notti, lo incontro sul mio cammino. Il nemico è quello che dall'interno distrugge tutto ciò che vale. È quello che ti mostra il disfacimento insito in ogni realtà. È quello che ti rivela la tua bassezza e quella dei tuoi amici. È quello che, in un giorno perfetto, troverà un'ottima ragione per torturarti. È quello che ti ispirerà il disgusto per te stesso. È quello che, quando scorgi il viso celeste di una sconosciuta, ti rivelerà la morte contenuta in tanta bellezza."
Amelie Nothomb – da “Cosmetica del nemico”-


Ho incontrato e amato questo libro ( e la sua autrice) nel momento per me più adatto. Stavo “lavorando” su una parte di me (che pure avevo potuto scorgere in molte altre donne ) che chiamavo “la divoratrice” e che, prendendomi per i capelli, mi aveva trascinato in abissi di dipendenza, ossessione e voracità. L’”emorragia emotiva”, come è giusto che succeda, si è presto o tardi arrestata, ma la riflessione su certe dinamiche non mi ha più abbandonato.
E’ proseguita. Prosegue.
Ha aggiunto nelle mie percezioni, in modo naturale, una sorta di “sensori specializzati”.
Quando si elaborano esperienze profonde, resta una consapevolezza dalla quale non si arretrerà mai più.
(Almeno questo! Vorrei vedere che non ci fosse uno straccio di contropartita al declino fisico! [SM=g27743] )
I miei sensori si attivano quando sento che incombe l’autoreferenzialità. Su di me, soprattutto. Ma qualche volta anche sui miei interlocutori e sul mondo che i miei occhi riescono a vedere.

L'autoreferenzialità è il contrario della comunicazione.Anzi, di più: ne è il carnefice. L'autoreferenzialità è quel "vizio" nell' elaborazione della realtà per cui ogni cosa, ogni esistenza, ogni minuscolo suono, ogni espressione vitale esistono e agiscono solo se rapportati all'immagine interiore che abbiamo di noi stessi. Esistono ed agiscono solo per confermarla, ( e allora sarà realtà amica) oppure per negarla , ( realtà ostile).
L'autoreferenzialità è un vizio delle proporzioni. Per cui il posto del bisogno di autoaffermazione sarà smisurato mentre l'universo intero piccolissimo ed al servizio del primo.
L'autoreferenzialità è un crampo che annoda le possibilità di evoluzione e di comprensione. E di compassione.
L'autoreferenzialità conduce alla manipolazione della realtà
( che è cosa diversa dalla truffa e dall'inganno, quando sono strumenti scientemente usati per acquisire vantaggi o profitti, ma non meno pericolosa). Pare gratis l'autoreferenzialità. Invece ha un costo altissimo.Perchè è un veleno.
Questo è il "nemico" per me. Un nemico potente. Che.... "dall'interno distrugge tutto ciò che vale".....



8di il tuo post ha continuato a girarmi per la testa come capita quando vengo "toccata". Più volte ho aperto questa pagina per rispondere e più volte l'ho richiusa. E tutte volte che ho richiuso la pagina ho avuto la misura che quello che lavorava sotto era qualcosa di significativo. Ed ogni volta mi sembrava di aver focalizzato il pensiero, il concetto e ogni volta, messami alla tastiera, le parole mi sono sfuggite.
E allora questa sera ci provo, mi siedo qui e lascio le mie dita correre dietro a disordinati pensieri. Parto da una base incerta senza sapere dove andrò a finire.
L'autoreferenzialità come base dell'ossessione.
Credo di conoscere quello di cui parli.
Il mostro che si annida dentro e divora quello che di più bello c'è: la comunicazione, l'ascolto.
All'inizio di un rapporto si è aperti, l'altra persona è altro da te, l'ascolti, ti incuriosisce, ti piace, ti interessi, vibri, gioisci, ti indigni con e per lei. L'ascolti. Eppure mano a mano che ti leghi succede qualcosa.
Il mostro alza la testa (ohi! Lo vedo questa sera il mostro con i suoi maligni occhi gialli e la sua pupilla sottile).
L'altra persona non è più l'altro ma diventa un bisogno, un ossessione perché da lei aspetti -pretendi- la conferma, la misura del tuo valore. E così facendo l'ascolti sempre meno perché sprofondi, ti perdi, nell'ascolto dei tuoi bisogni, delle tua necessità. Inizi a misurare l'amore dell'altra persona e che probabilmente non sarà all'altezza: non mi ama abbastanza, non fa questo per me, io faccio i salti mortali per lei ma lei non fa altrettanto per me; non capisce quanto la amo perché non mi ama quanto io l'amo. Non vediamo più l'altra ma la conferma delle nostra paura.
Terribile. Micidiale.
Il mostro serra il tuo cuore e tramuta la condivisione affettuosa in un gioco di potere. E' un mostro fatto di paura che si ciba di paura, della più terribile delle paure: non essere amati abbastanza.
Si rischia ad un certo punto di non riuscire più a sentire la musica che era la sua voce, a vedere la luce che era la sua presenza, a provare la forza che era il suo calore
Veramente terribile. Veramente micidiale

Uff...

Guarda te dove sono approdata...
Ti ringrazio 8di, non so se tu esattamente intendevi questo ma le tue parole è questo che hanno mosso in me.
Buonanotte a te, a Mmmaaarrrtttiiixxx che mi sembra altro abbia sentito risuonare alle tue parole (mmmaaarrrtttiiixxx torna presto che attendo tua conferma vocale su mia piena appartenenza a gruppo b.l.) e a tutte le splendide donne che fanno di questo forum un posto speciale
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