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Le Gemelle

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2005 13:16
10/06/2005 13:16
 
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Era notte tarda e Monica stava ancora lavorando alla programmazione del
software per il progetto di intelligenza artificiale assegnato al suo
dipartimento.
Lancio' di nuovo il programma attorno alla mezzanotte e si accorse che da
qualche parte c'era ancora un maledettissimo baco.
- Dannato - penso' - Ti scovero' prima o poi - e si abbandono' sulla sedia,
stiracchiandosi nel tentativo di non sentire il dolore che le attanagliava le
spalle, dopo quattro ore filate davanti a quel monitor.
Alla fine si rilasso' pensando che lei in fondo era fortunata trovandosi a
lavorare a casa, mentre in quello stesso momento i suoi colleghi tecnici si
trovavano in azienda, rinunciando al sonno e senza saper sbloccare quello
stramaledetto programma.
Compiacendosi di questo crudele pensiero, non si accorse che entro' nello
studio Veronica, sua sorella gemella.
- Ciao sorellina, finito il progetto? -
- Quasi - replico' Monica, - ma la mia schiena e' a pezzi -.
- Beh, se sarai gentile con me potrei anche massaggiarti le spalle -.
- So in che modo essere buona con te: vuoi che ti lasci dormire nel letto di
sopra del nostro castello, non è vero? - azzardo' Monica.
- Ottimo, cosi' non ti sentiro' russare - rispose Veronica.
- Io non russo - grido' Monica lanciando una matita contro la sorella.
- Si', si', ... come vuoi sorellina ... -
Veronica si avvicino' alla schiena della sorella, le sbottono' la camicetta
arrotolandogliela ai fianchi e comincio' a massaggiarle le spalle.
Monica ne sentiva proprio il bisogno ed inizio' a rilassarsi.
- Slaccialo pure - disse a Veronica dopo cinque minuti di quel massaggio e
cosi' la sorella slaccio' il reggiseno di Monica facendo rotolare le spalline
lungo le braccia.
Veronica strofino' e carezzo' i muscoli irrigiditi della gemella finche' non
li senti' piu' morbidi e distesi.
- Ahh, ... si' e' veramente delizioso - disse Monica, accorgendosi dalla
sveglia che mancava un quarto all'una e che percio' Veronica la stava
massaggiando da tre quarti d'ora.
- E' ora di andare a dormire - aggiunse.
- Meno male, pensavo che avrei passato tutta la notte a smanacciarti il collo
e la schiena - ironizzo' Veronica.
- Mi sento veramente meglio, grazie Vero...- abbraccio' la sorella dicendole:
- Sei la migliore -.
Veronica si piego', invece, in avanti appiccicandosi con un bacio alle labbra
di Monica.
La reazione immediata fu come quella di una sorpresa shoccante, poi focalizzo'
che stava provando piacevoli sensazioni e istintivamente contraccambio' il
bacio con sensualita', socchiudendo le labbra e permettendo alla lingua di sua
sorella di scivolarle in bocca, lasciandole esplorare il palato ed
intrecciarsi alla sua lingua con giochi e movimenti guizzanti.
Scambiarono questa lussuriosa esperienza per quasi dieci minuti.
Alla fine fu Monica a divincolarsi dall'abbraccio per prima; respirava con
affanno.
Non lo avrebbe mai confessato ma era eccitata, sentiva i suoi capezzoli eretti
e infuocati e si vergognava che Veronica li potesse vedere in quella
condizione.
Ma anche i capezzoli di Veronica non erano meno impudenti, seppure al riparo
della maglietta si protendevano oltraggiosi e sfrontati a denunciare il
desiderio sessuale della ragazza.
- E' proprio ora di andare a dormire - disse Monica e si avvio' verso il bagno
per cambiarsi per la notte.
Monica si chiuse in bagno, si lavo' il viso con acqua ghiacciata, si lavo' i
denti, sedette a spazzolare i lunghissimi capelli biondi.
Si spoglio' e si accorse con rabbia e stupore che le sue mutandine si erano
inzuppate di miele per il piacere provato, le getto' stravolta nel cesto degli
indumenti sporchi.
Svestita com'era, si guardo' allo specchio, incontro' lo sguardo perplesso di
una giovane ventenne dal volto arrossato, nuda, con le tette tese e i
capezzoli ancora ostinatamente eretti. Che stava succedendo? E' normale che
due gemelle siano piu' affiatate di comuni sorelle, ma non e' giusto che si
diano anche piacere sessuale, ma perche' allora quell'eccitazione, e
confessiamolo, quella voglia di farlo ancora? Pensava al suo ragazzo, Dio
com'era bravo a farla godere, e allora cosa cercava? No! Quel che e' successo
non e' ammissibile non e' una cosa naturale, e non deve ripetersi!!
Ma mentre concludeva in questo senso si accorse anche del profumo di sesso che
la sua vagina spandeva in quel locale.
Si tocco' e si spavento', trovando il suo folto pelo irto ma tutto inzuppato
e la sua fessura oscenamente dilatata come, anzi di piu', di quanto succeda
quando il cazzo del suo ragazzo comincia a penetrarla.
Bevve un bicchiere d'acqua gelata, si infilo' nella camicia da notte ed ando'
in camera.
Divideva ancora la camera con Veronica, dormivano in un letto a castello con
Veronica da sempre costretta nel letto inferiore.
La camera era gia' immersa nell'oscurita', le luci spente e il solo luccichio
delle cifre digitali della sveglia sul comodino.
Mentre scostava le lenzuola del letto inferiore Monica disse: - Non ti ci
abituare 'che' domani me lo riprendo quel posto - e fece per infilarsi nel
letto quando si ritrovo' al fianco di Veronica.
- Ma che diavv..., non volevi dormire nel letto di sopra? -
Veronica rispose semplicemente infilandole la lingua nel lobo dell'orecchio e
quindi di nuovo in bocca.
Al diavolo quel che aveva deciso in bagno.
Monica non aveva e non voleva opporre difese, afferro' saldamente il corpo di
Veronica, condividendo quel bacio profondo, insinuando anche la sua lingua
nella gola della gemella.
Monica si fece trascinare dall'eccitazione, cerco' ed afferro' il seno
sinistro di Veronica, trovandolo soffice e bollente.
Veronica sollevo' la camicia da notte di Monica e gliela sfilo', passando poi
a strofinarle e rollarle i due capezzoli con le sue dita.
Veronica non indossava che una maglietta, fu altrettanto facile a Monica
sfilarla e passare a succhiare i capezzoli.
Monica leccava e succhiava le tette della sorella con avidita', come se
volesse nutrirsi e riempirsi di un piacere irreale, innaturale e mai provato.
Veronica comincio' a gemere ed a contorcersi, con le mani spingeva la testa
della sorella sui suoi seni impedendole di staccarsi e costringendola ancora a
succhiare e ancora a leccare e ancora a mordere. Fu sempre Veronica a decidere
di staccare quella faccia dalle sue tette ed a sollevarla verso i suoi occhi.
Monica disse: - Ricordati che voglio sempre per prima il posto migliore - e si
rigiro' scivolando per intero sul corpo di Veronica, andando ad incastrare la
sua testa tra le cosce della sorella.
Veronica non indossava biancheria intima, Monica raggelo' trovando una fessura
depilata, glabra, liscia ed innocente come quella di una bimba.
- Vero ... che cazzo hai combinato? Te la sei completamente rasata? -
- Penso sia stata la cosa migliore da fare -.
- Cos'e' te l'ha chiesto quel porco di Vanni? -
- No, Vanni non c'entra, anzi con lui e' finita ... -
- Come mai? -
- Non funzionava ... Monica ... poi ho scoperto questa nuova condizione ... -
- Condizione? ... Che condizione? -
- Monica sono lesbica ... -
- Ehh? ... Ma ... correvi dietro ai ragazzi come una forsennata ... sei
passata alla storia come la sgualdrina del Liceo McKinley -
- Apparenza Monica ... , guarda bene lì in mezzo ... dai ... -
Veronica allargo' istintivamente le gambe, offrendo oscenamente i suoi
genitali ai sensi di Monica.
Monica vi affondo' la testa ed una mano, si lascio' guidare dall'olfatto e con
curiosita' scientifica ispeziono' la vulva della sorella. Eccolo li', un imene
intatto proteggeva il profondo canale della passione.
- Ma tu ... tu non hai mai combinato niente con i ragazzi ?!? ... -
- Non che non ci abbia provato Monica, ma non appena la cappella di un cazzo
stuzzica la mia passerina mi infrigidisco, mi metto ad urlare e piangere dal
dolore, certe volte fino alle convulsioni .... capisci bene che qualsiasi
ragazzo si defila alla velocita' della luce, per poi andare a vantarsi di aver
fatto chissa cosa con me per non passare lui per un frocetto imbranato -
- Anche con Vanni? ... sembravate una coppia perfetta? -
- Si' anche con Vanni, anche se lui e' quello che ci ha messo piu' sentimento
ha cercato di capire ... di guarirmi ... di essermi nonostante tutto fedele e
vicino ... Ma come posso pretendere di legarlo a me senza poter essere una
donna completa, capace di soddisfarlo nei suoi desideri ... mi capisci ...e'
stato meglio cosi'. ... Poi e' arrivata Rebecca ed ho capito -
- Rebecca?? -
- Si' l'allenatrice, giu' in palestra, siamo diventate amiche, molto amiche e
mi ha spiegato ... che devo convincermi della mia identita' ... che sono una
donna a cui piace toccare un'altra donna ed essere amata da un'altra donna ...
e' difficile credi ... e ti chiedo aiuto ... comprensione ...-
- Oddio ... Vero... non lo so ... sto qui e con i miei occhi fissi sulla tua
fica il naso mi fa gustare il profumo del tuo sesso ... vorrei toccarti ... ma
sei mia sorella ... e ... e poi ... sei ancora vergine ... e ... e ... hai
appena confessato di essere lesbica ... oddio ...-
- Monica ... ti prego ... -
- Non lo chiedere ancora ... sei bellissima ... non insistere ... voglio ...
voglio ... SSIII .. .voglio aiutarti -
Veronica fu colta di sorpresa, senti' immediatamente la lingua calda della
sorella tra le pieghe di carne della fica; allargo' ancora di piu' le sue
gambe per far star comoda Monica. E Monica fece la stessa cosa, allargo' la
sua intimita' consentendo a Veronica di cibarsi di quella stessa qualita' di
carne.
Si erano fuse nel 69, ognuna masticava la clitoride dell'altra e beveva lo
stesso nettare che le profonde sorgenti uterine facevano sgorgare.
- Monica ti prego ... ora ... di piu' ... liberami ... te ne prego ... -
Monica titubava, godeva al pulsare della fica della gemella e provo' a
verificare con le dita se la penetrazione di Veronica fosse dolorosa. Ma la
sorella gemeva ed implorava: - SIII Monica ... fammi tua ... liberami dalle
inibizioni ... -
L'imene non sembrava una barriera resistentissima, affondando le dita sembrava
elastico, poi era solcato gia' da una naturale fessura. Monica lappo' la
clitoride di Veronica e quando la sorella gemette per l'orgasmo, affondo'
quattro dita in profondo nella vagina. Quella tenera barriera di carne si
frammento' e la mano sprofondo' verso la cervice uterina.
Nient'altro che un soffice lamento si udi' da Veronica seguito dall'esplosione
di gioia per il suo primo orgasmo vaginale.
Veronica si ritrovo' deflorata donna completa ma pronta per soddisfare
un'altra donna.
Monica si cibo' anche di quelle poche gocce di sangue che la fica della
sorella avevano pagato a quell'occasione, subito sostituite da un fiume di
nettare uterino; bevve, Monica, bevve con passione ed orgoglio.
- Grazie Monica ... sei stata fantastica -
Monica si rigiro' nuovamente, riallineando le sue membra al corpo di Veronica
e le riverso' in bocca fiumi di saliva mista a quanto la sua vagina aveva
secreto durante il secondo orgasmo seguito alla deflorazione..
- Ho proprio un buon sapore - commento' Veronica.
Fu Veronica poi a scendere verso la selvaggia fica della gemella. Un monte di
Venere biondo e lussureggiante di lunghissimi peli accolse la lingua di
Veronica.
La stessa peluria ornava a festa la via verso i petali della passione.
Le fogliette interne della fica di Monica vibravano, Veronica le succhio' e
bacio' a lungo e voluttuosamente, stuzzico'
stuzzico' e si nutri' della peluria quasi fosse biada ed affondo' infine la
lingua nel largo canale della sorella.
Per la prima volta non un cazzo, ma una lingua di femmina eccitava quelle
pareti.
Veronica affondo' in profondita' generando nuovi piaceri e paradisiache
estasi.
Anche Monica si lubrificava copiosamente e Veronica aveva di che dissetarsi.
- Ohh Cristo che mi succede ... come godo ... godoooo ... GODOOOOOO ....-
- Vero ... Veroooo ... bastaaaaaaa ... bastaaaaaaaaaa ... -
Veronica fu capace con la sola lingua di squassare con una raffica di tre
orgasmi l'utero e il ventre della gemella, fino a quando la stessa Monica
imploro' quiete e riposo.
Veronica risali' strusciando il suo corpo alla pelle di Monica fino ad
arrivare a baciarle la fronte.
- Grazie Monica, per tutto quello che hai fatto in questa magica notte ... ora
so chi sono e cosa mi piace ... -
- Vero ... pero' ora sono io a non sapere piu' cosa mi piace ... ... ...-

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