La Chiesa è intoccabile, rassegnamoci.
Possiamo esprimerci, liberamente, su qualunque argomento, tranne che su questioni che riguardano direttamente Ratzi e famiglia.
Se un comico, politicamente molto schierato (a sinistra) inveisce contro la Chiesa reazionaria, si alza un vespaio di polemiche infinito, si grida allo scandalo, si utilizzano parole forti come "terrorismo", si rievoca addirittura il clima degli anni di piombo.
D'altronde anche tra i gay, molti dicono di abbassare i toni quando si parla della Chiesa, di evitare il muro contro muro, di cercare la mediazione contro un "nemico" troppo forte da fronteggiare.
Vediamo un tipo di mediazione possibile allora.
Primo caso
La Chiesa afferma: "Riconoscere le coppie gay, significherebbe aprire la strada alla legittimazione della pedofilia".
Noi rispondiamo: "Vabbè su, non voleva dire proprio quello che ha detto, la frase deve essere interpretata, capita nel suo senso più profondo. Non è affatto persecuzione contro i gay, la Chiesa ci ama! D'altronde non siamo anche noi creature dell'Onnipotente?".
Secondo caso
Un comico afferma: "Non sopporto una Chiesa che rifiuta i funerali a Welby (è successo veramente) e invece officia quelli di Pinochet (anche questo è successo veramente)".
La Chiesa risponde: "Questa frase è terrorismo!!!".
Va benissimo abbassare i toni, ma che ne dite di pretenderlo anche da parte loro?