Avevo deciso di non parlarne. La bagarre di ieri al Senato appartiene infatti a quel folklore politico che fa tanto rumore, ma poca sostanza. Molto fumo, e niente arrosto. Ma, si sa, ciò che fa notizia "buca", mentre l'informazione nuda e cruda non ha tale forza dirompente.
Oggi tuttavia, leggendo questo articolo de La Stampa, mi è balzata in mente una delle mie solite idee malsane (e dietrologiche). E ci ho visto un po' più chiaro...
Ma andiamo per ordine.
Il Senato deve votare su due questioni delicate (il decreto denominato "milleproproghe", e quello relativo allo "spacchettamento" dei ministeri) sulle quali viene messo il voto di fiducia. Ovvero: i senatori non voteranno in merito alle due questioni sopracitate, ma in base allo schieramento di appartenenza, onde accelerare i tempi ed evitare "imboscate". La pratica è altamente discutibile, ma legittima. Inoltre è oramai prassi comune (il centrodestra l'ha utilizzata con continuità negli scorsi 5 anni di governo).
Per accelerare ulteriormente i tempi (e forse per non dare all'opposizione l'opportunità di fare un po' di "casino"...) il presidente Marini decide di non consentire la discussione sulle pregiudiziali di costituzionalità di questa prassi. Una mossa forse azzardata, e di sicuro non priva di risvolti problematici, che scatena il putiferio a destra. In particolare Forza Italia (nelle persone dei senatori Malan e Schifani) arriva a gridare al "Colpo di Stato" perchè "zittita" dalla decisione del presidente marini.
Siamo oramai talmente abituati a questo genere di uscite "iperboliche" (e totalmente fuoriluogo) dei forzisti che ci escono dall'orecchio opposto appena sono entrate dall'altro. In altre parole: non ce ne frega un'emerita... Se non che il fatto che tale prassi fosse regolarmente applicata dal precedente governo (compresa la negazione della discussione delle pregiudiziali di costituzionalità), e che il regolamento del Senato non sia particolarmente chiaro su questo punto, fanno riflettere. Perchè si lamentano se hanno sempre fatto così anche loro? La spiegazione nelle parole di Berlusconi che, a fine giornata, si complimenta coi senatori per la «grande vittoria» e per il «muro contro muro che ha ricompattato la Cdl», sfaldata dall’esito del referendum. Devo aggiungere altro?
Sì. Le parole pronunciate a fine serata dal senatore di FI Malan, il vero protagonista della giornata: "Sto benissimo, anche se la mia 'occupazione' e' durata otto ore". OCCUPARE IL SENATO? Questo semmai è un colpo di Stato!!! Il Parlamento è sovrano, NON Lucio Malan. Il popolo, rappresentato dai senatori, è sovrano, NON Forza Italia.
Cari miei lettori. Lasciamo il folklore ai TG ed ai giornali scandalistici. E guardiamo ai fatti con i terribili occhi dell'obiettività. Chi ieri ha fatto veramente la figura del cioccolataio (non me ne vogliano gli amici pasticceri...) è Forza Italia. NON l'Unione!
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