Dopo 13 ore di camera di consiglio, la corte di Cassazione ha scritto la parola fine sul processo Imi-Sir avviato quasi 10 anni fa. E' stata riconfermata la condanna al parlamentare di Forza Italia Cesare Previti per corruzione, ma con una pena leggermente inferiore: sei anni anziché sette come scritto dalla Corte d'appello di Milano. Il pronunciamento della Cassazione ricalca le richieste del Pg e conferma il teorema accusatorio sostenuto dai pm milanesi. "E' stata scritta una pagina nera della giustizia italiana", ha commentato uno dei legale di Previti. "Siamo stati lasciati soli in questa battaglia, abbandonati da tutti. Chiederemo gli arresti domiciliari", ha aggiunto Alessandro Sammarco, un altro dei difensori di Cesare Prefiti. "C'è stata una demonizzazione mediatica di Previti e il risultato è una condanna ingiusta. Oggi in Italia la legalità non esiste più e lui è solo una delle vittime di questa giustizia ingiusta".
Secondo alcuni giuristi, l'ex ministro della Difesa Previti sconterà l'intera pena in carcere ma una diversa interpretazione rimanda all'ex legge Cirielli che permette ai condannati con più di 70 anni - Previti ha compiuto 71 anni - di pagare il debito con la giustizia agli arresti domiciliari. Di certo, l'ex ministro dovrà entrare in carcere, forse solo qualche giorno, ma dovrà farlo: il giudice compentente deciderà se potrà benificiare di detenzioni alternative solo quando Previti sarà detenuto.