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IL PACS IN ITALIA

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2007 18:36
14/07/2005 18:42
 
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Coppia gay, fissata l'udienza in Appello. La prima battaglia legale è stata persa. Ma Antonio Garullo e Mario Ottocento non si sono certo arresi e, tramite il loro legale Alessandro Mariani, tenteranno di prendersi la rinvincita davanti alla Corte d'Appello. E' stata fissata l'udienza per il caso degli omosessuali pontini che, dopo essersi sposati in Olanda, chiedono al Comune la trascrizione del matrimonio. Dal Municipio la risposta è stata negativa. La motivazione: non si può registrare quel tipo di atto perché, come sostenuto dal ministero, è contrario alle norme relative all'ordine pubblico. I due omosessuali non ci stanno. E hanno deciso di intraprendere una difficile battaglia legale per ottenere il riconoscimento della loro unione anche nel nostro Paese, nella loro città. La nuova udienza, davanti al giudice Montaldo della sezione famiglia alla Corte d'Appello di Roma, è stata fissata per il 2 febbraio. Il legale Alessandro Mariani si troverà nuovamente di fronte all'avvocato del Comune, Francesco Di Liginio. E si partirà naturalmente dalle motivazioni con le quali i giudici Coniglio, Fargnoli e Bernardo hanno di fatto dato ragione al Comune. "Il legislatore del 1942 - scrivono i giudici - non ha fornito una esplicita definizione del matrimonio. Il costituente, nel riconoscere "i diritti della famiglia come società naturale" ha inteso far riferimento al tradizionale rapporto di coniugio tra soggetti appartenenti a sesso diverso secondo una concezione che, prima ancora che nella legge, trova il suo fondamento nel sentimento, nella cultura, nella storia della nostra comunità nazionale e tale principio (...) deve ritenersi abbia assunto valenza costituzionale". Antonio Garullo commentò così la sentenza: "I giudici hanno perso una buona occasione. Hanno preferito girare la testa dall'altra parte. Peccato. E' importante sottolineare che questa è una vicenda non più solo italiana, ma europea. Ed è lì che si svolgerà la vera battaglia". Come per dire: il vero obiettivo, dopo i tre gradi di giudizio italiani, resta la Corte Europea.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33249
12/09/2005 18:46
 
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Approfitto di questo topic...
...PER PARLARE DI QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN ITALIA CIRCA IL PACS (UN INSIEME DI LEGGI CHE DOVREBBE REGOLARE DIRITTI E DOVERI DELLE COPPIE DI FATTO etero e gay CHE, OVVIAMENTE, ANCORA NON ESISTE NEL NOSTRO PAESE)

Prodi ha recentemente affermato che se vincerà l'Unione inizierà una seria discussione sul PACS italiano.
Risposta dell'Osservatore Romano ([SM=x432724]) e di Mastella ([SM=x432724] [SM=x432724]) nella prima pagina di Repubblica.it



Iniziamo bene! [SM=x432743]



12/09/2005 18:50
 
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Re: Approfitto di questo topic...
Mastella farebbe meglio a tornare a destra



13/09/2005 10:04
 
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FINI APRE ALLE COPPIE DI FATTO!
'Non si puo' equiparare la famiglia intesa come unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio alle cosiddette unioni di fatto, ma è giusto rimuovere eventuali discriminazioni che negano i diritti individuali e personali dei cittadini che danno vita ad
una unione di fatto''.

Lo ha detto il presidente di An, Gianfranco Fini, commentando l'apertura di Prodi sui Pacs. Fini e' a Cerignola dove partecipa alla Festa di An.(ANSA).

bravo fini.. chissà quanti lo seguiranno a destra [SM=x432723]



13/09/2005 21:53
 
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Re: FINI APRE ALLE COPPIE DI FATTO!

Scritto da: GayAbruzzo 13/09/2005 10.04
'Non si puo' equiparare la famiglia intesa come unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio alle cosiddette unioni di fatto, ma è giusto rimuovere eventuali discriminazioni che negano i diritti individuali e personali dei cittadini che danno vita ad
una unione di fatto''.

Lo ha detto il presidente di An, Gianfranco Fini, commentando l'apertura di Prodi sui Pacs. Fini e' a Cerignola dove partecipa alla Festa di An.(ANSA).

bravo fini.. chissà quanti lo seguiranno a destra [SM=x432723]



L'ho sentito anche iooooooo! stavo x postare sta cosa :)





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15/09/2005 09:34
 
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Zeffirelli (FI), sì al PACS
"Ne sono molto contento. Penso che una soluzione politica sia necessaria e che chiunque dovrà accettarla". Lo ha dichiarato Franco Zeffirelli, in un'intervista con 'La Stampa', commentando l'apertura di Romano Prodi ai Pacs, le coppie di fatto.

"Mi sembra che Prodi si rifaccia ai Pacs francesi, non a Zapatero e alla sua legalizzazione dei matrimoni gay -spiega il regista- se si trattasse di questo, sarei contrario. Ma mi pare che Prodi intenda garantire, anche a chi non è sposato, l'eredità, le pensioni di reversibilità, il subentro nell'affitto. Una cosa di buon senso, doverosa in una società civile".

Parlando di quello che è il pensiero del centrodestra, in buona parte critico nei confronti di Prodi, Zeffirelli dice di "non capirne le ragioni. E ritengo -aggiunge- che su questo punto dovrà esserci un riavvicinamento con l'Unione, perchè non c'è motivo -conclude il regista Zeffirelli- di essere ostili alle coppie di fatto".



15/09/2005 09:35
 
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Vendola (PRC e Presidente della Regione Puglia), bisogna fare i conti con la realtà
"Si tratta di fare i conti con la realtà": è l' opinione del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Prc), che da tempo ha reso pubblica la sua omosessualità, a proposito della proposta di Prodi di riconoscere giuridicamente le unioni di fatto.

Interpellato dai giornalisti a margine di un convegno che si sta tenendo nel quartiere della Fiera del Levante di Bari, Vendola ha detto: "Io sono il primo che ha firmato un progetto di legge sulle coppie di fatto in Italia. Credo che nessuno voglia mettere in discussione o minare le fondamenta della famiglia tradizionale". "Si tratta - ha precisato - di fare i conti con la realtà. E nella realtà della vita quotidiana ci sono molteplici forme di convivenza. Ognuno sceglie il suo percorso di vita".

"Quello che è insopportabile - ha proseguito - è che dal punto di vista della reversibilità della pensione, del diritto alla salute, ci siano discriminazioni per chi sceglie uno stile di convivenza o un altro. Tutto qua. Quindi, io sono favorevole a fare questo importante 'Pacs' in avanti".



15/09/2005 09:36
 
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Gay cristiani contro l'Osservatore Romano
Gli omosessuali cristiani criticano la presa di posizione dell'Osservatore romano contro le dichiarazioni di Romano Prodi per una regolamentazione dei diritti delle coppie di fatto e chiedono di "dare un giusto riconoscimento alle coppie omosessuali".

"Quando Paolo Seganti, un omosessuale romano di poco più di trent'anni, - si legge in una nota diffusa dal Coordinamento dei gruppi omosessuali cristiani in Italia - è stato sgozzato due mesi fa in un parco di Roma, l'Osservatore Romano ha preferito tacere. Quando il fanatismo islamico ha giustiziato, poco più di un mese fa, due ragazzi colpevoli soltanto di aver avuto dei rapporti omosessuali tra di loro, l'Osservatore Romano ha preferito non commentare. Adesso che l'onorevole Prodi dichiara di voler affrontare il dato di fatto costituito dall'esistenza, in Italia, di migliaia di coppie omosessuali che chiedono di essere riconosciute dallo Stato, l'Osservatore Romano decide di intervenire in maniera stizzita, dimostrando così di preferire le leggi iraniane a quelle in vigore nei principali paesi europei".

"Di fronte a un atteggiamento di questo tipo - prosegue la nota - sentiamo il dovere di dire che ci sono milioni di cattolici, in Italia, che si sentono invece più vicini all' Europa che all' Iran e che, quindi, chiedono ai politici che li rappresentano di non cedere al ricatto dei fondamentalisti di casa nostra e di non chiudere più gli occhi di fronte al compito di dare un giusto riconoscimento delle coppie omosessuali".



15/09/2005 09:36
 
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Calderoli (Lega), PACS contronatura
Gianfranco Fini apre sulle coppie di fatto? Roberto Calderoli è tranchant: "E' un problema suo, io sono contrario. Credo che in questo momento - avverte l'esponente leghista - discutere delle coppie di fatto non sia una priorità per il paese: pensiamo a fare arrivare meglio a fine mese le vere famiglie piuttosto che affrontare argomenti che lascio a Zapatero". E tuttavia, a giudizio del ministro per le Riforme, la posizione del leader di An sulle coppie di fatto non è equiparabile allo 'strappo' sulla fecondazione assistita: "Non c'è una posizione di coalizione su questo fatto- puntualizza Calderoli- proprio perchè non era stato inserito" nel programma "in quanto non prioritario per il governo".

Nel merito, comunque, Calderoli non sente ragioni: "La Lega pensa che ci hanno fatto uomo e donna per fare coppie, sposarsi e fare figli. Questa è la strada che apre non solo alle coppie di fatto- polemizza- ma anche poi alle adozioni delle coppie gay". Insomma, la Lega "è assolutamente contraria". E l'obiezione che i patti di solidarietà valgono in realtà anche per i conviventi eterosessuali? Calderoli replica: "In tutte le nazioni dove si è partito con questo si è arrivati a qualcosa d'altro. Se qualcuno vuole mettersi con una persona dell'altro sesso e mettere al mondo figli si sposa, come è scritto nella costituzione".



15/09/2005 09:37
 
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Di Pietro (Italia dei valori): la Chiesa nasconde la testa sotto la sabbia
"C'è una sostanziale differenza tra regolamentare il matrimonio tra coppie omosessuali e riconoscerne alcuni diritti fondamentali che sono stipulati nel Pacs, come l'assistenza ospedaliera, il diritto di successione e tanti altri che oggi sono loro negati e che riguardano tutte le coppie di fatto, sia etero che omosessuali", ha affermato Antonio Di Pietro, leader di Italia dei Valori.

"I Pacs sono uno strumento che riconosce alcuni diritti che non vanno contro i principi della Chiesa cattolica, anzi. Un buon cattolico dovrebbe cercare prima di tutto di affrontare questi problemi che riguardano l'unione tra due persone, retta dall'amore. Come al solito - ha proseguito Di Pietro - la questione viene risolta all'italiana, per cui una coppia gay che vuole avere alcuni diritti riconosciuti, si ritrova ad aggirare la legge, usando altri strumenti, come ad esempio l'adozione di uno dei due soggetti".

"La Chiesa ufficiale nasconde la testa sotto la sabbia, mentre il suo ruolo non dovrebbe essere quello di interferire moralmente su come le persone vivono le proprie scelte di vita, ma aiutare a superarle. Non stiamo discutendo di matrimonio, anche perché dovremmo poi riformare tutti il diritto di famiglia e non è questo il nostro intento. Vogliamo solo - ha concluso Di Pietro - che alcuni diritti siano riconosciuti a tutti. La questione è così importante che strumentalizzarla è un atto scorretto".



15/09/2005 09:39
 
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Bertinotti (PRC), lettera d'impegno all'Arcigay per i PACS
Fausto Bertinotti ha scritto al presidente dell'Arcigay Sergio Lo Giudice per "assumere - come lui stesso manifesta - un impegno preciso rispetto alle richieste che il movimento GLBT ha avanzato ai candidati per le primarie dell'Unione".

"Penso a tre questioni fondamentali", precisa il leader di Rifondazione. "La prima consiste in una serie di interventi che potremmo definire di "legislazione positiva" per il vero superamento di ogni forma di discriminazione per i gay, le lesbiche e i transessuali (nel lavoro,nelle relazioni sociali, nei diritti) sulla base del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere. Non parlo solo di interventi normativi ma anche di carattere regolamentare, di monitoraggio e di promozione al fine di avviare un processo positivo di superamento di discriminazioni, ostacoli e per l'estensione di diritti e opportunità. In questo quadro si inserisce, tra l'altro, anche la necessità di superare la normativa esistente per i transessuali, la legge 164 del 1982".

"La seconda riguarda un impegno specifico e preciso per l'approvazione di una legge per il riconoscimento delle unioni di fatto, per i PACS, e la garanzia di diritti fondamentali alla persona che oggi vengono negati".

"La terza riguarda una serie di impegni sui quali concordo pienamente, anche rispetto al ruolo che il nostro Paese può assumere a livello internazionale per la promozione di una nuova stagione dei diritti umani e per l'assunzione di misure di condanna e di contrasto per quei Paesi che praticano forme di discriminazione e repressione, spesso violenta, nei confronti dei gay, delle lesbiche e dei transessuali".

"Penso che questi interventi - conclude Bertinotti - siano fondamentali dentro un'ispirazione di un nuovo corso politico, in cui diritti del lavoro, diritti sociali e diritti della persona non possano essere separati ma vadano intrecciati in un processo di vera riforma del nostro Paese".



23/09/2005 09:03
 
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I Valdesi: Sì ai PACS !!
I PaCS non sarebbero un "attentato alla famiglia" né minerebbero il matrimonio, e l'articolo 29 della Costituzione va interpretato in senso "estensivo" e non "restrittivo". Lo afferma Sergio Rostagno, già docente di Teologia dogmatica alla Facoltà valdese di teologia, e coordinatore della Commissione della Tavola valdese "sui problemi etici posti dalla scienza".

Clicca per ingrandire...Rostagno (foto) è stato intervistato dalla Nev, l'agenzia delle chiese evangeliche italiane, dopo la critica ai PaCS formulata dal cardinale Ruini.

«Proprio perché le unioni di fatto (di ogni tipo) hanno caratteristiche loro proprie, - afferma Rostagno - occorre estendere loro riconoscimenti e diritti che proteggano e garantiscano il benessere dei partner. Questo scopo può essere raggiunto con apposite leggi. In nessun modo ci sarebbe un attentato alla famiglia. I valori positivi che in essa si possono trovare, li si troverà ovviamente ovunque e non dipendono certo dalla nostra etichetta (famiglia, unione, patto ecc.). La realtà conta, non il nome, e la realtà non la governa nessuno. Noi governiamo semmai rapporti di tipo giuridico».



23/09/2005 09:04
 
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Quel bell'uomo di Ruini spara sui PACS


"Equiparare convivenze e matrimonio è contrario alla Costituzione". L'ultimo affondo contro i PaCS nell'acceso dibattito innescato dalla lettera di Romano Prodi a Franco Grillini lo lancia Camillo Ruini, che ha aperto a Roma il Consiglio episcopale permanente della Cei. «La nostra Costituzione nell'art. 29 - ha ricordato il cardinale - intende con univoca precisione la famiglia come 'societa' naturale fondata sul matrimonio e ne riconosce i diritti. Per conseguenza la Corte Costituzionale ha ripetutamente affermato che la convivenza more uxorio non può essere assimilata alla famiglia, così da desumerne l'esigenza di una parificazione di trattamento». La protezione giuridica delle unioni di fatto deve seguire la "strada del diritto comune", dice ancora Ruini spiegando che «qualora emergessero alcune ulteriori esigenze, specifiche e realmente fondate, eventuali norme a loro tutela non dovrebbero comunque dar luogo a un modello legislativamente precostituito e tendere a configurare qualcosa di simile al matrimonio, ma rimanere invece nell'ambito dei diritti e doveri delle persone». E dopo aver ribadito che «i vescovi non si schierano in campagna elettorale» il presidente dei vescovi italiani ha aggiunto: «Il sostegno alla famiglia legittima dovrebbe essere dunque la prima e vera preoccupazione dei legislatori».

«Ben diversa - ha poi detto il cardinale verso la fine del suo intervento - è la direzione in cui procedono i 'Pacs' istituiti in Francia, ai quali spesso ci si richiama, e, in maniera purtroppo ancora più marcata, varie proposte di legge presentate nel nostro Parlamento, una delle quali sottoscritta da 161 deputati e poi da 49 Senatori. Al di là del nome diverso e di altre cautele verbali - ha affermato non senza qualche polemica il presidente della Cei - esse sono infatti modellate in buona parte sull'istituto matrimoniale e prefigurano quello che si potrebbe chiamare un 'piccolo matrimonio': qualcosa cioè di cui non vi è alcun reale bisogno e che produrrebbe al contrario un oscuramento della natura e del valore della famiglia e un gravissimo danno al popolo italiano».

Immediatamente, le agenzie battono i primi commenti: per la Ds Gloria Buffo, «il discorso di Ruini colpisce due volte: la prima perché ha pochissima fiducia nel matrimonio tanto da ritenerlo minacciato dal riconoscimento di altre unioni; la seconda perché vorrebbe interpretare non solo la natura umana ma anche la Costituzione. Per fortuna, nelle nostre democrazie, i custodi della legge non sono i ministri di culto». Ma invece per il deputato di An Maurizio Gasparri le parole pronunciate dal cardinal Ruini sono «ampiamente condivisibili» perché «bisogna tutelare la famiglia così come è intesa dalla Costituzione, che è un atto laico. Nessuna criminalizzazione, dunque, ma non bisogna inventarsi i finti matrimoni. Sul piano dei diritti civili - aggiunge Gasparri - si possono eventualmente trovare intese, ma la priorità deve restare quella della tutela della famiglia secondo i principi espressi nella Carta costituzionale».



23/09/2005 09:06
 
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Per Rutelli (che palle) basta un contratto privato


Francesco Rutelli propone di regolare le convivenze anziché con Patti che comportano il riconoscimento 'pubblico' delle coppie di fatto, con dei 'Contratti di Convivenza Solidale' o Ccs, semplici contratti di diritto privato stipulati tra i contraenti, anche se - precisa Rutelli nel documento - "si possono codificare nel codice civile".



23/09/2005 15:54
 
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Katia Belillo (PDCI): sui PACS la Chiesa sbaglia
"Quando la Chiesa interviene in un modo così pesante sulle libertà individuali, oltre a provocare una sorta di odiosa ingerenza nelle questioni proprie dello Stato, commette un grave e pesante autogol: viene meno, in buona sostanza, al principio della solidarietà che la dovrebbe contraddistinguere sempre". È quanto ha affermato Katia Bellillo, responsabile dei diritti civili del Partito dei comunisti italiani, in un'intervista al giornale online Diario21.

Alla domanda: "nelle parole di Ruini pare che qualcosa si muove nella Chiesa?", Bellillo ha detto: "È troppo poco quello che si muove. Vorrei chiedere a Ruini cosa significa parlare di 'diritto comune'? Qui parliamo di sentimenti, di amore, di passione tra persone che decidono di regolamentare la loro convivenza dal punto di vista giuridico e che chiedono allo Stato di essere tutelati. Le 'unioni di fatto' sono 'un fatto', punto. Il cardinale, che è anche un fine giurista, Mario Francesco Pompedda, lo ha detto chiaramente: 'dai fatti nascono diritti e doveri reciproci ed è giusto e doveroso che lo Stato li regoli. Ignorarli non mi sembra opportuno nè concepibile secondo diritto'. Un ragionamento che fila via liscio come l'olio".

Sull'idea di Rutelli dei Ccs, l'esponente del Pdci ha affermato: "La proposta di Rutelli oltre a essere uno schiaffo in faccia alla aspettative di tanti uomini e donne, non tiene conto di un cambiamento che investe la nostra società, riguardo la natura delle unioni, siano esse tra etero o omosessuali".



25/09/2005 16:16
 
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Le altesfere della Chiesa sono fatte da uomini aziani, date il tempo a tali persone di andare in "pensione", le cose poi cambieranno.





« In fondo ad ogni credenza c'è una verità. In fondo ad ogni salotto c'è una credenza. Questo dimostra inconfutabilmente che i salotti esistono. »
(Groucho Marx)


« Se l'onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli. » (San Tommaso Moro)







"Cosa Preferisce - un medico che le tiene la mano mentre muore o che la ignora mentre migliora?"


House: "Vede, tutti pensano che sia un paziente a causa del bastone"

Wilson: "Allora perchè non indossa un camice bianco come tutti noi?"

House: "Perchè altrimenti pensano che sia un medico".





"Il mare porterà agli uomini nuove speranze, come il sonno porta i sogni"










25/09/2005 17:14
 
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Speriamo non sia la solita promessa di Pirro
26/09/2005 16:00
 
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Fassino (DS): Sono credente, ma favorevole ai PACS
Il segretario dei Ds: "Sui Pacs possiamo fare una buona legge..
La posizione della Chiesa è legittima, ma lo è anche la nostra"

Speriamo bene

Finora la maggioranza è quasi compatta (esclusi Rutelli e Mastella).
Cerchiamo di non votare per la margherita, così diminuiranno il loro peso dentro l'Unione



01/10/2005 13:14
 
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FAMIGLIA CRISTIANA APRE (POCO) AI PACS
E' possibile fare delle leggi a protezione di diritti individuali delle coppie di fatto, ma a condizione che le unioni di fatto non siano considerate famiglie.

E' quanto sostiene oggi la rubrica "Primo Piano" di Famiglia Cristiana sulla quale la scorsa settimana era stata pubblicata integralmente la lettera aperta di Romano Prodi sui Pacs.

La nota del settimanale cattolico dei Paolini, pubblica a sotegno della posizione espressa due ampie citazioni ecclesiastiche: una di Benedetto XVI dello scorso 6 giugno al Laterano e un paragrafo dell'utima prolusione del cardinale Ruini al Consiglio permanente contro il "piccolo matrimonio".

"Il dibattito politico delle ultime settimane - si legge nella nota non firmata del settimanale - è stato caratterizzato da vivaci polemiche sulla proposta di un riconoscimento, o addirittura di una legalizzazione, delle convivenze, sia etero sia omosessuali.

Si tratta di una questione complessa e delicata, che interpella ancora una volta i credenti, lacerati tra l'esigenza del rispetto delle diversità e dell'accoglienza cordiale a tutti gli uomini, indipendentemente dalle loro scelte di vita, e il parallelo dovere di non venir meno alla responsabilità di salvaguardare il bene comune della società. Una questione, dunque, sulla quale soffermarsi con pacatezza e senza eccessi polemici".



01/10/2005 13:16
 
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CIVILTA' CATTOLICA: PROTEGGERE FAMIGLIA CONTRO I PACS
Un allarme per la difesa della famiglia "tradizionale" fondata sul matrimonio tra uomo e donna è venuto oggi da Civiltà Cattolica, che ha ricordato i tentativi, già riusciti in Canada, di non riconoscere la "famiglia tradizionale" come "unica" forma di famiglia, in modo che anche la legislazione italiana, che si basa sull'articolo 29 della Costituzione Italiana, possa essere aperta alla concessione di uno "stesso trattamento ad altra situazione affettiva, come quella omosessuale".

"Finora - scrive la prestigiosa rivista dei gesuiti romani, le cui bozze sono riviste dalla segretaria di stato vaticana - la giurisprudenza italiana non ha accettato questa interpretazione "liberale" del matrimonio, ma sino a quando?".

"E' bene, perciò, che non si dorma tra due cuscini nella convinzione che la famiglia italiana sia salda e difesa dall'articolo 29 della Costituzione", rimarca Civiltà Cattolica nell'articolo dedicato alla nuova legge di affidamento dei minori.



01/10/2005 17:35
 
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PIPPO BAUDO: SI' ALLE COPPIE DI FATTO
"Sono credente, non praticante, ma non vorrei un'altra Inquisizione. Spero che questo Papa non ripristini la messa in latino, che nessuno di noi capiva, vorrei che non esagerasse con l'accento sui principi: ci sono le persone, le vite umane, che vanno accolte e capite. Da ex chierichetto, penso che il cardinale Ruini non può intervenire sulle intercettazioni telefoniche dei banchieri, non condivido neppure questo atteggiamento livoroso nei confronti delle coppie di fatto e degli omosessuali, mi pare abbia poco a che fare con il perdono e la comprensione di Santa Madre Chiesa, credo che il cardinale non debba meravigliarsi se poi lo contestano». (SI RIFERISCE AI FISCHI SUBITI DA RUINI A SIENA)
che dire... grandeeeee [SM=x432766]



02/10/2005 09:33
 
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Grillini (DS): dalla Cei interferenze inaccettabili
L'intervento della Cei sulla questione dei 'pacs' è "una indebita interferenza sull'attività di uno Stato sovrano che discute, liberamente, proposte di legge liberamente presentate in un Parlamento libero". Ne è convinto Franco Grillini, deputato dei Ds e presidente onorario dell'Arcigay, primo firmatario della proposta sui Pacs ferma in Parlamento. "Vedremo nei mesi a venire l'efficacia e la rilevanza del vero e proprio veto Vaticano sull'attività legislativa dello stato laico - sottolinea Grillini in una nota - è certo che non è la Cei a decidere se c'è o non c'è bisogno di una legge che riconosca pubblicamente i diritti delle famiglie conviventi sia dello stesso che di sesso diverso".

Per l'esponente dei Ds, non deve essere la Cei a "decidere cosa sia o non sia famiglia" ma "le persone, nella loro vita quotidiana, nelle loro relazioni, nel loro stare insieme, nella loro autonomia".

In merito alla esclusione degli omosessuali dai seminari cattolici, Grillini lo considera un atto "crudele" e che "rivela il livello di odio verso gli omosessuali raggiunto dalla gerarchia ecclesiastica romano cattolica".



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Uno degli slogan delle donne di AN
No ai pacs, l’anticamera per far adottare bambini agli omossessuali

[SM=x432719] [SM=x432719]



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Anche Pippo Baudo favorevole ai PACS
Probabile candidato dell'Ulivo alle prossime regionali in Sicilia



13/10/2005 08:19
 
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26 novembre a Roma - TUTTI IN PACS
Tante coppie lesbiche, gay ed eterosessuali in piazza per mostrare i loro volti e spiegare le loro esigenze ad una classe politica spesso lontana dalle loro istanze reali e per raccontare i loro bisogni concreti e i loro sogni, gli intoppi prodotti da una normativa discriminatoria e la loro legittima richiesta di un pubblico riconoscimento giuridico.

Questa la proposta che le associazioni Arcigay, Arcilesbica, Agedo, Mit, Di’ gay project, Comitato Torino pride 2006, Gruppo del guado - cristiani omosessuali, Famiglie arcobaleno e Centro interculturale glbt – Siena, lanciano per sabato 26 novembre quando, in Piazza Farnese a Roma avrà luogo “Tutti in Pacs – Festa delle libertà civili”.

Una grande festa per le libertà, un happening di piazza per i diritti civili e la laicità delle istituzioni e per rinnovare la richiesta di una legge sul Pacs, il Patto civile di solidarietà, che dia un riconoscimento giuridico pubblico alle coppie gay, lesbiche ed eterosessuali.

“Il desiderio di libertà delle cittadine e dei cittadini di questo paese è un fiume in piena” si legge nell’appello che i promotori rivolgono “a tutte le organizzazioni gay, lesbiche, bisessuali e transgender, alle associazioni, ai movimenti sociali, alle forze sindacali e politiche”.

“Chiediamo il rispetto delle nostre identità, delle nostre specificità, della nostra creatività – prosegue il documento -. Rivendichiamo il diritto a portare avanti in modo autonomo il nostro progetto di vita e a costruire, come facciamo, solidarietà, coesione sociale, relazioni d’amore. Vogliamo ribadire il nostro desiderio di vivere in un paese laico e la richiesta di riforme attente ai diritti civili, a partire da una legge sul Pacs che, sulla base dell’art. 2 della Costituzione, dia riconoscimento giuridico alle coppie che lo vogliano, dello stesso sesso o di sesso diverso”.

Fra i temi dell’iniziativa, la libertà di autodeterminazione delle donne, la lotta alle discriminazioni, i diritti delle persone transessuali e transgender, la lotta alla violenza in tutte le sue forme, la libertà di pensiero e di espressione e la libertà di religione “in una cornice di separazione fra lo Stato e le Chiese”.



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