la bambina morta di stenti viveva su passeggino rotto

Indagini su omissioni servizi sociali

Eleonora, la bimba di 16 mesi morta di fame e sete, veniva costretta a stare, dalla madre e dal convivente, giorno e notte su un passeggino rotto che non aveva neppure lo schienale reclinabile. Per questo motivo la piccola aveva piaghe da decubito all'altezza del fondo schiena. Inoltre le sue gambe, irrigidite, non si piegavano. Il pm, infine, sta concentrando le indagini anche sui controlli che i servizi sociali avrebbero dovuto compiere.



Dalla documentazione che il magistrato ha finora acquisito non risulta, infatti, che gli assistenti sociali abbiano mai avuto colloqui con la mamma della piccola o con il suo convivente, tutti e due arrestati l' 8 gennaio per aver provocato con i maltrattamenti la morte di Eleonora.

Risulta invece l'interessamento di uno o più assistenti sociali che si sono recati presso l' abitazione della coppia e, non trovando nessuno, hanno lasciato - a quanto pare - sotto l'uscio almeno una richiesta di colloquio.

Gli inquirenti, avviando gli accertamenti, hanno ritenuto che non è corretto giustificarsi dicendo di aver bussato ad una porta senza ricevere alcuna risposta per sostenere di aver tentato di compiere un controllo senza poi segnalare il fatto alle autorità competenti. Sui controlli degli assistenti sociali ha avviato un'indagine amministrativa anche il sindaco di Bari. Nel fascicolo dell' inchiesta penale ci sarebbe anche una missiva con la quale il Tribunale per i minorenni di Bari aveva chiesto, nei mesi scorsi, ai carabinieri di compiere accertamenti sulla famiglia, composta da mamma e quattro bambini (di quattro e due anni, 16 e quattro mesi) e dal convivente della donna.

Inoltre a seguito della nuove risultanze investigative, che hanno accertato, attraverso l'esame autoptico, sul corpo di Eleonora piaghe e problemi agli arti, il gip che ha convalidato lunedì l'arresto, ha contestato alla madre e al convivente, Francesca Scannicchio e Armando Morisco, il reato di maltrattamenti seguiti da morte, che prevede una pena compresa tra gli otto e i 20 anni di reclusione.

Intanto un sopralluogo nell'abitazione del rione Enziteto in cui viveva la famiglia della piccola Eleonora, sarà compiuto a giorni dal pm inquirente del Tribunale di Bari, Emanuele De Maria. Al sopraluogo parteciperanno anche il medico legale che ha compiuto l'autopsia, Vito Giuseppe Romano, e agenti della squadra mobile della questura di Bari, che conducono le indagini.

Nel corso del sopralluogo il pm sequestrerà anche il passeggino nel quale la piccola Eleonora era costretta a vivere. Inoltre, durante il sopralluogo, gli investigatori accerteranno lo stato dei luoghi dell'appartamento che la famiglia aveva occupato abusivamente e che era originariamente destinato ad esercizio commerciale o a autorimessa. Dall' appartamento verranno prelevati anche il biberon che a volte veniva utilizzato per alimentare Eleonora e altri reperti utili alle indagini.

che storia agghiacciante..