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Il maschio da monta-3

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2022 11:07
18/07/2022 11:07
 
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L'addestramento di Marco
Marco era a letto e come al solito, prima di dormire, faceva un volo pindarico ripensando alla sua vita e progettando il suo futuro. In effetti aveva poco da progettare per il futuro, sua Madre e sua Sorella avevano già scelto per lui: avrebbe continuato ad essere sballottato da una Donna all’altra, per la monta e poi, quando loro avrebbero ritenuto opportuno, si sarebbe sposato diventando il marito- schiavo di una bella Donna, proprio come suo padre e come tutti gli uomini che conosceva. Già, suo padre…quel pover’uomo che si ammazzava di lavoro tutto il giorno, in ufficio ed a casa era sempre pieno di impegni, sempre pronto ad esaudire tutti gli ordini che la Madre gli impartiva con calma e severità, persona molto umile e servile, sempre pronto ad abbassare la testa di fronte alla Moglie ed a baciarle la mano, ma non mancava, di tanto in tanto, qualche sgridata seguita da un ceffone che lui accettava umilmente chiedendo scusa. Gli venne alla mente la famosa sera, quella sera in cui assistette per la prima volta ad una riunione familiare durante la quale capì quale sarebbe stato il suo futuro da maschio. Aveva poco più di 12 anni, la Madre lo aveva messo a letto, come tutte le sere, dandogli un bacio sulla fronte, non aveva ancora raggiunto la pubertà piena, ma già sentiva forte la pulsione, impartitagli dalla Mamma e dalla Sorella, alla sottomissione totale alle Donne. Quella sera non riusciva a prendere sonno, la sua stanzetta era posizionata proprio sopra il salotto - stanza da pranzo e sentiva chiaramente le voci femminili della Mamma, della Nonna e della Zia. Si erano incontrate a casa sua per discutere di alcune faccende familiari e la Mamma aveva ordinato al padre di preparare la cena. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, avrebbe scambiato 4 chiacchiere con la Sorella, ma Lei, quella sera, era andata a dormire a casa di un’amica… alla fine decise di scendere giù per vedere cosa stavano combinando. Badò bene a non farsi scoprire ed a rimanere nascosto dietro un enorme ficus posto tra la scala ed il salotto, da lì poteva vedere e sentire tutto… le tre Donne erano comodamente sedute a tavola e discutevano mentre il padre serviva la cena… ma… non riusciva a credere ai suoi occhi! Il padre era tutto nudo ed indossava solo un grembiulino che gli ricopriva a malappena il sesso… Le tre Donne erano molto divertite nello stuzzicare il pover’uomo dandogli delle gran manate sul sedere e, talvolta, le loro mani andavano anche sotto il grembiulino… Il padre cercava di schivare le loro avance, ma con pochissimo successo. Sentì la Madre rivolgersi alla Nonna dicendole “Vedi mamma? Lui indossa la cintura di castità (mentre alzava il grembiulino del padre per mostrare ciò che diceva), ogni tanto glie la tolgo e lo mungo… ormai non facciamo più sesso da tempo, ho trovato un giovanotto che ha un cazzo enorme e mi fa godere come una pazza… me lo sto scopando da quasi un anno, però come lecca mio marito, non ci sono eguali. Ogni sera, leccandomi, mi fa venire almeno 4 – 5 volte mentre guardo la tv”. E la Nonna “Ottimo! Così bisogna fare… il marito lo si usa finché ci fa piacere, poi lo teniamo solo per i servigi alla passerina… meglio trovare carne fresca… i giovanotti sono sempre molto focosi. Anche io ho fatto lo stesso con tuo padre, anzi, gli ho fatto crescere pure i baffi, mi piace sentirne i peli mentre mi lecca…”. Nel frattempo mia Zia aveva alzato il grembiulino di mio padre ed osservava attentamente la sua condizione “Beh… a me sembra eccitato… non si farà male con sta cosa?”. Mio padre sapeva bene che non doveva parlare se non interrogato e mia Madre rispose “Certamente gli fa male, ma ciò lo rende ancora più mansueto, dai caro, continua a servirci che dopo viene il bello… “. In effetti la cena terminò e le tre Donne si accomodarono comodamente in salotto e, mentre gustavano il caffè, il padre fu chiamato per il dopo cena. “in ginocchio” ordinò la Madre, lui si inginocchiò ai suoi piedi. “Vieni qui che voglio liberarti dalla cintura e voglio mungerti qui, davanti alla mia famiglia”. Lo liberò dalla cintura di castità ed il suo pene prese a crescere mentre le tre Donne lo guardavano divertite. “Bene, ora sai che mi devi chiedere di essere munto, se la tua preghiera sarà appropriata, lo farò, altrimenti ti rimetto la cintura … Anzi, dovrai pregare anche tua Suocera e tua Cognata, Avanti, datti da fare!”. Il padre, sempre con la testa china, iniziò a pregare le tre Donne per essere munto, alternando la preghiera con baci ai loro piedi ed alle mani. Marco subì un vero shock per quello a cui stava assistendo, ma la cosa non gli dispiaceva, anzi. Avrebbe voluto stare al posto del padre e sentiva, per la prima volta, una forte eccitazione. Allora la Madre riprese “moltissimo tempo fa erano le Donne a subire oltraggi dagli uomini, ora è l’inverso e devo dire che è molto divertente … Alzati ora” il padre si alzò e lei si portò alle spalle sue spalle e da dietro iniziò a mungerlo con la mano sinistra, con la destra gli dava delle manate sul culo spronandolo, proprio come un cavallo, poi, sempre da dietro, gli afferrò i testicoli stringendoli. La Nonna e la Zia, anche loro eccitate, guardavano con piacere la scena. La Madre riprese “L’ho tenuto un mese a stecchetto, ora vedrete che bella sborrata viene fuori”. Infatti dopo pochi secondi il padre esplose in una sborrata enorme, schizzò sperma dappertutto. La madre si asciugò le mani con un fazzoletto e gli disse “Bene, ora devi prima pulire tutta la tua sborra e poi far godere noi tre… avanti schiavo, datti da fare”. Il padre prese uno straccio e pulì mentre le tre Donne si liberavano dagli slip, quindi, a turno, le fece godere con la lingua. Mentre lui la leccava, la Nonna disse “Mi raccontava mia nonna che nell’antichità erano le Donne stare sotto la scrivania degli uomini, ora è praticamente l’inverso… Nel mio ufficio ogni Donna ha almeno un uomo sotto la scrivania per i servigi giornalieri. L’unica differenza è che prima le Donne potevano rifiutarsi, ma ora gli uomini sono obbligati a farlo, per legge, è questa la loro punizione che subiranno nei secoli, dai, siii…, continua cosiiii che godo da morire…” e mentre gli attanagliava le gambe al collo, lo prese per i capelli e lo costrinse ad affondare la testa nel suo sesso arrivando all’orgasmo. Dopo averle fatte godere il povero padre dovette rimanere tutta la serata disteso a terra a fare da poggiapiedi alle tre Donne, mentre loro continuavano allegramente a chiacchierare ed a guardare la tv.
Marco ricordò che tornò a letto molto eccitato, era bellissimo quello che aveva visto e sperava arrivasse presto il giorno nel quale anche lui potesse essere trattato in quel modo… aveva il pisello durissimo e sentiva dentro di se un grande fuoco che gli arrivava fino al cervello, non riusciva neppure a rigirarsi nel letto, allora iniziò a toccarsi con una mano, per la prima volta si masturbò… Al mattino successivo successe che la Madre, andandolo a svegliare, si accorse di ciò che gli era capitato la sera prima, il suo pigiama era ancora un po' bagnato e… non era pipì, “Cosa hai fatto ieri sera?” con modo civettuolo gli chiese la Mamma mentre lui si apprestava ad alzarsi, Marco arrossì di vergogna e cercò di farfugliare qualcosa, ma la Madre subito riprese “dai Marco, lo sai che non puoi non dirmelo… ti ripeto la domanda: cosa hai fatto ieri sera?”. Marco con grande vergogna le confessò tutto quello che aveva visto e che… gli era piaciuto tanto e, per la prima volta, aveva sentito una fortissima voglia di toccarsi lì… La Mamma si compiacque della cosa, aveva capito che l’età adolescenziale lo stava coinvolgendo e riprese “Beh… ti è piaciuto vedere tuo padre che faceva il suo dovere con le Donne di famiglia?”, “S..s..si, tantissimo” rispose lui con molta difficoltà “Bene, allora è arrivato il momento che anche tu sappia qual è la sorte dei maschietti in questo mondo… spogliati nudo, subito” gli intimò la Madre. Lui, molto intimorito dal tono, si liberò del pigiama e degli indumenti intimi e rimase nudo davanti alla Madre che subito gli ordinò “Inginocchiati e da oggi in poi, ogni volta che mi incontri, mi baci la mano in segno di sottomissione alla tua attuale Signora e bacerai la mano anche a tua Sorella, che, essendo Donna, deve ricevere da te, come da tuo padre, il segno di devozione e di sottomissione. Siete solo maschi ed il vostro unico scopo nella vita è quello di servire le Donne. Per ora servirai noi due e tutte le Donne della famiglia, poi, ogni volta che io o tua Sorella te lo ordineremo, servirai altre Donne finché non verrai dato come sposo devoto e schiavo a tua Moglie che sarà la tua Signora per la vita”. Quelle parole dette con tono molto perentorio e deciso provocarono in Marco una certa eccitazione che la Madre notò subito tant’è che lo evidenziò toccandogli il pene eccitato con un piede e dicendo “Vedo che la cosa ti piace, questo mi fa gioire, sei eccitato, piccolo mio, ma potrai toccarti solo se te lo ordinerò io o tua Sorella, altrimenti dovrò essere molto dura con te e farti molto male”. Marco chinò la testa rimanendo in silenzio, allora la Madre incalzò “Da oggi in poi in casa tu e tuo padre sarete sempre nudi in modo tale che io e tua Sorella potremo controllarvi, ci servirete in ogni cosa e vi occuperete delle faccende di casa. Da domani ti manderò, una volta a settimana, a casa della mia amica Clara che provvederà alla tua crescita spirituale e sessuale insegnandoti le tecniche di adorazione del corpo femminile. Dovrai diventare un perfetto maschio da monta, così potrai rendenti utile. Ora puoi rivestirti” e gli avvicinò la mano alla faccia, Marco, dopo averla baciata, si alzò e si rivestì. Dopo poco ritornò la Sorella, la Madre non esitò a raccontarle tutto quello che era successo, la Sorella ne fu entusiasta: finalmente poteva iniziare a sottomettere il fratello e divertirsi con lui come facevano la maggior parte delle sue amiche che avevano fratelli più grandi del suo. Immediatamente, saputa la cosa, lo raggiunse nella sua camera, lui era intento a prepararsi per la scuola, entrò e rimase ferma a guardarlo con un sorriso molto suadente, Marco, ricordandosi di quello che gli aveva da poco detto la Madre, immediatamente si avvicinò a lei, si inginocchiò e le baciò la mano. “Bravo fratellino, così ti voglio: docile e sottomesso, ma vieni qui, fammi controllare, gli mise una mano nel pigiama ed andò a tastare il suo membro che era duro “Wow, la cosa ti eccita… che bello” esclamò con gioia mentre stringeva il membro nella mano…”so che ieri sera ti sei masturbato, per ora va bene così, ma nel futuro dovrai chiedere il permesso, lo sai vero?” , “Si” rispose lui calando la testa “Ma io ora voglio vedere …” gli calò il pantalone del pigiama iniziando a masturbarlo “Vedi? Ti sto mungendo… Dai, fammi vedere volta come vieni, le mie amiche lo fanno ai loro fratelli e sono molto curiosa di vedere come fai” mentre muoveva la mano su e giù lui era diventato paonazzo, ma la cosa gli piaceva tantissimo, sembrava andare in estasi, tanto era la goduria che provava, ma, ad un tratto la Sorella fermò la mano dicendo “eh… ti piacerebbe, vero? Ma devi imparare a soffrire un po', a noi Donne piace vedere un maschio che soffre, ci eccita… Più i maschi soffrono più ci eccitiamo, così funziona il mondo, quindi impara a soffrire e, quando capiterà che ti darò il permesso di venire, vedrai che sarà bello… anzi: impara a chiedere implorando di voler venire, dai… che fai li impalato, inginocchiati e baciami i piedi … “ Marco si inginocchiò e prese a baciarle i piedi, lei era scalza “Bravo… continua finché te lo dico io” intanto muoveva il piede che lui baciava per rendergli la cosa più difficile “Ora impara ad implorarmi… dai.. alle Donne piacciono gli uomini che le implorano per avere il permesso di venire… mmm … sono tutta bagnata” ed intanto lei aveva iniziato a toccarsi il sesso ormai bagnato dagli umori della sua goduria “Che bello vedervi nudi, inginocchiati davanti a noi ad implorarci… mmmm che goduria… “. Lei si sedette sul letto mentre lui continuava ad implorarla ed a baciarle i piedi, si masturbava e provava una grande goduria dal momento “Guarda come sono bagnata… alza la testa scemo, ora ti insegnerò come si lecca una donna per farla godere”, ma, mentre stava per spingere la testa verso il suo sesso bagnato, entrò la Mamma “che state facendo?” urlò “ricomponetevi subito altrimenti sono botte”. Marco immediatamente si alzò il pantalone del pigiama e la Sorella si alzò dal letto ricomponendo la gonna, la Mamma riprese “Marco non è ancora pronto, dovrà prima ricevere gli insegnamenti di Clara e poi ci tornerà utile per i servigi … “, prese per mano la Sorella ed insieme uscirono dalla stanza.

Dopo qualche giorno Marco fu accompagnato dalla Mamma a casa di Clara. Clara era una Donna bellissima, mora, occhi azzurri, un bellissimo visino da cerbiatta, non magrissima, ma le sue forme erano divine. Clara accolse Marco e sua Madre con un vestito molto aderente, scollato, che evidenziava il bellissimo seno e tutte le sue forme, lungo fin sotto le ginocchia, calzava delle bellissime decolletè aperte avanti, dalle scarpe si evidenziavano dei bellissimi piedi, molto curati e con le unghie laccate di colore nero. Anche le mani erano bellissime: dita affusolate ed unghie lunghe, anch’esse colorate di nero. Il trucco, abbastanza appariscente, evidenziava la sua forte personalità di Donna Dominatrice ed Istruttrice di maschi. Li fece entrare e mentre le due Donne si accomodarono in salotto, Marco rimase in piedi accanto alla Madre, in evidente stato di imbarazzo, ma nulla a confronto con l’imbarazzo che avrebbe vissuto da lì a poco. La Madre spiegò a Clara che Marco, bel ragazzotto molto promettente dal punto di vista fisico, sarebbe potuto diventare un buon maschio da monta e che aveva bisogno di essere addestrato per una migliore riuscita nella società femminile in cui si sarebbe proiettato. Stabilirono i giorni nei quali doveva essere presente ed il prezzo da pagare per l’istruzione, poi Clara disse “Bene, ma prima di dare la mia conferma definitiva intendo visitare tuo figlio e testare la sua personalità, sai, a me piace molto istruire i maschi, ma ho delle preferenze sul loro fisico e sul loro modo di porsi… Spogliati!” intimò verso il ragazzo. Marco, con grande imbarazzo, iniziò a spogliarsi, quando fu completamente nudo Clara riprese “E’ bene chiarire subito che non sta bene che un maschio nudo sia in piedi davanti a due Donne, quindi inginocchiati e poni la faccia a terra con le braccia lunghe oltre la testa”. Marco si mise nella posizione che Clara gli aveva indicato e Clara potette procedere ad una lunga ispezione al suo ano, ed ai suoi genitali. Marco non riusciva neppure a deglutire, tanta era la vergogna per quello che stava provando, sentiva le mani di quella bellissima donna continuare a toccargli i testicoli ed il pene, poi le dita si intrufolavano nell’ano e gli procuravano anche un po' di fastidio. Al termine Clara, rivolgendosi alla Madre, disse “Bene, carissima, penso che il ragazzo sia adatto a diventare un perfetto maschio da monta, ha tutte le qualità fisiche necessarie ed è anche molto educato, non ha emesso alcun lamento alle mie manipolazioni, possiamo iniziare oggi stesso, lasciamelo qui, te lo riaccompagno io a casa domattina”. La Madre la ringraziò, salutò il povero Marco, raccomandandogli di seguire fedelmente i “buoni insegnamenti” che Clara, da li a poco, avrebbe iniziato ad impartirgli, e li lasciò per tornare a casa. Marco era ancora nella posizione che Clara gli aveva imposto e non aveva ricevuto alcun ordine per potersi rialzare. Clara accompagnò la Madre alla porta e tornò nella stanza, si avvicinò a lui e con tono tranquillo ed una voce molto calda, lo invitò ad alzarsi, si sedette sul divano ed iniziò con il “corso”. “Caro ragazzo, vedi voi maschi avete una sola missione nella vita: rendere felici noi Donne… io farò di te un perfetto servitore ed un ottimo amante, noi Donne abbiamo necessità di essere amate, ubbidite, ma, soprattutto, venerate. Non è facile la vostra vita, lo sappiamo bene, ma è questo che la società vuole da voi e quindi siete costretti a farlo, tanto vale farlo nel migliore dei modi, non credi?”. Marco alzò la testa e con un filo di voce rispose “Si, Madame”. Clara fu felice della risposta, riprese “Per prima cosa raccontarti che le cose sono cambiate radicalmente nella società negli ultimi 100 anni: prima le redini del comando erano nella mani di voi maschietti e le Donne subivano ogni maltrattamento possibile, per moltissimi secoli la Donna è stata messa da parte ed i maschi hanno potuto regnare come volevano; ma ora è cambiato tutto… La nuova società che abbiamo creato, con molta difficoltà, è una ginarchia e quindi le partii si sono totalmente invertite, oggi il maschio è considerato da noi Donne un essere inferiore, utile solamente al nostro benessere. Tutti i paesi del mondo sono governati da Donne, tutte le società lavorative hanno a capo una Donna, voi maschi siete limitati a fare tutto ciò che vi viene imposto dalla società femminile, in tutti i sensi. Oggi una Donna può avere anche più mariti-schiavi al suo cospetto, prima era un qualcosa di impensabile. Sessualmente un maschio deve pensare solo alla propria Moglie, mentre una Donna può, liberamente, avere rapporti sessuali con tutti i maschi che desidera, senza alcuna conseguenza, anzi, abbiamo promosso leggi che obbligano i maschi a sottostare a tutto ciò. Anzitutto devo dirti che noi Donne adoriamo il vostro sperma, che, oltretutto, contiene molti elementi nutrizionali con caratteristiche organolettiche necessarie alla nostra salute ed alla nostra bellezza, per cui ti devo insegnare come essere sempre pronto a produrre sperma per le Donne che te lo chiedono. Il tuo seme non va assolutamente sprecato e, quindi, non devi mai masturbarti senza il permesso di una Donna, è chiaro?”. Marco rispose di si con un cenno della testa mentre la situazione, che lo teneva in costante imbarazzo, stava iniziando a creargli una piccola erezione che Clara notò con molto piacere e con estrema malizia continuò “ma ti voglio subito avvisare che durante l’addestramento ti insegnerò tantissime altre cose che completeranno il tuo essere maschio, il tuo essere devoto alle Donne… “e comparve sul suo volto una risatina molto accattivante, mentre gli fece un occhiolino. “Caro ragazzo, devi imparare a soffrire, a servire e ad essere sempre pronto a qualunque richiesta che una Donna possa farti, per esempio: ora vorrei assaggiare il tuo seme, ma lo gusterò direttamente dal tuo pene, vieni qui che voglio mungerti” allungò una mano e gli prese i testicoli tirandolo verso di se. La reazione di Marco fu immediata, infatti ebbe un’erezione molto potente, Clara iniziò a masturbarlo e, ti tanto in tanto, leccava la cappella che faceva capolino. Tutto ciò fece andare in delirio il povero ragazzo, che, nelle mani di quella Donna molto esperta, da lì a poco sarebbe scoppiato in una sborrata clamorosa “Avvisami quando stai per venire, affinché io non perda una sola goccia del tuo seme”. Ma non ci fu bisogno di alcun avviso, Clara si accorse, dalle vibrazioni del corpo del ragazzo, che stava per jeaculare e, quindi, poco prima che lo facesse, prese tutto il membro in bocca… La sua bocca e la sua gola furono inondate dallo sperma del giovane, Lei lo succhiò tutto, continuò a succhiare ed a leccare finché anche l’ultima goccia finisse nella sua bocca e poi, mentre lascivamente si leccava le labbra esclamò “Mmmm, ottimo, è buonissimo… Tra tutti quelli che ho assaggiato questo è senz’altro il migliore. Ciò che mi fa arrabbiare è che la mungitura di un maschio deve passare sempre attraverso un suo godimento, e voi maschi non siete destinati a godere, noi donne si… “. Dicendo questo gli strinse in maniera molto forte i testicoli tanto che Marco si accasciò a terra per il dolore “Ecco, ora ti trovi li, allora ringraziami per le emozioni che ti ho donato, adorami” nel frattempo tirò fuori un piede dalla scarpa e lo offrì a Marco. Marco rimase incantato di ciò: quel piede era delizioso: era perfetto nel suo aspetto, ben curato, ed aveva un profumo molto bello, lo accarezzò ed iniziò a baciarlo ed a leccarlo. Mentre lei godeva della cosa, si accorse che il giovane iniziava di nuovo ad eccitarsi, allora decise che era il momento di fermarsi, si alzò in piedi dicendo “Bene, è quasi ora di cena, ti darò il necessario per rivestire parte del tuo corpo lasciando sempre in bella mostra i tuoi genitali; vedi: noi Donne adoriamo guardare voi maschi con i genitali sempre a nostra disposizione, affinché possiamo controllarvi e toccarvi come e quando vogliamo. Indossa questi pantaloncini e questo papillon, è la divisa che dovrai indossare nel servirmi la cena che è già pronta in cucina”. Marco indossò i pantaloncini aderenti, ma con una vistosa apertura all’altezza dei suoi genitali, ed il cravattino, quindi seguì Clara in cucina per avere maggiori ordini e continuare il corso di addestramento. Durante la cena il povero giovane subì una serie di sgridate sempre seguite da scudisciate al sedere, infatti Clara aveva con se un piccolo frustino che non esitò ad usare ogni volta che lui commetteva qualche piccola mancanza o errore durante il servizio. Quando Clara ebbe terminato di mangiare gli disse “Bene, ora vai in cucina, devi mangiare anche tu, serviti pure degli avanzi, quindi sparecchia tutto, lava i piatti e riponili, pulisci e, solo quando avrai terminato tutto ed è tutto perfettamente sistemato, raggiungimi in salotto per il dopo-cena” e gli strizzò l’occhio con un sorriso sornione. Dopo una buona mezz’ora Marco si presentò da Lei in salotto, Lei stava fumando un sigaro alla vainiglia, seduta alla poltrona, lui si inginocchiò e, con la testa china, disse “Madame, ho finito tutto, come Lei mi ha ordinato”. Clara lo guardava divertita, pensava tra se e se come potesse divertirsi con lui durante la serata… “Marco, noto con piacere che fai tutto quello che ti viene ordinato senza lamentarti, ciò è molto bello”, nel frattempo con una mano gli alzò la testa per poterlo guardare negli occhi “Dimmi pure, sei felice di tutto ciò?”. Marco rispose “Madame, per me non è una fatica potermi dedicare ad una Donna, è ciò che ho sempre sognato di dover fare… Mi sento molto incline a rendere servigi ad una Donna. Quando ero più piccolo vedevo sempre mio padre sottostare a mia Madre e ciò mi eccitava moltissimo, poi… quella sera che l’ho visto servire Lei, mia Nonna e mia Zia è stata una vera svolta alla mia vita: avrei voluto prendere il suo posto per poter fare quello che faceva lui”. Clara riprese “Quindi ti senti incline ad essere umiliato da più Donne?” e lui rispose “Si, Signora, è quello che desidero di più”. “Bene – rispose Claudia – avremo modo di testare anche questa tua inclinazione naturale”. Nel frattempo bussarono la porta e Clara si alzò per poterla aprire, era la signora Marta, inquilina della porta accanto, che era venuta a farle visita. Clara la fece accomodare in salotto dove Marco era ancora lì, in ginocchio, con la testa china, davanti alla poltrona. “Vieni Marco, avvicinati in ginocchio e saluta la mia amica”, Marco, rimanendo inginocchiato, si avvicinò a loro e, chinando la testa a terra, baciò i piedi della nuova venuta che esclamò “Chi è questo giovanotto? Caspita ha dei bei gioiellini in mostra, posso?” Clara annuì ed allora Marta, abbassandosi e guardandolo fisso negli occhi, iniziò a toccare il membro ed i testicoli di Marco che, nel frattempo, iniziava ad eccitarsi. Allora Clara gli disse “Marco, liberati di tutti gli indumenti e danza per noi, desidero che la mia amica si ecciti nel guardarti”. Marco rimase totalmente nudo, eccitato, ed iniziò lentamente a ballare per le due Donne che, nel frattempo, si erano accomodate sul divano. Marta si eccitava a guardarlo ballare e si divertiva a commentare il movimento del suo pene che nel frattempo, era diventato turgido. “mmm … che bel ragazzo, vorrei provarlo un po'… è qualche giorno che non faccio sesso, me lo presti? Mio marito è intento ai servizi di casa, magari potrei scoparmelo un po' mentre lui termina”. Clara riprese “Senti Marta, il ragazzo non è ancora pronto, oltretutto è ancora vergine e la Madre me l’ha affidato per istruirlo, magari tra qualche giorno, dopo che l’avrò sverginato, te lo passo, ok? “. Il viso di Marta si illuminò e, lascivamente, si passò le dita sulle sue bellissime labbra rosse, scena che non passò inosservata, soprattutto a Marco che, mentre ballava, iniziò a fantasticare su quella bellissima Donna: pensava di poterla far godere leccandole il sesso, come aveva visto fare alla Madre da suo padre, e poi, quando Lei avrebbe chiesto di smettere, sarebbe passato a leccarle tutto il corpo, ovviamente partendo dai bellissimi piedi. Clara fu quasi indispettita dagli sguardi di Marco per la sua Amica, notava che la sua erezione era notevolmente aumentata, il ragazzo era molto eccitato e ciò le procurava un notevole senso di disagio, era quasi gelosa, allora pensò bene di farlo smettere e di allontanarlo dalla stanza “Va bene così, Marco, ora ritorna in cucina ed aspettami lì”. Marco raccolse le sue cose e, accennando un saluto chinando la testa, si congedò dalle due Donne. Dalla cucina sentì che discutevano animatamente, Clara fumava nervosamente e cercava di non far notare all’Amica ciò che stava provando… qual ragazzo, la sua bellezza, la sua prestanza fisica ed il suo modo di porsi, umiliandosi davanti a Lei senza alcun timore, l’avevano stregata. Non era facile trovare un maschio con tante doti come Marco e Lei non avrebbe voluto farselo scappare. I maschi che aveva frequentato fin a quel momento erano stati diversi: anzitutto aveva dovuto addomesticarli a suon di frusta, non erano docili e disponibili come Marco, poi la bellezza di Marco era veramente unica, decise che quella sera stessa l’avrebbe sverginato, questa cosa la portò ad uno stato di agitazione tale da sentire già il Suo sesso grondare di voglia, si! L’avrebbe prima portato al massimo dell’eccitazione e poi cavalcato selvaggiamente finché lui non l’avesse implorata di smettere, aveva desiderio di sentirlo gridare mentre Lei godeva come una matta. Allora licenziò l’amica Marca con una scusa e si preparò alla serata.
Clara si spogliò parzialmente, mise fuori il suo bellissimo seno con i capezzoli rosa contorniati da una bella aureola dello stesso colore, rimase con gli slip e le scarpe, accese un sigaro, si sedette sulla poltrona e chiamò Marco il quale era ancora nudo ed attendeva in cucina. Il pene di Marco aveva subito un lieve declino, ma appena lui si trovò al Suo cospetto ebbe un sussulto ed esclamò “M...M...Madame, com’è bella!” rimanendo con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Clara esclamò “Bene, vedo che ti faccio un buon effetto, ora inginocchiati che ho voglia di possederti”. Marco si inginocchiò, Lei gli portò le mani dietro la schiena e le legò con una sorte di manette di cuoio e poi passò anche a legargli le caviglie. Lui rimase lì immobilizzato, non aveva possibilità alcuna di potersi muovere, lei si sedette sulla poltrona e gli fece segno di avvicinarsi, cosa che lui fece con grande difficoltà facendo attenzione a non cadere su un lato, Clara si divertiva a guardarlo, ormai il suo sesso era turgido ed i testicoli pieni, si vedeva benissimo, quando Le fu vicino Lei si tolse le scarpe e prese a giocare con i testicoli di Marco con i suoi splendidi piedi nudi dicendo “Piccolo il mio Marco, ti piace il tocco dei miei piedi? Stasera ti possederò e, se non farai esattamente ciò che ti dirò, queste palline te le strappo a morsi, capito schiavo?” A queste parole Marco ebbe un sussulto, era un insieme di eccitazione e di paura, paura di non essere in grado di poterla accontentare. Nel mentre con un piede continuava a solleticargli i testicoli, portò l’altro piede sul petto di Marco, lui abbassò la testa come per volerlo baciare, ma non ebbe il tempo in quanto Lei lo scaraventò sul pavimento. Lui rimase lì inerme, le mani dietro la schiena e le caviglie legate, totalmente disponibile per la sua Signora, Marco notò che, a guardarla da sotto, Lei era ancora più bella, Lei, allora, gli mise una benda sugli occhi ed un pezzo di nastro da imballaggio sulla bocca, in tal modo Marco non poteva né guardarle né parlare, poi gli si avvicinò, gli mise un piede, a mò di trionfo, sul petto e disse “maschio sottomesso, sei mio … ora voglio sverginarti e godere del tuo cazzo finchè ne avrò voglia, non azzardarti a venire, capito?” , Marco annuì con la testa. Clara si tolse anche le gli slip gli fu sopra, prese il cazzo con le mani e lo introdusse dentro di se. Per Marco fu una cosa bellissima, quasi svenne per quello che stava provando per la prima volta. Era dentro di Lei, sentiva il suo calore ed i suoi umori che gli scorrevano sul cazzo, Lei pose le mani sul suo petto ed iniziò a cavalcarlo. “Ti sto scopando, maschietto… sei obbligato a farmi godere, altrimenti ti torturerò a morte” diceva mentre continuava la sua cavalcata, totalmente incurante del dolore alle braccia ed alle mani che Marco stava subendo. Le Donne erano diventate molto più prepotenti ed egoiste, incuranti di qualunque sentimento che un maschio potesse avere… Era la storia che le aveva portate a comportarsi così, una sorta di rivincita per tutto quello che l’universo Femminile aveva subito nei secoli precedenti, ora lo scettro del comando lo avevano Loro e lo usavano a loro piacimento. “Ahhh… sto godendoooo” continuava mentre il Suo ritmo diventava ancora più frenetico, finché raggiunse un orgasmo grandioso che la portò in delirio. Si sentiva potente a dominare quel giovane maschio inerme, continuava a muoversi sul povero Marco, il quale aveva fatto sforzi enormi per non venire, ed oscillava il bacino a destra ed a sinistra per meglio sentirlo dentro di se. Poi si fermò… rimase con entrambe le mani sul petto di Marco e gli disse “Bene schiavo, hai fatto il tuo dovere, ora voglio di nuovo nutrirmi del tuo sperma” si staccò da lui, lo liberò della benda, del nastro adesivo e dalle manette, e con la bocca si impossessò del membro turgido mentre con una mano continuava a solleticargli i testicoli che erano diventati roventi. Marco ad un certo punto disse “Posso Madame? Mi da il permesso di venire?” e Lei “Certamente, sto aspettando il tuo seme nella mia bocca per potermi nutrire di te”. Marco venne copiosamente e Lei ne fu felice, continuò a succhiarlo fino al midollo, rimasero così, in silenzio l’una accanto all’altro per alcuni minuti, poi Lei gli tolse la benda dagli occhi ed il nastro dalla bocca, lo slegò e si lasciò andare sul letto esausta… Marco, allora, iniziò a leccarla amorevolmente. Partì dai piedi dove leccò e succhiò ogni dito, poi i polpacci e le gambe, quindi le cosce da dove risalì fino al suo sesso dove fece lavorare per bene la sua lingua. Lei era entusiasta, non aveva mai provato una cosa simile, quel ragazzo era stupefacente! Era l’unico che l’aveva fatta godere in quel modo straordinario, ed era lì che continuava a leccarle il sesso per darle altro piacere. Cosa poteva desiderare di più da un maschio sottomesso?
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