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Esperieze e Racconti di Stella & Gianca !

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2021 15:11
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Post: 164
Città: TORINO
Età: 62
Sesso: Maschile
08/02/2021 15:11

5. UNA GIORNATA AL MARE
UNA GIORNATA AL MARE
L'estate era calda, caldissima.
L'unica possibilità di trovare un momentaneo refrigerio era recarsi al mare e restare in acqua il più a lungo possibile..
E così avevamo fatto approfittando di ogni momento libero dal lavoro.
Cambiavamo spiaggia ogni volta cercando quella più tranquilla dove fosse possibile fare ciò che ci piace di più: prendere il sole nudi.
Cosa c'è, infatti, di più gradevole dello stendersi nudi sulla spiaggia e farsi accarezzare la pelle dal sole e dalla dolce brezza marina.
Ma era ormai estate inoltrata e sembrava che tutto il mondo si fosse riversato al mare.
Orde di famiglie con madri in improbabili due pezzi, padri in mutandoni ascellari e bambini urlanti invadevano ognuna delle spiagge che siamo soliti frequentare.
Oramai rassegnati ad un'abbronzatura con quei segnacci di costume decidiamo di andare in una spiaggia un pò distante, difficile da raggiungere per via di un ripido sentiero di accesso e solitamente frequentata da nudisti.
Bellissima giornata: cielo azzurro e terso, lieve brezza che smuove appena l'aria.
Partiamo di buon'ora. Vogliamo arrivare presto per non perdere neppure un minuto di quella giornata.
Arriviamo, parcheggiamo ed iniziamo a percorrere il ripido sentiero che ci porterà nella nostra spiaggia preferita.
Uffa. Ci accorgiamo subito che non siamo i primi e che non saremo da soli.
Sparsi sull'arenile ci sono già degli asciugamani e sopra gente stesa a prendere il sole. Naturalmente nudi.
Facciamo buon viso a... e scendiamo sino in fondo
.Dove metterci? la scelta è tra un singolo giovane e palestrato che già guarda la mia compagna con occhi famelici ed un uomo un pò più attempato che fà altrettanto.
Ma che bella giornata che si preannuncia: impegnati a scacciare i mosconi.
Guardando meglio notiamo però che, ad una estremità della spiaggia, c'è una coppia di giovani che, già nudi, prende il sole
.Decidiamo quindi di sistemarci vicino a loro a ragionevole distanza per non disturbarli.
Ci sistemiamo, ci spogliamo, ci ungiamo per bene e, come di rito, iniziamo a guardarci intorno.
Non c'è molta gente: a parte i due di prima solo qualche singolo che prende il sole.
Evitiamo di guardare ostentatamente i nostri vicini ma, di sottecchi, non possiamo fare a meno di osservarli.
Lei è veramente un tipino:non è alta ma è veramente fatta bene.Un bel sedere tondo su due gambe tornite, un seno pieno ma non pesante ed un pancino morbido che è tutto uno spettacolo.Ma la cosa più notevole è che è una ROSSA naturale. Il ciuffo di peli rossicci che le incornicia il pube non lascia adito a dubbio alcuno.
Lui non è da meno: spalle larghe e ventre piatto. Pur non essendo palestrato si vede che pratica attività fisica. Ed è messo bene anche sotto la cintura, come mi fà notare la mia lei.Un attrezzo giusto allo scopo che mi fà un pò vergognare. ma tant'è.
Malgrado i nostri sforzi di non essere troppo evidenti nei nostri sguardi, loro si accorgono ma non sembrano infastiditi. Forse il fatto di essere in coppia li rassicura dal timore di essere disturbati.
Ci crogioliamo quindi al sole, godendoci la relativa tranquillità della spiaggia ( gli altri infatti non lesinano sguardi alle due donne nude e si imbarcano in improbabili passeggiate di esplorazione ).
Alterniamo sole e bagni in un'acqua fresca e limpida.
Il tutto, associato allo stato di nudità, non tarda a fare sentite il suo effetto: capezzoli di lei turgidi ed attrezzo eretto lo testimoniano.
A complicare ancor più la cosa la consapevolezza di essere guardati e di non risparmiarci, in acqua, carezze più languide di quanto, forse, sarebbe normale.
Con la coda dell'occhio mi accorgo che i nostri vicini ci guardano.Dapprima in maniera inapparente poi sempre più ostentatamente.
Il nostro lato esibizionista viene stuzzicato e ci lasciamo andare, sulla spiaggia e con la scusa di stendere l'olio abbronzante, a carezze più intime di quanto sarebbe, forse, opportuno.
La spiaggia ed i suoi occupanti si animano e, sempre più spesso, vengono a rendersi conto di quello che accade.
Basta! decidiamo di fermarci.
Non perchè ci vergogniamo.L'abbiamo fatto altre volte con un pubblico ben più numeroso e partecipe ma perchè oggi siamo venuti solo a rilassarci ed a prendere il sole.
Ci stendiamo quindi uno accanto l'altra a crogiolarci ai raggi del sole.
Passano così le ore tra bagni e sole.A pranzo un pò di frutta e qui accade un fatto che ci fà riflettere: Stella mia moglie, prende una banana, la sbuccia ed inizia a mangiarla guardandomi negli occhi. Più che mangiarla direi che fà l'amore con quel frutto, già di per se evocativo di altre situazioni.
Lo mordicchia, lo succhia, lo lecca in tutta la sua lunghezza e poi lo mette tutto in bocca, sino in gola.
Il suo sguardo è torbido, capisco che muore dalla voglia di fare l'amore e che aspetta solo un mio segnale.
Sono molto tentato ma, un pò per il caldo, un pò per non disturbare i nostri vicini sino a quel momento molto compassati, preferisco aspettare di essere a casa.
Mi guardo intorno e........ che sorpresa: la rossa guarda Stella che gioca con la banana e si lecca le labbra quasi a voler anche lei assaporare quel.......frutto.
Anche Stella si accorge di quello sguardo, smette di guardarmi e si rivolge a lei continuando il suo gioco erotico.
La rossa non solo non si sottrae al gioco di sguardi ma anzi fissa Stella con maggiore intensità, si mette a sedere e mette in bella mostra il suo seno con due capezzoli rosa chesono diventati ben evidenti.Ma và ancora più in là: con un lento movimento dischiude le gambe e mostra il suo pube depilato sormontato da quel ciuffetto rosso e la sua rosea intimità.
Stella mi guarda con una muta domanda negli occhi: facciamolo.
Stella è una bella donna.morbida al punto giusto.Ha un bel seno ma non esagerato, dei fianchi ed un pancino tutti da mordere ed una fica da leccare sino a morirne,senza contare il culetto….
Non esiste un solo uomo che guardandola non senta il desidrio di scoparla.
Nel frattempo alcuni dei nostri vicini singoli sono andati via, forse delusi dall' assenza di spettacolo.
Non sapranno mai cosa si sono persi.
Mi avvicino a Stella e la bacio.
Inizio a carezzarla;il collo, le spalle. Lei si sdraia sul dorso per meglio offrirsi alle mie carezze. Proseguo sui fianchi e le braccia. So che questo le provoca sempre dei brividi di piacer ed anche questa volta è così: Accarezzo la pancia con lenti movimenti circolari e, piano piano, arrivo al seno. Lo racchiudo a coppa con le mani e poi inizio a sfiorarle I capezzoli che nel frattempo sono diventati duri come magnifici bottoni.
Ricomincio la mia lenta esplorazione del suo corpo e scendo verso le sue magnifiche gambe, lisce come la seta. L'interno della coscia e più sù verso il suo monte sacro.
Lei non resiste più, mi prende la testa e con impeto la conduce tra le sue gambe.
So cosa vuole. Inizio a leccarla dolcemente; penetro con la lingua sempre più in profondità, succhio I suoi umori e lecco e mordicchio il suo clitoride.
Non riesce più a stare ferma. Trema e si inarca spingendo ancora di più la sua dolce vulva contro il mio viso.
La penetro con un dito che inizio a roteare dentro di lei. Mugola sommessamente di piacere.
Oso di più e penetro anche il suo buchetto posteriore.
A questo punto siamo completamente estraniati da tutto quello che ci circonda. Siamo attenti unicamente al soddisfacimento del nostro piacere.
Continuo la mia opera con la lingua e con le dita ma, ad un tratto, sento che si irrigidisce.
Sollevo il capo per capire cosa accade e...... resto di stucco.
Accanto a lei è la rossa che, con mano esperta. la carezza e, al contempo, le succhia un capezzolo.
Non è la prima volta che stiamo con altre coppie ma è sicuramente la prima che ci accade un fatto dell genere.
Sono sorpreso ma, al tempo stesso, questa situazione è estremamente eccitante.
Mi fermo a guardare le due donne ma la rossa , che dopo ho saputo chiamarsi Francesca, con un cenno mi invita a continuare.
Non mi faccio certo pregare ma, penso, adesso è il mio turno.
Mi sollevo giusto in tempo per vedere Francesca che si pone a cavalcioni di Stella offrendole il suo sesso da baciare e leccare. Cosa che Stella non esita un attimo a fare.
Mi alzo e mi guardo intorno: siamo circondati da un manipolo di guardoni che si toccano con evidente soddisfazione.
La cosa non mi disturba più di tanto. Siamo degli esibizionisti e ci piace che gli altri ci guardino.
Mi avvicino a Francesca e la invito a prendere il mio pene in bocca. Lei si agita, evidentemente Stella si sta molto impegnando.
Anche Francesca si impegna molto, succhia come un'idrovora e lecca come se da questo dipendesse la sua vita. Mi stringe dolcemente I testicoli ed ingoia sino alla base il mio attrezzo che, adesso, tanto piccolo non sembra.
Poi la sua mano scivola oltre i testicoli ed un dito biricchino si insinua nel mio buchino posteriore procurandomi sensazioni contrastanti. Malgrado tutto il mio essere uomo ancora viene fuori e il mio didietro è ancora offlimits ( ma non troppo ).
Ed il suo lui? Marco, questo il suo nome, nel frattempo non sta certo con le mani in mano: ha preso il posto che prima era mio e lavora di lingua esplorando in lungo ed in largo la fica di Stella.
Questo giochetto dura un bel pò quindi si rimescolano le carte: faccio stendere sul dorso Francesca ed inizio a leccarla accuratamente mentre Stella prende in bocca il grosso arnese di Marco e gli dimostra quanto sia brava ad usare bocca e lingua.
Altro cambio: faccio inginocchiare Stella nella classica posizione a “ pecorella “ e la penetro da dietro nel mentre Francesca si colloca sotto di lei e le lecca la passerina ed il mio uccello che entra ed esce. Marco nel frattempo sta generosamente penetrando Francesca.
Decido di usare il secondo canale di Stella e mi infilo dentro; a Stella piace molto questa variazione perchè si agita e geme da matti. Francesca non vuole essere da meno, affianca Stella con cui intreccia la lingua ed invita Marco ad usarmi come esempio.E Marco ci dà dentro come un forsennato. Con un sol colpo infila nel buco nero di Francesca quel po po di mazza che ha tra le gambe.Ma Francesca non fà una piega, evidentemente è abituata a riceverlo.
Mentre andiamo su e giù nel retto delle nostre compagne ho il tempo di guardarmi intorno. Tutti I nostri spettatori stanno per diventar ciechi a furia di smanettarsi. ( come diceva la nonna: non ti toccare che diventi cieco ).
Ma la distrazione dura poco. Stella si sfila, si mette supina e aprendo le gambe in una posa oscena invita Marco ad infilarla. ( e vedi mai che avrebbe perso questa occasione di un grosso uccello ).
Marco, ovviamente, non si fà certo pregare e, dopo averla infilata, inizia ad andare su e giu come uno stantuffo.
Mi vado a consolare con Francesca: solita posizione a pecorella ed inizio ad infilarla alternativamente avanti e dietro.
Non sarò grosso come Marco ma è duro e funziona egregiamente.Lei sembra gradire la soluzione.
Altro rimescolamento:Stella sempre supina, invita Francesca ad un sessantanove, invita marco a sodomizzarla mentre lei la lecca furiosamente.
Io, da parte mia, mi posiziono tra le sue gambe ed alternativamente la infilo e poi, tirandolo fuori, lo offro da leccare a Francesca.
La situazione è veramente rovente. Diventa difficile ricordare e descrivere ogni singola variazione ma, vi assicuro, durò tanto, tantissimo.
Ad un certo punto con un suono a metà tra un urlo ed un grugnito Marco che stava scopando con furia Francesca lo tira fuori e fà capire che sta per venire.
Stella non perde un istante, si avventa sulla mazza di Marco ed inizia a succhiare forte. Marco viene e le riempie la bocca di caldo sperma. Lei non ne fa perdere una goccia e quando Marco ha finito si avvicina a Francesca la bacia in bocca e condivide con lei il seme del suo uomo.
Io sono allo spasimo, infilo Stella e le inondo la vagina di sperma. Esco da lei più che soddisfatto ma lei mi stupisce ancora una volta: prende la testa di Francesca e la obbliga a leccare e succhiare tutto quello che fa venire fuori in un rivolo bianco.
Alla fine stanchi e sudati ci sedemmo e, finalmente, facemmo le presentazioni.
Era ora, non vi pare?
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