Motel fuori Como

Mi ha raccontato che due giorni fa, percorrendo una via del centro, si è trovata quasi di fronte a M….. un suo ex cliente di Como che con alcuni amici stazionava fuori da un bar.
Lui era uno dei suoi clienti preferiti che lei gradiva particolarmente, sia per la sua simpatia ma soprattutto per le sue doti fisiche: resistente nel montarla e con un discreto cazzo che sapeva usare molto bene.
Era imbarazzato e si è girato verso i suoi amici ignorandola.
Riflettendo con me ad alta voce, diceva che era particolare come lui sapeva dimostrarsi sicuro di sé, da quando la caricava in auto a quando la montava, rispetto all’insicurezza dimostrata in quel fortuito incontro pubblico.
Lei ipotizzava che lui avesse riferito ad alcuni suoi amici lì presenti, chi lei fosse o temesse semplicemente di non essere l’unico dei presenti ad averla frequentata in quelle vesti.
Lui come alcuni altri, più volte le avevano lasciato intendere che comprendevano il suo stato di bisogno che la portava a vendersi. Era una tiritera che si sentiva sciorinare continuamente e che trovava patetica. Lei sapeva di essere una semplice troia che godeva nel concedersi a pagamento.
A nulla era servito chiarire che il fatto di farsi pagare…e anche bene…era solo un incentivo al suo piacere nel farsi montare. Sentirsi scelta fra tante altre femmine o puttane, era per lei più appagante che incontrare qualunque amante occasionale che la considerasse solo una delle tante troiette da sbattersi.
Proprio con M….. aveva avuto modo di parlarne spesso, scoprendo di avere dei comuni amici.
Uno di questi era il parrucchiere che la sistemava prima di ogni suo incontro.
Improvvisamente le allusioni e le attenzioni che le riservava mentre si occupava della sua capigliatura, trovavano un loro senso. Sapeva di avere a che fare con una puttana e senza affrontare direttamente l’argomento, la sollecitava su certi argomenti che solitamente anche un parrucchiere non affronta con le sue clienti.
Da lì ad incontrarlo a cosce aperte non passò molto tempo.